il discorso è ben chiarito da Helmut Stalknecht nel suo libro, sempre attuale " Il piacere dell'acquario": dice che per prassi volendo formare la coppia di scalari o di altri ciclidi è bene partire da un gruppetto di 4 o 5 esemplari, tra questi per un discorso di probabilità ci saranno quasi sicuramente un maschio che tende a dominare e una femmina.
Non è detto che questo basti: poniamo che il maschio abbia solo una o due femmine a disposizione, ma non sia convinto di nessuna delle due; egli comincerà a mettere su casa con quella che considera la "meno peggio", ma una cosa è pulire la foglia e fecondare le uova, ben più impegnativo è difendere il nido prima e la prole dopo.
C'è anche il caso che il maschio dominante non emerga brillantemente sugli altri, ma sia solo il meno tonto tra quelli disponibili, agli occhi della femmina, ora è lei che si deve accontentare, ma difficilmente perdonerà qualche errore o caduta di stile da parte del maschio.
Per questi motivi si assiste spesso a scene di pestaggi e maltrattamenti all'interno della coppia, eliminazione delle uova o addirittura degli avannotti da parte di uno o entrambi i genitori, perché manca l'affiatamento, che ci siano inquilini molesti o meno.
In natura i gruppi di giovani sono molto più numerosi, per cui il maschio e la femmina più brillanti si sceglieranno e resteranno insieme per la vita, ma si accoppieranno anche gli esemplari via via meno promettenti senza che ci siano speranze mal riposte o aspettative miseramente fallite.
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