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Schede malattie dolce In questa sezione potrai consultare diverse schede sulle malattie dei pesci tropicali d'acqua dolce e lasciare la tua esperienza al riguardo.

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Vecchio 27-04-2008, 18:55   #1
lele40
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Lampada a raggi uv

Lampada uv:
Intendo inoltrarmi in questo discorso piuttosto complicato per cercare di fare “luce” sull’utilizzo in campo acquariofilo di questo oggetto. Questa relazione è frutto delle molte informazione che moderatori di Acquaportal, in particolare, Dark_70 mi hanno dato e grazie anche ad alcune mie ricerche personali fatte su diversi siti cercando di trovare risposte esaudienti che mi permettessero di capire il funzionamento ed il suo scopo.

I raggi uv (ultravioletti):
I raggi uv occupano uno spettro che varia dai 100 nanometri (nm) ai 400nm. Il termine ultravioletto è riferito colore che questa luce, invisibile all’occhio umano sulle alte lunghezze d’onda, viene da esso percepito alle basse lunghezze, appunto il viola.
Ne esistono di tre tipi diversi:uv-a , uv-b , uv-c .
Diamone una sintetica descrizione:

Uv-c : sono raggi compresi tra i 100 nm e 280 nm.
Sono la componente piu’ dannosa per l’uomo, rappresentano lo 0,5 % delle radiazioni solari.
Non hanno nessuna componente benefica per l’uomo e l’ossigeno e l’ozono presenti nell’atmosfera hanno il compito di filtrarli.

Uv-b : sono raggi compresi tra i 280 nm e 320 nm; rappresentano 1,5 % dell’irradiazione solare. Anche questi raggi sono per la loro totalita’ dannosi per l’uomo e riescono a raggiungere la superficie terrestre in percentuale ridotta grazie all’alto potere assorbente dell’ozono. Infatti alla superficie terrestre sono rilevabili a 290 nm.

Uv-a : Hanno uno spettro d’azione che varia dai 320 nm a 400 nm. Sono i raggi responsabili della nostra abbronzatura assieme agli uv-b. La loro dannosità è riscontrabile nel lungo periodo, se non si osservano accorgimenti durante l’esposizione. L’80% dei raggi uv ha questa componente e da soli rapprentano il 6,5% della radiazione solare.

Cos'è una lampada :
Una normale lampada è costituita da una sorgente di luce che puo’ essere prodotta da incandescenza o a scarica. Nel primo caso avremo un filamento che attraversato dalla corrente trovera’ una resistenza che generera’ calore e con esso luce. In essa è creato del vuoto con immissione di gas per evitare che il filamento (solitamente in tugsteno) si bruci, tra queste troviamo le più comuni lampadine e le lampade alogene.
Nel secondo caso (lampade a scarica) il processo della formazione della luce avviene grazie ad una scarica che si crea applicando agli elettrodi di un tubo di vetro ove all’interno è stato creato il vuoto e sono stati introdotti gas e vapori metallici.
La lampada uv è una lampada a scarica che genera uno spettro (ossia il campo delle onde elettromagenatiche ) non visibili all’occhio umano in quanto al di sotto dei 380 nanometri ed e’ una lampada germicida schermata in modo diverso dalle lampade comuni per l’abbronzatura. Infatti queste ultime sono simili ma presentano una schermatura molto piu’ rafforzata, atta a far passare solo e solamente i raggi uv-a .
La lampada germicida è costituita da una lampada contenuta in un involucro di vetro al quarzo in cui è stato creato il vuoto e sono stati immessi gas (Argon e vapori al mercurio) ed un secondo involucro contenuto nel primo, il quale e’ collegato ad una pompa di aspirazione.
In pratica la pompa aspira l’acqua dell’acquario e la invia all’interno dell’involucro dove sara’ esposta, prima di essere immessa nuovamente in vasca, ai raggi ultravioletti.

