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Vecchio 29-11-2013, 00:13   #1
Johnny Brillo
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Test a reagente, come e perché.

Premessa


So che sembrerà una sciocchezza, ma spesso capita di leggere incertezze su come effettuare le misurazione dei valori dell’acqua con i test a reagente.

In questo breve articolo, corredato di foto, vi farò vedere come misurare i valori con i test che mi trovo sottomano.

Potrebbe esservi utile, prima di effettuare l’acquisto dei test, leggere questo articolo che compara i test a reagente delle diverse case produttrici. Evitate di usare le striscette perché, come vedremo, danno dei valori poco attendibili e, quasi sempre, di difficile interpretazione.

Potete anche rivolgervi al vostro negoziante di fiducia per farvi analizzare l'acqua, ma non accontentatevi di frasi del tipo: "i valori sono ottimi", "l'acqua è perfetta", ecc. Pretendete che i test vengano fatti con i reagenti e segnatevi i risultati.

Quando non c'è la necessità di modificare i valori della propria acqua di rete ci si può accontentare dei test del pH, KH e GH fatti dal negoziante e andarli a ricontrollare di tanto in tanto. I test degli NO3 e degli NO2, invece, è sempre meglio tenerli a portata di mano, capirete dopo il perchè.

L’importanza dei valori


E’ indispensabile conoscere i valori della vostra acqua per capire quali specie poter ospitare nelle vostre vasche e se è il caso o meno di modificarli. Ogni specie ha delle esigenze ben precise che devono essere rispettate. Quindi, oltre ad offrire loro un allestimento adeguato, è fondamentale ricreare le condizioni chimiche dell’acqua delle loro zone di provenienza. Se così non fosse, esporremmo i nostri ospiti a condizioni di stress e salute precaria che, in un modo o nell’altro, li farà (soprav)vivere male e probabilmente ammalarsi.
In queste condizioni non riusciremo mai a goderci appieno gli splendidi colori e/o i comportamenti caratteristici delle diverse specie, in più metteremo a rischio la loro salute e gli accorceremo notevolmente la vita.
Per approfondire questo argomento vi rimando all'articolo: Importanza di ambiente e gestione: parametri, motivazioni e considerazioni.


Come procedere


I test di cui mi avvarrò saranno quelli che vedete nella foto sottostante.



Abbiamo fondamentalmente due tipi di test:
  • Quelli che si avvalgono di una scala colorimetrica per confrontare il risultato ottenuto. In questo tipo di test andiamo ad aggiungere, all'acqua nella provetta, un reagente liquido o liquido e in polvere insieme. Attendiamo qualche minuto e andiamo a comparare il colore ottenuto nella provetta con quelli sulla scala colorimetrica.
  • Quelli nei quali si aggiunge solo un reagente liquido goccia a goccia e si attende il viraggio di colore della soluzione. In questo caso ci dobbiamo fermare non appena si ha il viraggio di colore senza aspettare che si abbia un colore particolarmente intenso.

AVVERTENZE:
  • Prima di effettuare i test avvinare le provette. Un'operazione che consiste nel sciacquarle più volte con l'acqua che andremo ad analizzare per non falsare i risultati con eventuali residui (acqua o reagenti) di test precedenti.
  • Dopo avere effettuato i test sciacquare le provette sotto acqua corrente e asciugare con un panno.
  • Dopo l'apertura dei reagenti, conservarli in un luogo fresco e asciutto, lontano dalla luce diretta del sole. E' importante ai fini di preservare la loro qualità.
  • Quasi tutti i test si svolgono nello stesso modo, ma ci potrebbero essere delle piccole differenze tra le varie marche in commercio quindi è sempre meglio leggere le istruzioni prima di iniziare. Quelli riportati di seguito vogliono fare solo da esempio.

Adesso vediamo come procedere.

Fase 1: agitare la boccetta contenente il reagente.



Fase 2: prelevare la quantità d’acqua necessaria per effettuare il test. Potete aiutarvi con una siringa per essere precisi. (Controllare quanti ml sono necessari per effettuare i vari test, per alcuni ne servono 5 ml per altri 10 ml).



Fase 3: aggiungere i reagenti goccia a goccia ed agitare dopo ogni goccia. (Non vale per tutti i test, in alcuni bisogna aggiungere n gocce tutte in una volta).



Fase 4: a seconda del test, aspettare che l’acqua assuma una determinata colorazione da confrontare sulla scala colorimetrica, oppure aspettare il viraggio di colore.

La Fase 4 è quella fondamentale per essere sicuri di aver effettuato correttamente le misurazioni. Dalle foto che seguiranno vedremo come svolgere i vari test e i risultati finali.


