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oceanooo, no no :-)
è il famoso rapporto Redfield, partito con ricerche sulla composizione media di organismi marini, il quale dice che questi elementi sono presenti in rapporto stechiometrico C:N:P = 106:16:1 oppure con l'equivalente in peso di 40:7:1. Le alghe trovano abbondanza di C attraverso l'anidride carbonica (CO2) sempre disponibile, invece i batteri assimilano C molto più facilmente attraverso altre sostanze. Una concentrazione carente, nell’ambiente, di un solo elemento del rapporto di Redfield è sufficiente per limitare la crescita delle micro/macroalghe (legge di Liebig). Allora... la CO2 non la possiamo limitare ma se riusciamo a limitare N o P facendoli assorbire dai batteri, allora questi diventeranno carenti per la crescita delle alghe..e quindi anche delle zooxantelle. Per gli ambienti marino-costieri il P è generalmente considerato l’elemento limitante che condiziona l’entità della produzione di biomassa algale. Per l’individuazione del fattore nutritivo limitante va esaminato il rapporto N/P. Nel fitoplancton il rapporto molare medio N/P è 16/1, che in termini di peso equivale a 7,2/1, per le cianoficee il rapporto è N/P = 9/1 (in peso), per le cloroficee il rapporto è N/P = 10/1 (in peso). Se il rapporto N/P nell’acqua degli ambienti marino-costieri è superiore a 7,2 si afferma che il P è il fattore limitante la crescita algale e l’N in eccesso presente nelle acque non può essere utilizzato dalle alghe. Se Ntot/Ptot < 7,2 -allora il fattore limitante è l’N; se Ntot/Ptot > 7,2 -allora il fattore limitante è il P. marcola62, no, quelli non li abbiamo testati :-) |
oceanooo, no no :-)
è il famoso rapporto Redfield, partito con ricerche sulla composizione media di organismi marini, il quale dice che questi elementi sono presenti in rapporto stechiometrico C:N:P = 106:16:1 oppure con l'equivalente in peso di 40:7:1. Le alghe trovano abbondanza di C attraverso l'anidride carbonica (CO2) sempre disponibile, invece i batteri assimilano C molto più facilmente attraverso altre sostanze. Una concentrazione carente, nell’ambiente, di un solo elemento del rapporto di Redfield è sufficiente per limitare la crescita delle micro/macroalghe (legge di Liebig). Allora... la CO2 non la possiamo limitare ma se riusciamo a limitare N o P facendoli assorbire dai batteri, allora questi diventeranno carenti per la crescita delle alghe..e quindi anche delle zooxantelle. Per gli ambienti marino-costieri il P è generalmente considerato l’elemento limitante che condiziona l’entità della produzione di biomassa algale. Per l’individuazione del fattore nutritivo limitante va esaminato il rapporto N/P. Nel fitoplancton il rapporto molare medio N/P è 16/1, che in termini di peso equivale a 7,2/1, per le cianoficee il rapporto è N/P = 9/1 (in peso), per le cloroficee il rapporto è N/P = 10/1 (in peso). Se il rapporto N/P nell’acqua degli ambienti marino-costieri è superiore a 7,2 si afferma che il P è il fattore limitante la crescita algale e l’N in eccesso presente nelle acque non può essere utilizzato dalle alghe. Se Ntot/Ptot < 7,2 -allora il fattore limitante è l’N; se Ntot/Ptot > 7,2 -allora il fattore limitante è il P. marcola62, no, quelli non li abbiamo testati :-) |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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