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Vecchio 25-01-2012, 12:13   #60
Entropy
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In effetti va fatta una precisazione doverosa, altrimenti si rischia di confondere i termini utilizzati con il loro reale significato. Un qualsiasi ECOSISTEMA (che sia naturale o artificiale) è caratterizzato da elementi abiotici (il BIOTOPO, caratterizzato da variabili come la temperatura, la luce, i valori dell'acqua, la tipologia del substrato, gli elementi nutritivi,....) e da elementi biotici (la BIOCENOSI, caratterizzata dalla fauna e dalla flora).
Tecnicamente quindi, il ricreare perfettamente un certo biotopo, significa scegliere oculatamente tutte le componenti abiotiche del sistema. Flora e fauna invece, comprendono le componenti biotiche, ossia la biocenosi, che va ad interagire con il biotopo per formare infine l'ecosistema.
Un qualsiasi acquario è di per sè un ecosistema. Artificiale certo, ma comunque un ecosistema, in cui elementi abiotici e biotici instaurano un equilibrio (la cui durata e resilienza è funzione delle variabili stesse del sistema).
Il creare in acquario un biotopo il più attinente possibile a quello reale, significa ricreare le stesse condizioni abiotiche del luogo di origine. Aggiungendo poi la componente biotica (ossia la biocenosi) avremmo un ecosistema completo e fedele della zona del modo che vorremmo ricreare.

Originariamente inviata da Raf28
lorenz lo sapeva bene infatti i suoi acquari avevano un minimoo di interventi esterni (somministrazione del cibo, cambi parziali) nenche lui aveva l'ambizione di ricerare perfettamente un 'ecossitema perfetto e completo tra 4 vetri!
In realtà Lorenz suggeriva caldamente l'autosufficienza biologica dell'acquario e non operava con cambi parziali. Inoltre per lui era possibile ricreare un ecosistema fedele, se si riusciva a scegliere oculatamente le variabili in gioco.
Riporto, come esempio, uno stralcio del libro in questione:

....il pregio dell'acquario, che consiste proprio nell'autosufficienza biologica di quel piccolo universo, cui dall'esterno non occorre alcun aiuto, a parte il nutrimento degli animali e la pulizia della vetrina anteriore del recipiente: se infatti vi domina il giusto equilibrio, l'acquario non ha bisogno di essere pulito! Rinunziando ai pesci più grossi, specie a quelli che sommuovono il fondo, nessun danno si avrà se gli escrementi animali e i tessuti vegetali in decomposizione costituiranno a poco a poco uno strato fangoso; anzi, tanto meglio, perchè questo strato penetrerà e renderà fertile il fondo, originariamente sterile. Nonostante il fango, l'acqua rimarrà inodore e conserverà la limpidezza cristallina di uno dei nostri laghetti alpini.

e ancora:


"Con una grande esperienza e con un delicato intuito biologico è però possibile, entro certi limiti, predeterminare il carattere generale del microcosmo che si svilupperà poi in un acquario, scegliendone oculatamente il fondo, la posizione del recipiente, la temperatura e la luminosità, e infine gli animali che lo popoleranno. In questo consiste l'arte dell'acquariofilo, in cui eccelleva il mio amico Bernhard Hellmann, perito tragicamente: in uno dei suoi acquari egli era riuscito a riprodurre perfettamente un ambiente naturale ben preciso, il lago di Altaussee; era una vasca grande, assai profonda, fresca, e non troppo esposta alla luce; la vegetazione nell'acqua cristallina consisteva di trasparenti erbe verde chiaro, il fondo sassoso era coperto di scuro muschio dei fossi (“Fontinalis”) e di graziosa “Chara”. Gli animali non microscopici erano rappresentati solo da alcune minuscole trote, da qualche varone e da un piccolo gambero fluviale: una popolazione ittica dalla densità non molto superiore a quella di uno stagno naturale."
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