Visualizza la versione completa : Fondo autofertilizzante ... fra mito e realtà
Professore
25-05-2012, 14:28
... non voglio dilungarmi con concetti chimico/biologici che spiegherebbero quanto sto dicendo,
ma dalle ultime mie letture in materia ho appreso che un fondo
- ben pensato,
- ben realizzato,
- in una vasca ben bilanciata ...
:#O è in grado di auto-fertilizzarsi :#O
credo che l'autore abbia voluto schematizzare il ciclo in modo tale da poter chiudere il cerchio del discorso,
ma che tale concetto sia ben lontano dalla realtà delle nostre vasche che comunque,
anche sforzandosi di riprodurre un ambiente il più possibile "vicino" al biotopo originale,
devono assoggettarsi "sempre" a qualche "grosso" compromesso.
va da se che progettare e realizzare un buon fondo sarà sempre e comunque un vantaggio nel tempo,
anche se dovremo integrarlo con fertilizzanti somministrati con cadenza regolare.
a tal scopo mi piacerebbe conoscere la tecnica di realizzazione e la composizione di fondi che poi si sono dimostrati particolarmente longevi e ben fatti.
grazie a tutti ;-)
con un cavetto riscaldante sotto sabbia è possibile.
perchè si crea un circolo d'acqua nel fondo che permette ricircoli.
l'acqua calda sale, e l'acqua fredda scende, quindi il fondo verrà continuamente percorso dai fertilizzanti che si trovano in colonna rendendolo sempre fertilizzato
Non è semplice sviluppare un simile discorso, perche le variabili da considerare sono molteplici.
In merito alle 3 voci che hai evidenziato se con l'ultima intendi anche i pesci, allora il ci potrebbe stare, perche senza le deiezioni dei pesci e la marcescenza del cibo e/o foglie morte difficilmente si potrà avere un fondo autofertilizzante, e comunque sia per ottenerlo c'è bisogno di tempo, molto tempo., oppure se si ha fretta, si può optare per fondi che già vengono concepiti con questo concetto, quello di durare nel tempo.
dufresne
25-05-2012, 17:22
In merito alle 3 voci che hai evidenziato se con l'ultima intendi anche i pesci, allora il ci potrebbe stare, perche senza le deiezioni dei pesci e la marcescenza del cibo e/o foglie morte difficilmente si potrà avere un fondo autofertilizzante, e comunque sia per ottenerlo c'è bisogno di tempo, molto tempo.
topic interessante... secondo te si può quantificare un tempo indicativo, tipo, 1 - 2 anni sono sufficienti a garantire un minimo di autofertilizzazione in una vasca mediamente popolata? oppure si parla di tempi molto più lunghi?
Professore
25-05-2012, 21:54
Non è semplice sviluppare un simile discorso, perche le variabili da considerare sono molteplici.
In merito alle 3 voci che hai evidenziato se con l'ultima intendi anche i pesci, allora il ci potrebbe stare, perche senza le deiezioni dei pesci e la marcescenza del cibo e/o foglie morte difficilmente si potrà avere un fondo autofertilizzante, e comunque sia per ottenerlo c'è bisogno di tempo, molto tempo., oppure se si ha fretta, si può optare per fondi che già vengono concepiti con questo concetto, quello di durare nel tempo.
certamente, ... nella terza voce sono compresi anche i pesci !!!
credo che il progetto di una vasca, specialmente se di generose dimensioni, sia spesso pensata per durare il più possibile, ma non ho trovato (... o forse non ho cercato nei posti giusti) discussioni in questo senso.
Se l'auto fertilizzazione è difficilissima da innescare, oppure richiede periodi lunghissimi, sicuramente chi mira ad essa, progetta e realizza fondi che mirano a tutto ciò e magari riportare risultati ed opinioni su un potente mezzo di divulgazione come questo potrebbe far progredire questo bellissimo hobby.
Il perfetto equilibrio fra valori dell'acqua, luce, numero e tipologia degli abitanti e l'intervento dell'uomo deve poter avere una grandezza misurabile, in modo da poter limitare gli interventi ed eliminare eventuali errori seguendo di pari passo la maturazione della vasca.
topic interessante... secondo te si può quantificare un tempo indicativo, tipo, 1 - 2 anni sono sufficienti a garantire un minimo di autofertilizzazione in una vasca mediamente popolata? oppure si parla di tempi molto più lunghi?
convengo con te sull'interesse per questo argomento !!! #70
sono molto interessato a sapere come si fa a pensare un fondo che miri alla durata e ... perchè no ! ... all'auto fertilizzazione.
scriptors
28-05-2012, 14:49
Più che progettare il fondo bisogna studiare il Ciclo del Carbonio ed organizzarsi per riuscire ad 'osservare/quantificare' quello che succede in vasca.
topic interessante... secondo te si può quantificare un tempo indicativo, tipo, 1 - 2 anni sono sufficienti a garantire un minimo di autofertilizzazione in una vasca mediamente popolata? oppure si parla di tempi molto più lunghi?
