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Vecchio 25-07-2013, 11:08   #2
Entropy
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La Chara vulgaris è la specie di Chara più diffusa e segnalata in Italia. Si trova dal nord al sud, isole comprese.
Nonostante questo genere sia molto adattabile in natura, la sua coltivazione in acquario non è semplice, soprattutto quando viene traslocata dal suo ambiente naturale alla vasca, in quanto si vanno a modificare tutti i parametri ambientali di crescita. E spesso la pianta reagisce con un discioglimento dei tessuti.
Risulta soprattutto critica la temperatura di allevamento, visto che l’alga in questione preferisce T sotto i 24°C. Riesce a stare anche a temperature superiori, ma ha bisogno di arrivarci gradualmente. E l’ecotipo deve essere quello giusto. Ossia difficilmente una Chara raccolta in Trentino sopporterà temperature alte rispetto ad una presa in Sicilia.
In definitiva non ti resta che provare.
L’illuminazione non è un problema (ma non deve essere troppo debole), visto che possiede una discreta plasticità fenotipica tale da farla adattare a varie intensità luminose (Wang et al. 2008 --> http://link.springer.com/content/pdf...008-9420-2.pdf).
E’ una “pianta” molto delicata strutturalmente, monoica (organi sessuali sulla stessa pianta) che predilige acque dolci, alcaline, ferme o poco mosse e abbastanza ricche di nutrienti.
Può crescere galleggiante, ma solitamente si fissa al substrato tramite rizoidi.
Una curiosità è che quando viene estratta dall’acqua emana un odore sgradevole di olio di senape (è per questo che il suo sinonimo è Chara foetida).
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