[Geppy]

La regolazione dello scarico rende uno schiumatoio già di per se efficiente, molto più versatile ed attuale.

E' il caso dell'AP/APF600.

Oggi è stato da me Costanzo col suo APF600 ed abbiamo pensato di rendere un buon servizio ai possessori di questo schiumatoio documentando le fasi del lavoro.

Preciso che il lavoro in se richiede non più di 1/4 d'ora anche se noi, tra una chiacchiera e l'altra, ce ne abbiamo messo circa 3.....

La colonna di contatto così com'è all'origine.



I materiali necessari: 2 riduzioni ad anello mm40/32, un rubinetto ad incollaggio d.40mm, un metro, un seghetto, un pennarello, una lima a grana grossa, tangit o simile.



Misuriamo l'interno della riduzione (in questo caso 22mm)



Segniamo il tubo, partendo dal gomito, alla misura dell'interno della riduzione (in questo caso 22mm)



Tagliamo il tubo



Misuriamo l'altezza totale (esterna) del rubinetto



Inseriamo le riduzioni nel rubinetto





Sottraiamo dalla lunghezza totale del rubinetto la misura interna delle due riduzioni; questa sarà la porzione di tubo da tagliare.



Segniamo il tubo e tagliamo





Il tubo superiore adesso si può sfilare per rifinirlo al meglio



Incolliamo sul gomito prima la riduzione e poi la flangia del rubinetto









Vista dall'alto



Calzare senza incollare la riduzione e la seconda flangia sulla parte superiore del tubo di scarico e verificare se il rubinetto si posiziona in modo corretto tra le due. Nel nostro caso lo spazio era un po' stretto per cui si è reso necessario lavorare di lima per portare a misura il tubo.







Portato a misura il tubo verificare ancora una volta che il rubinetto si inserisca bene tra le flange.







A questo punto inserire la parte superiore dello scarico nella sua sede ed incollare l'altra riduzione e la seconda flangia







A lavoro finito lo scarico, a rubinetto tutto aperto, risulta identico all'originale in portata ma con il vantaggio di essere anche orientabile oltre che regolabile.





L'APF600 modificato



Un grazie a Costanzo per la collaborazione ma, soprattutto, alla sua dolce metà che oltre ad ascoltare le nostre chiacchiere, ha avuto la pazienza di aspettare che portassimo a termine il lavoro.