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zefiro 03-04-2007 18:51

mariobros, non capisco cosa c'entri il panda..non mi pare di aver letto da nessuna parte che la principale causa di rischio estinzione del panda sia stato il contrabbando dei suoi cuccioli da parte di allevatori o dell'esistenza di un suo mercato nero...bensì la deforestazione e la riduzione del suo habitat a scapito dell'urbanizzazione e di una quantità maggiore di aree convertite in aree agricole..
tant'è che oggi per non farlo estinguere si tenta la fecondazione assistita in cattività addirittura..

Tutti queste leggi sono a mio avviso veramente piccole toppe messe qua e là tanto per dare un "gelatino" agli ambientalisti ed animalisti..
Le barriere e gli atolli corallini stanno scomparendo non per via degli acquariofili ma per il surriscaldamento globale e l'acidificazione delle acque oceaniche nonchè per gli uragani sempre più intensi che distruggono atolli e quant'altro..
ma naturalmente nessuno prende seri provvedimenti in questo senso..
la foresta amazzonica e non solo sta praticamente svanendo, nel giro di qualche decennio è destinata dramamticamente a scomparire..
fa molto più danno la distruzione dell'habitat per l'inquinamento su larga scala che il prelievo per l'allevamento in cattività di qualche specie..
il mercato nero va contrastato e va fatto seriamente..ma mi sembra una legge che tiene conto della pagliuzza nell'occhio degli altri mentre poi non ci si accorge della vera trave che si ha nel proprio..

franklin 03-04-2007 18:53

nel tuo acquario hai rocce calcaree o rocce vive?se hai rocce vive hai contribuito a distruggere un abitat.
Quote:

se ci sono poche linee di sangue allora ti sembra il caso di prendere animali liberi e rinchiuderli per il nostro piacere?questo punto non lo condivido
allora non va bene nemmeno che prendiamo i pesci per le nostre vasche.

è come dire:poverine le foche,che occhioni dolci!come ci si può fare le pelliccie!e poi ammazzare la vipera di turno che ti passa da casa.

condormannaro 03-04-2007 18:56

Quote:

Originariamente inviata da franklin
Quote:

è vero, vedi il panda è un classico esempio di equilibrio
e si torna da capo....il padna è in via d'estinzione sempre a causa della ditruzione dell'abitat.......

Caro franklin,

mi fa piacere che ti sei resto conto del tuo tono, e quindi ti rispondo nel merito.

Vedi, la discussione era partita più o meno così: qualcuno ha scritto che è stata vietata l'importazione degli uccelli da compagnia, altri hanno plaudito, altri ancora hanno imprecato.

La questione poi è tracimata in una gara piuttosto inutile di dati buttati un po' lì, di citazioni improbabili e molto altro. Un po' come quelle gare negli spogliatoi del calcetto, a fine partita, su chi ce l'aveva più grosso. Inutili (soprattutto perchè vincevo sempre io ;-) ).

Se proprio vogliamo parlare di queste cose, e vogliamo che la discussione porti da qualche parte, credo non dovremmo perdere di vista alcuni paletti.

Un primo paletto è che indubbiamente il rischio di estinzione di alcune specie animali, fra cui alcuni pappagalli, dipende prevalentemente da fattori macro, come la deforestazione, l'impiego di pesticidi e tante altre cosette. Su questo hai ragione.

Un secondo paletto è che oltre 170 paesi, spinti dalla comunità scientifica internazionale, che ne sa un po' più di te e di me, ha deciso da tempo di limitare l'importazione e l'esportazione di alcune specie vegetali ed animali. Questo accordo è stato scolpito nella famosa Convenzione di Washingthon, nota ai più come Cites.

Un terzo paletto è che tale convenzione prende atto di una situazione, quella del pericolo di estinzione, e cerca di porvi rimedio, stabilendo che alcune specie sono difficilmente esportabili (allegato A), ed altre lo sono un po' di più (allegato B). Non entro nel merito perchè sarebbe lunga.

Questi sono i paletti.

