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Secondo me per i coralli che già si ha è meglio non fare niente.
Al più sarebbe utile iniziare a pretendere i CITES dai negozianti quando compriamo nuovi coralli, perlomeno non ci inguaiamo andando ad auto-denunciarci, iniziamo a far rispettare la legge a chi vende e facciamo qualcosa di utile (seppur piccolo) sostenendo un commercio legale e regolamentato. Ci teniamo i CITES e amen. Tanto la forestale non andrà mai dal privato a suonargli al campanello, hanno ben altro da fare, commercio illegale, grossisti, negozianti, bracconieri, caccia, pesca, in ambito alimentare, aziende, parchi e zoo. Cerchiamo per noi, per loro, e per gli animali stessi di rispettare la legge, perlomeno pretendendo i documenti da chi ci vende gli animali (CITES), almeno scoraggiamo il commercio illegale. |
Io non ho ancora duri ne tridacne, nella nuova vasca ne inserirò, ed in gran quantità, se facessi i cites ad ogni acquisto e procedessi da subito nel modo richiesto dalla legge?
Certo, avrei la sega di dover dichiarare ogni animale che taleo, ma anche chi volesse acquistare un pezzo, sarebbe più sicuro.. |
posso dire una cosetta OT????
la Favia che c'è in foto sull'articolo di Marco è la mia.... :-)):-)) che ho diritto hai "diritti"?????:-D:-D scusate l'OT volevo solo rompere un pochino ......:-)) |
ho girato molti negozianti in questi anni, tra abruzzo, lazio, marche ed umbria, ma nessuno mai mi ha rilasciato un cites . Hypa se hai la possibilità, io mi regolarizzerei da subito, giusto per stare tranquillo.
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Io la prova la faccio... la prossima volta che vado in negozio chiedo il cites... se poi il negoziante ha dei "cites liberi" me li faccio dare.
Spiego: io ho ormai diversi lps senza cites... se il tizio ha dei cites volandi riferiti per esempio ad una Cata, anche se non è esattamente quella che io ho, il numeretto me lo prendo ugualmente. E' una scappatoia certo... però... :-)) #18 |
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Ciao ;-) |
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Mi sorge però un dubbio... e se cioè vengano anche riportati i pesi dei coralli... ma non credo. Ciao ;-) |
io temo lo sguardo del negoziante alla richiesta del cites...quasi di compatimento....il solito ammalato del forum...in fin dei conti solo un negozio me li ha dati,gli altri mai .
ma non dovrebbero essere i primi a tutelarsi? il problema è che poi se non me li da ,io dove vado a comprare a milano tutte le volte? e poi li me li danno? certo ci proverò...... |
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------------------------------------------------------------------------ ...e se il negoziante fa transhipping? ce li ha i cites? #24 |
Il mio dubbio è: volendosi mettere in regola poi in pratica ci si preclude tutto il mercato degli scambi del mercatino... Che faccio, sto ad aspettare un altro acquariofilo che si sia messo in regola?! Faccio prima a smontare... Il 90% degli animali che ho in vasca vengono da scambi e acquisti tra privati, se stessi a scegliermi solo gli acquariofili che hanno i cites avrei la vasca completamente vuota! In più ci si precluderebbe anche le "taleazioni sul momento", quando vai a casa di tizio e ti fai staccare un rametto al volo...
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Ci tengo a sottolineare però, che ci sono negozianti che hanno sempre fatto le cose in regola e mi piace citare Simone di Reeflab www.reeflab.com che per ogni vendita rilascia sempre il numero di cites o il protocollo cites assegnato alle varie talee che produce. Sarebbe bello, se Simone ci legge, se potesse aggiungere qualcosa all'argomento spiegandoci magari ancora di più nel dettaglio come gestire il tutto, perchè, ripeto, secondo me il discorso è estremamente semplice. Ciao ;-) |
Paolo i cites li paghi e pure caro mi sa ;-) ... difficilmente un negoziante avrà cites che gli avanzano ......
il discorso del peso l'avevo detto prima ...... per i coralli ci sono prob .... chi identifica e certifica la specie ... non lo può fare uno della forestale .... misura e peso del corallo non sono riportati nel cites .... |
poi va fatta una bella distinzione tra coralli di allevamento e pescati ... ogni paese ha delle quote cites da rispettare .... ma la cosa non vien mai fatta IHMO .....
