Entropy
10-01-2011, 17:46
Esattamente un anno fa vi presentai la mia coppia di Tateurndina ocellicauda. Purtroppo con il cambio del server, dal vecchio al nuovo forum, sono andate perse (almeno per ora) tutte le foto annesse al topic, e poiché ho delle novità da raccontarvi, vi riassumo per praticità la loro storia.
Tateurndina ocellicauda è un piccolo e coloratissimo pesciolino appartenente alla famiglia degli Eleotridae, affine ai gobidi. In inglese infatti, i membri della famiglia degli Eleotridae vengono spesso definiti “sleeper gobies”, con la differenza sostanziale che questi, al contrario dei veri gobidi, non possiedono le pinne pelviche fuse, a formare una sorta di ventosa.
Tateurndina ocellicauda vive in Papua Nuova Guinea, prevalentemente nei fiumi a lenta corrente.
Il dimorfismo sessuale negli esemplari adulti è abbastanza evidente, con il maschio che risulta leggermente più grande (7 -8 cm, contro i 5 – 6 cm della femmina) e con una testa più rotonda e prominente, che con l’età presenta un’evidente gibbosità frontale. La femmina poi, quando è pronta alla deposizione, presenta un addome vivamente colorato di giallo-arancione.
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=74&pictureid=324
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=74&pictureid=623
Venni in possesso della coppia a Giugno del 2009. Li sistemai in un 40 litri, con un filtro percolatore, un termoriscaldatore da 50W e 2 neon T5 da 8W.
L’allestimento della vasca era composto da un fondo fertilizzato (terriccio, torba e palline deponit) ricoperto da uno strato di sabbia color ambra di media granulometria, molti legni incastrati tra loro e qualche pigna d’ontano. Come piante Cryptocoryne parva, C. aponogetifolia, Echinodorus aquartica, Anubias barteri bonsai, Ceratophyllum demersum (immancabile) e un bel po’ di muschio. I valori dell’acqua erano: pH = 7.0, conducibilità intorno a 200 µs e T = 23 - 24°C. Cambi settimanali del 20 % circa.
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=64&pictureid=591
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5083
Gli ocellicauda venivano alimentati prevalentemente con artemia e chironomus congelati e naupli vivi d’artemia. Il secco inizialmente non veniva neanche considerato. Poi, dopo averli abituati gradualmente, nei mesi successivi sono riuscito a fargli mangiare frequentemente anche il granulato (SHG).
Questi pesciolini hanno dei bellissimi movimenti e dei magnifici colori. In vasca sono sempre molto attivi. Non amano la forte corrente, ma prediligono senz’altro un leggero e continuo movimento dell’acqua. Girano continuamente (prevalentemente nella parte bassa della vasca, ma non solo), a caccia (di microfauna) o semplicemente per curiosare, soprattutto se vedono movimento fuori la vasca. Addirittura quando doso le artemie congelate o i chironomus, vengono a prenderle direttamente dalla pinzetta, arrivando proprio sotto la superficie dell’acqua.
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5084
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5085
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5086
Inizialmente, nella vasca da 40 litri, si riprodussero 2 volte. Purtroppo la prima volta mi hanno preso alla sprovvista, visto che lo hanno fatto appena 2 settimane dall’introduzione in vasca. Non avevo una vasca libera, così ho lasciato gli avannotti con i genitori ed ho incrociato le dita. Ma dopo pochi giorni dalla schiusa non sono riuscito più a vedere nulla.
La seconda volta invece hanno scelto di deporre 2 giorni prima della mia partenza per le ferie…
In entrambi i casi, scelsero come sito di deposizione un incavo del legno, dove a malapena entrava il maschio (e che io appena intravvedevo). E’ stato lui infatti ad occuparsi delle uova, ventilandole continuamente e tenendo a debita distanza la femmina. Le uova sono trasparenti e si schiudono dopo 6-7 giorni.
Le deposizioni avvennero con un’acqua di circa 350 µs ed un pH di circa 7.3-7.4. Come però dissi all’epoca, nel giro di un paio di mesi portai la conducibilità a circa 180 - 200 µs, inserendo anche torba e le pigne di ontano. Questo però mi fece sorgere alcuni dubbi sul reale vantaggio che tali valori giovassero effettivamente alla loro riproduzione. Dubbio che si tramutò in realtà quando non assistetti più a successive deposizioni neanche con l’aumento della temperatura.
Decisi allora di cambiare casa alla coppia e li misi nella “AutoVasca” da 45 litri, con valori decisamente più duri ed alcalini: pH di 7.7 e conducibilità di circa 850 µs.
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=687&pictureid=4151
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=687&pictureid=4149
Li abituai gradualmente al “trasloco”, con un ambientamento ai nuovi valori “step by step”, tramite una vasca di quarantena. Come tana per la deposizione inserii in vasca una corteccia di sughero, legata ad una roccia di ardesia per farla rimanere sul fondo.
