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R@sco, .... è compilato veramente da cani...!!... ma secondo il mio modesto parere non ci sono purtroppo i presupposti x contestare la multa con successo... rischi di vedertela raddoppiata....
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illo, nemmeno per il fatto che mi attribuisce cose che non ho detto???e che si contraddice nel verbale??
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ma son regolari ste cose ??!
prendere i numeri e compilare poi.... commettere errori e nulla comunque #24 mahh normalmente chi sbaglia dovrebbe...... mahhh |
..così.. "a memoria"...... le uniche cause di nullità per un s.p.v. sono :
1) mancanza di firma dell'accertatore/i 2) mancanza di data accertamento 3) mancanza di luogo di accertamento dell'infrazione 4) decorrenza dei termini di notifica tutti gli altri particolari , che certamente possono essere considerati anomali... come l'iscrizione di dichiarazioni MAI RESE , sono dei vizi di forma che però NON determinano la nullità dell'atto e non entrano nella sostanza della contestazione.... |
be' illo, se lo dici significa che conosci bene la cosa ;-)
anche se non condivido per nulla che errori e contraddizioni nella compilazione non contino nulla #23 |
illo, ...cioè...se io scrivo un falso su un documento mi denunciano....... se su una multa viene scritto un falso paghi ugualmente eprchè è solo un vizio di forma?!?!? -05 -05
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Re: Multa maledetta......
Quote:
dalla lettura del tuo resoconto e dall'analisi del verbale, ritengo plausibile l'impugnazione del verbale. Il punto debole della tua posizione, se male non ho capito, è che hai effettivamente commesso la violazione. Invocare la particolarità della giornata, la diffusa pratica di parcheggiare ove si vuole interpretando l'evento calcistico come una sorta di sospensione dei codici, e di quello stradale in particolare, può trovare (e trova) la nostra comprensione, ma non sono argomenti efficacemente spendibili in un ricorso. Dovresti quindi procedere ad una impugnazione volta ad evidenziare alcuni vizi del verbale. Il primo che risalta è quello della contraddittorietà fra il sostenere l'impossibilità dell'immediata contestazione, citando addirittura l'articolo del Regolamento di esecusione del Codice, ed il riportare le dichiarazioni giustificatorie del sanzionato. Non è argomento tranciante o decisivo, ma ci potresti lavorare sopra. Il secondo è la formula piuttosto goffa ed inusuale del "dico pubblico marciapiede". Questa frase sembra tradire un'indignazione civica che non dovrebbe trovare cittadinanza negli atteggiamenti ed in particolare nel verbale di un pubblico ufficiale. Anche se questa frase certamente non rende illegittimo l'atto, potrebbe essere prudentemente considerata dal Giudice al fine di valutare la (in)fondatezza di quanto globalmente asserito nel verbale. Al di là dei motivi di doglianza che potrebbero essere inseriti in un ricorso, che sarebbe comunque pretestuoso, mi sembra primario il decidere se ricorrere al Prefetto oppure al Giudice di Pace. La prima via viene normalmente utilizzata per i ricorsi che puntano su vizi formali. Si cerca, confidando nella prassi del Prefetto (o meglio dei Vigili che operano di fatto in sua vece) di rispondere in modo approssimativo o incompleto al ricorso, di ottenere un provvedimento carente in motivazione, per poi impugnarlo davanti al Giudice di Pace lamentando non di avere ragione, ma di non avere avuto risposta secondo i dettami della legge (se io ti dico che il verbale è illegittimo perchè cicci cocco e cuccu, il prefetto deve rispondere su cicci cocco e cuccu - se non lo fa viola l'art.3 della L.241/90). Capita anche piuttosto spesso che il Prefetto non risponda nei termini di legge (210 giorni), il che rende il verbale "inefficace". Soprattutto se chiedi l'audizione personale. Va tuttavia ricordato che questo capita soprattutto nella grandi città. In provincia temo che i tempi vengano rispettati più agevolmente (dovresti informarti in loco). La seconda via, quella del ricorso diretto al Giudice di Pace (la cui decisione non può essere impugnata, se non per motivi di legge in Cassazione - cosa che, salvo casi eclatanti, mi guarderei bene dal fare), viene di solito scelta quando si ha ragione, oppure quando si ritiene di poter far leva sulla conversazione diretta con il giudice per convincerlo della bontà delle proprie rimostranze. Vedi tu. Ti dico francamente che un verbale del genere a Roma lo impugnerei senza particolari indugi, con buone possibilità di accoglimento del ricorso. Dalle tue parti forse sarei più cauto. A presto |
...asvanio, ... ste cose le conosco un pò... xchè ..quello era il mio mestiere... l'ho fatto x 15 anni.... :-) ..... personalmente disapprovo in toto la "politica dell'agguato" che puntualmente (in occasione di manifestazioni sportive e non) mettono in atto alcune forze dell'ordine.... forti del fatto che i parcheggi non bastano mai.. specialmente in città... e.... vabbè dai... MI VOGLIO FERMARE QUA...!!.. -04 .... xchè questa è la punta dell'iceberg....R@sco, ... mi dispiace x te....
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illo, ;-)
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condormannaro, posto che le tue osservazioni sono più che condivisibili, e se ricordo bene sei pure competente in materia, quello che mi chiedo è se effettivamente ne valga la pena.
per riassumere: sul punto uno ci sarebbe da lavorarci sopra (chi? mi chiedo), ma magari pure il punto due potrebbe avere una diversa interpretazione. sono ipotesi da bar, ovvio :-), però quel "dico" potrebbe essere pure una storpiatura di quella forma che si usa per precisare un qualcosa che viene ancora utilizzata negli atti. in poche parole: se ricorre al prefetto in teoria se la cava con una raccomandata; se va davanti a un gdp, o è in grado di difendersi e argomentare le sue tesi da solo, oppure gli occorrerà un avvocato... e qui torniamo all'inizio del mio discorso |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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