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acqua salata e acqua zuccherata...riflessioni
ciao a tutti..stavo facendo delle riflessioni sull'amore che abbiamo tutti per gli acquari, amore che ci lega a scrivere qui, sulle pagine di questo forum.
per me è iniziato tutto con un dolce visto a casa di un amico, di 50 litri e che mi sembrava bellissimo (ripensandoci adesso faceva alquanto cagare)...e la faccenda mi ha spinto ad acquistare il dolce che ho ancora oggi, molto diverso dal suo, allestito dopo tanto studio qui, ben 4 o 5 anni fa. poi ho iniziato con l'acqua salata, un mondo completamente diverso (a prescindere dal sapore dell'acqua :-D :-D ) , consigli da grandi forumisti che adesso non seguono più questo forum ed è un gran peccato... e proprio stasera, navigando nelle sezioni del dolce mi sono accorto che in realtà l'evoluzione dell'acquariofilia dolce e marina è del tutto diversa e disomogenea...parlare di t5 nel dolce sembra parlare di alieni, le usano in pochi, molti sono diffidenti e preferiscono tenersi stretti i t8...nella sezione del salmastro si parla di densimetri e non di rifrattometri, molti non sanno cos'è il ciclo dell'azoto e sono convinti che il carbone attivo serve a togliere "i prodotti della cacca e della pipì dei pesci"... tutto queste cose potrebbero sembrare sconclusionate...però possibile che scegliere un marino, o comunque avere un marino apre gli orizzonti ad una consapevolezza diversa dell'acquariofilia? c'è molta ignoranza sia nel dolce che nel marino, gente col le pa**e sia parlando di acqua dolce che di acqua salata...però perche tutto questo divario nell'avanzare delle tecniche di gestione nel marino e in quelle del dolce? perche nel dolce c'è ancora un sacco di "tradizionalismo" e nel marino più spirito di innovazione e sperimentazione di tecniche nuove? perche se il marino è "più difficile" allo stesso tempo è più flessibile in questo senso? spero di aver reso comprensibile la riflessione che sto sollevando...dite la vostra :-) :-) :-) |
io credo che il marino sia come un vortice, che ti porta a spendere sempre di piu' e ad imparare sempre di piu'...
basti pensare al fatto che solitamente gli acquariofili marini sono sempre super-infottati o cmq superappassionati, il dolce invece lo posseggono anche famiglie che lo gestiscono a tempo perso senza avere il chiodo fisso dell'acquariofilia... non dico che il dolce sia troppo piu' facile ( ma lo penso... ), ma diciamo che certi problemi puoi evitare di porteli... ed e' proprio il porsi sempre nuovi obiettivi, ma soprattutto il costo spropositato di quello che andiamo a comprare che ci obbliga ad avere un po' di consapevolezza in piu'... riassumendo io penso che il marino e' piu evoluto del dolce in questo punto di vista, ma dal punto di vista dei metodi di gestione e dell' aquascaping ci tira addosso per quanto piu' complessi o cmq piu' variegati... il marino invece sotto questo punto di vista non guarda mai al biotopo, non guarda mai troppo allo studio della rocciata a priori ( cerchiamo di farla bella ok, ma non facciamo cosa abbiamo in testa esattamente... o non esistono "stili" di rocciata ) e anche i metodi sono molto particolari e veramente eterogenei... nel marino invece sembra che a parte 2 metodi, sia tutto la stessa solfa... noi siamo piu' evoluti in certe cose, loro in altri... |
bella riflessione... ma coinvolgi i dolci..... segnalalo sulla loro sezione altrimenti non vi è gusto...
#18 #18 #18 |
dani85, ottima idea...
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comunque tornando alla riflessione quoto Alessandro, il marino è sicuramente più avanzato tecnicamente ma meno in campo di biotipo... anche il fatto forse di soli sps o quasi in certe vasche è tutto furchè naturale... dovremmo poi considerare le varie provenienze e un pò più di attenzione ai vari biotipi... non sarebbe male vedere vasche indonesiane, australiane caraibiche con solo le specie di quel posto magari simulando una attrezzatura tecnica che renda al meglio la riproduzione dei vari fattori biochimici e di luce (spettro colore ec) di quel posto ma forse è un pò complicato e costoso ec ec
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daniele.t., apri un topic sul dolce con lo stesso titolo e linka la discussione...