Un paio d'anni, potrebbe essere una stima attendibile, ma da non prendere a riferimento(hai presente la storia che ogni vasca ha una storia a se......?).
Penso inoltre che, anche ottenendo un fondo autofertilizzante, un minimo di fertilizzazione in colonna si debba somministrare.
Una cosa è certa, se si vuole ottenere un tale risultato il fondo dovrà essere toccato il meno possibile, il tal senso vasche che sono oggetto di frequenti restyling difficilmente potranno ottenere tale risultato.
Altro elemento certo di discussione, è il materiale con il quel si dovrebbe formare questo ipotetico fondo.
Come precedentemente scritto, materiali che garantiscano una durata nel tempo, che vada ben oltre l'anno , o i 2 anni, della maggior parte dei fondi, ci sono. Uno, penso, su tutti è quello prodotto dalla seachem, nei suoi vari "modelli". Tralasciando quelli di nuova concezione, prediamo quella che è stata la prima è cioè quella che oggi è conosciuta come flourite classica. Prodotta con il concetto della lenta cessione, ha portato questo supporto ad una stima di vita che va ben oltre il decennio. Non è ovviamente un prodotto perfetto, in quanto nella sua composizione latita di alcuni elementi(principalmente N e P), che vengono aggiunti con l'inserimento di tabs, con cadenza tri/quadrimestrale. Ora, per quello che ho potuto constare, man mano che la vasca cresce in termini di età(il mio 400 litri ha ormai quasi 7 anni di vita), la mineralizzazione/lavorazione dei potenziali agenti inquinanti, fa si che questo inserimento sia sempre più dilatato nel tempo.
Sicuramente lo stesso risultato si potrebbe ottenere anche con altri supporti, siano essi prodotti in casa o di natura commerciale, ma il tempo sarà nettamente maggiore. Comunque sia, bisogna ulteriormente accettare che l'eventuale scelta delle piante sarà sicuramente limitata verso le basse esigenze, e non al contrario.
In quanti però sono disposti a lasciare la vasca cosi com'é per più anni?? Parlando della mia esperienza posso dirti cosa mi fece optare per questa scelta. Non potevo di certo mettere, viste le dimensioni, un fondo che di la ad un anno, o poco più, si sarebbe esaurito, costringendomi ad andare aventi con tabs varie. Non potevo di certo, riallestire un 400 litri una volta l'anno. Questa tipologia di discorsi, mi fece optare per la flourite(allora era l'unico prodotto che dava tale garanzia), anche perche ho mantenuto fermo il paletto di non toccare il fondo, tant'è vero che gli unici spostamenti fatti, si sono ridotti alle sole radici, ma il fondo è come lo misi nel 2005. Tutto questo però non mi esenta da una minimale fertilizzazione in colonna.
Ammazza, mi ero ripromesso di scrivere poco, ma non credo che ci sia riuscito.
Professore
30-05-2012, 15:51
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Ammazza, mi ero ripromesso di scrivere poco, ma non credo che ci sia riuscito.
nooo ... perchè vuoi scrivere poco ?!
chi vuole realizzare un fondo duraturo o semplicemente documentarsi sulla resa a lungo termine della fluorite troverà il tuo intervento molto interessante.
mi piacerebbe poter confrontare la tua esperienza con quella di altri con altri materiali,
vorrei poter realizzare un fondo durevole senza accendere un mutuo per la fluorite,
con i chiari di luna di questi periodi non lo trovo sensato.
per adesso ho progettato un fondo con circa 4cm di lapillo vulcanico da 4-8mm mischiato a JBL aquabasis plus il tutto ricoperto con circa 6cm di ceramizzato marrone da 2-4mm.
per come sono non penso che toccherò il fondo più dello stretto necessario, .... spero che duri e dia soddisfazioni.
Allora non dovrai fare altro, che attendere. Anche a me piacerebbe leggere di esperienza analoghe, ma dovremmo trovare qualcuno che in primis non tocchi il fondo da almeno 4 - 5 anni e soprattutto cosa vuole ottenere dalla vasca. Quest'ultimo è un parametro fondamentale(anche di più del come comporre l'eventuale fondo), perche se la mira è quella di ottenere un plantacquario , dove qualsiasi pianta cresca bene, allora è meglio migrare su altre "filosofie".
Aggiungo, e concludo, che il "mutuo" per l'acquisto non va visto come uno spreco di soldi, personalmente lo reputo un buon investimento. Spendo parecchio oggi, per non spendere nulla domani. Io l'ho usata nel modo che ti ho descritto, ma la si può usare tranquillamente per n volte per n allestimenti, il risultato sarà sempre un fondo con nutrienti.
