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Ma ti faccio un esempio che vale per i coralli ma per tutti gli animali che sono nella stessa situazione. Gli animali con CITES e quindi in regola, sono spesso allevati in cattività o comunque non prelevati coattivamente dal loro ambiente naturale senza permessi (sostanzialmente è questo lo scopo che si sono prefitti gli Stati che hanno aderito alla Convenzione) e hanno logicamente un costo. Ad esempio per un negoziante trovarsi di fronte ad un'Acropora proveniente da una coral farm, allevata in una struttura specializzata, curata e cresciuta fino alla taglia adatta alla vendita e provvista di documentazione e CITES può costare mettiamo 100. Allo stesso modo un'Acropora wild delle stesse dimensioni strapiantata dalla Barriera corallina sul Mar Rosso a costo zero e spedita per vie traverse in Europa senza documenti e niente potrebbe costare 25. Capisci che la tentazione è grande per tutti. Quindi se noi iniziamo ad esigere i CITES dai negozianti a loro volta loro dovranno iniziare ad esigerli dagli importatori, e ne trarrà beneficio (magari minimo, ma meglio di niente) tutto il sistema credo. Arrivare ad avere animali in commercio provenienti dalla cattività e da riproduzioni controllate è fondamentale per le specie che rischiano l'estinzione. |
Non posso che essere d'accordo con davy180.
Io so che vado contro i miei interessi, ma queste sono a mio avviso cose importantissime e quindi mi auguro vivamente che tutti questi cites non dati siano al massimo rimasti in un cassetto e non riutilizzati per registrare coralli o talee provenienti da importazioni illegali o da privati. Detto questo, se uno si ricorda dove ha comprato un particolare corallo da un negoziante, non dovrebbe avere problemi a richiedere il cites e iniziare a mettersi in regola. Ciao ;-) |
Il tuo ragionamento non fa una piega e sono pienamente d'accordo. Approfitto della discussione per fare una domanda: ma quando ai negozi vengono consegnati dei coralli sottoposti a restizioni, il numero cites è unico per ogni arrivo (cioè identifica un box), oppure è attribuito un cites ad ogni singolo corallo?.
Dalle poche informazioni in mio possesso credo che il numero cites sia attribuito alla spedizone (ossia all' intero box), quindi fa riferimento a più pezzi. Ovviamente correggetemi se ho detto una *******.... |
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In caso di denuncia di nascita viene assegnato un numero di protocollo (che è quello identificativo valido per il CITES) che è buono per tutti gli animali che sono stati denunciati con quella effettiva denuncia (uno o più animali). Ma un box che arriva in un negozio, per quanto possibile, è alquanto improbabile che abbia lo stesso CITES per tutti gli animali contenuti nel box credo. Ma non ci metterei la mano sul fuoco. Sarebbe utile sentire un negoziante ben informato, magari se rispondesse Simone di ReefLab.. |
quoto quanto sopra ,sarebbe anche interessante vedere come è composto il seriale cites in modo da distinguerlo dalla schedina del lotto...
tra l'altro io ho una fattura di reeflab è il cites non si evince chiaramente, forse xchè sono frags? dai facciamo chiarezza almeno x il nuovo |
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Acropora sp. (102435)= 35,00€ Montipora sp. (110234)= 45,00€ Il numero tra parentesi è il CITES. CIAO #19#19#19 |
da me non ci sono i numeri tra parentesi,solo dei numeri sotto la voce del modello.
cmq ho degli altri pezzi di altro negozio e il codice cites è ben diverso della serie: nl123456 del 12/12/2008 all'incirca cosi... dove nl suppongo stia x olanda che arrivava infatti da de jong |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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