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io sinceramente più di quelloc he già è stato detto non ho nulla da dire...
per migliorare.... bisognerebba abbandonare l'acquariofilia o, comunque, prendere solo animali e invertebrati riprodotti o taleati... |
nvokbetsi
Belle parole....e idee piu' che rispettabili e sensate.... Realizzabili.....no.... Purtroppo tu la vedi da privato.... Io da commerciante....che per quanto rispettoso della natura....devo vivere..... Sento spesso parlare di rispetto per la Natura e dei pescatori o altro.... Poi pero' non manca giorno che non trovi un post su saper comprare con un link di prodotti CInesi(Cinesi in senso generico...mi riferisco a quei prodotti dove il basso costo e' dato dallo sfruttamento,al limite dello schiavismo,della manodopera e non al basso costo del materiale come si crede....)....e queste e' una delle cose piu' IPOCRITE che si possa fare.... Tutti pronti a pagare 100€ un pagliaccio riprodotto perhe viene riaspettata la natura....ma ben pochi a spedere qualche euro in piu' per NON prendere prodotti proveniente da paesi dove gli UOMINI vengono sfruttati.... |
Quote:
Ti dò totalmente ragione, per il commerciante è una realtà completamente diversa,certamente molto più dura di quanto un privato possa pensare. Ma riguarda anche questo il problema,sostanzialmente è la stessa storia. Sul pesce vi è un attenzione maggiore per il fatto che è vivo,cosa che non viene percepita su una pompa piuttosto che uno skimmer. nonostante ciò,ora come ora, TUTTO quello che possediamo in casa viene da luoghi dove l'uomo è sfruttato. Purtroppo non è solo un problema dell'acquariofilia. Non è una scoperta,rendersi conto di possedere una quantità impressionante di questi prodotti,i più scontati?Tutta la tecnologia di massa. Però credo fermamente che a tutto ci sia una soluzione. E io voglio impegnarmi a trovarla nel nostro ambito,perche un giorno sarà il mio lavoro. Il commercio equo e solidale è una delle soluzioni possibili,già applicata in altri campi,ha dimostrato un grande potenziale. Parliamo un po di questo. Che ne dite?Cooperative nei luoghi di origine,regolamentate,con stipendi piu sostenibili per le popolazioni del luogo, condizioni di lavoro migliori,prodotti di migliore qualità. Ne conoscete qualcuna? Qualcuno che ne capisce un poco di queste cose vuole partecipare alla discussione? Non credo sia un assurdità pensare che magari un giorno un prodotto con un costo leggermente più alto ma da un commercio equo,quindi anche se prodotto in Cina,troverà più applicazione di quello "cinese" che non rispetta la dignità umana..si tratta di una mancanza di informazione da parte dei consumatori,ma spero che se ben informati,smetterebbero a comprare "il pallone fatto a mano dai bambini" Altre idee? Partecipate ragazzi il discorso è immenso!!giangi ti prego di continuare anche tu,il parere di un commerciante può essere illuminante! E' un occasione per tentare di migliorare le cose!! Insomma che cosa possiamo fare concretamente!!?? e non mi dite che non possiamo fare niente...#26 Vi invito anche a leggere il thread pubblicato nella sezione sweet bar\dolce se ne avete voglia,in cui si sono dette cose che per alcuni di voi potrebbe essere importante leggere Un saluto a tutti |
bhè,nvokbetsi87,ti dico come la vedo cadendo come solito nella retorica(perchè purtroppo in questi casi si finisce sempre li)?
