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L'acquariofilia...rispetta la natura!?!?!?
Saluti a tutti!
Ho deciso di pubblicare questo thread perche mi stà molto a cuore l'argomento, e vorrei sondare tra noi appassionati le opinioni,le idee e fare uno "status" della nostra passione oggi,e del suo impatto sull'ambiente (dalla pesca,al commercio,all'utilizzo di tecnologie piu o meno pulite,i metodi di gestione della vasca,i prodotti di consumo,gli alimenti etc.....) Facciamo così: butto là qualche spunto e aspetto un vostro giudizio,una vostra opinione o un idea per cambiare il sistema. :-)):-)) :-)) :-)) :-)) :-)) :-)) :-)) :-)) :-)) :-)) :-)) si parte! -I pesci?!?!?!?!? quanto ci state attenti a cosa è,da dove proviene,se pescato o allevato e se pescato,chi lo ha fatto e come è arrivato qui in Italia? -Metodi di pesca?!?!?!cianuro,pesca con tossine vegetali,profondità di pesca e decompressione??? -Biotopi di origine?!sviluppo della vasca SOLO in funzione degli abitanti con le caratteristiche tipiche dei luoghi di cattura o di origine(non intendo solo i valori kh,gh,ec,orp, etc ma anche quelli piu "scontati" come variazioni di T° durante l'anno,fotoperiodo e variazioni stagionali,idrodinamismo,altezza colonna acqua,presenza di specie vegetali e tipo,caratteristiche dei fondali etc..) -Il trasporto?i metodi di acclimatazione?da esportatore a stabulatore,a grossista,a commerciante? -Tecnologie?farmaci chimici o farmacopea naturale?gestione di vasca con integrazioni naturali(miracle mud,refugium,TAS,phytoreattori,etc..)o con integrazioni da prodotti commerciali? -Prodotti comerciali "eco-friendly"?! Gli spunti sarebbero quasi illimitati... #17 e se ne possono trovare continuamente di nuovi e sviluppare meglio quelli esistenti ma per questo...servite voi ragazzi!-35 Rispondete numerosi,dite qualsiasi vogliate,la vostra partecipazione è fondamentale-35 Vi aspetto numerosi -28Saluti Nicola |
-I pesci?!?!?!?!? quanto ci state attenti a cosa è,da dove proviene,se pescato o allevato e se pescato,chi lo ha fatto e come è arrivato qui in Italia?
sinceramente sono sempre orientato ad acquistare pesci nati in cattività, molto meglio se riprodotti da appassionati,e a mia volta li riproduco e li scambio. -Metodi di pesca?!?!?!cianuro,pesca con tossine vegetali,profondità di pesca e decompressione??? nel dolce non li usano, vanno di retino... comunque il grosso sono nati in cattività. -Biotopi di origine?!sviluppo della vasca SOLO in funzione degli abitanti con le caratteristiche tipiche dei luoghi di cattura o di origine(non intendo solo i valori kh,gh,ec,orp, etc ma anche quelli piu "scontati" come variazioni di T° durante l'anno,fotoperiodo e variazioni stagionali,idrodinamismo,altezza colonna acqua,presenza di specie vegetali e tipo,caratteristiche dei fondali etc..) assolutamente si, bisogna avvicinarsi il più possibile, poi se una pianta non è proprio proprio del luogo amen, ma l'effetto finale deve essere quello. -Il trasporto?i metodi di acclimatazione?da esportatore a stabulatore,a grossista,a commerciante? deve essere curato, anche nello scambio. io evito la spedizione di pesci. -Tecnologie?farmaci chimici o farmacopea naturale?gestione di vasca con integrazioni naturali(miracle mud,refugium,TAS,phytoreattori,etc..)o con integrazioni da prodotti commerciali? questo è da marino, nel dolce comunque impiego cibo vivo -Prodotti comerciali "eco-friendly"?! punto sul fai date e sull'usato... e non ho una vasca spinta |
