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Oceanlife
14-12-2008, 10:52
Oggi l'argomento della riproduzione batterica è molto dibattuto e c'è moltissima confusione sull'utilizzo e sulle finalità di questo sistema di riduzione dei nutrienti.
Proporio come succede nell'utilizzo di un'autmobile, il grado di rischio nell'utilizzo di quel mezzo va valutato a seconda di quello che se ne vuole fare.
L'utilizzo dei batteri per l'abbassamento dei nutrienti sta assumendo sempre più importanza, poichè si è rivelato uno dei metodi più efficaci e naturali per ottenere i risultati cercati. Inoltre, un sistema battericamente stabile presenta anche un minor rischio di invasioni algali o cianobatteriche improvvise e offre un ambiente ottimale e sano anche per i pesci. Non tutti sanno infatti che tali metodi sono utilizzati con successo anche in acquaculura.
Veniamo quindi a illustrare come utilizzare Ultra Life in modo da ottenere i risultati desiderati senza effetti collaterali.
I coralli per prosperare hanno bisogno di cibo e ricordiamo sempre che l'acquario è un sistema chiuso, quindi tutto quello che immettiamo o viene consumato o viene estratto dallo schiumatoio oppure si trasforma in materiale inquinente e si accumula. Per far crescere in maniera rigogliosa e sana i coralli, il cibo che bisogna dargli deve essere abbondante. Purtroppo però, non tutto quello che immettiamo viene consumato ed è presto degradato in prodotti di scarto non direttamente eliminabili dallo schiumatoio, come i nitrati ed i fosfati che, essendo molecole molto polari, non riescono a legarsi alle bolle di aria e quindi non vengono estratte. Ecco che intervengono allora Ultra Life ed i batteri.
Come fanno i batteri ad utilizzare i composti azotati ed i fosfati?
Gli esseri viventi che abitano il nostro pianeta, basano la propria esistenza su un equilibrio di elementi chimici ben definiti in proporzioni standard. E' questo il rapporto Redfield, secondo il quale, per sostenere la vita e la crescita, è necessario l'apporto contemporaneo di N (Azoto), P (fosforo) e C (Carbonio) in proporzione rispettivamente di 7:1:40.
Purtroppo nelle nostre vasche, il Carbonio libero e facilmente disponibile per i batteri scarseggia e diventa un "fattore limitante" per la loro riproduzione e crescita. Ogni ceppo batterico inoltre, riesce ad avvantaggiarsi della presenza di carbonio in via preferenziale da fonti diverse. Risulta adesso chiaro che immettendo delle fonti di Carbonio calibrate e facilmente assimilabili dai batteri, si riesce a controllarne la popolazione e ad eliminare il surplus di inquinanti che immettiamo per alimentare in maniera corretta i coralli. Nella biomassa batterica si accumulano quindi N e P che prima erano liberi in acqua.
Giunti alla fine della loro vita, i batteri riescono ad essere estratti dallo schiumatoio con un'efficienza che può arrivare (dato determinato sperimentalmente) all'88%, a differenza dei nitrati e dei fosfati liberi che non vengono estratti.
Ecco quindi, la filosofia di utilizzo della riproduzione batterica secondo Oceanlife è nettamente differente da quanto invece proposto con altri metodi, nei quali l'alimentazione ha un ruolo marginale.
I coralli che ricevono una corretta alimentazione e vivono in un ambiente non inquinato, cresceranno sani e naturalmente colorati, poichè non avranno bisogno di un numero elevato di alghe simbionti per ricevere il nutrimento e queste ultime non avranno neppure a disposizione il materiale (N e P) per proliferare senza controllo. Come conseguenza, non si avrà neppure la necessità di ricorrere a prodotti per l'eliminazione delle zooxantelle che potrebbero stressare il corallo e comunque fargli assumere colorazioni innaturali. Inoltre, un corallo che vive in un ambiente sano, alimentato nella maniera corretta e non stressato da condizioni limite, è anche molto meno soggetto all'attacco delle turbellarie. Queste infatti, proliferano con maggior successo su coralli che non hanno energie sufficienti per contrastarli.