I test fondamentali


Per fondamentali si intendono: pH, KH, GH, NO2, NO3.
Con questi cinque test siete già in grado di gestire comodamente l’acqua del vostro acquario e controllarne periodicamente la qualità.

Il pH serve a misurare la basicità o l’acidità dell’acqua. La scala di valori va da 0 a 14, avendo con 7 il valore di pH neutro. Sotto questo valore l’acqua sarà definita acida, sopra sarà definita basica.

Test pH Sera. Questo test si esegue aggiungendo 4 gocce di reagente tutte insieme in 5 ml d'acqua. Una volta mescolate, agitando la provetta, si confronta il colore con la scala colorimetrica.
NB se si necessita di particolare accuratezza nella misurazione di questo valore, meglio prendere test che hanno una scala di valori più ravvicinata. Ad esempio troviamo in commercio il test pH della JBL che va da 6,0 a 7,6 con sensibilità 0,2.




Il KH (durezza temporanea) è costituito da Carbonati o Bicarbonati a seconda del valore del pH. Svolge un ruolo fondamentale nello stabilizzare il pH.

Test KH JBL. Questo test si esegue aggiungendo a 5 ml di acqua il reagente goccia a goccia e agitando dopo ogni goccia fino al viraggio di colore dal blu al giallo-arancio. Ogni goccia corrisponde ad 1° dH (scala tedesca di durezza), quindi bisogna contare le gocce.




Il GH (durezza permanente) è costituito da Calcio e Magnesio.

Test GH JBL. Questo test si esegue nello stesso modo visto prima per il KH. L'unica differenza è che il viraggio di colore della soluzione deve essere dal rosso al verde.




Prima di vedere i test di nitriti (NO2) e nitrati (NO3), potrebbe esservi molto utile leggere il Ciclo dell’Azoto per comprendere appieno l’importanza fondamentale che hanno questi due valori.

Gli NO2 sono estremamente tossici per i nostri ospiti. Il loro valore aumenta nel corso delle prime 2 – 3 settimane dall’avviamento della vasca, fenomeno definito “Picco di Nitriti”. Dopo questa fase si ha una diminuzione fino alla loro completa assenza. Da questo momento in poi gli NO2 dovranno essere sempre e costantemente a zero. Una loro ricomparsa è indice di qualcosa che non va: vasca sovrappopolata che implica una loro concentrazione tale da far in modo che il filtro non riesca a smaltirli, trasloco o riallestimento di vasche mature, errata manutenzione del filtro, ecc.
Per tutti questi casi c’è ovviamente il forum.

Test NO2 Aquili. Questo test si esegue aggiungendo a 10 ml d'acqua 10 gocce di reagente. Fatto questo si agita la provetta e si attendono 10 minuti per poi confrontare il colore della soluzione con la scala colorimetrica.




Dopo il picco di nitriti si avrà anche un aumento dei nitrati. Gli NO3 sono meno tossici degli NO2, ma ad elevate concentrazioni possono comunque far danni. E’ bene non superare mai i 50 mg/l e cercare di tenerne una concentrazione massima in vasca intorno ai 25 - 30 mg/l. In una vasca ben gestita dovranno essere intorno ai 5 – 10 mg/l e in rapporto 1:2 con i fosfati (Es. PO4 0,5, NO3 5 – PO4 1, NO3 10), questo per garantire alle piante una buona concentrazione di fosforo e azoto indispensabile per la loro crescita.
Gli NO3 sono il prodotto finale del Ciclo dell’Azoto e quindi si accumulano in acqua. Per tenerli a bada si interviene con cambi d’acqua parziali e con piante a crescita rapida che ne assorbono in gran quantità, ma una loro assenza totale pregiudica la crescita sana delle piante.

Test NO3 JBL. In questo caso JBL si avvale di due provette con 10 ml d'acqua, ma solo in una andremo a mettere i reagenti. L'altra ci servirà come termine di paragone.
Questo test si esegue aggiungendo ai 10 ml di acqua 2 misurini colmi del reagente in polvere e, successivamente, 6 gocce del reagente liquido. Si mescola bene per un minuto, si lascia a riposo per 10 minuti e poi si confronta il risultato con la scala colorimetrica.




Gli altri test


Oltre ai test citati prima in commercio ne esistono molti altri. Alcuni utili in determinati allestimenti, altri che si possono evitare (per non dire inutili).

Partiamo dai primi! In acquari ricchi di piante anche abbastanza esigenti, può far comodo, oltre ai test precedenti, misurare fosfati (PO4) e ferro (Fe).