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dani85, appena fatto
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Inoltre nel dolce si pensa ai valori in relazione al luogo ed alle specie ( o almeno si dovrebbe ), nel marino diamo per buoni sempre gli stessi valori senza preoccuparci...
Per esempio la salinità del Mar Rosso non sara' uguale a quella delle Hawaii... Inoltre dani verissimo per le vasche solo sps, ma tralaltro in natura non troveremo mai piu' di 4 5 specie di coralli in meno di 1 metro quadro... quante ne avete voi? Spesso apprezzo di piu' le vasche dolci per queste piccole cose, almeno certi problemi se li pongono... Una lancia a nostro favore e' il mercato italiano cmq parecchio limitato, mi da l'idea che riceviamo un po' gli scarti rispetto ad altri paesi UE o USA dove trattano pezzi favolosi ( come coralli ) e altrettante specie fantastiche e meno inflazionate... |
Ai plantaquaristi invidio molto le conoscenze sui layout, proporzioni e concetti di vuoto & pieno che riescono a rendere "grandi" anche vasche molto piccole...
Sul fattore tecnico, è una questione di esigenze... il dolce non ha bisogno di tutte quelle apparecchiature che richiede un marino, e non sò se questo lo considerate un pregio o un difetto... potessi tenerla io la vasca coi T8! ;-) Anche se le T5 le usano anche loro, anzi, usano anche le hqi... Il fattore dell'ignoranza in acquariofilia non appartiene nè ad un settore nè all'altro, ci sono neofiti nel dolce e nel marino, e ci sono "ignoranti" sia nel dolce che nel marino (per ignorante intendo quelle persone che, appunto, ignorano conoscenze di base abbastanza elementari anche dopo anni di acquariofilia, e che quindi a mio avviso non rientrano più tra i neofiti, ma proprio tra gli "ignoranti"...) Tecniche di sperimentazione e voglia di innovazione penso ci siano in entrambi i settori, basta guardare il numero di protocolli di fertilizzazione che esistono nel dolce e nella quantità di metodi di gestione di un marino. Sul piano tecnico, l'evoluzione dell'accessoristica e della parte tecnica credo invece sia maggiore nella parte salata, anche perchè spesso chi ha un marino è disposto a spendere ed investire di più nella propria vasca, oltre ad avere una età media maggiore e quindi qualcosa da spendere in più nel proprio hobby. La difficioltà di gestione... beh credo che qui occorra fare distinzione... una vasca marina "media" è solitamente più difficile da gestire di una vasca dolce "media"... una vasca marina semplice è estremamente più difficile da gestire di una vasca dolce semplice... una vasca dolce spinta, è invece difficile da gestire tanto quanto una vasca marina spinta.... Cmq il post è interessante e un pò diverso dal solito, hai invitato anche gli acquariofili dolci a partecipare? :-) |
Caro daniele.t.,
dalle speculazioni che ti affaticano, si capisce che studi giurisprudenza. Bene, bene. Venendo ai tuoi quesiti, direi che Rama ha già espresso in gran parte ciò che secondo me rappresenta la corretta risposta ai tuoi dubbi. Aggiungerei solo un paio di considerazioni. A mio parere, il dolce rappresenta per la quasi totalità degli acquariofili il punto di partenza della loro passione. Una parte poi, nel tempo, transita al marino. E' quindi normale che l'appassionato "tipo" del dolce sia, in percentuale, meno ferrato di quello del marino. Chi è infatti passato al salato ha, normalmente, già delle basi e un po' di esperienza (con le dovute eccezioni). Altro punto fondamentale è l'elemento costi. Il marino, a parte alcuni tipi di vasche dolci, è nettamente più costoso. Ciò impone normalmente una maggior consapevolezza nell'appassionato: chi spende molti soldi, raramente lo fa senza aver compreso (rectius senza pensare di aver compreso) le basi della tecnica di gestione. Per il resto, come detto, mi ricollego a quanto detto da Rama, il quale ha fra l'altro ricordato un punto fondamentale, che spesso sfugge agli appassionati di marino: alcune vasche di dolce sono molto difficili da gestire, quanto e talvolta più di una vasca salata. A presto |
sono contento che sia un post interessante, e vedo che ognuno cerca di dire la sua, e i punti in comune sono molti
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daniele.t., io credo che partire direttamente con il marino sarebbe un errore per un neofita, e logicamente piu dispendioso per il numero di errori che verrebbero fatti.