Un discorso a parte va fatto invece per le zeoliti. Queste possono essere utilizzate congiuntamente ad Ultra Life nel caso in cui si abbia un eccesso di inquinanti azotati o uno squilibrio che porta ad avere un rapporto maggiore di 7:1 tra N e P. Un mix particolare di zeoliti può essere infatti utilizzato con successo negli acquari per adsorbire l'ammonio e quindi evitare che questo si trasformi poi in nitrati.

Ultra Life si è inoltre dimostrato molto meno aggressivo di altri prodotti e molto più tollerante nei riguardi degli errori che si possono commettere nel suo dosaggio.
Sebbene i migliori risultati si ottengano dosando regolarmente il prodotto a seconda del livello degli inquinanti, una interruzione non porta a scompensi. Raggiunto il livello di inquinanti desiderato, il dosaggio può essere sospeso e ripreso quando se ne ripresenti la necessità.

Dopo quasi un anno e mezzo di commercializzazione, non sono stati riportati casi di problemi dovuti alla sua somministrazione.

Oceanlife
14-12-2008, 10:52
Oggi l'argomento della riproduzione batterica è molto dibattuto e c'è moltissima confusione sull'utilizzo e sulle finalità di questo sistema di riduzione dei nutrienti.
Proporio come succede nell'utilizzo di un'autmobile, il grado di rischio nell'utilizzo di quel mezzo va valutato a seconda di quello che se ne vuole fare.
L'utilizzo dei batteri per l'abbassamento dei nutrienti sta assumendo sempre più importanza, poichè si è rivelato uno dei metodi più efficaci e naturali per ottenere i risultati cercati. Inoltre, un sistema battericamente stabile presenta anche un minor rischio di invasioni algali o cianobatteriche improvvise e offre un ambiente ottimale e sano anche per i pesci. Non tutti sanno infatti che tali metodi sono utilizzati con successo anche in acquaculura.
Veniamo quindi a illustrare come utilizzare Ultra Life in modo da ottenere i risultati desiderati senza effetti collaterali.
I coralli per prosperare hanno bisogno di cibo e ricordiamo sempre che l'acquario è un sistema chiuso, quindi tutto quello che immettiamo o viene consumato o viene estratto dallo schiumatoio oppure si trasforma in materiale inquinente e si accumula. Per far crescere in maniera rigogliosa e sana i coralli, il cibo che bisogna dargli deve essere abbondante. Purtroppo però, non tutto quello che immettiamo viene consumato ed è presto degradato in prodotti di scarto non direttamente eliminabili dallo schiumatoio, come i nitrati ed i fosfati che, essendo molecole molto polari, non riescono a legarsi alle bolle di aria e quindi non vengono estratte. Ecco che intervengono allora Ultra Life ed i batteri.
Come fanno i batteri ad utilizzare i composti azotati ed i fosfati?
Gli esseri viventi che abitano il nostro pianeta, basano la propria esistenza su un equilibrio di elementi chimici ben definiti in proporzioni standard. E' questo il rapporto Redfield, secondo il quale, per sostenere la vita e la crescita, è necessario l'apporto contemporaneo di N (Azoto), P (fosforo) e C (Carbonio) in proporzione rispettivamente di 7:1:40.
Purtroppo nelle nostre vasche, il Carbonio libero e facilmente disponibile per i batteri scarseggia e diventa un "fattore limitante" per la loro riproduzione e crescita. Ogni ceppo batterico inoltre, riesce ad avvantaggiarsi della presenza di carbonio in via preferenziale da fonti diverse. Risulta adesso chiaro che immettendo delle fonti di Carbonio calibrate e facilmente assimilabili dai batteri, si riesce a controllarne la popolazione e ad eliminare il surplus di inquinanti che immettiamo per alimentare in maniera corretta i coralli. Nella biomassa batterica si accumulano quindi N e P che prima erano liberi in acqua.
Giunti alla fine della loro vita, i batteri riescono ad essere estratti dallo schiumatoio con un'efficienza che può arrivare (dato determinato sperimentalmente) all'88%, a differenza dei nitrati e dei fosfati liberi che non vengono estratti.
Ecco quindi, la filosofia di utilizzo della riproduzione batterica secondo Oceanlife è nettamente differente da quanto invece proposto con altri metodi, nei quali l'alimentazione ha un ruolo marginale.
I coralli che ricevono una corretta alimentazione e vivono in un ambiente non inquinato, cresceranno sani e naturalmente colorati, poichè non avranno bisogno di un numero elevato di alghe simbionti per ricevere il nutrimento e queste ultime non avranno neppure a disposizione il materiale (N e P) per proliferare senza controllo. Come conseguenza, non si avrà neppure la necessità di ricorrere a prodotti per l'eliminazione delle zooxantelle che potrebbero stressare il corallo e comunque fargli assumere colorazioni innaturali. Inoltre, un corallo che vive in un ambiente sano, alimentato nella maniera corretta e non stressato da condizioni limite, è anche molto meno soggetto all'attacco delle turbellarie. Queste infatti, proliferano con maggior successo su coralli che non hanno energie sufficienti per contrastarli.