Considerazioni generali in campo acquariofilo:
La funzione che solitamente ricopre una lampada uv è quella di sterilizzare l’acqua che viene esposta alle radiazioni. Tutte le lampada sterilizzatrici emettono raggi uv-c, per tanto devono essere ben schermate. Il potere di sterilizzare sta nel fatto che questi raggi, emessi da queste particolari lampade, hanno uno spettro che si aggira introno ai 254 nm, valore prossimo al massimo potere assorbente del DNA delle strutture molecolari. In pratica le lampade a raggi uv per uso acquariofilo e non, danneggiano il bagaglio di informazioni delle molecole annientandole.
Nel processo di sterilizzazione i raggi uv emessi hanno la funzione di eliminare tutti i parassiti presenti in sospensione in essa senza peròfare alcuna distinzione, unica eccezione i batteri presenti all’interno del filtro, che sono al riparo dai raggi uv e quindi possono tranquillamente continuare il loro lavoro di purificazione dell’acqua da immettere nella vasca. Infatti sappiamo che nell’acqua delle vasche vi e’ una ricca e corposa flora batterica composta nella maggior parte da organismi autotrofi, organismi che sintetizzano sostanze organiche partendo da composti inorganici, e quindi utili al buon funzionamento di tutto l’ecosistema . Tra questi organismi vi sono sicuramente parassiti che, in caso di mal funzionamento del filtro o a causa di una negligenza dell’acquariolfio, sono pronti ad infastidire i nostri pesci indeboliti.
L’utilizzo di una simil lampada quindi elimina tutti questi organismi.
La cosa può risultare positiva, ma non è priva di controindicazioni. A seconda dei casi ma soprattutto degli ambienti in cui viene utilizzata si possono avere benefici, danni oppure nulla di particolare.

Una curiosità: può capitare di notare, in prossimità della lampada, una sorta di freschezza dell’aria dovuta alla ionizzazione dell’ambiente.
Raggi ultravioletti immettono ioni negativi nell’aria e contrastano gli ioni positivi, causa di malesseri.
Non si deve pensare che lampada sia guasta o le schermature danneggiate, perché in tal caso la lampada non sarebbe funzionante.


In vasche di accrescimento:
Per vasca di accrescimento intendo una vasca molto simile ad un nostro acquario con un filtro perfettamente funzionante, priva di vegetazione. Viene utilizzata esclusivamente per far crescere avannotti lontano da pesci piu’ grossi e maturi.
In queste vasche non è positivo mantenere costantemente attiva una lampada del genere, poiché è controproducente avere un’acqua priva di batteri in quanto verrebbe compromessa la resistenza alle patologie.
E' noto, infatti, che ogni organismo superiore, dai protozoi fino agli organismi pluricellulari , è maggior mente resistente alle patologie, grazie alla continua esposizione ad agenti contaminanti che rafforzano il sistema immunitario attraverso una sorta di memoria nei confronti degli agenti patogeni, memoria che risulta maggiore, quanto più sono gli agenti patogeni con cui il soggetto viene a contatto.
Per quanto riguarda i pesci se ne conviene che se li alleviamo in acque batteriologicamente povere, il loro sistema immunitario e la memoria delle difese risulteranno particolarmente poveri e quindi si ammaleranno più facilmente.
In conclusione in una vasca di accrescimento, considerate le dimensioni ridotte della stessa, si puo’ dire che l'utilizzo sia controproducente, poiché non è difficile creare in questo modo un ambiente totalmente sterile.

Lampada uv e le piante:
Per quanto riguarda la flora l’ultizzo di lampade uv èrisultato positivo per il quasi , se non il definitivo successo per l’eliminazione dell' alga volvox. A tal proposito e bene ricordare che il fenomeno alga è un mistero ancor oggi fitto di discussioni poiché è forse il piu’ antico organismo vivente in acqua, facilmente adattabile e sempre presente in un acquario di acqua dolce.
Anche in questo caso è opportuno saper dosare una luce simile, in quanto i raggi uv che entrano in contatto con l’ossigeno tendono ad ossidare sia composti organici che inorganici quali nitriti, nitrati, ammoniaca etc..
Il fenomeno dell’ossidazione tende afar diminuire questi composti in una proporzione che dipende dalla quantità in cui sono presenti, dalla durata all’esposizione dell’acqua ai raggi uv ed alla loro intensità: una eccessiva esposizione elimina del tutti i composti inorganici e quindi molte fonti di nutrimento delle piante, le quali subiranno un rallentamento della crescita a beneficio delle alghe.
Se ne racocamanda un uso moderato circoscritto ai casi in cui proprio risulta indispensabile.

In acquario :
Il suo utilizzo è quanto più “blando, maggiori sono le dimensioni della vasca, poiché la caratteristica della lampada è di sterilizzare solo la quantitàdi acqua che l'attraversa,per tanto le parti della vasca in cui si annida la maggior parte degli organismi autotrofi (fondo, oggetti di arredamento, vetri, filtro) sono al riparo, a meno che non si utilizzi una lampada di elevata intensità.
In sostanza un utilizzo ponderato non produce alcun effetto negativo, andando a ridurre i casi di patologie prettamente protozoiche e fungine ma tutto sommato la stessa cosa la si può ottenere con una buona gestione della propria vasca.
Molte vasche soffrono di quella che viene definita carica batterica, ossia un eccessivo accumulo di batteri, che solo in questo caso (si e’ osservato che sulla superficie dell’acqua la presenza di batteri e decisamente più ridotta rispetto al fondo mentre sono in aumento i protozoi) possono essere presenti anche sulla superficie dell’acqua. Solitamente questo fenomeno non è dannoso ma in quantità eccessiva può esporre i pesci a malattie.
Questo fenomeno si manifesta più facilmente in acquari avviati da lungo tempo oppure in quelli con scarsa manutenzione ordinaria, in quanto, a causa della sporcizia accumulata e al duplicarsi di batteri, i pesci potrebbero venire attaccati dalle più diffuse batteriosi. L’inserimento di una lampada uv diventa necessario per mantenere sotto controllo questo fenomeno, tenendo conto che ancor più dispensabile è una corretta e regolare manutenzione della vasca.