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Cmq non possiamo ragionare come hai detto tu. Mettersi in regola significa anche fare un'acquariofilia consapevole! Significa dire a chi di competenza, che nel mondo ci sono tot coralli di quel tipo in circolazione, che quel tipo di corallo è stato "riprodotto" tot volte, che magari non è più necessario immettere nuovi esemplari in commercio prelevati in natura perchè facilmente riproducibile per talea in acquario ecc. ecc. Queste sono cose a cui noi in primis dobbiamo pensare. Io ora non voglio fare il moralista, perchè probabilmente dovrei essere l'ultimo a farlo in questo contesto, ma ribadire certi concetti è secondo me molto importante. Ciao ;-) |
già il fatto di parlarne è molto positivo, bravo Marco!
(minchia, che ho scritto?!?!? :-D #23) |
Non nascondiamoci dietro un dito ;-) molti negozianti si tengano i Cites perchè non è raro che arrivino animali senza o con cites sbagliato, in tal modo in caso di controllo loro hanno documenti per evitare la sanzione.
Quando arrivano i box importati dentro c'è un po' di tutto compresi animali senza Cites non richiesti o animali con evidenti errori di classificazione, il negoziante non può mica buttarli via non saebbe corretto ne economicamente ne tantomeno eticamente. Ecco che Cites non dati possano tornare comodi per regolarizzare animali che altrimenti non lo sarebbero mai. Stesso discorso sulle talee. Poi spesso i cites riportano diciture generiche (acropora sp, montipora sp ecc) quindi son buoni per tanti animali diversi. Con questo non dico che siano disonesti ma semplicemente reagiscano in difesa contro un sistema che non funziona. In questa ottica una regolare e continua richiesta di Cites da parte dei clienti potrebbe creare notevoli problemi ma forse, e sottolineo forse, imporre una maggiore regolarità anche a chi li preleva in natura e li spedisce |
in maniera più esplicita hai detto quello che intendevo io ;-)
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Marco, lo capisco il tuo discorso e lo condivido appieno, io studio e non avrei avuto modo di farmi una vasca se non con gli scambi e le vendite del mercatino.... Stare ad eliminarmi questa "fonte" per me e altri nella mia condizione sarebbe fatale! Francamente io di appassionati che tengono registri non ne conosco, volendo io regolarizzarmi non saprei come fare... Tutto qui! Penso che se una legge esiste vada rispettata in toto e su questo siamo d'accordo....
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ho avuto conferma che sulle fatture di Reeflab c'è anche il CITES tanto agognato....quindi tutto perfetto ;-)
come riportato su fattura: * La nomenclatura valida ai fini della compilazione del registro Cites è quella riportata a fianco del numero di riferimento. * Gli esemplari senza questi riferimenti sono esenti da tale regolamentazione oppure provengono da allevamenti in acquario di colonie madri regolarmente importate. #36##36#-28 |
Ah, ecco... mi sembrava strano ;-)
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Allora mi sono messo a smanettare un pò ...... per cercare un pò di riferimenti ..... indicati anche nell'artico di Marco su AP
le disposizione del CITES sono state recepite nella comunità europea con il Reg CE 338/1997 del 9 Dicembre 2006 (e successive modifiche) le modalità di applicazione sono descritte del Reg CE 865/2006 in Italia è entrato in vigore il 31/12/79 legge 874/75 resa esecutiva con la legge 150/92 (integrata con il d.lgs 275/01) ...... da quel poco che sono riuscito a capire (non sono un avvocato) ..... in teoria ci si poteva "mettere in regola" per i possessori di animali presenti nell'allegato B del CITES entro 31/12/95 (in base alla 150/92)..... dopo questa data possedere un animale senza certificato e dichiaralo alla forestale equivale ad autodenunciarsi .......... e se i risultati sono questi (piccolo copia/incolla) dal d.lgs 275/01..... secondo me il rischio è troppo alto .... Art. 2. Modifica all'articolo 2 della legge 7 febbraio 1992, n. 150 1. L'articolo 2 della legge 7 febbraio 1992, n. 150, modificata dal decreto-legge 12 gennaio 1993, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 marzo 1993, n. 59, e' sostituito dal seguente: "Art. 2. - 1. Salvo che il fatto costituisca piu' grave