Un discorso a parte va fatto invece per le zeoliti. Queste possono essere utilizzate congiuntamente ad Ultra Life nel caso in cui si abbia un eccesso di inquinanti azotati o uno squilibrio che porta ad avere un rapporto maggiore di 7:1 tra N e P. Un mix particolare di zeoliti può essere infatti utilizzato con successo negli acquari per adsorbire l'ammonio e quindi evitare che questo si trasformi poi in nitrati.

Ultra Life si è inoltre dimostrato molto meno aggressivo di altri prodotti e molto più tollerante nei riguardi degli errori che si possono commettere nel suo dosaggio.
Sebbene i migliori risultati si ottengano dosando regolarmente il prodotto a seconda del livello degli inquinanti, una interruzione non porta a scompensi. Raggiunto il livello di inquinanti desiderato, il dosaggio può essere sospeso e ripreso quando se ne ripresenti la necessità.

Dopo quasi un anno e mezzo di commercializzazione, non sono stati riportati casi di problemi dovuti alla sua somministrazione.

ALGRANATI
14-12-2008, 11:42
Oceanlife, ho grossi problemi di inquinanti, oltretutto a breve cambierò il layout della mia vasca , togliendo circa 1/3 di rocce 1/4.

la mia paura è creare uno squilibrio, ma avendo provato zeovit senza successo, dovuto alla mia incapacità, stavo pensando come abbassare gli inquinanti senza dover affamare la mia vaschetta con animali particolari.

ozono, a lungo andare, secondo me, crea problemi alle rocce, anche se dà una grossa mano.

mi spieghi la differenza di ULTRALIFE rispetto agli altri sistemi??

perchè non dovrebbe essere pericoloso come gli altri?
se smettessi di colpo di dosarlo??
se sbagliassi le dosi??

tieni conto che di riproduzione batterica so quanto un mulo davanti a un computer #13

ALGRANATI
14-12-2008, 11:42
Oceanlife, ho grossi problemi di inquinanti, oltretutto a breve cambierò il layout della mia vasca , togliendo circa 1/3 di rocce 1/4.

la mia paura è creare uno squilibrio, ma avendo provato zeovit senza successo, dovuto alla mia incapacità, stavo pensando come abbassare gli inquinanti senza dover affamare la mia vaschetta con animali particolari.

ozono, a lungo andare, secondo me, crea problemi alle rocce, anche se dà una grossa mano.

mi spieghi la differenza di ULTRALIFE rispetto agli altri sistemi??

perchè non dovrebbe essere pericoloso come gli altri?
se smettessi di colpo di dosarlo??
se sbagliassi le dosi??

tieni conto che di riproduzione batterica so quanto un mulo davanti a un computer #13

Oceanlife
14-12-2008, 12:00
ALGRANATI, stavo proprio modificando il messaggio precedente perchè avevo inviato prima di ultimarlo :-)
credo che all'interno ci siano le risposte alle tue domande.

