Si fa presto a dire salmastro. Ma che salinità?
Dopo mesi e mesi che mi arrovello per stabilire in che modo allestire la mia 150x50 h60 sono arrivato alla fine alla determinazione di fare un salmastro.
Per l'illuminazione ho due hqi da 150 watt l'una. Come filtraggio vorrei usare un filtro percolatore in sump per costruire il quale sto ancora aspettando delle dritte in altra sezione del forum. Vorrei fare un fondo di sabbia chiara con alcune rocce disposte in stile iwagumi. Probabilmente nessuna pianta sul fondo ( ho paura che pratini per salmastro non esistano, oppure si ?) Però ho già delle mangrovie che reperirò grazie alla disponibilità dei miei compagni acquariofili abruzzesi e alcuni giacinti d'acqua (eichornia).Saranno principalmente piante galleggianti, comunque.Anche le mangrovie vorrei tenerle a pelo d'acqua con le radici immerse, appena possibile Ora si tratta di scegliere la fauna. Consultando le schede di acquaportal ho stilato un elenco (in ordine alfabetico): brachygobius chanda ranga dermogenys pusillis monodactylus argenteus nomorhamphus liemi liemi scatophagus argus tetraodon nigroviridis toxotes (ce l'avrei già, sempre grazie all'AAA). A leggere le schede sono tutti pesci d'acqua salmastra. Quello che invece non trovo scritto da nessuna parte è il grado di salinità che le varie specie gradiscono. da 1001 a 1032 credo che di differenza ce ne sia. Forse mi sto facendo problemi che non esistono, ma mi piacerebbe conoscere il parere di chi ne sa più di me. E le caridine multidentata? e alcune malaya?potrebbero andare bene? Mi ricordavo che le larve nascono in acqua salmastra ma gli adulti vivono nel dolce... E per il salmastro esiste l'equivalente dei pesci da fondo come nel dolce? E ancora: dei pesci elencati sopra quali e quanti potrei tenere insieme? |
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Toxotes restano leggermente più piccoli (15-20 cm), ma essendo gregari richiedono vasche di almeno 500 litri netti, oltretutto dato il loro comportamento particolare più che un vero acquario richiederebbero un acquaterrario con molti rami protesi sopra la superficie dell'acqua, su cui mettere gli insetti che prenderanno di mira con i getti d'acqua (tipico comportamento di caccia della specie). Viste le dimensioni, appare indispensabile un acquario di almeno 300 litri netti. Tetraodon nigroviridis raggiunge i 15 cm di lunghezza, ed è molto territoriale, di solito lo si alleva da solo, anche perchè è difficilissimo disitnguere i sessi (e due esemplari dello stesso sesso non si tollerano). Dermogenys pusillus è molto più piccolo (5-6 cm) ma è gragario, e oltretutto occupa solo la parte a pelo d'acqua, quindi richiede acquari molto sviluppati in lunghezza e larghezza (minimo 60#80 litri netti per un gruppetto). E' di difficile mantenimento perchè sinutre solo di insetti e altri piccoli invertebrati vivi, o al massimo surgelati (e non sempre), quindi adatto solo ad appassionati motivati ed esperti. Chanda ranga, corretto nome Parambassis ranga, è un tipico pesce di branco, da allevare in gruppi di almeno 6 esemplari. Raggiugne i 10 cm di lunghezza da adulto, quindi è adatto solo a vasche di almeno 250 litri netti. Brachygobius spp. sono adatti anche a piccoli acquari, sono gregari però mangiano solo cibo vivo e surgleato. Sono così lenti che se alleati in comunità morirebbero sicuramente di inedia. Come puoi vedere, si tratta di pesci dalel esigenze diversissime gli uni dagli altri, pertanto la soluzione ideale (a mio avviso l'UNICA) è l'allevamento in vasche monospecifiche, in compagnia al massimo di crostacei e gasteropodi. Quote:
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Oppure potresti inserire un gruppetto di pesci palla, preventivando già di sfoltire il gruppo lasciando solo una eventuale coppia. Dermogenys pusillus e Brachy sono allevabili con successo solo in vasche più piccole e monospecifiche. |
cardisomacarnifex, questa si che è una risposta !!