Doverosa premessa: La passione acquariofila mi ha colpito ormai un anno fa, non è certo tanto tempo ma grazie al forum ed a molti utenti davvero davvero competenti le mie idee acquariofile sono cambiate (migliorate) di molto, rispondo quindi dopo il percorso fatto e da acquariofila maturata :-D
I pesci?!?!?!?!? quanto ci state attenti a cosa è,da dove proviene,se pescato o allevato e se pescato,chi lo ha fatto e come è arrivato qui in Italia? Prima di comperare qualsiasi pinnuto mi informo parecchio, cerco sui siti di fiducia e leggo le esperienze di chi li ha già allevati. Allestisco quindi la vasca a dovere con la giusta disposizione di piante, nascondigli, arredi, passo poi ai valori dell'acqua, leggo quelli tipo e cerco di raggiungerli. Ho trovato un negoziante che va personalmente in Olanda e Germania a comperare i pesci per il negozio e questi sono quasi tutti di allevamento riprodotti da loro (niente wild per il momento), ormai mi rifornisco quasi unicamente da lui (anche dopo aver visto che pessimi esemplari provengono dagli allevamenti italiani) oppure, nel caso di uova, c'è la possibilità di farsele inviare da altri appassionati :-)) -Metodi di pesca?!?!?!cianuro,pesca con tossine vegetali,profondità di pesca e decompressione??? Mmm pesca dei wild intendi? -Biotopi di origine?!sviluppo della vasca SOLO in funzione degli abitanti con le caratteristiche tipiche dei luoghi di cattura o di origine(non intendo solo i valori kh,gh,ec,orp, etc ma anche quelli piu "scontati" come variazioni di T° durante l'anno,fotoperiodo e variazioni stagionali,idrodinamismo,altezza colonna acqua,presenza di specie vegetali e tipo,caratteristiche dei fondali etc..) Faccio quel che posso, come sopra. La temperatura di estate necessariamente si alza ma di inverno/autunno non ho mai pensato di riproporre sbalzi termici, fotoperiodo spezzato per comodità, fondali, piante e misure della vasca scelte (spero) nel miglior modo possibile. -Il trasporto?i metodi di acclimatazione?da esportatore a stabulatore,a grossista,a commerciante? Come sopra, metodo di acclimatazione classico (busta galleggiante per capirci), dal negozio a casa di corsa con borsa termica. Non spedisco e non accetto spedizioni di animali. -Tecnologie?farmaci chimici o farmacopea naturale?gestione di vasca con integrazioni naturali(miracle mud,refugium,TAS,phytoreattori,etc..)o con integrazioni da prodotti commerciali? Non integro con nulla di nulla (neanche le vitamine gocce), unico accorgimento la fertilizzazione. Se intendi anche il mangime mi rifaccio quasi esclusivamente al cibo vivo congelato. I farmaci in commercio per le malattie dei pesci tropicali ormai sono scomparsi, se il classico sale da cucina non basta intervengo con dessamor e co. Unica prevenzione oltre alla cura dell'acqua le foglie di catappa. -Prodotti comerciali "eco-friendly"?! Bella domanda! Differenziamo buste, scatole, contenitori, scartoffie avanzate ecc, cercando di puntare anche al risparmio: vasche e attrezzatura usate, potature da altre vasche,evito lo spreco d'acqua ecc ecc |
Io penserei piu che altro non all'impatto della pesca degli animali wild o delle piante, ma all'inquinamento dovuto al dispendio di energia per alcuni acquari.. immaginate quanta energia deve essere usate per riscaldare un 500 litri a 30 gradi per i discus.. Per non parlare della produzione di mangimi fertilizzanti e co.. Anche le industrie che li producono avranno scarti di produzione ...
Quindi secondo me no l'acquariofilia non rispetta la natura.. come l'esistenza dell'uomo dopotutto |
Io direi ni: per poter allestire le nostre vasche facciamo arrivare pesci da allevamenti in tutto il mondo, per tenerli consumiamo una grande quantità di risorse, in più emettiamo cure co2.
