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daniele.t. 04-07-2008 08:30

sono contento che sia un post interessante, e vedo che ognuno cerca di dire la sua, e i punti in comune sono molti

Quote:

Originariamente inviata da condormannaro
dalle speculazioni che ti affaticano, si capisce che studi giurisprudenza. Bene, bene.

è così evidente? #13 #13 :-))

condormannaro 04-07-2008 08:40

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Originariamente inviata da daniele.t.
sono contento che sia un post interessante, e vedo che ognuno cerca di dire la sua, e i punti in comune sono molti

Quote:

Originariamente inviata da condormannaro
dalle speculazioni che ti affaticano, si capisce che studi giurisprudenza. Bene, bene.

è così evidente? #13 #13 :-))

Sai...ne interrogo tanti...ho sviluppato un certo occhio ;-)

IVANO 04-07-2008 08:45

daniele.t., io credo che partire direttamente con il marino sarebbe un errore per un neofita, e logicamente piu dispendioso per il numero di errori che verrebbero fatti.
Pensa solo che quando entri in un negozio di acuqariologia e chiedi un preventivo per un dolce la cifra è abbastanza abbordabile, se chiedi il preventivo per un marino fatto bene ( e non solo con 2 neon e un filtro esterno come a volte sento in giro) rischi di svenire e la moglie che ha già messo la mano in borsa per poter armeggiare un lancia razzi sul negozio :-D :-D :-D
La tecnica del dolce è sicuramente meno dispendiosa e anche la gestione mensile, specialmente per illuminazione e numero di pompe che girano 24h al giorno.Se non erro anche i prodotti chimici che usiamo nel dolce costano meno e forse, in base alle dosi, durano anche di piu.
Pensiamo inoltre al prezzo del vivo, pesci, coralli in rapporto ai pesci e piante del dolce.
Io ho 4 vasche, un marino e 3 dolci e percio ho modo di valutare i costi, inoltre la vasca grande del dolce e un biotopo Malawi con ciclidi, i quali basta mettere acqua di rubinetto e tanto cibo e vivono alla grande da anni con taglie medie di 10#13 cm e continuano a riprodursi #22 #22 #22
Per il resto mi associo a Rama e Cordo,,,,

Mkel77 04-07-2008 09:01

stavo per rispondere, ma mi sono reso conto che condormannaro, mi ha letto nel pensiero, o io nel suo :-))


comunque vorrei aggiungere, che affermazioni come queste

Quote:

parlare di t5 nel dolce sembra parlare di alieni, le usano in pochi, molti sono diffidenti e preferiscono tenersi stretti i t8
Quote:

c'è molta ignoranza sia nel dolce che nel marino, gente col le pa**e sia parlando di acqua dolce che di acqua salata...però perche tutto questo divario nell'avanzare delle tecniche di gestione nel marino e in quelle del dolce?
perche nel dolce c'è ancora un sacco di "tradizionalismo" e nel marino più spirito di innovazione e sperimentazione di tecniche nuove?

.....sono un pò riduttive della reale situazioni, in quanto è una generalizzazione che non coincide con la realta dell'acquariofilia dolce................non è vero che c'è diffidenza per i T5, ma è vero invece che non ce n'è la necessità, non abbiamo bisogno di forti penetrazioni nella colonna perchè le esigenze delle piante acquatiche sono completamente diverse dalle esigenze di luce dei coralli duri.........quei pochi che usano lampade T5 nel dolce, lo fanno perchè hanno plantacquari e acquari olandesi, o per puro "caso", di certo non è questione di diffidenza, ma piuttosto di un ragionamento basato sul costo/beneficio.
Infine quello che vorrei dire è che nel marino la tecnica sempre avanzata, è spinta dalla necessità, un acquario marino di barriera ha necessità che nel dolce non esistono, quindi non dolce non è necessario inventare continuamente sistemi migliori perchè non servirebbero e non sarebbero utili........per fare un esempio, nel dolce non serve a niente avere nitrati a zero anzi sarebbe in molti casi anche controptoducente, non serve a niente quindi studiare un sistema che porti i nitrati a zero, nel dolce mantenere un equilibrio costante e ideale è molto più facile che in una vasca maria, basta attenersi a poche scrupolose regole di gestione.