Una interruzione improvvisa di Ultra Life di per se non è dannosa, dipende dal momento in cui si interrompe. Se la vasca ha raggiunto un equilibrio stabile ed i coralli riescono da soli a smaltire tutto il cibo che gli viene somministrato, una interruzione repentina non porta a nessuno squilibrio. Nel caso in cui i coralli non riescono a consumare tutto, si assisterà ad un aumento degli inquinanti.

Ad ogni modo, Ultra Life è un aiuto per il raggiungimento delle condizioni ottimali ma purtroppo non può sostituire del tutto la sensibilità dell'acquariofilo per capire il bilanciamento tra input e output della propria vasca. :-)

Si consiglia inoltre di utilizzare degli ottimi integratori batterici in modo da mantenere una certa diversità nei ceppi presenti in vasca.

Oceanlife
14-12-2008, 12:00
ALGRANATI, stavo proprio modificando il messaggio precedente perchè avevo inviato prima di ultimarlo :-)
credo che all'interno ci siano le risposte alle tue domande.

Una interruzione improvvisa di Ultra Life di per se non è dannosa, dipende dal momento in cui si interrompe. Se la vasca ha raggiunto un equilibrio stabile ed i coralli riescono da soli a smaltire tutto il cibo che gli viene somministrato, una interruzione repentina non porta a nessuno squilibrio. Nel caso in cui i coralli non riescono a consumare tutto, si assisterà ad un aumento degli inquinanti.

Ad ogni modo, Ultra Life è un aiuto per il raggiungimento delle condizioni ottimali ma purtroppo non può sostituire del tutto la sensibilità dell'acquariofilo per capire il bilanciamento tra input e output della propria vasca. :-)

Si consiglia inoltre di utilizzare degli ottimi integratori batterici in modo da mantenere una certa diversità nei ceppi presenti in vasca.

ALGRANATI
14-12-2008, 12:51
Oceanlife,
ma purtroppo non può sostituire del tutto la sensibilità dell'acquariofilo

quello mai....ci mancherebbe


ottimi integratori batterici

tipo prodibio??

ogni quanto??

e oltre ai batteri si deve integrare anche il cibo x i batteri??

ALGRANATI
14-12-2008, 12:51
Oceanlife,
ma purtroppo non può sostituire del tutto la sensibilità dell'acquariofilo

quello mai....ci mancherebbe


ottimi integratori batterici

tipo prodibio??

ogni quanto??

e oltre ai batteri si deve integrare anche il cibo x i batteri??

Oceanlife
14-12-2008, 13:06
i Prodibio vanno benissimo e sono quelli con cui per ora abbiamo i migliori risultati.

Il cibo per batteri è già l'Ultra Life ;-)

Oceanlife
14-12-2008, 13:06
i Prodibio vanno benissimo e sono quelli con cui per ora abbiamo i migliori risultati.

Il cibo per batteri è già l'Ultra Life ;-)

ALGRANATI
14-12-2008, 14:31
Il cibo per batteri è già l'Ultra Life


ok , quindi basta quello #24

ALGRANATI
14-12-2008, 14:31
Il cibo per batteri è già l'Ultra Life


ok , quindi basta quello #24

oceanooo
14-12-2008, 15:11
E' questo il rapporto Redfield, secondo il quale, per sostenere la vita e la crescita, è necessario l'apporto contemporaneo di N (Azoto), P (fosforo) e C (Carbonio) in proporzione rispettivamente di 7:1:40.


sono dati che avete rilevato voi ?

oceanooo
14-12-2008, 15:11
E' questo il rapporto Redfield, secondo il quale, per sostenere la vita e la crescita, è necessario l'apporto contemporaneo di N (Azoto), P (fosforo) e C (Carbonio) in proporzione rispettivamente di 7:1:40.


sono dati che avete rilevato voi ?

marcola62
14-12-2008, 15:28
i Prodibio vanno benissimo e sono quelli con cui per ora abbiamo i migliori risultati.

avete testato x caso gli eterotrofi della EQUO (BIO EXTRA)?

marcola62
14-12-2008, 15:28
i Prodibio vanno benissimo e sono quelli con cui per ora abbiamo i migliori risultati.

avete testato x caso gli eterotrofi della EQUO (BIO EXTRA)?

