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Vecchio 02-10-2009, 00:03   #70
Entropy
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Originariamente inviata da rurik
Interessante discussione... ma mi sembra strano che nessuno fin'ora l'abbia collegata al metodo Walstad.
Ciao rurik, in questa discussione non si è nominato il metodo Walstad ed il suo libro, in quanto se ne era già parlato precedentemente in altri topic. Nel senso che si dava per scontato (in realtà forse a torto) la sua conoscenza. Anche perchè alcuni di noi hanno già sperimentato queste tecniche, anche prima che lei (in maniera veramente egregia e completa) le divulgasse.

Il fatto di produrre delle vasche (di vari litraggi) con zero tecnologia ed in cui convivono stabilmente flora e fauna, in realtà è più facile di quanto si creda. Tutto sta nel capire quali sono gli abbinamenti giusti da fare ed i limiti da non superare. Molte vasche infatti, hanno enormi problemi di gestione perchè il più delle volte si esagera (o si lesina) con uno o più fattori, come troppi pesci, troppi fertilizzanti, troppa luce o poche (o sbagliate) piante. Se si riesce a comprendere le inclinazioni e l'evoluzione della vasca che si andrà ad allestire, difficilmente si avranno problemi. Ma la tentazione di mettere tanti pesci grandi e colorati o di avere piante bellissime ma delicatissime e a cui servono potenti luci e massicce fertilizzazioni, è forte.
Tempo fa raccontai la mia esperienza con la vasca da 126 litri, confessando che, volutamente, non avevo mai cambiato l'acqua per più di un anno, non riscontrando alcun inconveniente; ma ovviamente non fertilizzavo, non c'era CO2 immessa, c'erano moltissime piante robuste e pochissimi pesci.
Sul davanzale della cucina, davanti ad una finestra da cui filtra sole diretto per un paio di ore al giorno, ho un barattolo di circa 1 litro e 1/2, con un fondo di sabbia e terriccio, della Pogostemon helferi, qualche Physa e tanta microfauna. Sta lì da un paio d'anni, senza alcun intervento da parte mia (a parte rabboccare l'acqua evaporata). L'acqua è limpida, il vetro pulitissimo e le piante crescono.
Tutto sta nel sapere cosa si vuole. Ed accettare le conseguenze che una scelta comporta.
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