Per il discorso "ignoranza" invece, nel dolce tu lo avverti di più per una questione facilmente spiegabile, chi si approccia all'acquariofilia al 99% dei casi lo fa con una vasca dolce, e lo fa in età molto giovane, quindi nella stragrande maggioranza dei casi, chi si approccia all'acquariofilia lo fa senza un background di informazioni.................

skimmer 04-07-2008 09:09

bè, secondo me il dunque sta nel fatto che il marino è "appena nato", nel senso che fino a pochi anni fa nel marino si potevano mettere solo pesci e qualche molle, tutto "sopravviveva", ma mancava la salute degli animali, e l'ambizione dell'appassionato lo porta a voler ottenere in qualche maniera quello che vediamo in natura. Le acropore negli anni 90 si cominciava a riuscire a tenerle, ma erano sempre marroncine, poi vedevi quark e rosicavi perchè a mare i coralli avevano un altro aspetto, tutt'ora è così per la maggior parte delle persone, quindi siamo ancora all'inizio della salita. Il dolce è un'altra cosa, devi avere gusto e occhio per ricreare proporzioni e profondità, ma la tecnica c'è tutta, o quasi, andare oltre sembra quasi non sia necessario. si ok t5 piuttosto che t8, un terriccio un pò migliore rispetto a prima, ma la cosa, se sei capace, non cambia più di tanto. Il marino è un'altra cosa, che vuoi che ti dica, c'è tanta chimica, biologia, io ho fatto tutti e due, ora sono al marino da una quindicina di anni e mi viene da ridere a pensare a che mezzi avevamo prima, era impossibile raggiungere buoni risultati, gli scalari li accoppiavo a 10 anni, capirai. Però oggi un dolce lo rifarei con piacere, e penso che dopo tanti anni di marino, potrei fare un dolce spettacolare, perchè abituato a tanta dedizione, imparare le regole di base sarebbe un divertimento e forse anche abbastanza facile.

Perry 04-07-2008 09:18

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io credo che partire direttamente con il marino sarebbe un errore per un neofita
bè, io ho iniziato così ;-)

Per il resto, sono d'accordo con Rama. Innanzitutto credo che sia in un settore che nell'altro, dipende dalle persone, Credo che sia nel dolce che nel salato ci siano appassionati a pari livello, come ci sia gente che conduca a caso..
Personalmente ritengo che nel marino si è un po' più "obbligati" a non sgarrare, ad avere una minima conoscenza di molte cose per evitare errori magari anche fatali, soprattutto, naturalmente, nel caso di presenza in vasca di coralli, soprattutto sps.
Il dolce spesso è visto come semplice arredamento (vedasi pizzerie e ristoranti) con una conduzione, in questi casi, abbastanza approssimativa, cosa che nel marino si fà anche, ma molto più raramente..

Ritengo che ad alti livelli la passione, innovazione e dedizione siano uguali o quasi..

condormannaro 04-07-2008 09:31

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Il dolce spesso è visto come semplice arredamento (vedasi pizzerie e ristoranti) con una conduzione, in questi casi, abbastanza approssimativa, cosa che nel marino si fà anche, ma molto più raramente..
Poi c'è gente che ha il marino nel ristorante, e gli dà in pasto bistecche, ma questo è un altro discorso... ;-)

IVANO 04-07-2008 09:34

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Originariamente inviata da condormannaro
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Il dolce spesso è visto come semplice arredamento (vedasi pizzerie e ristoranti) con una conduzione, in questi casi, abbastanza approssimativa, cosa che nel marino si fà anche, ma molto più raramente..
Poi c'è gente che ha il marino nel ristorante, e gli dà in pasto bistecche, ma questo è un altro discorso... ;-)

Bé, meglio, la qualità delle bistecche non è un gran che, meglio darla alla vasca che ai clienti #18 #18 :-D :-D :-D :-D :-D

condormannaro 04-07-2008 09:58

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Originariamente inviata da agente25
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Originariamente inviata da condormannaro
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Il dolce spesso è visto come semplice arredamento (vedasi pizzerie e ristoranti) con una conduzione, in questi casi, abbastanza approssimativa, cosa che nel marino si fà anche, ma molto più raramente..
Poi c'è gente che ha il marino nel ristorante, e gli dà in pasto bistecche, ma questo è un altro discorso... ;-)

Bé, meglio, la qualità delle bistecche non è un gran che, meglio darla alla vasca che ai clienti #18 #18 :-D :-D :-D :-D :-D

#18 #18 #18

Federico Sibona 04-07-2008 10:17

Sull'argomento ci sarebbe da scrivere un bel librone, ma voglio mettere in evidenza un solo particolare. L'acquario marino è e deve essere infarcito di tecnologia per sopravvivere, in pratica è come un paziente soggetto ad accanimento terapeutico, se si staccano le "macchine" non sopravvive a lungo. Quindi siccome la tecnologia ha uno sviluppo veloce, è comprensibile che le innovazioni negli anni siano state maggiori nel marino che nel dolce, in cui le conoscenze di base (chimico/fisiche) e la possibilità di raggiungere un certo equilibrio biologico sono noti da tempo e consolidati e non si richiede grande supporto tecnologico per il raggiungimento di questi fini. Ovviamente parlo di vasche "medie". Spero di aver reso l'idea.
Per il resto concordo con Rama.

PS: credo di poter dire che, in generale, nel dolce sono più i materiali ad essere oggetto di miglioramento, mentre nel marino, oltre a questi, sono proprio le apparecchiature ad aver avuto una evoluzione notevole ;-)


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