Pensa solo che quando entri in un negozio di acuqariologia e chiedi un preventivo per un dolce la cifra è abbastanza abbordabile, se chiedi il preventivo per un marino fatto bene ( e non solo con 2 neon e un filtro esterno come a volte sento in giro) rischi di svenire e la moglie che ha già messo la mano in borsa per poter armeggiare un lancia razzi sul negozio :-D :-D :-D La tecnica del dolce è sicuramente meno dispendiosa e anche la gestione mensile, specialmente per illuminazione e numero di pompe che girano 24h al giorno.Se non erro anche i prodotti chimici che usiamo nel dolce costano meno e forse, in base alle dosi, durano anche di piu. Pensiamo inoltre al prezzo del vivo, pesci, coralli in rapporto ai pesci e piante del dolce. Io ho 4 vasche, un marino e 3 dolci e percio ho modo di valutare i costi, inoltre la vasca grande del dolce e un biotopo Malawi con ciclidi, i quali basta mettere acqua di rubinetto e tanto cibo e vivono alla grande da anni con taglie medie di 10#13 cm e continuano a riprodursi #22 #22 #22 Per il resto mi associo a Rama e Cordo,,,, |
stavo per rispondere, ma mi sono reso conto che condormannaro, mi ha letto nel pensiero, o io nel suo :-))
comunque vorrei aggiungere, che affermazioni come queste Quote:
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.....sono un pò riduttive della reale situazioni, in quanto è una generalizzazione che non coincide con la realta dell'acquariofilia dolce................non è vero che c'è diffidenza per i T5, ma è vero invece che non ce n'è la necessità, non abbiamo bisogno di forti penetrazioni nella colonna perchè le esigenze delle piante acquatiche sono completamente diverse dalle esigenze di luce dei coralli duri.........quei pochi che usano lampade T5 nel dolce, lo fanno perchè hanno plantacquari e acquari olandesi, o per puro "caso", di certo non è questione di diffidenza, ma piuttosto di un ragionamento basato sul costo/beneficio. Infine quello che vorrei dire è che nel marino la tecnica sempre avanzata, è spinta dalla necessità, un acquario marino di barriera ha necessità che nel dolce non esistono, quindi non dolce non è necessario inventare continuamente sistemi migliori perchè non servirebbero e non sarebbero utili........per fare un esempio, nel dolce non serve a niente avere nitrati a zero anzi sarebbe in molti casi anche controptoducente, non serve a niente quindi studiare un sistema che porti i nitrati a zero, nel dolce mantenere un equilibrio costante e ideale è molto più facile che in una vasca maria, basta attenersi a poche scrupolose regole di gestione. Per il discorso "ignoranza" invece, nel dolce tu lo avverti di più per una questione facilmente spiegabile, chi si approccia all'acquariofilia al 99% dei casi lo fa con una vasca dolce, e lo fa in età molto giovane, quindi nella stragrande maggioranza dei casi, chi si approccia all'acquariofilia lo fa senza un background di informazioni................. |
