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Vecchio 22-03-2012, 23:17   #1
michele
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Le risposte di Fabio Cassano







ECCO LE RISPOSTE DI FABIO:



Ciao ragazzi, ringrazio Michele per questa bella iniziativa volta a promuovere gli allevatori Italiani di discus, un grazie va chiaramente anche a AP. Ho letto con interesse tutte le vostre domande, mi scuso in anticipo se non sono stato capace di essere in tutte sufficientemente esaustivo. Scrivere non è decisamente il mio forte ma l’ho fatto volentieri arrangiandomi «alla meglio» compatibilmente con il poco tempo che mi resta e le mie residue energie, leggendo capirete il perché.
Un saluto particolare a tutti gli appassionati, spero mi perdonerete, di cui magari non ricordo ogni nome che ho avuto il piacere di conoscere dal vivo alla fiera di Cesena o comunque in altre occasioni. Spero di poter stringere la mano a molti altri di voi veri appassionati magari per poter continuare a parlare di questi e altri temi. Un abbraccio e buona lettura.


Mkel77
Altra domanda se possibile, qual è la percentuale di successo delle riproduzioni, cioè qual è la percentuale (se esiste una statistica) di avannotti che diventano adulti in un allevamento come il suo?


Ciao,
La percentuale di sopravvivenza nella riproduzione naturale è molto alta, escludendo sbagli nostri penso possa superare il 95%, fino a qualche mese fa con l’allevamento artificiale avevo riscontrato perdite di avannotti, anche se non ingenti, nei primi 4/6 giorni di nuoto libero, recentemente però sono riuscito a trovare un sistema per ottimizzare i tempi e la percentuale di sopravvivenza che ora è paragonabile a quella dell’allevamento naturale. Il numero di piccoli nati in certi periodi dell’anno è talmente abbondante che sono costretto a fermare le riproduzioni per periodi più o meno lunghi in modo da poter seguire adeguatamente tutti i piccoli.



fio
Ciao Fabio, grazie per la splendida opportunità, ho letto nella tua presentazione che accresci i discus in vasche - piscine da 13.000 litri, mi incuriosisce molto la cosa, come gestisci questi contenitori, filtrazione, pulizia, adotti qualche sistema per tenere separate le varie taglie di discus all'interno della stesso vascone o sono tutti discus più o meno della stessa taglia?


Ciao, Fio
Il sistema dei vasconi lo adotto già da diversi anni con grande soddisfazione, l’esperienza insegna e nel tempo ho apportato anche delle modifiche che mi consentono di ottimizzare costi e tempi di gestione. Un enorme filtro a percolazione rende l’acqua perfetta a livello biologico nonostante un ingente carico organico dovuto alla quantità di esemplari presenti e alla grande mole di mangime utilizzato.
Ho progettato le «piscine» in modo che la circolazione dell’acqua all’interno delle vasche riesca a concentrare lo sporco più grossolano in un punto ben determinato del fondo, dove saltuariamente viene aspirato agevolmente in pochi minuti.
Nei vasconi sono solito inserire discus di circa un mese, mai tutti assieme ma nell’arco di qualche settimana, alla fine in ogni contenitore ci sono discus che hanno al massimo 50-60 giorni di differenza e di taglia abbastanza omogenea.




Corydoras 98
ciao fabio...visto che ci siamo ti faccio qualche domanda anch'io...
come fai a far formare le coppie di discus??? selezioni dei soggetti o lasci fare tutto al caso???
in queste vasche hai valori simili al loro biotopo???
come li nutri??? usi normali mangimi,fai qualcosa da te??
com'è dal tuo punto di vista la vasca perfetta per dei discus???
allevi i piccoli con le cure parentali o artificialmente?