Oceanlife
14-12-2008, 16:18
oceanooo, no no :-)
è il famoso rapporto Redfield, partito con ricerche sulla composizione media di organismi marini, il quale dice che questi elementi sono presenti in rapporto stechiometrico C:N:P = 106:16:1 oppure con l'equivalente in peso di 40:7:1.
Le alghe trovano abbondanza di C attraverso l'anidride carbonica (CO2) sempre disponibile, invece i batteri assimilano C molto più facilmente attraverso altre sostanze.
Una concentrazione carente, nell’ambiente, di un solo elemento del rapporto di Redfield è sufficiente per limitare la crescita delle micro/macroalghe (legge di Liebig).
Allora... la CO2 non la possiamo limitare ma se riusciamo a limitare N o P facendoli assorbire dai batteri, allora questi diventeranno carenti per la crescita delle alghe..e quindi anche delle zooxantelle.
Per gli ambienti marino-costieri il P è generalmente considerato l’elemento limitante che condiziona l’entità della produzione di biomassa algale. Per l’individuazione del fattore nutritivo limitante va esaminato il rapporto N/P. Nel fitoplancton il rapporto molare medio N/P è 16/1, che in termini di peso equivale a 7,2/1, per le cianoficee il rapporto è N/P = 9/1 (in peso), per le cloroficee il rapporto è N/P = 10/1 (in peso). Se il rapporto N/P nell’acqua degli ambienti
marino-costieri è superiore a 7,2 si afferma che il P è il fattore limitante la crescita algale e l’N in eccesso presente nelle acque non può essere utilizzato dalle alghe.
Se Ntot/Ptot < 7,2 -allora il fattore limitante è l’N;
se Ntot/Ptot > 7,2 -allora il fattore limitante è il P.


marcola62, no, quelli non li abbiamo testati :-)

Oceanlife
14-12-2008, 16:18
oceanooo, no no :-)
è il famoso rapporto Redfield, partito con ricerche sulla composizione media di organismi marini, il quale dice che questi elementi sono presenti in rapporto stechiometrico C:N:P = 106:16:1 oppure con l'equivalente in peso di 40:7:1.
Le alghe trovano abbondanza di C attraverso l'anidride carbonica (CO2) sempre disponibile, invece i batteri assimilano C molto più facilmente attraverso altre sostanze.
Una concentrazione carente, nell’ambiente, di un solo elemento del rapporto di Redfield è sufficiente per limitare la crescita delle micro/macroalghe (legge di Liebig).
Allora... la CO2 non la possiamo limitare ma se riusciamo a limitare N o P facendoli assorbire dai batteri, allora questi diventeranno carenti per la crescita delle alghe..e quindi anche delle zooxantelle.
Per gli ambienti marino-costieri il P è generalmente considerato l’elemento limitante che condiziona l’entità della produzione di biomassa algale. Per l’individuazione del fattore nutritivo limitante va esaminato il rapporto N/P. Nel fitoplancton il rapporto molare medio N/P è 16/1, che in termini di peso equivale a 7,2/1, per le cianoficee il rapporto è N/P = 9/1 (in peso), per le cloroficee il rapporto è N/P = 10/1 (in peso). Se il rapporto N/P nell’acqua degli ambienti
marino-costieri è superiore a 7,2 si afferma che il P è il fattore limitante la crescita algale e l’N in eccesso presente nelle acque non può essere utilizzato dalle alghe.
Se Ntot/Ptot < 7,2 -allora il fattore limitante è l’N;
se Ntot/Ptot > 7,2 -allora il fattore limitante è il P.


marcola62, no, quelli non li abbiamo testati :-)

marcola62
14-12-2008, 18:24
i Prodibio vanno benissimo e sono quelli con cui per ora abbiamo i migliori risultati.

secondo le vostre prove, i prodibio con quale frequenza settimanale danno i migliori risultati? sto per provare l'ultralife ;-)

marcola62
14-12-2008, 18:24
i Prodibio vanno benissimo e sono quelli con cui per ora abbiamo i migliori risultati.

secondo le vostre prove, i prodibio con quale frequenza settimanale danno i migliori risultati? sto per provare l'ultralife ;-)

Oceanlife
14-12-2008, 18:33
all'inizio noi solitamente dosiamo una fiala a settimana ogni 250 litri, stando attenti a scuoterla bene e a lavarla nell'acqua dell'acquario per buttare in vasca tutti i batteri (ovviamente attenzione a non perdere vetri in vasca). Quando l'equilibrio è solido, basta anche una fiala ogni 15/20 giorni.

