Il colore del soggetto e la luce che lo colpisce. È esattamente questo che fa la differenza di esposizione tra due soggetti apparentemente simili.
Ed il bilanciamento del bianco, insieme ad un sapiente uso di tempi e diaframmi, decide la "sorte" di una fotografia.
Un soggetto bianco o con superfici riflettenti, tende a rimanere sovraesposto se intorno a lui ci sono colori più scuri. A meno di fare una lettura spot dell'esposizione, ossia concentrata proprio nell'area coperta da tale soggetto. Con il rischio però di sottoesporre tutto il "contorno" (ma si può ovviare con lo sviluppo). Oppure di sottoespone il tutto e poi si sistemano le luci e le varie luminosità in fase di lavorazione.
Un esempio tipico è quello di voler fotografare un cantante sul palco, illuminato solo dal cono di luce (il famoso "occhio di bue"). Spesso il risultato è un soggetto "immerso" in una forte luce e contornato dal buio più completo.
Al contrario, se tutta l'area fotografata è molto chiara e riflettente, la fotocamera verrà ingannata dalla troppa luce e tenderà a sottoesporre la foto. Classico esempio è la neve, che spesso viene grigia, perché sottoesposta. O anche una spiaggia bianca. In questi casi è utile sovraesporre. E poi lavorarci in fase di "sviluppo".
Riguardo poi alle tue foto, è importante anche la composizione dell'immagine. Occorre far focalizzare l'attenzione su un particolare attraverso l'inquadratura, la quale deve portare l'occhio a vedere ciò che noi vogliamo che veda.
Troppi particolari inquadrati in un immagine, non riescono a destare l'attenzione necessaria a far piacere una foto.
Quindi risultano importanti le prospettive, le linee di fuga e le simmetrie, nonché le composizioni basate sulla famosa regola delle 9 aree.
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