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succede anche coi betta... vedi quello mio :-D
In diversi negozi sono messi male. però tanti se li portano a casa. Io ho scelto il meno malaticcio, che si è rivelato cmq malato. Già sapevo avrei dovuto curarlo. Il minimo cmq è preparargli un ambiente/acquario quanto più possibile favorevole alla loro salute |
Certamente :) secondo me i negozianti li dovrebbero tenere un po meglio. Non sono oggetti :)
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c'è una cosa però da dire...
ok errore di chi compra. Se nel caso chiedi al negoziante, sono quarantenati? e dice sì E dopo qualche giorno inizi ad avere problemi c'è qualcosa che non torna. Premesso anche che possono ammalarsi in acquario... uno può anche prendere un pesce ammalato o mal tenuto, non accorgersi o fidarsi del negoziante |
Quello che penso anche io :)
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ah beh certo..
se non sono è stata effettuata la stabulazione in quel caso avresti tutte le ragioni del mondo.. ma in quel caso è una cosa totalmente illegale, visto che la questa procedura è prevista dalla legge.. se scopri una cosa del genere puoi fargli chiudere la baracca al commerciante disonesto si chiama transhipping questo fenomeno.. in pratica prendono i pesci direttamente all' aeroporto e li portano al negoziante, senza fare la stabulazione... per loro è un guadagno, visto che cosi hanno meno costi... per il cliente una SCHIFEZZA... dal momento che aumentano i rischi di prendere un pesce malato, o cmq debilitato e sfinito dal viaggio e il tasso di mortalità è ovviamente considerevole .. oltre che il rischio che il pesce o l'acqua stessa sia contaminata da batteri patogeni per la salute stessa del compratore è reale.. ma questa ripeto.. è una schifezza totalmente illegale.. tra l'altro purtroppo diffusissima... ma sarà dura che il negoziante te lo confessi... quindi alla fine. come sempre.. suka sempre il compratore finale ------------------------------------------------------------------------ mi correggo....... suka il compratore finale, ma le penne ( o meglio le squame) ce le lascia il pesce..... |
Quote:
Momento, momento, momento... Attenzione che c'è molta confusione, il transhipping è una cosa, la stabulazione è un'altra...e molto differente. La pratica illegale del transhipping non c'entra assolutamente nulla con la stabulazione, che dovrebbe essere fatta comunque anche se i pesci provengono da grossisti italiani o da grossisti esteri regolarmente importati. Queste cose sono due dei modi con cui il negozio acquista i pesci che poi rivende, ma la stabulazione (e l'argomento del topic) si trova dopo, ovvero nel momento in cui i pesci sono in negozio (a prescindere da come ci siano arrivati). Infatti, in qualunque caso un negoziante attento dovrebbe stabulare i pesci nelle proprie vasche per un certo periodo dopo l'arrivo in negozio, per controllare che non ci siano problemi o malattie nei pesci, dopo lo stress del viaggio. Dopo questo periodo il negoziante sa che i suoi pesci hanno superato il viaggio e sono in salute e può venderli con più tranquillità. Questa sarebbe la prassi da seguire al momento dell'arrivo dei pesci, ripeto, in qualunque modo i pesci arrivino in negozio. Di fatto, è un'usanza quasi scomparsa. Vengono date le motivazioni più disparate, a volte anche "convincenti", fatto sta che in quasi tutti i negozi i pesci sono in vendita nel momento stesso in cui arrivano. Molti pesci muoiono dopo il viaggio e l'arrivo nel negozio, a volte si trovano morti nel sacchetto del grossita, a volte muoiono in poche ore o in pochi giorni. Magari stavano benissimo, semplicemente non hanno retto il viaggio. Capite quindi che fare un periodo di stabulazione di 10/15 giorni per un negoziante equivale a perdere parte dei pesci, per questo molti non lo fanno. Tornando a bomba nel nostro discorso, anche in questo caso la colpa è solo di chi acquista. Perché? Perché se io cliente vedo in negozio dei pesci interessanti e nei giorni precedenti che nei giorni precedenti non c'erano, posso intuire che sono appena arrivati e che sono ancora esposti ai rischi del viaggio. La soluzione migliore è quella di visitare il negozio nel giro di qualche giorno e controllare che i pesci siano sempre lì, così "forziamo" la quarantena in negozio. Spesso mi è capitato di vedere dei pesci un giorno, tornare a vederli dopo 5/6 giorni e passare a comprarli dopo altri 2/3 giorni, magari facendomeli mettere da parte. Se questo per qualche motivo non è possibile si acquistano subito i pesci, ma poi la responsabilità torna a carico dell'acquirente come prima! :-) |