Per contro ci stanno molto a cuore gli animali, e spendiamo molto per farli stare al meglio. Quindi direi che una compensa l'altra. |
Secondo me è un discorso che dire vasto è poco...come si fa a dare la giusta interpretazione, ammesso che ci sia? #24
Ognuno dirà la sua, ma tutti avranno le proprie ragioni e le proprie convinzioni...Secondo me è come parlare della politica, non si conclude nulla! :P Comunque, per quanto mi riguarda, condivido sia con Ale87, riguardo al metodo di gestione della vasca e riguardo ai pesci che allevo, e sono d'accordo con Agro, c'è una compensazione alla fine come in gran parte dell'attività umana, dall'allevamento degli animali, alla vita stessa di ogni specie vivente! Infine la visione di Manuuu riguardo all'inquinamento è altrettanto valida, un po' estrema sicuramente, perchè se si vede così ogni cosa non si vive più, però è corretta! Però ammetto che sono altrettanto valide le possibili risposte, che ci saranno senza dubbio, per esempio: i pesci allevati non sanno nemmeno cosa sia il luogo di provenienza, oppure, è una cattiveria tenere in prigione degli animali, siamo crudeli e ipocriti...ecc ecc... Non le condivido, ma come già detto è un vicolo cieco questo discorso... :-) [secondo me!] |
Allora per prima cosa cosa significa rispettare la natura?
Per me significa saperla usare senza però stravolgere l'ambiente e portarlo all'estinzione. Il commercio che c'è dietro l'acquariofilia e non "l'acquariofilia" in passato ha gravemente stravolto molti ambienti, ma adesso le cose sono cambiate nuovi leggi controlli consapevolezza, ma principalmente, molto importante x chi ci guadagna sopra, è proprio il fatto di non stravolgere più tali ambienti perchè ne andrebbe del proprio guadagno. Poi se si parla di industrie ecc. allora bisogna dire che c'è sempre un processo di evoluzione di sistemi e miglioramenti, l'inquinamento delle industrie viene sempre più ridotto e vengono sempre scoperte nuove tecnologie per il miglioramento di tali processi industriali, l'evoluzione porta costi l'importante è che come detto non si stravolgano ambienti fino a portarli alla completa estinzione. Il problema più importante e inquinante del nostro pianeta è l'utilizzo del petrolio, che fino a una 15 di anni fà eravamo costretti al suo utilizzo, adesso se non ci fosse tutta questa gigantesca speculazione, potremmo veramente farne a meno, energia geotermica, energia delle maree, energie solari, energie eoliche, motori che vanno ad olio ecc ecc..... |
Ecco, siamo partiti per la tangente! :-)
Non che non condivida le cose dette da Pirataj, anzi, sto studiando proprio queste cose all'università, però dopo soli 3 messaggi siamo arrivati a parlare del petrolio, partendo dalla gestione dell'acquario, pensate un po' xD Per questo dico che è un discorso impossibile da fare... (si era già provato a fare altre volte comunque) #06 |
Secondo me si rispetta se si comprano solop esci nati in cattività e si ha il giudizio di provare a fare un buon lavoro... poi per il risparmio energetico è un discorso divero e lungo e non appartiene solo a chi ha un acquario non bisogna generalizare, quindi con questo hobby non centra in se per se
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Il fatto sta proprio che la natura è indivisibile, cioè non si può parlare di danni causati dalla pesca per l'acquariofilia senza non mensionare i danni fatti dalla pesca massiva per l'alimentazione, senza aggiungere i danni fatti dagli scarichi delle barche, per non parlare dell'acidificazione delle acque causate dall'aumento di co2 nell'atmosfera ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. e potrei continuare. Sono laureando in scienze ambientali e posso dirvi che per rispettare la natura comunque c'è sempre bisogno di recare dei minimi danni iniziali l'importante è saper imparare dai propri errori porvi rimedio cercare nuovi metodi per non danneggiare nuovamente e nello stesso tempo proteggere tali ambienti. |
Secondo me no.. Non la rispetta,,, fa solo finta di farlo! Vasche enormi .. Cibo a sfare e arredate con coralli e piante per simulare il loro Ambiente sono solo impressioni per fare stare bene i pesci!Ma non lo e' ... E' soltanto un altro sfizio di noi persone. Sicuramente comprare un pesce allevato e nato in cattivita' e' un po meno brutale pero' l'istinto rimane. Comunque sia ...l'usanza diStrappare animali dal loro abitat e sfruttarli ce' da secoli... Anche i cani o i cavalli appartenevano alla natura e stavano allo stato brado.. Ma l'allevamento che avviene da secoli ha fatto si che ormai questi animali non possano praticamente neppure vivere senza l'aiuto dell'uomo.
