La questione illuminazione – crescita delle piante è un argomento alquanto complesso.
Questo perché entrano in gioco molteplici fattori. Oltre all’intensità luminosa, c’è da calcolare il rapporto ore luce/buio, l’attivazione o l’inibizione con la luce di diversi ormoni, il ciclo fenologico della pianta (i stimoli cioè che possono portarla ad esempio alla fioritura) e la specie considerata (importantissimo).
L'allungamento degli internodi (ossia di quella porzione di fusto tra un nodo di foglie e l'altro) ad esempio è regolato sia dalla quantità di luce che dall’intensità. Solitamente maggiore è intensità di illuminazione, minore è la crescita degli internodi (piante basse e compatte). C’è da sottolineare però il fatto che ogni specie possiede un valore massimo di saturazione alla luce, oltre il quale non solo non aumenta la fotosintesi, ma in alcuni casi la interrompe, per evitare danni da fot ossidazione.
Stesso discorso per le ore di luce che vengono date ad una pianta. Ci sono piante che si accontentano di 6 – 7 ore, altre a cui ne servono 12 – 14. Altre ancora che aumentando (longidiurne)o diminuendo (brevidiurne) le ore di luce, fioriscono.
Il sistema di aumentare la potenza di illuminazione nelle ore centrali ha quindi un suo perché con determinate specie e non con altre.
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