reato, e' punito con l'ammenda da lire venti milioni a lire duecento milioni o con l'arresto da tre mesi ad un anno, chiunque, in violazione di quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 338/97 del Consiglio, del 9 dicembre 1996, e successive attuazioni e modificazioni, per gli esemplari appartenenti alle specie elencate negli allegati B e C del Regolamento medesimo e successive modificazioni: ..................................... f) detiene, utilizza per scopi di lucro, acquista, vende, espone o detiene per la vendita o per fini commerciali, offre in vendita o comunque cede esemplari senza la prescritta documentazione, limitatamente alle specie di cui all'allegato B del Regolamento. 2. In caso di recidiva, si applica la sanzione dell'arresto da tre mesi a un anno e dell'ammenda da lireventi milioni a lire duecento milioni. Qualora il reato suddetto viene commesso nell'esercizio di attivita' di impresa, alla condanna consegue la sospensione della licenza da un minimo di quattro mesi ad un massimo di dodici mesi. ................. 4. Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque omette di presentare la notifica di importazione, di cui all'articolo 4, paragrafo 4, del Regolamento (CE) n. 338/97, del Consiglio, del 9 dicembre 1996, e successive attuazioni e modificazioni, ovvero il richiedente che omette di comunicare il rigetto di una domanda di licenza o di certificato in conformita' dell'articolo 6, paragrafo 3, del citato Regolamento, e' punito con la sanzione amministrativa da lire due milioni a lire dodici milioni. 5. L'autorita' amministrativa che riceve il rapporto previsto dall'articolo 17, primo comma, della legge 24 novembre 1981, n. 689, per le violazioni previste e punite dalla presente legge, e' il servizio CITES del Corpo forestale dello Stato.". questo magari può essere di aiuto .... e chi è più esperto nell'intepretazione delle leggi magari può aiutarci a capire :-) |
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Cmq tutto questo andrà ad influire, su questo hobby, e sulle possibilità di espanderlo. CIAO #19#19#19 |
oggi ho fatto un giro per i negozianti della mia città, nessuno sapeva (o faceva finta di non sapere) che il cites va rilasciato anche al compratore ogni qualvolta acquista un corallo protetto. Loro hanno tutto in regola (almeno cosi spero) perchè sono muniti del registo di carico e scarico, i cazzi sono i nostri...
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Allora noi che ce li regaliamo a vicenda siamo dei criminali cosa possiamo fare
questa cosa e successa anche con la caccia per gli uccelli ma anno fatto in modo che chi li ha da dare agli altri siano in regola ciao |
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e quindi smonti tutto?
e i pesci? |
I negozianti i CITES ce li hanno eccome, hanno i registri e tutto quello che occorre, vengono controllati, magari non spesso, ma saltuariamente dalla Forestale e non possono permettersi minchiate, altrimenti chiudono viste le eventuali sanzioni previste.
Solo che non li consegnano perchè magari fa comodo a loro per tappare eventuali magagne, errori, morti, importazioni accidentali. Non te li danno perchè pensano che tu non passerai mai guai con la Forestale, che tanto non ti verrà mai a casa, quindi se no glieli chiedi non te li danno. Pensano a stare apposto loro e amen. Iniziamo a chiederglieli, anzi ad esigerli, la legge è chiara! Perlomeno se iniziano a scaricare dai registri animali venduti (perchè il CITES ce lo hanno dato) i prossimi che compreranno dai grossisti o dagli importatori dovranno essere previsti di relativo CITES, il che vuol dire che saranno animali il cui commercio è regolare, magari non di cattura. Non potranno farsi mandare animali importati illegalmente (sprovvisti di CITES) perchè i CITES dei vecchi non li hanno più dato che li hanno dati a noi. E' un piccolo passo verso un'acquariofilia consapevole e anche verso la salvaguardia delle barriere coralline che ci sta tanto a cuore. |
sono d'accordo con il tuo discorso, ma non credo che i negozianti (almeno quelli da cui compro io) acquistino animali importati illegalmente, anche perchè come hai detto tu se li beccano gli fanno passare i guai. Poi che esista anche un mercato nero di queste specie è fuori discussione....
