Per quanto riguarda Gastromyzon, non è un pesce salmastro, quindi è inadatto all'ambiente ricreato. Per quanto ne so, nessun "pulitore" proposto in commercio è salmastro. I pesci citati da fonch85 sono irreperibili in commercio, e in più credo decisamente reofili, sicuramente di più dei ghiozzi ape.
Per le piante è meglio partire con acqua dolce, e gradualmente aumentare la salinità; questo perchè in tutti i vivai usano acqua dolce, e nessun esemplare venduto è preadattato al sale.
I pesci in teoria possono essere messi anche quando l'acqua è già salmastra, se nel sacchetto si fa una acclimatazione goccia a goccia.
Per quanto riguarda la distinzione tra le specie, l'unico modo è fidarsi del negoziante e controllare bene le livree, poiché in B. xanthozona la colorazione gialla delle bande dovrebbe essere più ampia e uniforme, mentre nei B. nunus le bande gialle possono essere cosparse di spot neri. Non esistono metodi sicuri, perchè il vero carattere diagnostico è il conteggio dei raggi delle pinne, operazione che può essere fatta agevolmente solo su animali morti.
Mando qui le foto, perchè così tutti possono vederle.
Le piante a pratino sul fondo sono delle Sagittaria subulata in via di attecchimento perchè le ho messe da poco; su delle rocce laviche ho messo la felce di Giava, che ora ho potato perchè il mio esperimento di tenere una salinità di 1.010 durante l'estate per simulare l'elevata evaporazione dei biotopi naturali si è dimostrata inadatta (le foglie seccavano). Presto metterò una Cryptocoryne pontederifolia, l'unica specie del genere, assieme a C. ciliata, che può reggere a lungo nel salmastro.
Sul fondo un legno di mangrovia e dei pezzi di foratini, per fornire rifugi e luoghi di deposizione.
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"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza"
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