La prima deposizione nel 45 litri avvenne agli inizi dell’autunno. E visto la fine che avevano fatto gli avannotti quando rimasero con i genitori nelle prime deposizioni, decisi di spostare la coppia in un’altra vasca. La femmina la spostai subito dopo la deposizione, mentre il maschio al 6 giorno di cova. Purtroppo troppo presto. Le uova non erano ancora pronte per la schiusa (che sarebbe dovuta avvenire il giorno dopo) e la presenza del maschio nella tana era ancora necessaria, per la loro ventilazione ed ossigenazione. Il risultato fu la perdita di tutte le uova.
Poi successe l’irreparabile: persi improvvisamente la femmina, per motivi che non sono riuscito ancora ad appurare.
Cercai allora una nuova compagna al povero maschio solitario e riuscii nell’intento solo un paio di mesi più tardi. La nuova coppia però non perse troppo tempo e qualche giorno più tardi (siamo agli inizi di Dicembre 2010) ci fu la loro prima deposizione. Questa volta aspettai diligentemente che le uova si schiudessero tutte (cosa che avvenne 7 giorni dopo, esattamente il 14 Dicembre), anche se questo poteva portare ad una eventuale riduzione del numero di avannotti, causa predazione.
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5088
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5089
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5090
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5091
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5092
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5093
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5094
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5095
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5096
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5097
Il giorno dopo la schiusa delle uova spostai il maschio (la femmina era già stata spostata prima della schiusa). Contemporaneamente, in quei giorni, dosai giornalmente del “Liquifry” in vasca e mi attrezzai per una coltura di Turbatrix aceti (anquillole dell’aceto). Infatti, il dato impressionante, è la dimensione veramente microscopica degli avannotti appena nati: praticamente grandi poco più di un nauplo di artemia. Fortunatamente la vasca da 45 litri in cui sono nati, è veramente ricca di microfauna, essendo una vasca priva di qualsiasi filtro e con una corrente debolissima. I naupli di artemia sono stati accettati come cibo solo dopo una decina di giorni dalla nascita. La crescita dei piccoli è abbastanza lenta: dopo quasi un mese dalla nascita, sono ancora intorno ai 2 millimetri (chi più grande, chi più piccolo). Non sono ancora riuscito a contarli, per via delle infinite radici del Pothos all’interno della vasca. Ma siamo (per ora) sull’ordine dei 30 o 40 esemplari.
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5098
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5099
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5100
Le seguenti 3 foto sono un aggiornamento sulla crescita degli avannotti ad un mese dalla nascita.
Iniziano a formarsi le pinne proprie caratteristiche della specie e si cominciano ad intuire i primi colori.
il pancino è bello tondo ed arancione per il pasto a base di naupli appena consumato.
Si noti, nell'ultima foto, la proporzione nelle dimensioni del pesciolino con una piantina di Lemna minor..... #30
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5156
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5157
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5158
Tateurndina ocellicauda è un piccolo e coloratissimo pesciolino appartenente alla famiglia degli Eleotridae, affine ai gobidi. In inglese infatti, i membri della famiglia degli Eleotridae vengono spesso definiti “sleeper gobies”, con la differenza sostanziale che questi, al contrario dei veri gobidi, non possiedono le pinne pelviche fuse, a formare una sorta di ventosa.
Tateurndina ocellicauda vive in Papua Nuova Guinea, prevalentemente nei fiumi a lenta corrente.
Il dimorfismo sessuale negli esemplari adulti è abbastanza evidente, con il maschio che risulta leggermente più grande (7 -8 cm, contro i 5 – 6 cm della femmina) e con una testa più rotonda e prominente, che con l’età presenta un’evidente gibbosità frontale. La femmina poi, quando è pronta alla deposizione, presenta un addome vivamente colorato di giallo-arancione.
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=74&pictureid=324
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=74&pictureid=623
Venni in possesso della coppia a Giugno del 2009. Li sistemai in un 40 litri, con un filtro percolatore, un termoriscaldatore da 50W e 2 neon T5 da 8W.
L’allestimento della vasca era composto da un fondo fertilizzato (terriccio, torba e palline deponit) ricoperto da uno strato di sabbia color ambra di media granulometria, molti legni incastrati tra loro e qualche pigna d’ontano. Come piante Cryptocoryne parva, C. aponogetifolia, Echinodorus aquartica, Anubias barteri bonsai, Ceratophyllum demersum (immancabile) e un bel po’ di muschio. I valori dell’acqua erano: pH = 7.0, conducibilità intorno a 200 µs e T = 23 - 24°C. Cambi settimanali del 20 % circa.
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=64&pictureid=591
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5083
Gli ocellicauda venivano alimentati prevalentemente con artemia e chironomus congelati e naupli vivi d’artemia. Il secco inizialmente non veniva neanche considerato. Poi, dopo averli abituati gradualmente, nei mesi successivi sono riuscito a fargli mangiare frequentemente anche il granulato (SHG).