L' inserimento di oltre cinquanta pappagalli in Allegato A, cioè nella lista di animali particolarmente protetti, non è il frutto di un capriccio dello scienziato pazzo di turno, ma il tentativo, forse inutile, forse no, di evitare che ad una situazione preesistente di grave rischio, quella che hai ricordato tu, si aggiunga l'elemento umano nella forma dell'importazione per esposizione, compagnia, commercio e via dicendo.

Si è voluto evitare il colpo di grazia.

Si è voluto evitare che, data la situazione drammatica, anche il solo e contenuto (ammesso che sia tale) prelievo per motivi legati alle passioni umane, possa causare quei danni che, se gli animali non fossero in via di estizione, non potrebbero mai essere causati.

E' proprio per i motivi che hai sottolineato tu, cioè i fattori ambientali e l'intervento dell'uomo sulla natura, che non avrebbe senso limitare l'importazione degli acanturidi, che certo non rischiano l'estinzione per il prelievo a fini di acquariofilia, ma ha senso eccome bloccare il traffico di molte specie di pappagallo, perchè ciò potrebbe portare, stante la gravissima situazione oramai raggiunta, alla loro fine.

In certi settori il prelievo per il nostro piacere non è in grado di fare i danni che si fanno in altro modo, ma quando gli esemplari rimasti sono pochi, anche questi prelievi possono essere...definitivi.

Orbene, al contrario, per moltissime specie di pesci non è stato effettuato l'inserimento in Cites. Per i coralli duri sì, "rocce vive" comprese, ma in allegato B.

Questo vuol dire che, ferma restando naturalmente la necessità di un radicale cambiamento di rotta nella politica ambientale internazionale, ad oggi consentire l'importazione di pappagalli come gli anodorhynchus, potrebbe costituire per loro una spintarella piuttosto decisa verso l'estinzione, cosa che invece è molto di là da venire per la stragrande, se non la totalità, di specie che ospitiamo nelle nostre vasche, coralli compresi.

Per questo mi lascia perplesso il calderone che ogni volta salta fuori quando si comincia a fare di tutta l'erba un fascio, senza tener conto di distinzioni che non sono il frutto del nostro capriccio, ma di approfondite ricerche scientifiche, di monitoraggi e di valutazioni ponderate che, seppur sempre potenzialmente criticabili, andrebbero comunque tenute a mente.

Altrimenti si rischia di fare la gara a chi alza di più la voce, o la spara più grossa.

A presto

zefiro 03-04-2007 18:58

Quote:

allora finchè non prosciughiano il mare, i pesci non ci preoccupano
eh??
non ho capito il senso di questa frase..

Quote:

le rocce vive sono vive per via della flora e fauna che le ricopre, non perchè loro ti salutano o crescono; sono rocce!

basterebbe prendere delle rocce calcaree secche, metterle in mare per qualche tempo e... simslabim... ecco la roccia viva

inoltre alle fiji hanno bloccato qualsiasi tipo di esportazione di rocce, quindi non fatevi abbagliare da finte provenienze
qui ti sbagli le rocce vive sono prelevate direttamente dalla barriera corallina e sono scheletri di corallo...
nel mio nano ci stanno 8 kg di heliopora..2 kg di altre rocce di altra provenienza..l'heliopora mi è pure rinata durante la maturazione..
sfido chiunque nel forum a fare una vasca con sole rocce coltivate come quelle di cui parli..la qualità è nettamente differente..e lo sai bene anche tu..

o per te la roccia calcarea e la roccia viva che usiamo nella costruzione di un reef casalingo sono la stessa cosa..?!?

zefiro 03-04-2007 19:02

qualcuno ha per caso visto il flm documentario "una scomoda verità"?!

c'è da farsi venire gli incubi la notte..quasi quasi..

mariobros 03-04-2007 19:08

io ho in vasca il 50% di heliopora ( è rinata anche a me ;-) ), il 20% di rocce di dubbia provenienza e il 20% di rocce calcaree di scarsa qualità pagate 3€ al kg

se avessi avuto la fortuna di abitare ai tropici, avrei fatto la maturazione in mare con rocce da 3€ al kg

il panda era riferito all'equilibrio che c'è secondo franklyn, che non ha calcolato i fattori esterni, quale la deforestazione o simili

mariobros 03-04-2007 19:09

Quote:

Originariamente inviata da zefiro
qualcuno ha per caso visto il flm documentario "una scomoda verità"?!

c'è da farsi venire gli incubi la notte..quasi quasi..

non l'ho visto, dove si può vedere?

franklin 03-04-2007 19:19

Quote:

Un secondo paletto è che oltre 170 paesi, spinti dalla comunità scientifica internazionale, che ne sa un po' più di te e di me, ha deciso da tempo di limitare l'importazione e l'esportazione di alcune specie vegetali ed animali. Questo accordo è stato scolpito nella famosa Convenzione di Washingthon, nota ai più come Cites.
ho seri dubbi.ci sono certe ridicolezze e alcuni blocchi che han peggiorato la situazione in modo tremendo.esempio pratico:gechi del genere uroplatus:fino all'anno scorso non erano in cites,sono entrati in cites e dopo un mese sono state bloccate le importazioni in tutta europa....prima il madagascar arrivavano un tot di gechi all'anno legalmente,registrati dal cites,nessuno si sognava di andare a cercare un uroplatus importato illegalmente visto che senza troppa difficoltà si trovava con i documenti regolari.adesso gli uroplatus arrivano in europa attraverso stati non facenti parte della UE(svizzera,russia ecc ecc) con cites falsi.prima si poteva avere un idea di quanti ne arrivavano e mettere una quota annua,adesso non si sa + nulla perchè accade tutto non sotto la luce del sole.
il vero passo avanti è mettere delle quote di esportazione,come per esempio fa il madagascar con alcuni animali.ad esempio ogni anno dal madagascar possono uscire 2000 esemplari l'anno di furcifer pardalis,2000 di f.verrucosus,2000 di f.lateralis, 2000 di f.oustoleti.le quote secondo me sono l'unica strada per salvaguardare le specie e per limitare il mercato nero.

zefiro 03-04-2007 19:30

mariobros, ma infatti franklin parlava dell'intervento dell'uomo in generale e credo che l'inquinamento su larga scala e la deforestazione siano ben più incisivi del prelievo una tantum di qualche specie..e son anch'io d'accordo che alcune misure fin troppo restrittive incentivino il versante opposto..
io il film l'ho preso "in prestito" "online" è del vicepresidente all gore e parla del surriscaldamento globale del pianeta..
c'è da rimbambire per i dati esposti e trattati..

marco_offlimits 03-04-2007 19:38

che profonda ignoranza avete sui pappagalli e sulle importazioni....
il blocco TOTALE di queste è sicuramente NEGATIVO...i motivi:

La CITE regolava Import e export in base a studi scentifici..per ogni specie era stabilito quanti animali era possibile prelevare in natura in base alla diffusione della specie stessa.....ogni hanno venivano spostate da un a'ppendice ad un altra specie il cui numero si era ridotto troppo o altre per cui vi era una popolazione in crescita..ora sarà tutto ...e ripeto TUTTO in mano ai bracconieri.
La causa dell'estinzine dei pappagalli non è il commercio regolare... tantomeno quello illegale...bensì la deforestazione e la riduzione dell'abitat... detto così sembra ipocrita e buono solo per tirara acqua alla mia causa...e invece documentatevi...
A me è parsa una bella boiata..ma che voelte che vi dica ...tanto di guadagnato per me... i prezzi dei pappagalli che allevo sono quadruplicati perchè la richiesta non può più essere soddisfatta dal solo allevamento.....dal'tro canto staremo a vedere negli Usa è mooltissimi anni che non si importa e il commercio si è organizzato.

Per ritornare ai vostri begli acquari di barriera... vorrei veere che succede se domani un bel blocco impedisce di importare rocce, invertebrati, e pesci da cattura... le vedo già le vostre vasche trabordanti di Carassius Auratus.... #07


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