La lampada uv e le patologie in vasche di quarantena:
Per vasca di quarantena intendo una vasca la cui capienza non superi i 5, massimo 10 litri.
All’interno di essa è presente un filtro perfettamente maturo, un termoriscaldatore e null’altro.
In queste vasche si inseriscono esclusivamente i pesci che hanno contratto, o lo si presume, patologie di diversa natura, oppure pesci appena acquistati il cui stato di salute possa essere dubbio o solo per precauzione al fine di salvaguardare l’incolumita’ della vasca principale.
Per capire meglio se possa essere utile o meno la lampada uv e bene fare alcune precisazioni e prenderemo ad esempio l’ittio, che risulta tra le patologie più diffuse in ambito acquariofilo.
L'ittio è un protozoo ectoparassita, che risiede in prevalenza sulla superficie delle nostre vasche e si riproduce tramite la diffusione di tomiti, che, essendo muniti di ciglia, si muoveranno alla ricerca di un ospite (il pesce), incistandosi sulla cute e dando luogo alla caratteristica patologia.
Il tomito sul pesce si nutre , si rafforza e si riproduce, terminando la sua completa maturazione sul fondo della vasca.
In questo caso l’utilizzo della lampada in concomitanza ad un incremento termico puo’ dare effetti positivi, poiche’ riesce ad uccidere un gran numero di tomiti, minimizzando il rischio di contatto col pesce, ma la lampada è inefficace verso il parassita incistato perché il pesce non sarà a contatto diretto con i raggi ultravioletti.
Analogo discorso puo’ essere fatto per tutti i protozoi quali costia,chilodonella, ecc.
La lampada UV potrebbe risultare utile nei casi di corrosione delle pinne.
Questa patologia è causata da un accumulo di sostanze organiche ed inorganiche nelle nostre vasche, soprattutto sulla superficie, che compromettono la resistenza fisica del pesce, dando origine a questa problematica.
Per quanto riguarda le altre patologie batteriche la lampada puo’ fare poco poichè la maggioranza delle colonie batteriche è insediata su arredi e sul fondo che non verrano mai a contatto diretto dei raggi uv.
Anche per i funghi del genere Saprolegna vale lo stesso discorso: non curerà la micosi, ma ne potrà ridurre la formazione ed in caso di un pesce contagiato sarà più efficace la cura specifica.
Tornando al discorso della sua utilità in vasche di quarantena rimango tutto sommato favorevole al suo utilizzo temporaneo al fine di sterilizzare l'acqua in cui resterà il pesce per la durata della cura, privandola di ulteriori agenti patogeni che potrebbero procurare altre patologie in un pesce già debilitato.
Sottolineo l'importanza dell'utilizzo temporaneo, poiché i raggi uv potrebbero, in aggiunta ai medicinali inseriti in acqua, diminuire notevolmente la quantità di ossigeno presente in vasca, sarà pertanto necessario utilizzarla prima dell'introduzione del medicinale.

Utilità della lampada uv nei cambi di acqua periodici:
Può essere un buon acquisto soprattutto per chi utilizza esclusivamente acqua del rubinetto, al fine di ridurre la quantità di agenti patogeni, nitriti (che dovrebbero essere assenti) e nitrati
E' utile anche all'uscita degli impianti di osmosi inversa, al fine di eliminare gli agenti patogeni che potrebbero essere insediati nelle membrane e che pertanto finirebbero in vasca.

Conclusioni:
Sebbene possa essere utile l'utilizzo di una lampada a raggi uv, e bene sapere che non ha effetti miracolosi.
Il vero miracolo lo compie l’acquariofilo dedicando al proprio acquario tutte le attenzioni necessarie, allevando specie compatibili, mentendo un ambiente sano e pulito con i corretti parametri chimici e fornendo ai pesci una alimentazione sana e varia.

Ultima modifica di bettina s.; 21-10-2011 alle ore 12:06.
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lampada , raggi
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