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Se è per questo in una condotta nuova e pulita e nella stessa dopo 6 - 12 mesi di funzionamento (con alghe e detriti che modificano sensibilmente la "ruvidità" della superficie interna) passi in un amen da moto laminare (escludendo lo strato limite a ridosso della parete) a moto turbolento, con conseguenze notevolissime in termini di resistenza e anche per questo due filtri ermetici identici posti a differenti quote e collegati nella medesima vasca, avranno portate differenti
é condivisibile solo se i due filtri hanno tubi di lunghezze diverse. Infatti anche nei Malawi che citava Paolo non poteva che essere così: mi sembra naturale, anche solo per ragioni di ingombro, limitare la lunghezza dei tubi al minimo indispensabile. Se metti in produzione due filtri nella stessa vasca ad altezze diverse quasi sicuramente avranno tubi di lunghezza diversa. Solo così potremmo dare una spiegazione del fatto che la portata, a distanza di tempo, e a parità di altre condizioni, "potrebbe" calare di più nel filtro più basso.
Devo mestamente ammettere di non aver il dono dell'eloquenza e della chiarezza espositiva
Certo che la lunghezza dei tubi va limitata al minimo indispensabile (Eheim ad esempio prescrive il taglio dei tubi).
Nell'esempio citato intendevo che: data una ed una sola vasca, e due filtri della stessa marca e modello, univocamente caricati con materiali filtranti identici, posti a quote piezometriche differenti, sia pur entro il range previsto ed indicato dal costruttore, dopo un sufficiente lasso di tempo presenteranno perdite di carico differenti.
Le pompe centrifughe universalmente adottate in acquariofilia sono pompe fluidodinamiche che hanno una caratteristica fondamentale: portata ed efficienza calano al crescere della pressione in uscita.
In altre parole, se aumenta la resistenza (il filtro si intasa), la pressione alla mandata della girante aumenta e la portata (ma soprattutto l'efficienza) calano.
Se si persevera nel trascurare elementi che trascurabili non sono, si può solo avere la certezza di arrivare... Da nessuna parte.
__________________ La vita è come il motocross: ti spezzi la schiena ma non vai da nessuna parte!
Le pompe centrifughe universalmente adottate in acquariofilia sono pompe fluidodinamiche che hanno una caratteristica fondamentale: portata ed efficienza calano al crescere della pressione in uscita.
In altre parole, se aumenta la resistenza (il filtro si intasa), la pressione alla mandata della girante aumenta e la portata (ma soprattutto l'efficienza) calano.
Se si persevera nel trascurare elementi che trascurabili non sono, si può solo avere la certezza di arrivare... Da nessuna parte.
...io avrei variato la semantica ed usato una perifrastica, ma alla fine:
__________________ Cerco talea di Acropora palmata a scopo scientifico - pago a peso d'oro
Nell'esempio citato intendevo che: data una ed una sola vasca, e due filtri della stessa marca e modello, univocamente caricati con materiali filtranti identici, posti a quote piezometriche differenti, sia pur entro il range previsto ed indicato dal costruttore, dopo un sufficiente lasso di tempo presenteranno perdite di carico differenti.
Ma... continuo a chiedermi se nel tuo esempio i tubi sono uguali o diversi per i due filtri! Come lunghezza intendo.
Originariamente inviata da luca2772
Le pompe centrifughe universalmente adottate in acquariofilia sono pompe fluidodinamiche che hanno una caratteristica fondamentale: portata ed efficienza calano al crescere della pressione in uscita.
Embè? Cosa c'è di nuovo?
Originariamente inviata da luca2772
In altre parole, se aumenta la resistenza (il filtro si intasa), la pressione alla mandata della girante aumenta e la portata (ma soprattutto l'efficienza) calano.
Calano al crescere della pressione in uscita, sì, ma rispetto a quella di ingresso: vedi discorso sulle differenze di pressione.
