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Vecchio 04-12-2008, 02:08   #224
Entropy
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Dunque,
nella vasca di fosco abbiamo un pH di 5.5-5.8, un kh di 2-3 e una conducibilità di 230 microsiemens ( quindi più un M.TR.AC. che un O.TR.AC.) e questo partendo da un’acqua per i cambi con un pH di 7 (o poco inferiore), un kH di 3-4 ed una conducibilità di circa 100 microsiemens (a proposito: complimenti per l’acqua di rete, sarà l’invidia di molti acquariofili…..).
Mia prima considerazione: i valori diversi di pH e conducibilità dell’acqua della vasca e di quella dei cambi possono creare qualche problema di stabilità dei valori. Questo non accade per un motivo: l’elevato rapporto volume filtro biologico (interno)/litri totali fa sì che la resistenza e la resilienza del sistema acquario siano alti e permettano variazioni anche considerevoli dei valori dell’acqua, ogni qualvolta che questa si cambia.
Ora, posto per assodato che fosco non utilizza né CO2, né torba, le cause dell’abbassamento di pH, kH e dell’aumento della conducibilità devono essere attribuite al filtro e/o alle piante.
Riguardo le piante, L’Hygrophila polysperma è una pianta molto adattabile: cresce bene anche senza CO2 e con poca luce e non ha bisogno di un fondo fertilizzato. Da quello che posso vedere dalla foto poi, la sua crescita è per lo più come galleggiante, da cui si capisce come gli possano bastare solo 90w su 600 litri lordi (che anche fossero 400 lt netti, staremmo sui 0.22 l/w, veramente bassini….).
Però, come giustamente si è detto, tutte le piante hanno bisogno, oltre che di fertilizzanti, di carbonio per accrescere la loro biomassa. E se non gli viene fonita CO2, se lo prendono dall’acqua, sotto forma di carbonati. Ed il KH diminuisce.
Ma anche i batteri nitrificanti (autotrofi), per accrescersi, hanno bisogno di carbonio. E pure loro se lo prendono dai carbonati.
In sintesi,per farla breve, tali batteri consumano ossigeno, ammonio e carbonati per dare acqua, CO2, nitrati ed acidità (H+).
I batteri denitrificanti (eterotrofi)presenti nei fanghi attivi invece, consumano (in assenza di O2) sostanza organica e nitrati per dare acqua, azoto (N2), CO2 e basicità (OH-).
Quindi, quello che ne esci fuori è che un filtro biologico molto maturo, in cui si sia instaurata una flora batterica ricca e prolifica, produca CO2 (quindi acidità) e consumi alcalinità (vedi carbonati). Ma per arrivare ad un abbassamento di valori come quelli della vasca di fosco, occorre (in rapporto alla vasca) un volume del filtro biologico (nitrificante + denitrificante) veramente, ma veramente grande. C’è anche da aggiungere che la materia organica prodotta dai batteri (che si riproducono e muoiono in continuazione) è fonte anch’essa di elementi nutritivi (C, N, O, H e quant’altro) che ritornano in circolo o vengono utilizzati dai microorganismi, che risiedono e vivono nel filtro (e che si riproducono e muoiono anch’essi), o riutilizzati dai batteri stessi. E questo, tra l’altro, fa aumentare certamente la conducibilità.
Quello che a me pare strano è che, per un batterio nitrificante, un pH di 5.5 non è affatto sinonimo di condizioni ottimali (che corrispondono invece ad un range tra 7 e 8). Quindi un sistema del genere dovrebbe in realtà lavorare secondo un feedback negativo, attraverso il quale un allontanamento dai valori ideali di prolificazione porta ad una diminuzione di crescita,che porta ad un nuovo cambiamento (dalla parte opposta) dei valori. A meno che il peso funzionale della parte denitrificante sia preponderante……
Detto questo vorrei sottolineare che (ovviamente) neanche un sistema del genere è esente da collassi o variazioni improvvise. Bolle di idrogeno solforato, ad esempio, possono formarsi (se la gestione non è ottimale) anche nei fanghi dei filtri interni e creare non pochi problemi.
E che un fondo ben gestito sia allo stesso modo efficiente e sicuro.
Io ho un acquario da 110 litri in funzione da circa 9 anni e la sinergia tra fondo (fertilizzato e alto più di 10 cm) e filtro interno non mi ha creato mai il minimo problema di gestione (io non sifono mai e la vasca è piena di piante e, relativamente, di pesci).
Inoltre, considero l’uso della torba un elemento fondamentale nella gestione di una vasca O.TR.AC. ed in generale in una vasca con ph sotto il 6.5 e kh non rilevabili. Questo per le molteplici proprietà degli acidi umici e fulvici, tra le quali effetto tampone, chelanti di elementi nutritivi e antisettici.
Come si è detto l’uso della CO2 aiuta, ma serve soprattutto alle piante, che ritengo molto importanti per la stabilità del sistema, perché (in un certo senso) rappresentano la “concorrenza” della flora batterica (nitrificante + denitrificante): quindi molto utili ad interagire, supportare, sostituire e ammortizzare il lavoro del filtro.
(Per) ora la pianto di scrivere, e scusate (come spesso mi capita) la lungaggine......

P.S.:
Quote:
...indovinate di che materiale si tratta...
......zeolite??.....
Entropy non è in linea   Rispondi quotando
 
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