Per la formazione delle coppie, una volta raggiunta una taglia sub-adulta, seleziono gruppi di soggetti che potenzialmente reputo più interessanti o che hanno delle caratteristiche ben precise sulle quali voglio lavorare. Questi pesci non vengono lasciati nei vasconi insieme agli altri ma allevati separatamente in modo da poter avere sotto controllo costantemente la loro crescita. Una volta raggiunta la maturità sessuale vengono quindi impiegati per la riproduzione.
L’acqua non ha valori uguali al biotopo d’origine, difficilmente il pH è sotto il 7.
Nutro tutti i discus con mangimi granulari, raramente con mangimi liofilizzati o surgelati, nel caso delle coppie in riproduzione integro saltuariamente con alimenti freschi (2/3 volte a settimana).
Non so se esiste una vasca ideale per discus le teorie sono svariate, di certo c’è che parliamo di pesci che vivono bene in branchi numerosi. Caricare al massimo un acquario comporta certamente uno studio approfondito del sistema di filtraggio e un’ottima ossigenazione. In genere con i pesci giovani che devono crescere e quindi mangiare ancora molto consiglio acquari abbastanza essenziali in modo da semplificare le operazioni di pulizia, con discus già di taglia adulta o quasi si può anche arrivare, con qualche sacrificio in più, a realizzare ambientazioni con una discreta presenza arredi e piante, basta scegliere le più resistenti e adatte alle temperature dei discus.
In base alle esigenze del momento e le possibilità peculiari di ogni coppia, adotto sia il metodo naturale che quello artificiale (che rimane comunque il sistema da me più utilizzato), nei vasconi però inserisco esclusivamente discus nati artificialmente.


Fantasma 74
Buongiorno Fabio, io volevo togliermi una curiosità, volevo capire quali impegni comporta mandare avanti un'attività di questo tipo, in termini di tempo, risorse umane e tecniche.


Ciao, Fantasma
Dal momento che decidi di trasformare il tuo hobby in un lavoro la prospettiva cambia parecchio, ti devi imbattere in alcune problematiche quotidiane che solitamente non si conoscono a livello amatoriale. Rimane comunque uno dei lavori più belli al mondo se i pesci tropicali sono la tua grande passione, ma non devi assolutamente pensare ad una cosa: «impegno in termini di tempo e risorse umane». L’attività non deve essere vista come un impegno, lo spirito deve rimanere quello dell’appassionato. I sacrifici sono davvero tanti, nel mio caso visto che sono solo a lavorare nella serra, il tempo da dedicare al resto, amici, vacanze, famiglia, altre attività è ridotto veramente all’osso. Anche quando dormi per assurdo pensi a come sistemare i discus, che spostamenti fare, come ottimizzare gli spazi, filtri, spedizioni ecc… La mattina indosso gli abiti da lavoro che certamente non ho comprato da Armani, (ancor meglio, in estate, è rimanere a torso nudo visto il caldo che fa in serra) e in sostanza vivi a contatto con i discus tutta la giornata.
Risorse tecniche e costi, variano in base a diversi fattori, non spiegabili in poche righe, ma alla fine, per quanto riguarda la tecnica, non è che si siano fatti passi da gigante negli ultimi anni, 5 vetri, acqua buona, buon cibo, attenzione per i particolari sono sempre la ricetta migliore per non avere problemi.




Claudiomarze
come riscaldi le piscine?


Ciao,
Per ovvie ragioni di risparmio e praticità non è ipotizzabile adottare un sistema di riscaldamento classico, viene portato in temperatura tutto l’ambiente dove tengo gli acquari e i vasconi utilizzando dei ventilconvettori collegati ad una caldaia e dei termoconvettri autonomi, questi sistemi separati mi assicurano un riscaldamento uniforme anche in caso di eventuali guasti e imprevisti.






Nitro 76
Grazie 1000 Fabio per il tempo che ci dedichi
Mi rendo conto che in ambito professionale, uno dei punti chiave e' avere il minor numero di perdite di avanotti. Che tipologia di cibo somministri agli avanotti subito dopo il riassorbimento del sacco vitellino, e con quale frequenza?


Come già accennato, negli ultimi mesi sto adottando un nuovo sistema d’allevamento artificiale che mi ha permesso di ottenere dei risultati inaspettati, la percentuale di sopravvivenza è ora altissima, ho cambiato i contenitori ed il sistema di pulizia delle vasche che utilizzo nei primi 8 giorni di nuoto libero, modificando gli ingredienti e gli arricchitori del pastoncino che rimane sempre a base di tuorlo d’uovo. Non ho ancora finito i vari test per poter dare una ricetta definitiva da poter utilizzare anche a livello amatoriale, preferisco avere dei dati più precisi e attendibili prima di sbottonarmi di più.
In ogni caso viene effettuato un cambio d’acqua totale tre volte al giorno e somministro altrettante volte il cibo, dopo la sifonatura e pulizia dei contenitori.