Se i tubi vengono entrambi dall'acquario (STESSA quota piezometrica) e sono lunghi uguale (stessa resistenza) avrò (esperimento di cui sopra) lo stesso flusso (indipendentemente dall'altezza).
Se i tubi hanno lunghezza diversa (e quando lo sporco gli avrà resi diversamente resistivi) il flusso diminuirà in quello con i tubi più lunghi.
Chiedo anche io: cosa c'è di nuovo (mi riferisco all'ovazione del Piccinelli)?
Altrimenti l'esperimento (lungo mesi) serve solo a scoprire la resistenza del tubo sporco.
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Scambio endler e piante varie con ampullarie e caridine. Scambio a mano a FI e prov.
La lunghezza dei tubi non importa che sia uguale.
Mi par di capire che dinindnn spegne il filtro lo sposta e lo riaccende e magari in questa manovra si svuotano i tubi. Il filtro non può autoinnescarsi sotto la prevalenza, perchè chiaramente non ce la fa: nel momento dell'innesco la pompa deve poter spingere l'acqua fino al pelo vasca (o quasi) oppure riempi i tubi a mano. Conviene spostarlo mentre è acceso così puoi anche valutare visivamente come si comporta la portata.
Per fare prima l'ho spostato acceso e a circa 85-90 cm sotto il pelo dell'acqua il flusso si è fermato. Una dispersione cinetica c'è, ma dove? Mi viene in mente la pressione massima di esercizio della pompa, ma non ho idea di un possibile valore di questa caratteristica per la pompa che sto usando. Nei dimensionamenti so ke c'è e che va rispettata, ma non ho idea di tutte le complicazioni che ne stanno alla base, perkè potrebbe essere una deformazione della pompa stessa o l'introduzione di una perdita di carico, o entrambi.
Mai i tubi di entrata ed uscita sono sempre pieni d'acqua? Sicuro di non avere una sacca d'aria nel filtro? Il filtro l'hai fatto tu giusto? Dall'orifizio del tubo di ingresso all'orifizio di quello di uscita è tutto stagno e a perfetta tenuta vero? Il tubo di ripresa sta sempre costantemente immerso?
Su almeno una di queste affermazioni permettimi di avere dei dubbi.
Originariamente inviata da dinindnn
Chiariamo come funziona la pompa. All'ingresso della pompa il flusso viene "rallentato" e l'energia cinetica scende mentre l'energia potenziale aumenta. A questo punto la girante fornisce energia cinetica al sistema aumentatndo l'energia totale. Quello che dico io è che esiterà un limite per l'energia potenziale totale che la pompa è in grado di gestire? o mi sbaglio? Oltre questo valore la pompa probabilmente introdurrà una notevole perdita di carico, o no?
La pompa non rallenta nulla, perchè è lei che fa muovere l'acqua. Seguimi: Come dici giustamente una massa d'acqua al livello della vasca è dotata di una certa energia potenziale. Quando quell'acqua scende si sposta dal livello a al livello b e grazie a quell'energia riesce a compiere un lavoro (ti ricordo che il lavoro è il prodotto di una forza per uno spostamento). Davanti a se ha un'altra massa d'acqua uguale che deve tornare in vasca spostandosi dal livello b al livello a. Il lavoro che serve a riportare su questa seconda massa d'acqua è lo stesso che l'aveva portata giù, solo di segno opposto. C'è qualcosa che non ti torna in questo discorso?
A questo punto ci siamo a dire che c'è equilibrio tra i due lavori e che l'acqua con la pompa spenta rimane ferma?
Se siamo d'accordo su questo facciamo l'ultimo passo: cosa impedisce all'acqua di muoversi indefinitamente nel circuito una volta che abbia ricevuto una spinta? Cosa? Solo gli attriti, e quindi la forza che deve fornire la pompa qual'è? E' la forza necessaria a vincere gli attriti, i maledetti attriti e null'altro!