Cerco di spiegarmi il più semplicemente possibile

In realtà, come detto, la fonte di carbonio che sostituisce la CO2 è proprio la glutaraldeide.
Il meccanismo è semplice, ma devo fare una piccola premessa.
Il processo della fotosintesi si divide in due fasi: una fase (luminosa) in cui, attraverso la luce e l’acqua vengono prodotti ossigeno (che tecnicamente rappresenta uno scarto) e energia sotto forma di molecole di ATP e NADPH, necessarie per la seconda fase (oscura) della fotosintesi (il cosidetto Ciclo di Calvin), in cui insieme a CO2 e H2O si producono i carboidrati finali che servono alla pianta per crescere e riprodursi.
Inserisco qui lo schema che feci anni fa nel
topic di approfondimento della fotosintesi:
In pratica, la glutaraldeide agisce all’altezza del Ciclo di Calvin, dando la possibilità alla pianta di “saltare” la fase luminosa, facendole spendere meno energia.
Infatti, la glutaraldeide viene assorbita dalle cellule vegetali è convertita sia in CO2 (attraverso l'acido glutarico) sia in composti intermedi del Ciclo di Calvin.
Se fate bene attenzione, si nota che alcuni composti, come i triosi fosfati, sono collocati
DOPO l’utilizzo delle molecole energetiche di ATP e NADPH. Ciò vuol dire che se alla pianta rendo disponibile la gluteraldeide, gli concedo una scorciatoia (in termini di spesa di ATP) per la produzione di carboidrati e amidi.
Da tutto ciò si evince che la glutaraldeide (nelle sue varie forme a seconda della marca di fertilizzante) risulta essere una fonte immediata di nutriente per la produzione di glucosio attraverso il Ciclo di Calvin (fase oscura della fotosintesi), compensando in tal modo carenze di produzione di energia derivante dalla fase luminosa, come ad esempio carenza di CO2 e/o di luce.
C'è anche da dire però, che la glutaraldeide non è poi così "innocua", come giustamente sottolineato da Tuko.
Riporto anch'io un documento in merito:
http://www.ospedalesicuro.eu/attache...taraldeide.pdf