Gli PO4 li abbiamo già citati quando abbiamo parlato dei nitrati e della loro concentrazione ideale. Una loro assenza pregiudica la crescita delle piante, mentre un loro eccesso, unito a quello dei nitrati, è uno dei fattori scatenanti della comparsa delle alghe. L’eccesso è spesso causato dalle eccessive dosi di mangime.
Per tenere i fosfati a bada vale lo stesso discorso fatto per i nitrati: piante a crescita veloce e cambi d’acqua parziali. In acquari molto piantumati si ha spesso il problema opposto: nitrati e fosfati assenti. In questo caso sono da reintegrare con gli appositi fertilizzanti.

Test PO4 Sera. In questo caso la Sera si avvale di 3 reagenti: 2 liquidi e 1 in polvere.
Questo test di esegue aggiungendo a 10 ml di acqua 6 gocce del primo reagente liquido, altre 6 gocce del secondo reagente liquido e infine un cucchiaio colmo del reagente in polvere.
Si chiude la provetta e si agita. Passati 5 minuti si, va a confrontare il colore assunto dalla soluzione con la scala colorimetrica.




Il Fe va introdotto con gli appositi fertilizzanti. Lo possiamo trovare in due forme: chelato e gluconato.
Nel primo caso resta disponibile più a lungo per le piante che però dovranno spendere più energia per scinderlo dal chelante e assorbirlo. Viene usato nei fertilizzanti da dosare settimanalmente.
Nel secondo caso è subito disponibile per le piante, ma l'eccesso tende a precipitare, infatti si usa nei fertilizzanti da dosare quotidianamente.

Test Fe JBL. Anche in questo caso JBL si avvale dell'utilizzo di 2 provette con 5 ml di acqua ed anche in questo caso una serve solo come termine di paragone.
Questo test si esegue aggiungendo 5 gocce del reagente in una sola delle due provette, si mescola e si attendono 5 minuti prima di confrontare il risultato con la scala colorimetrica.




Due test che invece definirei inutili sono quelli del Cloro (Cl) e dell’anidride carbonica (CO2).

Il Cl è un elemento molto volatile, per eliminarlo dall'acqua basta lasciarla decantare per 24 ore in un recipiente aperto.

Per la CO2, invece, vendono degli appositi test permanenti che sono del tutto inaffidabili. Anzi oserei dire che possono anche essere dannosi. Il motivo è presto detto. Fidandoci del test, potremmo pensare di star erogando una giusta quantità di CO2 mentre è possibile che si stia eccedendo senza che il test lo riveli con le conseguenze che tutti possiamo immaginare (pesci a galla).
Un modo sicuro per sapere approssimativamente quanta anidride carbonica è disciolta in acqua è quello di fare i test di pH e KH e incrociare i valori su questa tabella.
NB Nel caso in cui si utilizzino altri acidificanti naturali (torba, pignette di ontano, foglie di quercia o catappa) questa tabella non va più presa in considerazione.


I test a reagente in commercio esistono sfusi, ricariche, comode valigette, costosi, economici...insomma, per tutti i gusti e tutte le tasche. Per questo lasciate perdere le striscette che sono poco precise e affidabili e perdete quei 5 - 10 minuti a fare il piccolo chimico per il benessere dei vostri ospiti.

A proposito di striscette! Ne avevo alcune di qualche anno fa che ormai saranno meno "precise" di allora. Vi posto comunque una foto di un test effettuato con questo mezzo per farvi vedere come è difficile, per non dire impossibile, ottenere un risultato preciso e quanto è ancora più difficile interpretare la scala colorimetrica.



Io i miei test li conservo tutti qui.




Se vi siete appassionati alla chimica dell'acqua e volete approfondire l'argomento, potreste trovare interessanti gli articoli sulla chimica che trovate sul portale ed esattamente QUI.

Altri articoli interessanti li trovate anche in evidenza nella sezione chimica del forum. Se avete dubbi, domande o problemi inerenti l'argomento trattato in questo articolo, potete chiedere lì.


Questo breve articolo è scritto a mo' di "guida rapida" come l'altro sulle piante facili. Giusto per togliere qualche dubbio a chi si è appena avvicinato a questo mondo.

Se c'è qualcosa da correggere o aggiungere vi prego di farmelo presente.

Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggerlo e/o mi aiuterà a migliorarlo.

Ultima modifica di Johnny Brillo; 30-11-2013 alle ore 10:28.
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Grazie Vinx70, paolo83, Lucasmigle Ringrazia per questo post
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