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Vecchio 15-11-2013, 19:19   #1
grigo
Ciclide
 
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Marmorkrebs, esperienze di allevamento

MARMORKREBS ESPERIENZE DI ALLEVAMENTO

AVVERTENZE
NESSUNO DI QUESTI GAMBERI DEVE ESSERE LIBERATO IN NATURA PER NESSUN MOTIVO, E’ GIA’ STATA NOTATA UNA PICCOLA POPOLAZIONE IN TOSCANA LIBERATA DA QUALCHE SPROVVEDUTO CHE STA CREANDO GROSSI PROBLEMI ALL’HABITAT ITALIANO SIMILMENTE AL PROCAMBARUS CLARKII. MI AFFIDO ALLA COMPETENZA DI QUANTI SI ASSUMONO LA RESPONSABILITA’ DI ALLEVARE L’ANIMALE IN QUESTIONE. STATE ATTENTI ANCHE A DOVE BUTTATE L’ACQUA CHE CAMBIATE DEL VOSTRO ACQUARIO IN QUANTO POTREBBE CONTENERE DEI PICCOLI CHE POTREBBERO RAGGIUNGERE I CORSI D’ACQUA LIBERA.


Un gambero misterioso
Il marmorkrebs (procambarus fallax f. virginalis) effettivamente non si sa da dove venga, la sua storia inizia negli anni 90 in Germania quando un negoziante si è accorto che il gambero che aveva in una vasca continuava a riprodursi senza la presenza del maschio. La sua origine in natura è ignota e gli studiosi hanno deciso di classificarlo come procambarus fallax f virginalis sostenendo che questo gambero sia la forma partenogenetica del procambarus fallax americano.

La vergine
Sottospecie “virginalis” in quanto questo gambero è in grado di riprodursi per partenogenesi : sono tutti esemplari femmina che si auto-fecondano creando individui identici a loro stessi ( o quasi). In questa specie non avviene dunque alcun tipo di accoppiamento e un allevamento su larga scala può essere fatto anche con un solo individuo.

Descrizione
E’ un gambero di discrete dimensioni , 8-9cm dalla punta del rostro a quella del telson. Il colore è variabile, tendenzialmente marrone ma esistono esemplari tendenti al rosso o blu. Alcuni di questi sono di un blu talmente intenso da essere spesso spacciati come procambarus alleni. Il colore secondo alcune ipotesi dipende da due fattori che sono la chimica dell’acqua e la genetica. Secondo alcuni, infatti, un’acqua molto alcalina e dura favorisce il colore blu ma, questo non ho potuto verificarlo. Ha una longevità che raramente supera i 3 anni. All’età di 6-7 mesi a 23 gradi il gambero raggiunge la maturità sessuale e periodicamente deporrà le proprie uova sotto l’addome.

Comportamento
Come il procambarus clarkii in vasca si rivela essere un accanito divoratore di ogni tipo di vegetazione (cryptocoryne, anubias e microsorium comprese) il carattere è più schivo di quest’ultimo facendo di lui un gambero adatto alla convivenza con pesci di almeno 7 cm di lunghezza. E’, come ogni altro gambero, estremamente burbero e scontroso nei confronti dei propri simili non disdegnando il cannibalismo di un individuo più debole o impegnato nel “rischioso” processo della muta. Nonostante queste premesse mostra un eccellente istinto materno che porta il gambero ad avere un atteggiamento più aggressivo con chiunque gli si avvicini. Gli esemplari più sono giovani più tendono ad essere girovaghi e aggressivi, con l’età diventano più sedentari e meno litigiosi.

Vasca
Nella realizzazione di una vasca per gamberi sono due gli imperativi: tanto spazio e tanti rifugi a maggior ragione se questo inizia a riprodursi all’età di 6-7 mesi a ritmo continuo.
Per realizzare i rifugi è bene tenere presente che tra i gamberi vige il cannibalismo a danno degli esemplari più piccoli e più deboli ed è per questo che un rifugio realizzato con un'unica entrata si trasforma, nella maggior parte dei casi, più in una trappola per l’esemplare rifugiatovisi. Teniamo dunque conto di questo fattore e cerchiamo di realizzare più rifugi a doppia uscita possibile. Possono essere utilizzati mattoni forati, sassi accatastati, tubi in PVC, rocce laviche, legni di torbiera, etc. NO i vasi in coccio, le noci di cocco e le tazze o bottiglie di birra ( Poichè hanno un unico ingresso)
Essendo animali onnivori e opportunisti non esiteranno ad estinguere il minimo languorino a danno delle piante acquatiche, anche le più coriacee e consigliate per i ciclidi come le anubias e le microsorium.
Il sistema di filtrazione deve essere sovrasviluppato siccome questi animali sporcano parecchio e col tempo andranno aumentando di numero inevitabilmente.
Il riscaldatore è facoltativo in casa dato che i gamberi sopportano bene le temperature domestiche e una leggera stagionalità conferirà una maggiore longevità ai nostri crostacei andando a regolare i periodi di deposizione.

