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ragazzi è proprio il contrario...
il ferro in vasca viene inserito come chelato proprio per impedire che precipiti come ossidi o idrossidi e che quindi diventi insolubile in alcuni casi o cmq molto poco accessibile per le piante... la chelatura cosnsiste in molecole organiche capaci di legare il ferro e di mantenerlo al loro interno, in questo modo si evita che precipiti, le piante sono poi in grado di estrarlo dalla chelatura(anche perchè le piante stesse utilizzano strategie di assunzione del ferro che provvedono la chelatura, producono sostanze chelanti in pratica...) ciao |
ragazzi è proprio il contrario...
il ferro in vasca viene inserito come chelato proprio per impedire che precipiti come ossidi o idrossidi e che quindi diventi insolubile in alcuni casi o cmq molto poco accessibile per le piante... la chelatura cosnsiste in molecole organiche capaci di legare il ferro e di mantenerlo al loro interno, in questo modo si evita che precipiti, le piante sono poi in grado di estrarlo dalla chelatura(anche perchè le piante stesse utilizzano strategie di assunzione del ferro che provvedono la chelatura, producono sostanze chelanti in pratica...) ciao |
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Chiarisco un pò il concetto per vedere la relazione tra biocondizionatore e chelanti. L’EDTA (uno dei principali chelanti) viene utilizzato in campo acquariologico per due motivi precisi. E’ un componente essenziale dei biocondizionatori per trattare la nostra acqua del rubinetto. In questo caso ovviamente il chelante è "libero" ossia non è legato in fase di produzione ad alcuna sostanza in modo cioè da potere esplicare in modo efficace il suo effetto detossificante legando a sè i metalli e rendendoli indisponibili. Nel caso del ferro invece questo viene immesso già "Chelato" in vasca alla molecola del ferro. Ma questo perchè ? Di norma in vasche ricche di piante la presenza di ferro è smepre bassissima per effetto dell'ambiente ossidante (ovvero ricco di ossigeno) dove per appunto per effetto di questa condizione tende molto facilmente a formare composti insolubili inutilizzabili dalle piante. E proprio l'utilizzo dell'EDTA come chelante rende la molecola di ferro assimilabile dalle piante. Io personalmente preferisco però non utilizzare ferro chelato ma il gluconato proprio per evitare di immettere agenti chelanti in vasca che potrebbero portare in soluzione dal sub strato.... ma questo è un altro discorso. |
Quote:
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Chiarisco un pò il concetto per vedere la relazione tra biocondizionatore e chelanti. L’EDTA (uno dei principali chelanti) viene utilizzato in campo acquariologico per due motivi precisi. E’ un componente essenziale dei biocondizionatori per trattare la nostra acqua del rubinetto. In questo caso ovviamente il chelante è "libero" ossia non è legato in fase di produzione ad alcuna sostanza in modo cioè da potere esplicare in modo efficace il suo effetto detossificante legando a sè i metalli e rendendoli indisponibili. Nel caso del ferro invece questo viene immesso già "Chelato" in vasca alla molecola del ferro. Ma questo perchè ? Di norma in vasche ricche di piante la presenza di ferro è smepre bassissima per effetto dell'ambiente ossidante (ovvero ricco di ossigeno) dove per appunto per effetto di questa condizione tende molto facilmente a formare composti insolubili inutilizzabili dalle piante. E proprio l'utilizzo dell'EDTA come chelante rende la molecola di ferro assimilabile dalle piante. Io personalmente preferisco però non utilizzare ferro chelato ma il gluconato proprio per evitare di immettere agenti chelanti in vasca che potrebbero portare in soluzione dal sub strato.... ma questo è un altro discorso. |
Giuseppedona, Adesso ci siamo
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Giuseppedona, Adesso ci siamo
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Giuseppedona,
ah ecco ora è corretto;) l' unica cosa che non mi è chiara è l' ultima frase sinceramente... vuoi spiegare cosa intendi? ciao! |
Giuseppedona,
ah ecco ora è corretto;) l' unica cosa che non mi è chiara è l' ultima frase sinceramente... vuoi spiegare cosa intendi? ciao! |
Quote:
Intendo dire che preferisco non immettere agenti chelanti in vasca per evitare che eventuali accumuli di fosfati e/o ferro precipitati nel sub strato possano rientrare in colonna. Il principio è quello della formazione di sali ovvero i fosfati si possono legare al cloluro di ferro formando fosfato ferrico e precipitando nel substrato. Immettendo un agente chelante il rischio è quello di far tornare in soluzione sia i PO4 che il Fe, non avendo più il controllo diretto sul loro quantitativo disciolto. |
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Intendo dire che preferisco non immettere agenti chelanti in vasca per evitare che eventuali accumuli di fosfati e/o ferro precipitati nel sub strato possano rientrare in colonna. Il principio è quello della formazione di sali ovvero i fosfati si possono legare al cloluro di ferro formando fosfato ferrico e precipitando nel substrato. Immettendo un agente chelante il rischio è quello di far tornare in soluzione sia i PO4 che il Fe, non avendo più il controllo diretto sul loro quantitativo disciolto. |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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