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Ma ti faccio un esempio che vale per i coralli ma per tutti gli animali che sono nella stessa situazione. Gli animali con CITES e quindi in regola, sono spesso allevati in cattività o comunque non prelevati coattivamente dal loro ambiente naturale senza permessi (sostanzialmente è questo lo scopo che si sono prefitti gli Stati che hanno aderito alla Convenzione) e hanno logicamente un costo. Ad esempio per un negoziante trovarsi di fronte ad un'Acropora proveniente da una coral farm, allevata in una struttura specializzata, curata e cresciuta fino alla taglia adatta alla vendita e provvista di documentazione e CITES può costare mettiamo 100. Allo stesso modo un'Acropora wild delle stesse dimensioni strapiantata dalla Barriera corallina sul Mar Rosso a costo zero e spedita per vie traverse in Europa senza documenti e niente potrebbe costare 25. Capisci che la tentazione è grande per tutti. Quindi se noi iniziamo ad esigere i CITES dai negozianti a loro volta loro dovranno iniziare ad esigerli dagli importatori, e ne trarrà beneficio (magari minimo, ma meglio di niente) tutto il sistema credo. Arrivare ad avere animali in commercio provenienti dalla cattività e da riproduzioni controllate è fondamentale per le specie che rischiano l'estinzione. |
Non posso che essere d'accordo con davy180.
Io so che vado contro i miei interessi, ma queste sono a mio avviso cose importantissime e quindi mi auguro vivamente che tutti questi cites non dati siano al massimo rimasti in un cassetto e non riutilizzati per registrare coralli o talee provenienti da importazioni illegali o da privati. Detto questo, se uno si ricorda dove ha comprato un particolare corallo da un negoziante, non dovrebbe avere problemi a richiedere il cites e iniziare a mettersi in regola. Ciao ;-) |
Il tuo ragionamento non fa una piega e sono pienamente d'accordo. Approfitto della discussione per fare una domanda: ma quando ai negozi vengono consegnati dei coralli sottoposti a restizioni, il numero cites è unico per ogni arrivo (cioè identifica un box), oppure è attribuito un cites ad ogni singolo corallo?.
Dalle poche informazioni in mio possesso credo che il numero cites sia attribuito alla spedizone (ossia all' intero box), quindi fa riferimento a più pezzi. Ovviamente correggetemi se ho detto una *******.... |
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In caso di denuncia di nascita viene assegnato un numero di protocollo (che è quello identificativo valido per il CITES) che è buono per tutti gli animali che sono stati denunciati con quella effettiva denuncia (uno o più animali). Ma un box che arriva in un negozio, per quanto possibile, è alquanto improbabile che abbia lo stesso CITES per tutti gli animali contenuti nel box credo. Ma non ci metterei la mano sul fuoco. Sarebbe utile sentire un negoziante ben informato, magari se rispondesse Simone di ReefLab.. |
quoto quanto sopra ,sarebbe anche interessante vedere come è composto il seriale cites in modo da distinguerlo dalla schedina del lotto...
tra l'altro io ho una fattura di reeflab è il cites non si evince chiaramente, forse xchè sono frags? dai facciamo chiarezza almeno x il nuovo |
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Acropora sp. (102435)= 35,00€ Montipora sp. (110234)= 45,00€ Il numero tra parentesi è il CITES. CIAO #19#19#19 |
da me non ci sono i numeri tra parentesi,solo dei numeri sotto la voce del modello.
cmq ho degli altri pezzi di altro negozio e il codice cites è ben diverso della serie: nl123456 del 12/12/2008 all'incirca cosi... dove nl suppongo stia x olanda che arrivava infatti da de jong |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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