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Chiodi come fonte di ferro :
Ricordo che tempo fa' ho letto un articolo ( non ricordo dove #13 ) che parlava delle varie tecniche di fertilizzazione e tra i vari metodi si parlava di chiodi in ferro messi a contatto del vetro di fondo e coperti da ghiaia ecc..
Pare che una volta si faceva così e funzionava , l'unico accorgimento era quello di posizzionarli in profondita' per evitare che rilasciassero in acqua . Ossidandosi col tempo erano una fonte di ferro a lenta cessione per le piante . Qualche d'uno li ha mai utilizzati ? |
io personalmente no, ma visto i metodi di fertilizzazione moderni e completi mi chiedo come mai questa domanda? #24
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Semplice curiosita' .
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Magari nel giro di qualche anno la cosa può anche funzionare ma, visto che le piante non vivono di solo Ferro ... userei i chiodi per altro (a parte che chiodi di Ferro dolce non credo si trovino più in giro)
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Bisogna che l'ambiente si ariducente, per evitare che il ferro ossidi (e precipiti). Per questo lo si sotterra (il fondo tende ad essere anossico, per cui l'ìambiente è meno ossidante che a diretto contatto con la colonna d'acqua).
In ogni caso si perde la possibilità di dosare il ferro. Quello che va in soluzione va in soluzione e amen (può essere 0, può essere troppo). IMHO, se uno fertilizza, dovrebbe usare ferro chelato (per restare in soluzione ed evitare di diventare tossico e/o accumularsi sul fondo. Altrimenti non fertilizza e conduce una gestione naturale (il ferro arriva in vasca lo stesso in piccole dosi, ad esempio col cibo dei pesci). |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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