è molto più facile tenere il mondo che ti viene dato che cercare di cambiarlo! idee? si certo,si potrebbe organizzare qualcosa di tipo"equosolidale"anche in questo settore,ma,onestamente,quanto potrebbe tirare avanti? forse manco il tempo di mettere in moto il tutto... forse organizzare una specie di cooperativa(una sorta di grande gruppo di acquisto )? anche qui per ridurre veramente i cisti ci sarebbe da lavorare sul costo della componente"uomo" quindi...la vedo grigia o come dice zucchero ultimamente... ...la vedo nera!!!:-D |
scrivere su un forum è eco-compatibile?!? #24
No, perchè per tenere accesi i nostri PC si deve bruciare il petrolio. O torniamo tutti a vivere nelle grotte e vestirci di pelli (anzi no, le pelli presuppongono lo scuoiamento di una bestia...), oppure c'è poco da fare, temo. |
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oltretutto dopo la discussione sul post del dolce credevo avessimo chiarito e potessimo andare avanti serenamente... ti dico la verità:stai riuscendo a scoraggiarmi,se non a proseguire il mio lavoro,almeno a scrivere qua sopra cercando qualcuno a cui questa cosa interessi realmente Una cosa è certa,non volevo si scatenasse tutto questo.volevo uno scambio di idee. |
Non è una battuta, è la realtà purtroppo.
Ogni cosa che facciamo con il nostro stile di vita "occidentale" arreca un danno più o meno grave all'ambiente. Quando bevi la coca cola usi petrolio (plastica della bottiglia, energia usata per fare la bibita, imbottigliarla, trasportarla, energia usata per smaltire la bottiglia), quando mangi gli spaghetti di soia contribuisci a distruggere l'Amazzonia, quando compri una scrivania di mogano pure. Se regali alla morosa un anello di diamanti devasti le savane in sudafrica, se prendi una pentola di alluminio contribuisci ad inquinare l'Australia... Come detto di là, l'acquariofilia non è eco-compatibile tout court... però contribuisce al formarsi di una coscienza ecologica a mio modo di vedere fondamentale. La cattura di pesci in natura è il minore dei mali arrecati all'ambiente, i pesci si riproducono e ripopolano... il dramma vero è la distruzione dell'ambiente naturale ed è contro di esso che si deve lottare. Io nel mio piccolo ho 560 pannelli solari sul tetto, non è molto lo so... ma i miei acquari perlomeno sono ad impronta carbonio zero. |
Io farei una distinzione..... Se parliamo di rispetto dell'ambiente inteso (come all'inizio del thread) come metodi di cattura, condizioni di vita, biotopi compatibili ecc ritengo che ogni hobby che abbia a che fare con animali vivi non possa essere a tutela dell'ambiente. Questo non vale solo per pesci e coralli, ma per animali tenuti in terrari, uccelli esotici, ma anche animali piu' "comuni" nella nostra Italia (cavalli tenuti rinchiusi in maneggi per tutta la settimana per la sola soddisfazione di farci un giro come fossero uno scooter la domenica mattina, ma ci sarebbero centinaia e centinaia di esempi).
Quindi laddove un animale e' costretto ad una vita "occidentalizzata" va contro qualsiasi forma di vita in natura e pertanto non puo' essere nel rispetto dell'ambiente. Se diversamente parliamo di rispetto dell'ambiente inteso come inquinamento, sono perfettamente d'accordo con Paolo Piccinelli..... Ogni cosa che ci appartiene contribuisce piu' o meno al mancato rispetto dell'ambiente, hobby compresi.... Paolo ha i pannelli votovoltaici e gia' e' un passo avanti a tutti noi, ma pensiamo che consumo di energia elettrica hanno le nostre vasche (anche quelle dolci sebbene in misura inferiore), per non parlare dei prodotti che utilizziamo (integratori, mangimi ecc) e dello smaltimento delle confezioni vuote, dell'acqua di scarto dell'impianto ad osmosi che spesso finisce direttamente nello scarico e molto altro ancora.... Ritengo quindi che un hobby, gestito pure in modo consapevole, non puo' e non potra' mai essere a favore dell'ambiente ne tantomeno degli animali (e dei luoghi di prelievo) che rendono possibile l'hobby stesso. |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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