L'acquariofilia e' una moda, un hobby .. Bo chiamatelo come vi pare, che avviene da poco tempo e indubbiamente ha contribuito al deterioramento dei mari (parlando del marino). Ogni acquariofilo che va a comprare un pesce , un corallo, delle pietre.. E' indirettamente coinvolto nei meccanismi di pesca al cianuro e tutto il resto! Quindo secondo me .. No nn la rispetta... Pero' non lo fa con cattiveria,, e' soltanto una passione che ha delle ripercussioni negative sulla natura..perche se non ci fosse.. la pesca al cianuro Per esempio non verrebbe praticata Non sono ipocrita ma soltanto cosciente .. Cosciente che comprando coralli e pesci finanzio chi danneggia i mari. Notte che sono le 4 e son tornato da ballare!:) |
viva la sincerità! #25
e se poi pensassimo a quanti animali muoiono nei nostri acquari per assecondare il nostro scopo primario (tenere pesci perchè ci piacciono) forse saremmo meno drastici anche nel giudicare le scelte altrui. del resto ciò che conta, secondo me, è cercare di fare il possibile per mantenere in condizione di benessere i nostri pesci |
AH che bello!
Già vedere il vostro impegno nelle risposte, è indice che nonostante non sia propriamente una passione eco-friendly,vi è una presa di coscienza generale. Scusate innanzitutto se qualcosa era un pò off topic per il dolce,ma ho fatto un doppio post per dolce e per marino. Quoto lucafish12.. approfondiamo l'argomento ragazzi "limitandoci" all'acquariofilia,compreso tutto quello che vi stà intorno, e come qualcun altro a detto,comprendo le aziende, e i loro sforzi fatti o no per cambiare qualcosa. Quello che voglio tirare fuori da questa discussione sono spunti e idee per un migliore impegno da parte nostra. Sono d'accordo con DiBa, la nostra non è propriamente una passione ecosostenibile(almeno oggi,ma potrebbe benissimo diventarlo...) ma proprio per questo ci si deve impegnare ancora di piu per trovare soluzioni ecosostenibili. Ottimo il riciclaggio,il fai da te,il recupero di materiali ideati per altri usi.Non sottovalutate l'importanza del recupero e riutilizzazione di materiali-- ---l'usa e getta è una delle PEGGIORI abitudini,il suo impatto sull'ambiente non è cosa da poco--- Qualcuno ha parlato di risparmio energetico. Io credo che già solo questo sia di un importanza primaria. Lo sviluppo di tecnologie a risparmio energetico è già la base per uno sviluppo piu sostenibile di questo hobby. Discutiamo un poco di questo ragazzi. Idee?Esempi? Dai LED al fotovoltaico,ai TAS illuminati dal sole...sviluppiamo un argomento per volta E le aziende? per prodotti eco-friendly intendo qualsiasi prodotto nel cui sviluppo,l'azienda ha posto attenzione all'impatto ambientale-contenitori in plastiche biodegradabili,refrigeratori a celle peltier,alimenti sviluppati con farine di sostituzione dalla soja,a estratti proteici da prodotti marini...qualsiasi prodotto abbiate notato,visto in commercio anche all'estero Idee e suggestioni ragazzi--cosa manca?cosa si potrebbe fare per diminuire l'impatto sull'ambiente? Continuate ad intervenire numerosi,sono veramente molto contento di avervi trovati interessati e impegnati nell'argomento. Saluti a tutti Nicola |
Bisognerebbe aprire un intero forum e non un post per affrontare questo argomento...
