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scusate forse c'è un poco di confusione. Non ho capito bene cosa devi fare. potresti postare le foto di questo ballast. Io da qualche anno utilizzo normali ballast per lampade fluorescenti oppure dei comuni ballasti ricavati dalle lampade a basso consumo. Ci dovrebbe essere un post su questo forum come utilizzarli al meglio con varie connessioni anche a più lampade, :-)
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peppe72, la foto l'ha messa nel primo messaggio...
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da quello che ho potuto capire dello schema si hanno 2 possibilità, una con accensione constante e una per l'utilizzo come emergenza. Non semba difficile come cablaggio, potrsti trovare qualche inghippo sulla polarità del led, la batteria tampone credo che sia di 6V. Quel'è il tuo problema?
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Bè, non sono così esperto e condividere idee ed esperienza rassicura di più ed evita l'intranquillita di dubbi o eventuali problemi che potessero sorgere.
In effetti non è difficile ma è sempre meglio chiedere consiglio, se non si ha esperienza e meglio sentirsi ignoranti piuttosto che orgoglioni... :-D A proposito nessuno mi sa dire se posso mettere due tubi, e se si in che modo si fa ? |
gattant, ho visto per caso il topic che avevi aperto anche in illuminazione dolce. Allora: L e N indicano, come ha detto anche qualcun altro, Fase e Neutro da collegare.
Il quadratino non è sicuramente un condensatore, ma quasi sicuramente lo starter da mettere, infatti il circuito è: fase, interruttore di comando, starter, tubo, reattore morsetto 6. |
Starter ? Anche con un elettronico ?
Ma poi sulla 220v la fase deve proprio essere lì ? Se mi capita di girare la spina nell'altro senso non sarà più dove dovrà essere! #24 |
Quote:
La fase deve (dovrebbe) essere lì dato che lì è dove c'è l'interruttore che taglia appunto la fase. Se giri la spina non succede nulla. Solo se il neon dovesse avere un po' di luminescenza da spento gira la spina e lo sistemi |
Comunque non mi pare che lo starter, in un circuito di accensione di tubi fluorescenti, si metta in serie sulla rete, ma attaccato a due pin opposti sul tubo (vedi schema). Quindi non penso sia uno starter ;-)
PS: ovviamente lo schemino si riferisce ad una applicazione con reattore ferromagnetico e non elettronico. http://www.acquariofilia.biz/allegat...t_lamp_106.jpg |
Qui si sta facendo un po' di confusione sull'uso e funzionamento di questo modulo per lampade di emergenza.
QUesto "Modulo" non è un reattore elettronico, o meglio è un reattore elettronico a bassa tensione. Provo a spiegarmi meglio, in condizioni di riposo se è presente L N ai morsetti 1 e 3 allora i morsetti 6-5 e i morsetti 2-4 sono chiusi insieme pertanto si ricostruisce il classico circuito neon con reattore e starter come schema postato da Federico Sibona. (Provare con il tester per credere). Tramite l'interruttore posto in serie al quadratino che è l'induttanza di comanda l'accensione e lo spegnimento del neon in modalità normale. Il tondino collegato tra il tubo neon e il piedino 5 è un comunissimo starter. In questa condizione inoltre il modulo ricarica la batteria (che come dice la targhetta è una 6V 4Ah collegata ai piedi 9-10 ed accende il led posto ai piedi 7-8 che segnala la ricarica della batteria). Gattant Il led che si collega ai piedi 9-10 non è assolutamente un led per valutare la luminosità dell'ambiente! Nel momento in cui viene a mancare la rete ai piedi 1 e 3, i relè che chiudono insieme i morsetti 6-5 e 2-4 si aprono ed un inverterino elettronco a 25Khz accende la lampada tramite i piedi 6 e 4 prendendo l'alimentazione dalla batteria solo se è chiuso il ponte 11#12 che serve come comando della luce in funzionamento in emergenza. (Attenzione che il tipo di comando è impulsivo elettronico e che c'è da farsi male quando funziona a batteria. Chi è + attento avrà notato che contrariamente al funzionamento a 220V l'inverter accende la lampada solo con due fili, quindi nn sfrutta i filamenti interni del neon per il riscaldamento del gas, ma innesca l'accensione con un picco molto elevato di tensione. QUesto tipo di funzionamento assicura una durata del neon illimitata e la rottura nn avverà per l'interruzione del filamento presente ai due capi del neon, ma solo per un eventuale fuoriuscita di GAs. Spero sia stato il più chiaro possibile... |
AllinOne, complimenti, hai fatto una analisi molto verosimile.
Non sono d'accordo solo sulla faccenda della vita illimitata, in quanto, per esperienza personale, i neon alimentati continuativamente in quel modo presentano precocemente e progressivamente l'annerimento a partire dalle estremità. gattant, mi dispiace, ma, se vuoi accendere normalmente il neon, credo che quell'ordigno non ti serva a niente, dal momento che dovrai aggiungere un reattore ferromagnetico (il quadratino) ed uno starter (il circolino) esternamente. Ma a questo punto lo scatolotto che ci sta a fare? Tieni presente che con reattore ferromagnetico e starter è poco opportuno alimentare tubi T5. Secondo me la cosa migliore che puoi fare è dimenticarti l'oggetto in questione e comperarti un ballast elettronico previsto per due tubi della potenza che ti interessa. |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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