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the_clown 20-06-2008 14:32

Ciao..son contento che sia stato coinvolto anche NPS..senza nulla togliere a tutti gli altri.. :-) Son d'accordo con te quando parli dell'importanza del fertilizzante per il fondo e riusciresti ad essere più preciso..prodotti di marca..ma quali? oppure più sul fai da te e quindi osmocote e/o simili..
Penso però sia importante soprattutto (se non solo) per le piante che hanno almeno un minimo di impianto radicale inserito nel fondo stesso..a quanto mi pare di aver capito son per di più piante che si propagano per stoloni..mentre per le piante con propagazione a talea sembra che l'importanza si sposti verso una fertilizzazione liquida..visto che tali piante assumono i nutrienti soprattutto dall'apparato fogliare..
A sto punto direi..
BIANCO) piante con apparato radicale importante inserito nel fondo ---> importante fertilizzare fondo

NERO) piante con apparato radicale meno importante o non inserito nel fondo (es. galleggianti) ---> importante fertilizzante liquido

con tutte le tonalita di GRIGIO in mezzo..

E questo è un punto..poi per non andare troppo OT..a quanto ho letto e mi pare di aver capito..le nostre piante fondamentalmente hanno bisogno di macro (NPK) e meso e microelementi..ora toccherà a noi in base alle caratteristiche della nostra vasca..riuscire a capire cosa e soprattutto quanto serve..
Difficilmente si avranno due vasche uguali..al massimo saranno simili..tante son le componenti dal tipo e quantità di luce..caratteristiche chimico-fisiche dell'acqua..quantità di pesci..quantità e tipo di piante..CO2 e chi più ne ha più ne metta..
Un buon punto di partenza per i macro potrebbero essere le osservazioni credo di Tom Barr sulle percentuali di composizione chimica delle piante (che ora non riesco a trovare..porc!!!)..almeno per farsi un'idea..su quale macro somministrare di più rispetto all'altro. Poi c'è il magnesio..il ferro..e tutti i microelementi..di cui una cosa è abbastanza certa..il rame non è tanto ben accetto..
Morale della favola..gli ingredienti sono
Azoto (N) - Fosforo (P) - Potassio (k)
Ferro (Fe) - Magnesio (Mg)
Microelementi
Carbonio (C) che sarebbe meglio mettere per primo..

sti ingredienti li ricaviamo essenzialmente da

Nitrato di potassio KNO3
Solfato di potassio K2SO4
Solfato di magnesio MgSO4
Ferro chelato
Microelementi in forma chelata (magari con EDTA)
CO2
poi sta a noi riuscire a capire quanto darne..certamente è di aiuto partire da qualche esperienza già fatta..ma sarebbe anche utile mettere insieme alla ricetta quali sono le caratteristiche della vasca..anche la quantità di pesci..e i valori dell'acqua di cambio..magari c'è già abbastanza magnesio da non doverne aggiungere una camionata..

Boh..spero di non aver sparato tantissime cagate e troppo scontate..correggetemi pure..ora capisco a che mi poteva servire a scuola la chimica..azzzz avevo sempre 4!!!
ciao..the_clown

NPS Messina 23-06-2008 12:41

Il problema delle alghe è dovuto indubbiamente ad uno squilibrio tra i nutrienti, questo è risaputo, ovviamente anche la fertilizzazione solida deve ottemperare a determinati criteri, che però sono molto più semplificati rispetto ai protocolli di fertilizzazione liquida.
Questo perchè per il nutrimento liquido esistono diversi metodi di gestione, tutti validi, che possono basarsi ad esempio sull'azoto, sul quale si regolano in percentuale tutti gli altri, oppure su metodi tipo quello di Barr, che prevede di "pompare" e poi rimuovere con i cambi..
insomma i range d'azione sono diversi.
La fertilizzazione solida invece si basa solo su di un concetto:
possedere un prodotto che nel tempo non degradi, e che sia sempre e comunque disponibile ad essere "trattato chimicamente" dalla pianta per mezzo di un processo biologico un pò lunghetto da enunciare.
L'azoto in forma ammoniacale NH4 + si presta per concimazioni a lento rilascio, visto che il terreno lo ossida in forma nitrica NO3-, molto più facilmente utilizzabile dal vegetale.
Ovviamente il primo tipo di azoto non va aggiunto in vasca, visto che viene prodotto quotidianamente dai processi catabolici della vasca, il secondo invece va integrato nel momento in cui ci accorgiamo che la sua concentrazione risulta essere troppo bassa.
Tendenzialmente dunque direi di monitorare contestualmente le percentuali di azoto e basare su quelle la necessaria integrazione degli altri nutrienti.
Questo significa che quando esso è presente in quantità ottimali non è necessario integrarlo, e dunque si procederà con l'integrazione degli altri nutrienti.
Non dimenticate inoltre che le piante necessitano di discrete quantità di sali minerali necessari al processo di trasporto e di trasformazione dei nutrienti


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