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Illuminaci........ Ciao. |
beh la temperatura del sottosuolo diventerebbe pari alla temperatura dell'acqua dell'acquario. inoltre si potrebbe sfruttare questo impiantino come reattore. male che vada il tutto servirà a poco, ma non sarà certo nocivo per piante e pesci. il fatto è che ho un acquario di 300l lordi 250l netti e voi sapete bene che per queste dimensioni e litraggi necessito di un reattore co2. visto che devo rifare tutto l'acquario da capo, ho bisogno di risparmiare un po' di soldini, e così facendo riuscirei a riscaldare un po' il fondo(cosa che da quanto ho capito non è indispensabile al 100%),offrendo beneficio alle radici delle piante,e soprattutto avrei creato un reattore di co2 a costi decisamente contenuti(senza rischi di cortocircuiti causati da eventuale cavetto difettoso
il dubbio che mi tormenta riguarda il tipo di pompa da inserire nel mio acquario. che tipo di portata dovrebbe avere? |
Ovviamente le idee innovative fanno bene, altrimenti: che monotonia!!! -31 ...
Riscaldare il fondo in acquari dove le temperature esterne ad esso non sono bassissime, mi sembra uno spreco di soldi e tempo. Non guardate che sto trascurando i miei acquari per ragioni economiche e di tempo, ma ho avuto acquari veramente belli e in casa le temperature invernali erano anche vicino ai 14 gradi. |
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la falda freatica non è un'idea nuova, venne messa in pratica ca alla fine degli anni 70 inizio 80...e poi abbandonata in favore del cavetto
concepita meglio, si utilizzava un sottosabbia fatto funzionare al contrario, mediante appunto una pompa che buttava acqua sotto il fondo. i problemi, come nel tuo sistema, sono che vicino alla pompa si ha una forte corrente (troppa) e lontano praticamente non ce n'è....ora se usi una pompa potente i buchi vicino ad essa insuffleranno peggio di uno tsunami, se ne usi una più piccola insuffli solo i primi 20 /30 cm. se poi il problema è risparmiare sull'acquisto di un reattore (20 euro) ci sono dei progetti nella sezione fai da te che dovrebbero fare al tuo caso |
io non ho intenzione di fare dei forellini sul tubo, l'acqua uscirebbe soltanto alla fine del tragitto, cioè in prossimità dell'uscita originale a pelo d'acqua. lo schema è questo: l'acqua entra nel filtro passando attraverso riscaldatore,cannolicchi,spugna e lana. arrivata alla pompa viene spinta attraverso il tubo di uscita che entra in un cilindro (reattore)pieno di cannolicchi il quale ha un forellino per l'igresso del tubo della co2(precedentemente collegato ad un contabolle esterno). attraversato il reattore e mescolatosi con la co2 l'acqua viene spinta(sempre dal getto della pompa che è continuo) verso l'uscita del cilindro che è collegata ad un tubo rigido e molto sottile che percorre a serpentina tutto il fondo. così facendo l'acqua (precedentemente riscaldata e ricca di co2),prima riscalderà il fondo, e poi arriverà verso l'uscita posta a pelo d'acqua in prossimità dell'uscita originale disperdendo in acqua la co2 ridotta a minime bollicine durante il tragitto nella serpentina.
spero di essere stato abbastanza chiaro |
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:-)) .... penso anch'io che non ne valga la pena! Ciao. :-)
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Ciao. |
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Traduzione italiana Team: AcquaPortal
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