Valori dell’acqua
L’acqua per un acquario di gamberi deve sempre avere buone condizioni, assenza di NO3 e gli NO2 prossimi allo 0. Il ph deve essere alcalino e dev’essere presente una buona quantità di calcio, quindi ben vengano le rocce calcaree. Dgh> 8 e Kh>4

Esperienza personale-riproduzione
Acquistai 5 esemplari a Milano lunghi a malapena 2 cm i primi di aprile e li sistemai in un acquario rimediato di circa 25 litri ricco di rifugi per circa tre settimane in attesa di poterli ospitare in un più confortante 120 litri. Ne acquistai 5 consapevole del fatto che avrei potuto avere qualche perdita ma così non fu’.
I gamberi alla temperatura di 24°C mutavano ogni settimana e raggiunsero le modeste dimensioni di circa 4cm in circa 2 mesi. Nell’acquario da 120 litri, privo di riscaldatore, ad una temperatura di circa 20°C i gamberi mutavano più raramente e al quinto mese, esattamente il 12 settembre ottenni la prima deposizione da parte di una femmina, ma, con mio grande stupore, mi accorsi pochi giorni dopo che un’altra femmina aveva deposte delle uova sotto l’addome e che queste erano sicuramente più mature delle precedenti. In questa fase il gambero si trova una tana confortevole e vi si rifugia smettendo di nutrirsi.
Volendo preservare gli animali da ogni tipo di stress decisi di spostarli con un bicchiere (senza mai tirarli fuori dall’acqua) nel caridinaio da 35 litri dove sistemai un piccolo mattone forato, unica vasca disponibile per accettare il rilascio della prole.
Il 29 settembre i primi gamberi si staccarono dalla madre e iniziarono a girovagare per l’acquario, la loro lunghezza alla schiusa è di circa 4 mm e, come spesso si legge, rimasero tendenzialmente nei pressi della madre forse per cercare protezione forse per fare altro…
Scrivo così perché notai che i gamberi già staccatisi dalla madre non solo andarono sotto l’addome della stessa, ma anche sotto l’addome della madre con le uova meno mature, che non avrebbe potuto avere già prole girovagante, la cosa interessante è che entrambi si nutrivano dei gamberi immaturi che staccavano sia dalla propria madre che dall’altra femmina.
Dunque mi sorge il dubbio che i gamberi una volta liberatisi dall’addome materno non cercassero solo protezione indiretta dalla stessa ma probabilmente approfittassero dei fratelli più deboli per nutrirsene e svilupparsi più in fretta. I piccoli sono dei distruttori tremendi, li ho visti mangiare di tutto, le prime a scomparire dalla vasca furono le planorbarius sia le piccole che le grandi, alla madre era venuto un certo appetito nei giorni successivi, poi iniziarono a divorare il muschio e dopo poco rimasero solo le cladophore e le neocaridine davidi. Spero non pensiate, leggendo queste righe, che li abbia lasciati a morire di fame anche se di fatto si comportano come se non mangiassero mai, nonostante fornissi loro cibo in granuli che lasciavo cadere sul fondo in dosi abbondanti. Oggi i piccoli che ci tengo a vedere diventare adulti sono 6, isolati in una sala parto con qualche cannolicchio a fargli da tana, sono ancora lunghi solo 2 cm, gli altri sono sparpagliati per la vasca alla mercè degli adulti.

Conclusioni
Consiglio questo gambero a chiunque, allevarlo è un esperienza che non dovrebbe mai mancare a nessun acquariofilo che abbia un minimo di interesse per i crostacei d’acqua dolce e che sia disposto a passare tanto tempo ad osservare il loro interessantissimo comportamento e la gioia di veder nascere i “gamberini”.



Un po' di foto:

vasca dove allevo i gamberi:


caridinaio modificato con un forato per ospitare il gambero pronto al rilascio delle uova:


a suo agio nel forato


un neonato


sotto un sasso molto forellato stanno benissimo


esemplare con chela amputata mentre si gusta un avanzo di zucchina...


primo piano delle uova appena schiuse




Foto e testo di Grigo.

Ultima modifica di grigo; 16-11-2013 alle ore 13:43.
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