Oceanlife
14-12-2008, 18:33
all'inizio noi solitamente dosiamo una fiala a settimana ogni 250 litri, stando attenti a scuoterla bene e a lavarla nell'acqua dell'acquario per buttare in vasca tutti i batteri (ovviamente attenzione a non perdere vetri in vasca). Quando l'equilibrio è solido, basta anche una fiala ogni 15/20 giorni.

zack78
15-12-2008, 01:50
io voglio riportare la mia esperienza con ultra life....
avevo nel mese di luglio valori esorbitanti di no3 dovuti a vari casini da me combinati, esattamente erano superiori ai 25 mg/l...iniziando con ultra life (e piano piano anche in sovradosaggio.. dato l'elevato valore di no3) e dosando una fiala ogni 15-20 giorni di batteri prodibio ho risolto il problema nel giro di 2-3 mesi ...a oggi continuo con le dosi minime consigliate e sono a volori di no3 decisamente accettabili (per me) tra 0-2 mg/l e continuando con i soliti batteri ogni 15.20 giorni..
TEST salifert..
e colgo anche l'occasione di ringraziare Oceanlife, per la loro cortesia e pazienza... #25

zack78
15-12-2008, 01:50
io voglio riportare la mia esperienza con ultra life....
avevo nel mese di luglio valori esorbitanti di no3 dovuti a vari casini da me combinati, esattamente erano superiori ai 25 mg/l...iniziando con ultra life (e piano piano anche in sovradosaggio.. dato l'elevato valore di no3) e dosando una fiala ogni 15-20 giorni di batteri prodibio ho risolto il problema nel giro di 2-3 mesi ...a oggi continuo con le dosi minime consigliate e sono a volori di no3 decisamente accettabili (per me) tra 0-2 mg/l e continuando con i soliti batteri ogni 15.20 giorni..
TEST salifert..
e colgo anche l'occasione di ringraziare Oceanlife, per la loro cortesia e pazienza... #25

ALGRANATI
15-12-2008, 09:14
Oceanlife, altre 2 domande e poi non ti rompo + le palline :-))

io i valori li ho tutti a 0 ...circa.....ma sicuramente ho l'organico alto , mi aiuta??

altra domanda.....essendo ultralife un alimento x batteri, che differenza ha con bioptim, vodka, zucchero, etc, etc

ALGRANATI
15-12-2008, 09:14
Oceanlife, altre 2 domande e poi non ti rompo + le palline :-))

io i valori li ho tutti a 0 ...circa.....ma sicuramente ho l'organico alto , mi aiuta??

altra domanda.....essendo ultralife un alimento x batteri, che differenza ha con bioptim, vodka, zucchero, etc, etc