Professore
31-05-2012, 00:14
Allora non dovrai fare altro, che attendere. Anche a me piacerebbe leggere di esperienza analoghe, ma dovremmo trovare qualcuno che in primis non tocchi il fondo da almeno 4 - 5 anni e soprattutto cosa vuole ottenere dalla vasca. Quest'ultimo è un parametro fondamentale(anche di più del come comporre l'eventuale fondo), ..........................
sicuramente è come dici ! #70
ma io, da profano, mi ero fatto l'idea che per una bella vasca, ben allestita e bilanciata, la sfida fosse quella di renderla il più possibile autosufficiente.
"Autosufficiente" ovviamente tra le obbligatorie virgolette, sappiamo bene che senza luce, cambi d'acqua, fertilizzante e cibo la morte è certa, ... ma cosa ci sarebbe di più sportivo se non arrivare al "minimo per la sopravvivenza", ... non al massimo per la esuberante bellezza !
in fondo la natura funziona così !
ovviamente con tutto ciò non voglio minimamente giustificare l'incuria, il menefreghismo ed il maltrattamento, ... io parlo di estrema attenzione a ciò che è lecito fare perchè gli abitanti della vasca siano più autosufficienti possibile.
a tal proposito ho letto con evidente disapprovazione alcuni post in cui si critica chi inserisce nella stessa vasca pesci che con l'accoppiamento forniscono cibo ad altri.
forse la natura funziona in modo diverso ?
se alcuni predatori in vasca si nutrono "anche" di avannotti di altre speci, si procacciano cibo mantenendo l'istinto naturale, mantengono bilanciata la popolazione, permettendoci di evitare o anche solo diminuire la somministrazione di vivo, ...
... non abbiamo fatto un passo avanti verso la realtà ?!?!
non vorrei apparire blasfemo ma la mia idea di acquariologia stretta era più rivolta verso questi aspetti piuttosto che altri finalizzati a far apparire le vasche come giardini immacolati.
faccio il subacqueo da 25 anni e vi giuro che sia in acqua salata che dolce non ho mai visto niente del genere in nessuna parte del mondo.
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a tal proposito ho letto con evidente disapprovazione alcuni post in cui si critica chi inserisce nella stessa vasca pesci che con l'accoppiamento forniscono cibo ad altri.
forse la natura funziona in modo diverso ?
se alcuni predatori in vasca si nutrono "anche" di avannotti di altre speci, si procacciano cibo mantenendo l'istinto naturale, mantengono bilanciata la popolazione, permettendoci di evitare o anche solo diminuire la somministrazione di vivo, ...
... non abbiamo fatto un passo avanti verso la realtà ?!?!
non vorrei apparire blasfemo ma la mia idea di acquariologia stretta era più rivolta verso questi aspetti piuttosto che altri finalizzati a far apparire le vasche come giardini immacolati.
Non si tratta di blasfemia, ma osservazioni/riflessioni/intenzioni come la tua, in questi anni ne ho lette molte. Purtroppo per quanto possiamo sforzarsi, possiamo solo imitare quello che accade in natura, ma non ricrearlo. In vasca tanti discorsi di pseudo selezione naturale, preda e cacciatore, vengono meno in quanto manca uno dei parametri fondamentali, e cioè lo spazio, elemento che in natura fornisce una via di fuga alla preda, in vasca no.
Diciamo però che concetti come questi è meglio non approfondirli, in quanto sono facilmente opinionabili,e come si sa le opinioni sono come le palle..., ognuno ha le sue ;)
Professore
31-05-2012, 12:55
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Diciamo però che concetti come questi è meglio non approfondirli, in quanto sono facilmente opinionabili,..................................... ..............
ricevuto ! #70
dufresne
31-05-2012, 13:46
Diciamo però che concetti come questi è meglio non approfondirli, in quanto sono facilmente opinionabili,e come si sa le opinioni sono come le palle..., ognuno ha le sue ;)
:-D ...bella non l'avevo mai sentita, me la rivenderò :-D
sono d'accordo, pur pensandola come il Professore e cercando anch'io una filosofia più naturale possibile, ci sono dei limiti che bisogna rispettare consapevoli che possiamo cercare di imitare... ma la natura ne sa una più del diavolo ed ha sicuramente altri "spazi" per poter rendere validi i propri bellissimi concetti di autorigenerazione, predazione e biodiversità
riguardo a questo posso dire: fortuna che il pianeta è così grande, altrimenti neanche mamma natura riuscirebbe a riequilibrare gli scompensi creati dall'uomo. La domanda è: fino a quando ci riuscirà?
ma vabbè, siamo off topic ...magari non del tutto, ma un pò si :-))
Dai ragazzi, non possiamo neanche lontanamente immaginare di riuscire anche solamente a imitare madre natura nel riprodurre un acquario, per quanto grande e spazioso possa essere, rimane sempre una scatola con 4 lati.
Per me non esiste neanche il concetto di biotopo nell'acquariofilia.
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