bè, secondo me il dunque sta nel fatto che il marino è "appena nato", nel senso che fino a pochi anni fa nel marino si potevano mettere solo pesci e qualche molle, tutto "sopravviveva", ma mancava la salute degli animali, e l'ambizione dell'appassionato lo porta a voler ottenere in qualche maniera quello che vediamo in natura. Le acropore negli anni 90 si cominciava a riuscire a tenerle, ma erano sempre marroncine, poi vedevi quark e rosicavi perchè a mare i coralli avevano un altro aspetto, tutt'ora è così per la maggior parte delle persone, quindi siamo ancora all'inizio della salita. Il dolce è un'altra cosa, devi avere gusto e occhio per ricreare proporzioni e profondità, ma la tecnica c'è tutta, o quasi, andare oltre sembra quasi non sia necessario. si ok t5 piuttosto che t8, un terriccio un pò migliore rispetto a prima, ma la cosa, se sei capace, non cambia più di tanto. Il marino è un'altra cosa, che vuoi che ti dica, c'è tanta chimica, biologia, io ho fatto tutti e due, ora sono al marino da una quindicina di anni e mi viene da ridere a pensare a che mezzi avevamo prima, era impossibile raggiungere buoni risultati, gli scalari li accoppiavo a 10 anni, capirai. Però oggi un dolce lo rifarei con piacere, e penso che dopo tanti anni di marino, potrei fare un dolce spettacolare, perchè abituato a tanta dedizione, imparare le regole di base sarebbe un divertimento e forse anche abbastanza facile.
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Per il resto, sono d'accordo con Rama. Innanzitutto credo che sia in un settore che nell'altro, dipende dalle persone, Credo che sia nel dolce che nel salato ci siano appassionati a pari livello, come ci sia gente che conduca a caso.. Personalmente ritengo che nel marino si è un po' più "obbligati" a non sgarrare, ad avere una minima conoscenza di molte cose per evitare errori magari anche fatali, soprattutto, naturalmente, nel caso di presenza in vasca di coralli, soprattutto sps. Il dolce spesso è visto come semplice arredamento (vedasi pizzerie e ristoranti) con una conduzione, in questi casi, abbastanza approssimativa, cosa che nel marino si fà anche, ma molto più raramente.. Ritengo che ad alti livelli la passione, innovazione e dedizione siano uguali o quasi.. |
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Sull'argomento ci sarebbe da scrivere un bel librone, ma voglio mettere in evidenza un solo particolare. L'acquario marino è e deve essere infarcito di tecnologia per sopravvivere, in pratica è come un paziente soggetto ad accanimento terapeutico, se si staccano le "macchine" non sopravvive a lungo. Quindi siccome la tecnologia ha uno sviluppo veloce, è comprensibile che le innovazioni negli anni siano state maggiori nel marino che nel dolce, in cui le conoscenze di base (chimico/fisiche) e la possibilità di raggiungere un certo equilibrio biologico sono noti da tempo e consolidati e non si richiede grande supporto tecnologico per il raggiungimento di questi fini. Ovviamente parlo di vasche "medie". Spero di aver reso l'idea.
Per il resto concordo con Rama. PS: credo di poter dire che, in generale, nel dolce sono più i materiali ad essere oggetto di miglioramento, mentre nel marino, oltre a questi, sono proprio le apparecchiature ad aver avuto una evoluzione notevole ;-) |
daniele.t., intanto mi complimento perchè questo ha l'aria di essere un bel topic in cui ci si può confrontare moltissimo.