non sono i negozianti che acquistano il pesce all'ingrosso…
sono le grandi società importatrici, quelle che fanno gli ordini che poi vanno a smistare ai singoli negozianti la merce, sono loro che dispongono do appositi impianti dove deve essere fatta la stabulazione. Il processo di cui parlo io deve essere fatto a priori.. e non autonomamente da negoziante, ma controllato dalle ASL competenti… la procedura è questa; quando arriva il pacco dal aero-cagro coi i pesci all'aeroporto, il PIF (posto di ispezione frontaliero) deve avvisare l’Asl di riferimento circa l’arrivo di un carico. L’Asl, ha quindi il complito di mandare un suo veterinario a controllare i pacchi contenti i pesci, deve verificare se questi corrispondono alla specie segnalata (PERCHE SUCCEDE SPESSO CHER SPECIE IN RED LIST VENGANO COMMERCIALIZZATE CON ALTRI NOMI PER ELUDERE I CONTROLLI) e che siano vivi. Una volta accertato tutto ciò devono essere spediti presso specifici impianti, dove personale esperto ne verificherà lo stato di salute tramite stabulazione e quarantena obbligatoria per 48 ore. Il tutto deve essere certificato dalla Asl competente. Solamente allora i pesci potranno essere venduti ai negozi e commercializzati al dettaglio. Tutta questa procedura però viene rispettata raramente….. I pesci tropicali vengono infatti smistati direttamente ai negozianti, abbattendo così tempi e costi. Il fenomeno del “transhipping” e consiste in un traffico illecito “a scatola chiusa”. E consiste nel prendere i pesci importanti direttamente all’aeroporto, subito dopo che gli aerei cargo sono atterrati e di consegnarli senza deviazioni ai negozianti, saltando così tutti quei controlli e le procedure necessarie previsti dalla legge. Tutto questo va a nuocere al compratore finale , sia perché potrebbe comperare un pesce ammalato o cagionevole, che potrebbe non sopravvivere in acquario; sia perché questi potrebbero essere portatori di batteri e virus pericolosi per la salute. C’è il pericolo di contrarre malattie come salmonellosi… anche colera, Tbc….. =) ------------------------------------------------------------------------ Quote:
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Io i pesci li avevo ordinati al negoziante e ho chiesto dove si trova il grossista che spedisce. Mi ha detto da bologna che dalla mia citta sono circa 60 km. In questo caso dato che li ho ordinati ( per la prossima volta) come mo devo comportare? Io di solito appena arrivano in negozio li prendo ancora nel sacchetto. Ma in quest'ultimo caso non c'e l'ho fatta e quindi me li ha messi nella vasca con delle red cherry.
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Non rimetto il video di prima ma faccio alcune precisazioni, perché il procedimento da te descritto esiste, ma non è l'unico modo in cui si possono rifornire i negozi, anzi.
Premettendo che si possono raccontare tanti aneddoti carini sui "controlli" alla dogana, sui furti nei box e sulle spedizioni, sui box bruciati con animali vivi, ecc (evitiamo perché è OT), la pratica descritta è vera, ma succede nei negozi in franchising o nelle grandi catene, ovvero dove si ordina una grande quantità di animali, si stabula e poi si smista tra le varie sedi. Ma questa è una cosa che non riguarda la maggior parte dei negozi del settore; infatti molti negozi di privati si riforniscono dai grossisti (italiani e/o stranieri) proprio per evitare tutta la pratica da te descritta troppo onerosa per un negozio normale. Infatti per questi grossisti sono obbligatori i controlli, i certificati asl, gli impianti di smaltimento di acque reflue e le visite veterinarie. Ma ti sembra plausibile affidare queste cose (e questi costi) ad un negozio normale? Per questo i negozianti privati acquistano da grossisti, che dopo aver fatto la trafila sopra descritta possono vendere. Nel nostro discorso ci interessa questa parte, ovvero quella relativa all'arrivo dei pesci nel negozio, non all'arrivo dei pesci al grossista o alla società centrale di smistamento. :-) Non va tralasciato poi il fatto che il commercio di pesci (d'acqua dolce in particolare) da fornitori italiani o europei avviene via terra, tagliando completamente fuori la dogana e gli aereoporti. L'arrivo di box all'aereoporto riguarda o le società di grossiti, o le farm o in rari casi alcuni negozi, principalmente catene. |
fai esattamente come ti ha detto luca. =)
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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