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Vecchio 16-06-2006, 13:21   #8
Entropy
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La gestione di un'acquario può essere fatta in mille modi diversi e ognuno di questi può essere quello giusto se sono state studiate ed analizzate le molteplici variabili in gioco. Fondo, luce, acqua, nutrienti, Flora, Fauna, ogni fattore va visto in funzione di tutti gli altri.
Che ogni acquario faccia storia a sè, lo ripeto e si ripete in continuazione.......
Sarei curioso di sapere quali e quante piante e quali e quanti pesci mette in vasca Walstad......
La riduzione del fotoperiodo per contrastare le alghe non è mai stata una soluzione (a meno che uno abbia, fin dall'inizio, 14 ore di luce).
Riguardo i cambi d'acqua, non è affatto utopistico cambiare l'acqua ogni 3 mesi. In un mio esperimento su una vasca da 110lt, non ho cambiato l'acqua per oltre 6 di mesi, ma vanno rispettati criteri di gestione particolari. E poi, in che senso con i cambi si aggiungono sostanze nutritive superflue? Questo dipenderà dalle caratteristiche dell'acqua che tolgo (magari ricca in sostanze azotate) e da quelle dell'acqua nuova che introduco (fosse anche solo acqua d'osmosi arricchita da sali....).
E le scorie/feci/foglie morte che si decompongono, non arrichiscono solo il fondo, ma anche l'acqua, e se il rapporto Flora/Fauna non è corretto, l'accumulo di sostanze in eccesso è esponenziale.
Sulla questione CO2, indubbiamente il carbonio serve alle piante quanto ai pesci (nelle feci non ce n'è un granchè e semmai sarà il prodotto dei batteri che si nutrono di feci e scorie a dare CO2, ma ci sono altri prodotti e variabili da considerare) e non tutte le piante sono capaci di prenderlo dai carbonati dell'acqua. Che possa esistere un'acquario senza l'uso di CO2 è indubbio, ma stiamo sempre lì: dipende da come è strutturato l'acquario.
Come ha detto Pupa, anche K. Lorenz si dilettava (e studiava) nella realizzaione di acquari low-tech (ma all'epoca di "tech" c'era veramente poco....), come ecosistemi "quasi" chiusi in cui si instaurava un equilibrio "quasi" stabile. Ma c'è da sottolineare che l'allestimento di tali vasche prevedeva piante acquatiche nel vero senso della parola (Elodea, Myriophyllum, Ceratophyllum) e non piante tropicali adattate alla vita sommersa (più esigenti e "capricciose"); nelle sue vasche c'erano, con suo giusto orgoglio, anche alghe (che noi tanto schifiamo) come Nitella, Chara ed altre. E che la popolazione faunistica era per lo più formata da una miriade di piccoli abitanti, come copepodi, cladoceri, ostracodi, larve di Dytiscus e Aeschna e (se capitava) pochissimi pesci.
Riguardo alla lunghezze d'onda utilizzata dalle piante acquatiche, è vero che queste si sono adattate a lunghezze più vicine al verde-giallo, ma :
- questo riguarda le piante acquatiche VERE e non quelle adattate alla vita sommersa (la maggior parte di quelle in vendita)
- Si sono adattate a lunghezze sul verde-giallo perchè le onde luminose, attraversando la colonna d'acqua, cambiano la loro lunghezza d'onda (allungandola), quindi un blu potrà virare al verde (ed è per questo che il rosso, che è già su lunghezze d'onda notevoli, è il primo colore a scomparire scendendo di profondità), MA in colonne d'acqua di 30cm è tutto molto relativo (cambia poco.....).
Anche riguardo alle vasche esposte alla luce solare diretta, si deve considerare la gestione totale della vasca (ed infatti lei non fertilizza ed usa carbone attivo....), ma vorrei sapere la grandezza di tali vasche, le ore di sole che prendono e in che momento della giornata e la loro temperatura raggiunta in estate.....

Scusandomi della lunghezza del post, forse è meglio che per ora la finisca qua......
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