Piccola precisazione per il salmastro, da noi si parla sia di rifrattometri sia di densimetri, solo che avendo densità minori rispetto al marino (io per esempio sto portando a 1005 mg/l) entrambi vanno bene e vengono consigliati dagli esperti. Poi per quanto riguarda la differenziazione posso dire che secondo me quello che discosta maggiormente i dolciofili dai marinofili :-)) è una differenza di obbiettivi cui porsi. Il discorso biotopo è stato ampiamente affrontato nella nostra sezione e si è arrivati a pareri contrastanti e secondo me un biotopo serio è complicatissimo da creare e gestire. In tal caso rammento che una versione seria e professionale del biotopo viene fatta anche nel marino (in taluni casi) ovvero con il marino mediterraneo (sezione in cui ogni tanto sbircio e che mi fa sbavare letteralmente). Inoltre nel dolce molte persone, esperti e non, puntano alla riproduzione degli esseri viventi e all'osservazione dei comportamenti nella crescita, visto che con alcuni pesci come i poecilidi è relativamente facile ottenere riproduzioni. Questa caratteristica, per vari fattori, è difficilmente riscontrabile in un acquario marino dove la riproduzione è assai ben più complessa. A volte inoltre ho sentito dire che nel dolce senza pesci non c'è divertimento. L'affermazione è errata se si riflette sul fatto che orde intere di appassionati (a cui va tutta la mia stima) si perdono nei meandri dei plantacquari. Per il discorso della tecnica ci sono delle differenze anche perchè ci sono diverse necessità. Nel dolce avere una quantità di nitrati controllata non solo è nella norma ma è produttiva per la crescita delle piante (penso alle mie mangrovie) e l'utilizzo di sostanze chimiche è sconsigliato perchè esistono metodi alternativi e naturali per facilitare la gestione. Per ciò che riguarda la gestione non posso parlare in quanto non ho dati comparativi non avendo mai avuto un marino, ma in generale credo che il discorso di Rama sia giusto. Quello che ci accomuna è l'alto tasso di sperimentazione che coinvolge vari fattori e vari mondi e che, permettetemi, è la cosa più bella nell'essere acquariofili. Ci si ingegna e si sbircia per cercare nuove nozioni e nuovi accessori. Insomma ho parlato tanto e forse a vanvera ma questo scambio di opinioni secondo me fa benissimo a tutti noi! :-) |
Federico Sibona, cavolo parlare dopo di te fa sembrare le proprie idee sempre più imbecilli...dannazz #23
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Tutto quello che ho letto sopra è giustissimo però credo anche che il paragone che stiamo facendo sia tra una vasca marina di alta fascia (cioè la maggior parte di quelle di chi frequenta questo forum) e una vasca dolce di bassa fascia (quelle da fritto misto comprate alla coop per intenderci). Ci sono acquari marini di soli pesci gestiti magari con filtro sottosabbia ed un bel biologico (non ridete perchè nella mia città ce ne sono ancora molte) che, a parte le spese di partenza, hanno costi di gestione molto bassi paragonabili a quelli di un bel fritto misto dolce.
La verità è che ci sono ancora tantissimi utenti che sono attirati dal solo colore e varietà di pinnuti disponibili, dopo aver tenuto un sacco di specie dolci (molte anche tutte insieme) convertano la loro vaschetta (basta cambiare fondo, acqua, materiale filtrante e sottosabbia -04 ) e cominciano ad acquistare prima Nemo poi un bel balestra e magari un bel Imperator...alla fine si convincano di aver avuto tutto e ripongano la vasca in soffitta. Per questi collezionisti (e sono moltissimi) le innovazioni non contano e le spese di gestione sono + o - equivalenti. Non arricchiscano ne all'inizio ne dopo la loro formazione acquariofila Se invece paragoniamo acquari e acquariofili di alta fascia di entrambi i campi non posso che concordare con tutti voi. |
Federico Rosa, ma infatti il discorso secondo me ha senso se si parla di acquariofilia consapevole e non di rossi o pagliacci nelle bocce. :-)
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MonstruM, tranquillo, abbiamo parlato di cose abbastanza diverse e, per quel che ne so, entrambe corrette.
PS: nel salmastro possiamo accontentarci di un densimetro perchè la salinità non ha da essere così rigorosa come, forse, nel marino. Anche in natura sono ambienti con salinità più o meno variabile ;-) Perchè complicarsi la vita quando si possono fare le cose semplici? |
il dolce comunque numericamente conta più persone, poi ci sono i veri appassionati tra cui gente con bio balls di ferro che ne sà veramente tanto gente appassionata a un buon livello ma la maggior parte come detto monta acquari d'acqua dolce come arredamento per appartamenti ristoranti addirittura locali con musica (povere bestiole #23 #23 #06 ), nel marino è più difficile invece, certo ci sono un bel pò di pizzerie-ristoranti dove fanno pesce con vasche salate ma molto spesso gli ospiti ospitati in quelle vasche dovranno presto trasferirsi in ambienti molto più caldi....... tipo la cucina... -11 ... in questo caso è più un esigenza di pesce fresco per estetica... nella mia città cìè solo un ristorante con un reef tropicale e in giro per altre città non ne ho proprio visto di vasche reef mentre di dolci hai voglia... cosiì nei negozi dove credo almeno il 60% è al lato dolce...