Questi pesciolini hanno dei bellissimi movimenti e dei magnifici colori. In vasca sono sempre molto attivi. Non amano la forte corrente, ma prediligono senz’altro un leggero e continuo movimento dell’acqua. Girano continuamente (prevalentemente nella parte bassa della vasca, ma non solo), a caccia (di microfauna) o semplicemente per curiosare, soprattutto se vedono movimento fuori la vasca. Addirittura quando doso le artemie congelate o i chironomus, vengono a prenderle direttamente dalla pinzetta, arrivando proprio sotto la superficie dell’acqua.
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5084
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5085
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5086
Inizialmente, nella vasca da 40 litri, si riprodussero 2 volte. Purtroppo la prima volta mi hanno preso alla sprovvista, visto che lo hanno fatto appena 2 settimane dall’introduzione in vasca. Non avevo una vasca libera, così ho lasciato gli avannotti con i genitori ed ho incrociato le dita. Ma dopo pochi giorni dalla schiusa non sono riuscito più a vedere nulla.
La seconda volta invece hanno scelto di deporre 2 giorni prima della mia partenza per le ferie…
In entrambi i casi, scelsero come sito di deposizione un incavo del legno, dove a malapena entrava il maschio (e che io appena intravvedevo). E’ stato lui infatti ad occuparsi delle uova, ventilandole continuamente e tenendo a debita distanza la femmina. Le uova sono trasparenti e si schiudono dopo 6-7 giorni.
Le deposizioni avvennero con un’acqua di circa 350 µs ed un pH di circa 7.3-7.4. Come però dissi all’epoca, nel giro di un paio di mesi portai la conducibilità a circa 180 - 200 µs, inserendo anche torba e le pigne di ontano. Questo però mi fece sorgere alcuni dubbi sul reale vantaggio che tali valori giovassero effettivamente alla loro riproduzione. Dubbio che si tramutò in realtà quando non assistetti più a successive deposizioni neanche con l’aumento della temperatura.
Decisi allora di cambiare casa alla coppia e li misi nella “AutoVasca” da 45 litri, con valori decisamente più duri ed alcalini: pH di 7.7 e conducibilità di circa 850 µs.
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=687&pictureid=4151
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=687&pictureid=4149
Li abituai gradualmente al “trasloco”, con un ambientamento ai nuovi valori “step by step”, tramite una vasca di quarantena. Come tana per la deposizione inserii in vasca una corteccia di sughero, legata ad una roccia di ardesia per farla rimanere sul fondo.
La prima deposizione nel 45 litri avvenne agli inizi dell’autunno. E visto la fine che avevano fatto gli avannotti quando rimasero con i genitori nelle prime deposizioni, decisi di spostare la coppia in un’altra vasca. La femmina la spostai subito dopo la deposizione, mentre il maschio al 6 giorno di cova. Purtroppo troppo presto. Le uova non erano ancora pronte per la schiusa (che sarebbe dovuta avvenire il giorno dopo) e la presenza del maschio nella tana era ancora necessaria, per la loro ventilazione ed ossigenazione. Il risultato fu la perdita di tutte le uova.
Poi successe l’irreparabile: persi improvvisamente la femmina, per motivi che non sono riuscito ancora ad appurare.
Cercai allora una nuova compagna al povero maschio solitario e riuscii nell’intento solo un paio di mesi più tardi. La nuova coppia però non perse troppo tempo e qualche giorno più tardi (siamo agli inizi di Dicembre 2010) ci fu la loro prima deposizione. Questa volta aspettai diligentemente che le uova si schiudessero tutte (cosa che avvenne 7 giorni dopo, esattamente il 14 Dicembre), anche se questo poteva portare ad una eventuale riduzione del numero di avannotti, causa predazione.
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5088
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http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5097
Il giorno dopo la schiusa delle uova spostai il maschio (la femmina era già stata spostata prima della schiusa). Contemporaneamente, in quei giorni, dosai giornalmente del “Liquifry” in vasca e mi attrezzai per una coltura di Turbatrix aceti (anquillole dell’aceto). Infatti, il dato impressionante, è la dimensione veramente microscopica degli avannotti appena nati: praticamente grandi poco più di un nauplo di artemia. Fortunatamente la vasca da 45 litri in cui sono nati, è veramente ricca di microfauna, essendo una vasca priva di qualsiasi filtro e con una corrente debolissima. I naupli di artemia sono stati accettati come cibo solo dopo una decina di giorni dalla nascita. La crescita dei piccoli è abbastanza lenta: dopo quasi un mese dalla nascita, sono ancora intorno ai 2 millimetri (chi più grande, chi più piccolo). Non sono ancora riuscito a contarli, per via delle infinite radici del Pothos all’interno della vasca. Ma siamo (per ora) sull’ordine dei 30 o 40 esemplari.
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5098
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5099
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5100
Le seguenti 3 foto sono un aggiornamento sulla crescita degli avannotti ad un mese dalla nascita.
Iniziano a formarsi le pinne proprie caratteristiche della specie e si cominciano ad intuire i primi colori.
il pancino è bello tondo ed arancione per il pasto a base di naupli appena consumato.
Si noti, nell'ultima foto, la proporzione nelle dimensioni del pesciolino con una piantina di Lemna minor..... #30
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5156
http://www.acquariofilia.biz/picture.php?albumid=835&pictureid=5157
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