grazie mille davvero. Speravo di avere maggiori alternative ma seguirò i tuoi consigli. Se posso permettermi un appunto resta però irrisolta la domanda sulla salinità. Non trovo in giro informazioni sui valori preferiti dalle varie specie. Sai darmi una mano? E sapresti consigliarmi su gasteropodi e crostacei adatti? ho letto anche di catfishes salmastri. Che mi dici? |
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Gamberetti realmente salmastri in commercio sono alcuni Atydi, come Caridina gracilirostris, e alcuni Palemonidi come certi Macrobrachium. La comune CAridina multidentata (=ex japonica), secondo me non è molto adatta, perchè tollera densità relativamente basse, ideale 1.002, mentre C. gracilirostris valori senz'altro più elevati. Quote:
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[b]Monodactylus argenteus[/b]: stesso discorso fatto per il pesce palla, con la differenza che anche i giovani, se tenuti in acqua dolce, sono molto delicati, pertanto sarebbe opportuno tenerli fin dall'inizio in acqua salmastra, con densità almeno 1.004, aumentandola gradualmente con l'età (da adulti vivono in mare). Scatophagus argus: stesse esigenze di Monodactylus. Dermogenys pusillus: pesce di acque solo debolmente salmastre, si giova della presenza di sale diventando più resistente e robusto. Ideale una densità di 1.004 (circa 10 grammi per litro di acqua). Chanda ranga: tipico pesce del mangrovieto asiatico, sopporta forti variazioni di salinità. I giovani andfrebbero mantenuti ad una densità di almeno 1.004, gli adulti anche superiore. Si possono anche variare i cambi parziali, alternando cambi con acqua dolce a cambi con acqua marina o fortemente salmastra. Brachygobius spp.: qui il discorso si complica molto, perchè le diverse specie di ghiozzo-ape vivono in zone a differente salinità, alcune sono addirittura dulciacquicole. Quelle più frequenti in commercio, come B. nunus, vivono bene e si riproducono se tenute 6 mesi all'anno in acqua dolce o debolmente salmastra (1.002) e 6 mesi in acqua veramente salmastra (1.010), rispettando quella che è la ciclicità naturale. Altre, come B. doriae, si adattano anche a densità più basse (1.002). Diventa quindi di fondamentale importanza farsi dire dal rivenditore il corretto nome scientifico della specie per poter realizzare un allevamento ottimale. Toxotes spp.: densità da 1.004 in su, se alterni cambi parziali settimanali una volta con acqua dolce e una volta con acqua marina rispetterai le fluttuazioni naturali dei mangrovieti e avrai pesci sempre sani e robusti. |
cosa dire? secondo me hai fatto un gran servizio a chi vuole allestire un salmastro.
Queste informazioni andrebbero messe in evidenza :-) :-) |
AlbertoD, come hai giustamente detto, nulla si può aggiungere all'esauriente cardisomacarnifex.
Mi permetto una sola nota personale: Il mio Palla ha dimostrato di non gradire i tanto citati e benefici sbalzi di salinità, quindi credo che lo terrò a 1006 per tutta la vita. Segui pure le linee guida citate per iniziare, ma poi dovrai affidarti all'osservazione e all'esperienza #36# #36# #36# Auguri #21 #21 |
lo farò :-)
Ho letto che tetraodon biocellatus è meno aggressivo di nigroviridis e potenzialmente potrebbe convivere con compagni anche più piccoli e timidi. Qualcuno ne ha esperienza? |
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Tenere presente che se si desiderano piante in vasca (Mangrovie a parte) è meglio stare con la densità a non più di 1006/1007. Il biocellatus ha vantaggi rispetto a nigroviridis e fluviatilis. Il primo è che è di dimensioni più contenute, il secondo che richiede salinità più basse, (starebbe anche in acqua dolce, ma sarebbe più esposto a malattie/parassiti). E' anche meno aggressivo specie se tenuto ben pasciuto ed a temperature non superiori a 24/25°C, ciononostante consiglierei una vasca monospecifica (o da solo o in gruppo di almeno 4). Non c'è dimorfismo sessuale che consenta di distinguere maschi da femmine. Si potrebbe tentare una convivenza con chanda di acque salmastre. |
Federico Sibona, riguardo al Palla hai chiarito ciò che sospettavo.
Oltre alla voglia/necessità penso che occasionalmente (piogge/maree) sia anche "obbligato" a subire i detti sbalzi #36# #36# |
Infatti il graduale aumento di salinità che consigliavo è da intendersi come lento e costante negli anni, seguendo la crescita e l'invecchiamento dell'animale. Questa specie, come ad esempio i Monodactylus, è fortemente eurialina, e compie migrazioni legate all'invecchiamento. Gli adulti di entrambe le specie sono infatti marini.
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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