Discussione: Elassoma evergladei
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Vecchio 04-09-2013, 10:49   #9
Entropy
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Riguardo i valori dell'acqua, questi pesci hanno un'elevata plasticità fenotipica, per cui riescono ad adattarsi ad un ampio spettro di valori di pH, T e alcalinità. Occorre però evitare valori di pH < 7.0 e di KH < 5 - 6. Con un KH di 5 staresti al limite, ma secondo me potrebbe ancora andare (ma il tuo GH quant'è?). Certo, se riesci ad aumentarlo di un paio di punti sarebbe molto meglio.
Per le temperature, possono stare in un range compreso tra 5 e 30°C. A tale proposito è essenziale creare una stagionalità dei valori di T, con temperature necessariamente più basse in inverno. In tal modo i pesci crescono meglio, vivono di più e si riproducono maggiormente.
Riguardo invece le vasche, 3 acquari da 40 litri andrebbero sicuramente bene per una gestione ottimale dell'allevamento e la riproduzione di questa specie.
Una vasca la utilizzi per la coppia da riprodurre, con all’interno un MOP, un legno o una roccia come riparo e tante alghe e piante (galleggianti e non).
Un’altra vasca la utilizzi per la schiusa delle uova, inserendo il MOP preso dalla vasca di riproduzione dopo qualche giorno dalla prima deposizione della coppia. Al suo posto inserisci un altro MOP nella vasca di riproduzione (così da avere un ciclo continuo di deposizioni e schiuse).
Nella terza vasca invece (che se fosse più grande sarebbe anche meglio, diciamo intorno ai 60 litri) inserisci i piccoli presi dalla seconda vasca quando sono già un po’ cresciuti e potrebbero quindi predare i nuovi piccoli che nasceranno dalle successive deposizioni. Questa terza vasca quindi la utilizzi per allevarli e crescerli a dovere.
In questo modo ottimizzi la fitness riproduttiva e ti assicuri un buon numero di individui per avere la certezza (o quasi) della presenza di qualche femmina (visto, come detto in precedenza la sex ratio molto sbilanciata).
Come poi rivelatomi da un amico e grande acquariofilo qual è Marco Vaccari, c’è chi addirittura, per questa specie, utilizza tante vasche di 10 litri l’una per allevare e far accrescere separatamente 2 o 3 individui alla volta, in quanto si è fatta avanti l’ipotesi che la crescita di molti individui in spazi relativamente ristretti possa comportare uno sviluppo condizionato del sesso. In pratica, se ci sono 50 piccoli in pochi litri di acqua, è possibile (ma non ancora dimostrato scientificamente) che possano venire fuori molti maschi (di cui dominante e gli altri camuffati da femmina) e poche vere femmine.
Se fosse realmente così, si potrebbe anche pensare ad una piccola vasca per le deposizioni della coppia ed una molto più grande (sopra i 100 litri) per l’accrescimento dei piccoli, così da aumentare notevolmente il rapporto volume acqua/numero individui. Il problema con questo sistema è il controllo (visivo) non proprio ottimale di esseri lunghi qualche millimetro in una vasca “dispersiva”.
Personalmente io ho optato per una vasca da 40 litri per la riproduzione, una di 30 litri per la schiusa delle uova ed una terza di circa 60 litri per l’accrescimento e l’allevamento dei piccoli.
Importante nota da sottolineare è anche la necessità di fare cambi d’acqua nelle vasche con parsimonia.
Questi pesci amano acqua mature e “vecchie” e non amano cambi dell’acqua turbolenti e “frettolosi”, soprattutto in fase di schiusa e accrescimento, pena uno sviluppo non ottimale e problemi alla vescica natatoria e alla spina dorsale (simil “belly sliders”).
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