I motivi sono scontati all'apparenza il dolce pasticciato sembra più semplice... tempi di maturazione brevi rispetto al marino minori costi di vivo minor attrezzatura bollette più dolci appunto..( :-D )... per la classica famiglia coi figli che vogliono i pescioli è più comodo...credo comunque che invece attrezzarsi a creare un vero biotipo fatto bene come dio comanda nel dolce non sia cosa che chi non ha una certa base possa fare, ci vuole conoscenza e esperienza e certo non basterebbero le mie conoscenze in quel campo anche se il dolce l'ho avuto...anchio ho allestito un paludario ma da appassionato marino... bellino da vedere ma quando l'ha visto un mio amico esperto in paludari mi ha trovato 2mila cose inesatte secondo e lui... Il marino invece ha ben altri costi (a volte davvero esagerati) e la gente si avvicina con più cautela e ti porta involontariamente a informarti e formarti di più sulla materia, forse ti porta pure a volere di più a cercare di avere di più... anchio ero partito con pochi pesci e 2 spirografi massimo...ma poi... il dolce secondo me non ti porta (almeno per la maggior parte delle persone) a una sorta di esasperazione della attrezzatura e della tecnica che ti porta il reef... ma forse tiu fà cercare di più nell'equilibrio naturale e nel biotipo.... comunque nessuno ha parlato del marino MEDITERRANEO altro mondo ancora secondo mè diversissimo dal reef... |
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A volte stimolate da alcuni negozianti che non si sono mai aggiornati (ce ne sono anche qui a Roma). E' pur vero che anche per queste vasche i costi, a mio avviso, restano alti. Stando al tuo esempio, il tipo che decidesse di provare e passare a nemo, poi al balestra e poi all'imperator, solo per questi tre pesci dovrebbe spendere in tutto ben oltre su 150/200 euro, se non di più. Insomma: all'antica o meno, i costi del salato sono, di nome e di fatto, piuttost...salati. A presto |
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Il Mediterraneo è poco conosciuto, ma ci sono ragioni ben precise: i costi per la refrigerazione, la difficoltà di reperimento degli animali, il minor impatto estetico che a quel livello di costi spinge gli appassionati verso le vasche reef. A presto |
dani85, veramente io ne avevo parlato del mediterraneo... :-))
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per il mediterraneo è vero costi alti ma è tutto un altro mondo rispetto al reef e poi loro risparmiano corrente in illuminazione Skimmer movimento e altro... ps tiriamo dentro pure loro... |
MonstruM, scusa leggo di fretta e scrivo altrettanto... sono a lavoro... #13 #13 #12
ps scusate la caxxata che risparmiano sullo skimmer nel mediterraneo grossa cxxata... mi sà che la devo piantare di caxxeggiare a lavoro o mi beccano.. :-D :-D :-D :-D |
condormannaro, si ma una volta spesi quei 200 € il resto del mantenimento della vasca ti costa uguale ad un dolce. Stessa vasca, stesse luci, stesso riscaldatore => stessi consumi (c'è la pompa del sottosbbia in più ma quanto vuoi che incida), il mangiare costa + o - uguale, i cambi d'acqua (Se li fai ma non è detto) sono simili (l'acqua per il dolce la compri, per il marino aggiungi un po' di sale a quella del rubinetto...qui a livorno su questa voce si risparmi basta andare in passeggiata con una tanica) la differenza la fanno gli animali ma neanche tanto (uno Zebrasoma taglia L lo paghi 50,00 € 3 scalari medi o 5-6 piante buone la stessa cifra),i test non li usavi ne prima ne dopo, integratori non se ne parla...insomma saranno 15-20 euro di differenza al mese...il problema è che sto tipo di vasche sono ancora numerose...e forse forse eri più "acquariofilo" con il dolce (magari tenti la riproduzioni o cerchi aggiungere pesci con una funzione tipo i pulitori) mentre con il marino sei un puro collezionista di forme e colori #23
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Federico, c'è una differenza abissale tra il costo di gestione di un dolce e quella di un marino, a parità un sps o lps o molle costa minimo 35/40 Euro, mentre una pianta costa 5/6 euro, il costo dei pesci varia molto, nel dolce controlli gh,kh,NO3, PO4, mentre nel marino..................... poi il sale??? insomma...........c'è un abisso anche a parità di litraggio..............e la corrente????