Ma per caso ti serve per fare un'intervista o un articolo di giornale? Mi sembra una specie di questionario... :-) Comunque qualche esempio c'è, come in tutti i settori la tecnologia avanza e a volte avanza anche nel senso giusto, ovvero quello del risparmio energetico e delle forme di energia alternativa...per esempio le plafoniere a LED, oppure i neon t8 sostituiti dai nuovi t5...sono ammodernamenti! Ovviamente il prezzo è ancora un po' alto e molti ripiegano sulle già collaudate ed economiche soluzioni...ma ci si impegna! :-) |
Quello che dicevo io prima è il mio pensiero ma non per questo mi suicido per inquinare meno oppure tolgo di mezzo l'acquario sono consapevole so che ho un impatto sull'ambiente..
Luca stai dicendo che l'acquariofilia si sta modernizzando e diventerà piu eco sostenibile.. quindi vuol dire che all'inizio non lo era affatto |
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Magari i primi filtri e le prime plafoniere consumavano anche più watt rispetto ad ora! :-) Speriamo si continui con il processo di miglioramento nella direzione dell'eco-compatibilità!! |
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La gente guarda tanto la "bellezza" ma quasi mai la utilità.Quante persone mettono del materiale isolante intorno all'acquario?Tempo fa era normale! Senz'altro l'acquariofilia ha un impatto sulla natura,ma i conti che vengono fatti in questo topic non sono tanto giusti. Allora quanto pesiamo il fatto che,se questa gente non si occuperebbe in questo tempo dell'acquario,cosa farebbe di altro?Gare d'auto,camminare in montagna per raccogliere funghi e spaventare anche l'ultimo gallo cedrone o magari intasare l'autostrada perchè sta tornando dalla spiaggia dove ormai non c'è neanche più spazio per l'ultimo granchio che vuole meditare? Un altra cosa da considerere.La maggior parte della gente che tiene animali a casa rispetta di più la natura e il singolo animale,molto di più di altre persone che se ne fregano di un altro essere vivente. Come diceva già Konrad Lorenz:si protegge solo quello che si conosce;-) |
[QUOTE=Luca_fish12;1060979224]Bisognerebbe aprire un intero forum e non un post per affrontare questo argomento...
Ma per caso ti serve per fare un'intervista o un articolo di giornale? Mi sembra una specie di questionario... :-) :) anche...! Saluti a tutti |
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....anche,spiegaci allora su che cosa stai lavorando!;-) |
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Mmmmm non credo proprio. Poi,, Gia il fatto che in natura i pesci raggiungono dimenzioni doppie che in vasca e' indice di malessere.
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...allora.... prima di affrontare questo discorso, che è un discorso davvero interessante e molto corposo.. mi sono chiesto, come qualcun altro qui nel Forum, dove si vuole andare a parare... Non c'è ombra di dubbio che nell'hobby bisogna incentivare le riproduzioni in cattività dei pesci tropicali (dolci e marini) infatti ... noi hobbisti, già cerchiamo di affrontare un discorso di un'acquariofilia consapevole ( e chi mi conosce sa che sto dedicando gran parte delle mie vasche a specie a rischio)...
..ma, sfogliando il tuo profilo viene fuori l'indirizzo del tuo blog: http://ecosistemainvitro.blogspot.co...k-e-black.html dove tu indichi di aver studiato Acquacultura progetti impianti per un'acquariologia ecosostenibile... inoltre dal blog è scritto che il vostro intento è riprodurre pesci tropicali per la vendita (in questo caso nel Mercatino di AP).... qui il discorso, mi sembra vada un po' più in là di un discorso hobbystico... ..come la mettiamo?..... ..se il tuo interesse è puramente acquariofilo allora ti faccio il mio più caloroso benvenuto nel Forum... se invece ci sono interessi commerciali nascosti, allora ti pregherei, contemporaneamente a quello che scrivi, di regolarizzare la tua posizione... in ogni caso spero che, una volta chiarita la situazione, tu possa essere dei nostri e contribuire COME HOBBISTA O COME OPERATORE DEL SETTORE alla nostra comunità di appassionati... un saluto! Marco |
Ora si capiscono un bel po' di cose....