oceanooo
15-12-2008, 12:07
oceanooo, no no :-)
è il famoso rapporto Redfield, partito con ricerche sulla composizione media di organismi marini, il quale dice che questi elementi sono presenti in rapporto stechiometrico C:N:P = 106:16:1 oppure con l'equivalente in peso di 40:7:1.
Le alghe trovano abbondanza di C attraverso l'anidride carbonica (CO2) sempre disponibile, invece i batteri assimilano C molto più facilmente attraverso altre sostanze.
Una concentrazione carente, nell’ambiente, di un solo elemento del rapporto di Redfield è sufficiente per limitare la crescita delle micro/macroalghe (legge di Liebig).
Allora... la CO2 non la possiamo limitare ma se riusciamo a limitare N o P facendoli assorbire dai batteri, allora questi diventeranno carenti per la crescita delle alghe..e quindi anche delle zooxantelle.
Per gli ambienti marino-costieri il P è generalmente considerato l’elemento limitante che condiziona l’entità della produzione di biomassa algale. Per l’individuazione del fattore nutritivo limitante va esaminato il rapporto N/P. Nel fitoplancton il rapporto molare medio N/P è 16/1, che in termini di peso equivale a 7,2/1, per le cianoficee il rapporto è N/P = 9/1 (in peso), per le cloroficee il rapporto è N/P = 10/1 (in peso). Se il rapporto N/P nell’acqua degli ambienti
marino-costieri è superiore a 7,2 si afferma che il P è il fattore limitante la crescita algale e l’N in eccesso presente nelle acque non può essere utilizzato dalle alghe.
Se Ntot/Ptot < 7,2 -allora il fattore limitante è l’N;
se Ntot/Ptot > 7,2 -allora il fattore limitante è il P.

conosco il rapporto ... la mia domanda era se vi erano stati delle verifiche di laboratorio da voi condotte..atte a verificarlo ma andiamo in tremendo OT.
Resto in attesa piuttosto su approfondimenti sul metodo tipo la giusta domanda di ALGRANATI

oceanooo
15-12-2008, 12:07
oceanooo, no no :-)
è il famoso rapporto Redfield, partito con ricerche sulla composizione media di organismi marini, il quale dice che questi elementi sono presenti in rapporto stechiometrico C:N:P = 106:16:1 oppure con l'equivalente in peso di 40:7:1.
Le alghe trovano abbondanza di C attraverso l'anidride carbonica (CO2) sempre disponibile, invece i batteri assimilano C molto più facilmente attraverso altre sostanze.
Una concentrazione carente, nell’ambiente, di un solo elemento del rapporto di Redfield è sufficiente per limitare la crescita delle micro/macroalghe (legge di Liebig).
Allora... la CO2 non la possiamo limitare ma se riusciamo a limitare N o P facendoli assorbire dai batteri, allora questi diventeranno carenti per la crescita delle alghe..e quindi anche delle zooxantelle.
Per gli ambienti marino-costieri il P è generalmente considerato l’elemento limitante che condiziona l’entità della produzione di biomassa algale. Per l’individuazione del fattore nutritivo limitante va esaminato il rapporto N/P. Nel fitoplancton il rapporto molare medio N/P è 16/1, che in termini di peso equivale a 7,2/1, per le cianoficee il rapporto è N/P = 9/1 (in peso), per le cloroficee il rapporto è N/P = 10/1 (in peso). Se il rapporto N/P nell’acqua degli ambienti
marino-costieri è superiore a 7,2 si afferma che il P è il fattore limitante la crescita algale e l’N in eccesso presente nelle acque non può essere utilizzato dalle alghe.
Se Ntot/Ptot < 7,2 -allora il fattore limitante è l’N;
se Ntot/Ptot > 7,2 -allora il fattore limitante è il P.

conosco il rapporto ... la mia domanda era se vi erano stati delle verifiche di laboratorio da voi condotte..atte a verificarlo ma andiamo in tremendo OT.
Resto in attesa piuttosto su approfondimenti sul metodo tipo la giusta domanda di ALGRANATI

Abra
15-12-2008, 16:32
ALGRANATI, sì lo fà ;-)

Abra
15-12-2008, 16:32
ALGRANATI, sì lo fà ;-)

Oceanlife
15-12-2008, 18:24
ALGRANATI, il termine organico è un po' generico perchè, a parte alcuni composti, è considerato organico tutto ciò che contiene carbonio :-))
i batteri si nutrono in via preferenziale di alcune fonti (elementari), che sono diverse per ogni ceppo, però riescono anche a decomporre altro materiale organico presente in vasca. Avere una popolazione batterica elevata, consente anche di eliminare altri composti in maniera più rapida ed efficiente.
Per farti un esempio, la roba che si accumula nello schiumatoio puzza. Questo accade perchè quella robaccia è in gran parte materiale organico misto a batteri. Rimanendo insieme, i batteri decompongono il materiale organico e come risultato danno delle sostanze che fanno il caratteristico odore di ..... cacca. E' lo stesso motivo d'altronde per il quale la cacca stessa puzza.