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anche nel dolce comunque diventi collezionista.........prendi per esempio takano amashi (si scrive così??) le sue vasche sono da collezione...........e credo tutti gli acquariofili del dolce si ispirino a lui.
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VIC, :-D :-D :-D si chiama Takeshi Amano e sinceramente non mi sono mai ispirato a lui. Percarità vasche assurde e meravigliose ma non è il mio genere. Del resto i malawitosi o i ragazzi del tanganika non credo si ispirino a lui. E suppongo neanche Federico Sibona... :-)
Insomma forse la differenzazione nelle vasche tra i dolciofili è maggiore rispetto al marino, per via del tentativo di ricreazione dei biotopi (spesso fallimentare) Per questo mi sono interessato al salmastro... |
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condormannaro :-D ...domani vedremo dal vivo la gestione bistecca ;-) |
Perry, VIC, in realtà comunque se si parla di vasche spinte nel dolce, come gli esempi di Amano, credo che la spesa sia analoga a quella del marino. Questo per via di innumerevoli aggiunte che nelle vasche dolci medie non compaiono, come luci differenti, filtraggio, integratori etc etc.
Inoltre da noi i pesci costano anche a seconda della provenienza. E' vero che uno scalare costa 10-15 euro ma se si parla di un F1 la cosa diventa leggermente diversa. Insomma sia nel dolce sia nel marino i pesci di cattura selvatici e ricercati costano. :-) Perry, piccolo OT: hai sempre degli avatar che spaccano!!! :-)) |
MonstruM,
Mah..come ho accennato prima,ritengo la passione e dedizione simili in tutte e 2 i casi,marino e dolce. Credo però che la gestione generale sia più onerosa nel caso di un marino,ed anche a livelli bassi un pesce marino costa spesso più di un pesce d'acqua dolce. Credo che poi più si sale e più i 2 costi,sotto questo punto di vista.diventino simili. Grazie x l'avatar,sono sempre frutto di mesi di ricerca :-D. Il difetto di questo è che già sono pirla di mio,con questo avatar credo che nessuno mi prenderà mai sul serio.. |
VIC, non credo ci sia tutta questa differenza specie se leggi il mio intervento precedente riguardo alle vasche che sto paragonando. Cioè se prendo due vasche di fascia altissima i costi sono simili (come sostiene anche MonstruM, ) ed anche se le prendo di fascia bassissima (che se vedi quanto scritto prima dalle mie parti sono state, e purtroppo lo sono ancora, la maggioranza).
Perry, un pesce marino costa di più ma ne metti meno, non metti invertebrati dove mettevi un sacco di piante, non metti integratori mentre mettevi concimi e co2...insomma si puo fare un marino di soli pesci e spendere quanto un dolce...almeno secondo me. saluti |
Quoto Federico Rosa, cionondimeno secondo me più che parlare di costi di gestione, sarebbe più interessante confrontarci sui metodi di gestione, sono sempre incuriosito sull'utilizzo dei marchingegni vari che si usano nel salato. :-)) :-)) :-))
Quando ho scoperto l'uso del densimetro ho fatto OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOHHH -05 -05 -05 |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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