Mi sembrava strano un post del genere da una persona appena arrivata...con tutte quelle domande... |
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penso ad esempio ai poecilidi (sia forme selvatiche che di selezione perchè ho allevato entrambe e ho avuto con essi esperienza diretta) in natura l'esemplare che si ammala lascia il gruppo per evitare che un parassita possa colpire un'intera popolazione, in acquario questo non avviene (le sezioni del nostro forum sono ricche di topic che parlano di stragi e nei quali penso di aver dato anche il mio contributo dal 2007 per cercare di aiutare) allo stesso modo lo "scalare and co" selvatico, penso ad esempio al caso degli Altum. Detenere questi pesci allo scopo di diffondere esemplari riprodotti in cattività è sicuramente lodevole, ma pensare che negli acquari questi pesci schiattano prima di riprodursi mentre invece in natura riescono a tenere sotto controllo i parassiti (vermi intestinali principalmente) dovrebbe forse farci scartare a priori la possibilità di scegliere di mantenerli? qual'è il numero di morti che riteniamo accettabili per perseguire questo lodevole scopo? non me la sento di rispondere a questa domanda. D'altro canto sono le forme di selezione che evitano di intaccare l'ambiente naturale, ma anche qui si cade nella generalizzazione perchè non è tutto così. Ma è anche così è importante farsi queste domande, azzardato o presuntuoso invece rispondere perchè non esiste una risposta univoca, ma solo un opinione personale che troppo spesso cerca di imporsi prevalendo sulle altre. il motivo principale per cui, nel circuito amatoriale, vengono selezionati i guppy non è per studi genetici scientifici, il motivo principale per cui si reperiscono specie rare di poecilidi selvatici non è perchè in natura si stanno estinguendo. il motivo principale è che a noi piace mantenere in 5 (o 6 ) vetri dei pesci, perchè se, egoisticamente, non ci piacessero non saremmo nemmeno interessati allo studio della genetica o alla location che sta scomparendo. altro caso è quello del pesce rosso, l'unico che vive bene in casa è la forma di selezione (da qualcuno definita obrobrio). se ci autoimponessimo di cercare di divulgare la sola forma selvatica ci troveremmo con acquari pieni di pesci sofferenti. questo è un esempio in cui la detenzione di una forma selvatica non intacca un habitat. è poco etico voler detenere un pesce wild con la cui cattura si minaccia un habitat? è anche poco etico detenere la forma di selezione? è etico aprire un negozio di animali che direttamente o indirettamente provoca la morte di animali (dalle fasi di cattura all'acquario finale)? come ho già scritto la mia opinione è quella di farsi queste domande perchè il farsele, a prescindere dall'opinione personale, dovrebbe portarci a considerare quello che abbiamo in vasca un animale e non un oggetto d'arredamento. per quel che mi riguarda, dopo 10 anni di acquariofilia e 4 anni di allevamento e studio di forme selvatiche e di selezione sono in pausa, mantenendo quindi 4 acquari, uno con pesci di seelzione e 3 con killifish e poecilidi selvatici. forse troverò il tempo per cercare di rispondere a queste domande, ma, essendo sempre stato aperto al mondo del mantenimento delle forme selvatiche ma anche a quello dei pesci di selezione, sarà difficile arrivare ad una presa di posizione al di la della ferma convinzione che tutti gli acquariofili, con sano egoismo (che non significa non curanza per l'animale), mantengono gli animali perchè hanno un personale piacere nel farlo. |
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Secondo me non e' cosi.... O comunque e' 100 volte piu facile trovare un pesce che sta male che uno che sta bene
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posso essere d'accordo che è più facile sbagliare che far giusto, soprattutto se non ci si informa... e non impariamo ad adattarci noi...