Metalstorm
Buongiorno Fabio, avrei una domanda di tipo sanitario:
quando si riscontra una malattia/parassitosi in alcuni soggetti come procede? isola i soggetti colpiti in vasche apposite o viene trattata tutta la vasca compresi gli altri pesci non colpiti?
Vengono effettuate delle terapie preventive?


Ciao,
fortunatamente negli ultimi due anni non ho avuto nessun problema di carattere sanitario. Orami nel mio allevamento circolano solo pesci nati da me da diverse generazioni e la cosa certamente aiuta a non dover fronteggiare situazioni pericolose.
Sarebbe un disastro dover curare una vasca di 13000 litri piena di discus anche solo per la quantità di medicinale che dovrei impiegare.
In ogni caso quando si riscontra una malattia è necessario capirne le cause esattamente nel mio caso, utilizzando i metodi e le attrezzature a disposizione del semplice appassionato quasi mai però è possibile risalire con precisione al tipo di patologia. A questo scopo mi sono appoggiato in passato a un istituto di zoo profilassi. Trattandosi di volumi d’acqua così imponenti sarebbe improponibile andare per tentativi come spesso si è costretti a fare a livello amatoriale. A seconda poi dei casi si può decidere come intervenire, se separare eventuali animali ammalati o meno. In linea di massima cerco sempre di evitare l’uso di medicinali che in misura più o meno invasiva influiscono negativamente sia sui pesci che sui filtri.


Paolo Piccinelli
Fabio buonasera e mille grazie per la splendida opportunità che ci offri mettendo a disposizione la tua esperienza!
La mia domanda, che in realtà è una serie di domande (già che ci sono ne approfitto, no?) è la seguente: qual’è la differenza «filosofica» fra l’allevamento domestico del discus e il vero e proprio allevamento a scopo commerciale e qual’è stata la molla che ti ha portato a diventare un allevatore?


Paolo Piccinelli:
Bella domanda, parto a rispondere da un punto fermo, mai e poi mai si potrebbe e dovrebbe avviare un allevamento professionale senza essere supportati da una passione smisurata, anche un semplice allevamento casalingo magari composto «solo» da 4-5 acquari richiede sacrifici non indifferenti che solo un attaccamento incredibile a questo hobby rendono accettabili. In alcuni casi questa passione nel tempo si trasforma in una vera e propria patologia. A questo punto si compie il salto, in pratica l’hobby diventa come uno stile di vita, non dimentichiamo che in allevamento non esistono sabati, domeniche, Natale o vacanze. Sono solito fare tutto in prima persona perché amo il mio lavoro e voglio assicurarmi che tutto proceda sempre per il meglio. Questo porta inevitabilmente anche a sacrificare addirittura le persone che ti stanno vicino. L’allevamento a scopo commerciale è radicalmente diverso da quello hobbistico, si deve far conto per forza di cose con numeri, tempo, spese, ecc… Normalmente in un allevamento è conveniente massimizzare la produzione, avere 4-5 acquari vuoti è un lusso. Purtroppo o per fortuna anche se i discus sono il mio lavoro una buona parte di me resta un appassionato che mi colloca a metà strada tra il professionista e hobbista, almeno per alcuni aspetti. Chi è venuto a visitare il mio allevamento sa bene che, giusto per fare un esempioo87, un posto per i pesci meno fortunati per i motivi più svariati lo trovo sempre, magari restano con me a lungo, magari per tutta la loro vita ma preferisco avere qualche litro in meno che far fare una brutta fine a quegli animali. Avere una percentuale seppur minima di pesci «sfigati» è fisiologico ma certamente la colpa non è loro.


Daniele 68
Benvenuto Fabio e grazie per aver messo a nostra disposizione il suo tempo.
Premetto le mie scarse conoscenze sui discus ma vorrei chiedere anche io due cose:
quali sono le varietà più richieste e perché secondo te (motivi che esulino dalle mode del momento)
il discus nelle sue forme wilde è richiesto?