Però ti vorrei fare una domanda, perchè credi di avere organico elevato? Lo schiumatoio tira via molta roba?

Per rispondere all'ultima tua domanda, riprendo quanto riportato in etichetta e cioè che è un composto bilanciato di diverse fonti di carbonio in grado di fornire il carbonio stesso a diversi ceppi batterici nella forma che piace a loro :-)

oceanooo, beh, quelli sono studi che sono già stati oggetto di numerose tesi di laurea e sono valori già dati per certi. Considera che sono studi che risalgono agli anni '30 e già allora si erano analizzate migliaia di specie per verificare quelle proporzioni.. per cui nulla di nuovo o inventato da poco ;-) Sono valori che vengono presi come riferimento per confermare la presenza o meno delle alghe in diversi ambienti marini e lacustri.

Oceanlife
15-12-2008, 18:24
ALGRANATI, il termine organico è un po' generico perchè, a parte alcuni composti, è considerato organico tutto ciò che contiene carbonio :-))
i batteri si nutrono in via preferenziale di alcune fonti (elementari), che sono diverse per ogni ceppo, però riescono anche a decomporre altro materiale organico presente in vasca. Avere una popolazione batterica elevata, consente anche di eliminare altri composti in maniera più rapida ed efficiente.
Per farti un esempio, la roba che si accumula nello schiumatoio puzza. Questo accade perchè quella robaccia è in gran parte materiale organico misto a batteri. Rimanendo insieme, i batteri decompongono il materiale organico e come risultato danno delle sostanze che fanno il caratteristico odore di ..... cacca. E' lo stesso motivo d'altronde per il quale la cacca stessa puzza.

Però ti vorrei fare una domanda, perchè credi di avere organico elevato? Lo schiumatoio tira via molta roba?

Per rispondere all'ultima tua domanda, riprendo quanto riportato in etichetta e cioè che è un composto bilanciato di diverse fonti di carbonio in grado di fornire il carbonio stesso a diversi ceppi batterici nella forma che piace a loro :-)

oceanooo, beh, quelli sono studi che sono già stati oggetto di numerose tesi di laurea e sono valori già dati per certi. Considera che sono studi che risalgono agli anni '30 e già allora si erano analizzate migliaia di specie per verificare quelle proporzioni.. per cui nulla di nuovo o inventato da poco ;-) Sono valori che vengono presi come riferimento per confermare la presenza o meno delle alghe in diversi ambienti marini e lacustri.

ALGRANATI
15-12-2008, 18:49
Oceanlife,
Però ti vorrei fare una domanda, perchè credi di avere organico elevato? Lo schiumatoio tira via molta roba?



colori
patina sulle rocce
so cosa metto nella vaschetta #06 #06

rotiferi, naupli, 4 phito differenti, 3 zoo differenti, 10-15 gr di ciclope ezee.....tutto questo tutti i giorni #13 #13

da 1 settimana ho diminuito drasticamente :-))

ALGRANATI
15-12-2008, 18:49
Oceanlife,
Però ti vorrei fare una domanda, perchè credi di avere organico elevato? Lo schiumatoio tira via molta roba?



colori
patina sulle rocce
so cosa metto nella vaschetta #06 #06

rotiferi, naupli, 4 phito differenti, 3 zoo differenti, 10-15 gr di ciclope ezee.....tutto questo tutti i giorni #13 #13

da 1 settimana ho diminuito drasticamente :-))

Oceanlife
15-12-2008, 18:55
:-D :-D :-D

Oceanlife
15-12-2008, 18:55
:-D :-D :-D

ALGRANATI
15-12-2008, 18:59
Oceanlife, ***** ridi???? -04 -04 -04 #24 #24 :-D :-D :-D vabbè sono affamati :-D

ALGRANATI
15-12-2008, 18:59
Oceanlife, ***** ridi???? -04 -04 -04 #24 #24 :-D :-D :-D vabbè sono affamati :-D