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Se è l'argomento che penso io, sarebbe opportuno che ti registrassi come operatore di settore.... e magari che cambiassi il titolo in "indagine di mercato: a che prezzo sareste disposti a comprare i miei pesci tropicali di allevamento?" ;-) |
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No,non preoccuparti da qui a diventare operatore del settore ne passeranno di anni..! Il mio interesse è puramente ambientalistico. Mi presento allora,per togliere dubbi e capirci meglio. Mi chiamo Nicola lo Duca,23 anni,sono uno studente di acquacoltura (non ancora laureato),appassionato da sempre,oltre che di acquariofilia\acquacoltura e tutto quello che può girarci intorno,di eco compatibilità(una parola che racchiude un mondo intero.) Un giorno vorrei aprire un avannotteria per ripopolameno qui nel mediterraneo e affiancarla alla riproduzione di specie ornamentali tropicali di acqua salata. Ma tutti questi sono sogni e "castelli in aria",non si può mai sapere cosa ci aspetta nella vita. Non c'è una finalità prettamente commerciale nelle domande che vi pongo,tant'è vero che non mi sarebbe mai passato per la testa di venirvi a fare pubblicità su quello che stò provando a fare io con gli Amphiprion. Non è l'acquacoltura ecosostenibile che dà soldi,anzi. I soldi si fanno con "il sistema",con l'acquacoltura "tradizionale". Se pubblico questo post è perche: Sto scrivendo un articolo per aq.portal sull'argomento(dagli stati degli oceani,sovrasfruttamento delle risorse considerando l'ambito acquariofilo,metodi di cattura,etc) e voglio sapere da voi appassionati quanto l'argomento vi tocca in modo da potere anche delineare delle "linee guida" per l'acquariofilo interessato all'impatto ambientale(dalla riduzione dei consumi a tecniche personali,che spero qualcuno di voi metta sul piatto,per un approccio piu "ambientalista".) Secondariamente,ma non di minore importanza,voglio cercare nuove idee di sviluppo sostenibile,cosa in cui credo fermamente che gli appassionati possano avere un importante ruolo. Studio acquacoltura,ma credo che ciò che studio,vada di pari passo con la nostra passione,e non c'è migliore scienziato dell'appassionato che passa le sue ore a osservare e cercare di capire i meccanismi che reggono un'acquario. prima ancora di essere un (futuro) acquacoltore sono un acquariofilo appassionato ,e molte delle cose che mi hanno insegnato nel mio corso di laurea,le avevo già sperimentate da solo con anni di osservazioni e esperimenti empirici. Le linee guida di sviluppo ecosostenibile esistono già,sono cose già scritte e già studiate,anche se in continua evoluzione. Il problema e che moltissimi lavori scientifici si approcciano all'argomento con una mentalità da "acquacultori", cosa che non apprezzo, dato che comunque vada, gli interessi mirano quasi sempre al guadagno e difficilmente esclusivamente al benessere dei pesci( è ancora il solito "sistema":con la minima spesa il massimo guadagno). Ben diversa è la cosa vista dagli occhi di un acquariofilo:lui ama i suoi pesci. Il loro benessere e la loro salute,sono le cose più importanti che ci siano. Non bada alle spese e sono questi i valori che mette in primo piano. Una delle più grandi soddisfazioni,la riproduzione,lo testimonia. Ma basti anche pensare all'impegno nell'impiego di farmacopea naturale.Un acquacoltore nella stragrande maggioranza dei casi,non stà a utilizzare aglio o Azadirachta per curare i propri pesci. Ci và di formalina.di praziquantel. e pazienza per i danni epatici. Per questo stò cercando proprio qui nuove idee,per me ogni acquariofilo nel suo piccolo è un ricercatore,da ogni esperienza personale si possono ricavare spunti e idee per nuovi sviluppi del nostro hobby. nessun interesse commerciale nascosto quindi,tutto chiaramente detto: un giorno vorrei provare a proporre,agli altri appassionati come me,qualcosa che ho sempre cercato e non ho quasi mai trovato:materiali prodotti con grande rispetto per l'ambiente. E non solo a parole. Se vorrete aiutarmi, non potrò che esservene grato. Saluti a tutti ------------------------------------------------------------------------ Quote:
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Ciao Nicola, dato che sei già impegnato per AP, hai valutato la possibilità di partecipare a settembre al raduno di acquaportal in occasione di acquabeach prendendo un tavolo dove mostrare i tuoi progetti o i risultati dei tuoi studi?
è una cosa che sicuramente potrà interessare |
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#28f#28f#28f pensi male allora. e mi hai scambiato per la solita brutta persona,mentre non è il caso. Spero che leggendo il mio post di poco fà te ne accorga.ma se non fosse il caso,è triste per me dirti che non mi preoccupo più. Ormai in 23 anni mi sono abituato a venire giudicato male senza avere l'opportunità di farmi conoscere,per ben altri motivi, e ho imparato a continuare nella mia strada e guardare avanti,facendo quello che reputavo giusto e lodevole a dispetto di qualsiasi giudizio poco sommario mi fosse dato da chiunque. E' chiara la differenza nei fatti tra fare il bene e fare il male.E l'unico testimone di cui ho un fondamentale bisogno è il tempo. Sono veramente dispiaciuto per quello che hai scritto. |
Beh, io non ti conosco e mi devo fare un'idea di te solo per quello che scrivi.
Quando si entra in una comunità, anche se è virtuale, per prima cosa ci si presenta. ;-) Tu hai esordito qui e nel reef cafè con due topic-fotocopia sull'ecocompatibilità dell'acquariofilia... poi prosegui e salta fuori che sei acquacultore (solo in seguito apprendiamo che sei studente). Nel tuo blog scrivi che l'UNICA ACQUARIOFILIA ECO COMPATIBILE è quella che si basa sulla riproduzione dei pesci in cattività... e di seguito mostri le foto dei tuoi pesciolini riprodotti. Siccome di furbetti che vengono qui a parassitare il nostro lavoro quotidiano, senza tanto clamore, ne secchiamo almeno 4-5 alla settimana... il dubbio è lecito. ;-) Se ho capito male sono il secondo ad esserne felice, se apporterai il tuo bagaglio di competenze ed esperienza al forum ne sarò doppiamente felice.... obiettivamente però, se ti rileggi, ti accorgerai che sei stato perlomeno "difficilmente interpretabile" Buon forum! :-) |
PS
La mia risposta alla domanda iniziale è NO, o almeno non in prima istanza. Però dobbiamo riconoscere all'acquariofilia, come scritto da Patrick, una valenza "educativa"... osservare la natura fra 5 vetri insegna molto... io vedo mia figlia di 3 anni che si emoziona guardando i "pecciolini"... stai sicuro che da grande avrà a cuore la loro sorte e la sorte del loro ambiente naturale. Se ami una cosa fai di tutto per difenderla... e per amarla prima la devi conoscere ;-) |
:)
hai ragione. difficilmente interpretabile. Vado a fare le presentazioni hai ragione anche per quanto riguarda il secondo post,in tutto quello che hai detto e per il momento sono d'accordo con il tuo no in prima istanza, sperando che questa discussione aiuti a cambiare il giudizio Un saluto |
Quote:
Non sai quanto mi piacerebbe! :-)) Cosa devo fare? |
http://www.acquaportal.it/acquabeach/
qua tutte le informazioni ci sono ancora diversi tavoli non prenotati, sono numerati e puoi scegliere dove metterti non devi far altro che contattare l'amministratore di Acquaportal ;-) acquabeach@acquaportal.it oltretutto se non erro sei della zona |
corretto anche il blog,ora è impossibile interpretarlo male :)
Ora possiamo tornare sull'argomento se avete voglia di continuarlo a sviluppare :) Saluti a tutti grazie per le info mario86 |
nvokbetsi87, ora è tutto più chiaro! :-)
Se ti organizzi vieni a Cesena perchè è una grande occasione!! Anche io la penso come gli altri; alla fine l'acquariofilia è un compromesso tra l'educazione per il rispetto alle forme di vita e l'ambiente e l'ipocrisia di far vivere in cattività specie animali... Ha i suoi pro e contro, la cosa secondo me più brutta e allo stesso tempo drammatica è che c'è una grande maggioranza che interpreta l'"acquario" come oggetto di arredo, senza sapere nè voler imparare nulla a proposito... Perchè ci sono persone che studiano, che si impegnano nell'allevamento, talvolta salvano anche specie a rischio di estinzione...ma se le paragoniamo all'altra parte della gente che ha in casa un acquario....... bè, forse perdiamo nel confronto numerico...purtroppo. Servirebbe più coscienza generale ma questa non si vende... |
io sono laureato in acquacoltura e lavoro nel settore da 10 anni (gestisco un impianto) e mi meraviglio che proprio uno che studia acquacoltura spara frasi del genere .... #07#07
Quote:
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Siete diventati tutti poeti per caso? Mario bellissimo discorso complimenti #25
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