DANIELE 68
Seguendo i vari forum e il popolo del Web sembrerebbe che le ultime generazioni di spottati siano le più ricercate così come gli albini, non si parla d’altro. Si sentono anche tantissimi nomi bizzarri e fantasiosi ma a livello puramente commerciale il discorso è completamente diverso, direi quasi opposto. L’esperienza mi ha insegnato che occorre avere una costante disponibilità di varietà classiche: Rosso Turchesi, Snake, Cobalto, Diamond, Pigeon Blood, Malboro... se possibile di tutte le misure dai 6-7 cm fino ad arrivare agli adulti. Altra cosa scontata ma fondamentale è quella di avere dei pesci robusti con un ottimo rapporto qualità prezzo. La ragione io credo sia da ricercare nel fatto che alla fine l’appassionato che vuole la rarità (che in genere corrisponde anche a una spesa più importante) è una percentuale infinitesimale rispetto alla media del grande pubblico. Forse chi frequenta assiduamente i vari portali specializzati ha una percezione non reale della situazione perché parte già da un livello per certi versi più avanzato, più specializzato e si relaziona con hobbisti che sono dei veri e propri «maniaci», nel senso buono della parola.
La richiesta che ho di selvatici è circa 1 su 5.000, personalmente non ne tengo, la cosa comunque è legata a un andamento scostante, quasi fosse una moda, i veri appassionati che allevano pesci di cattura e rimangono fedeli a tale scelta sono in realtà pochissimi.


Luca fish 12
Buonasera Fabio, ne approfitto anche io per farle una domanda un po' strana...
Quale è la cosa riguardante i Discus che più la affascina e per la quale ha deciso di dedicargli la sua passione?
Faccio questa domanda perchè ad essere sincero non ho mai apprezzato molto questa specie, probabilmente perchè non sono riuscito ancora a cogliere "quel di più" che hanno...magari mi può far scoprire una bellezza per me ancora nascosta!


Ciao Luca,
la tua domanda mi ha fatto riflettere molto ma sinceramente non sono riuscito a trovare una risposta precisa, sono sensazioni difficili da spiegare, non ho deciso io di prendere questa strada, è una cosa che mi è venuta così, naturalmente. Sarebbe facile dirti che sono rimasto stregato dalla riproduzione di questo ciclide che effettivamente è abbastanza singolare e affascinante ma c’è di più, è tutto l’insieme che mi ha catturato, non saprei dirti cosa di preciso, con tutta la buona volontà mi rendo conto di non riuscire a essere esaustivo.
Non sono sicuro, non lo evinco con certezza dalla tua domanda, ma penso che l’unico modo perché tu possa avvicinarti al mio mondo sia quello di provare ad allevare in prima persona dei discus, magari riusciresti a trovare tu, meglio di me, una chiave di lettura alla portata di tutti.


BAD TO THE BONE
Buongiorno Fabio, una cosa che mi incuriosisce molto sull'allevamento su larga scala è come viene trattata l'acqua utilizzata per le vasche, non mi riferisco al filtraggio ma al trattamento dell'acqua a monte, impianti di osmosi, correzioni dei valori chimici dell'acqua , uso di prodotti particolari....


Il successo di un allevamento professionale dipende da diversi fattori tra i quali di basilare importanza, è ovvio, riguarda il contenimento dei costi, quando si parla di pesci si parla per forza d’acqua. Nel mio caso di enormi volumi d’acqua che se dovessi anche filtrare con impianti ad osmosi renderebbero certamente più complicato il mio lavoro. Fortunatamente nella zona dove abito l’acqua già di partenza è di ottima qualità, non necessita di nessun trattamento, la posso utilizzare così come esce dalla rete. Addirittura per l’accrescimento dei piccoli è troppo tenera, è sufficiente però aggiungere del materiale calcareo come sabbia corallina, guschi di conchiglie, speciali pietre nel sistema di filtraggio per mantenere valori ottimali anche per i discus più giovani.




Luca-fish12
Una batteria di allevamento discus viene generalmente filtrata mediante filtri biologici tradizionali singoli sistemati su ogni vasca, oppure mediante un filtro centralizzato?
Meglio usare un biologico lento oppure massimizzare la nitrificazione con un percolatore?
I cambi è preferibile effettuarli continui goccia a goccia?


Ciao Luca,
il filtro percolatore è il sistema che preferisco e che adotto principalmente nella mia serra. I questo modo ottengo massima nitrificazione, migliore ossigenazione e nell’emergenza, in caso di blocco temporaneo dei filtri, i batteri rimangono in vita più a lungo rispetto a altri sistemi di filtraggio.
Quando ho progettato la mia serra ho previsto sia vasche centralizzate che acquari singoli, ci sono pro e contro in entrambi i sistemi, con il centralizzato ho il grosso vantaggio di poter tenere sotto controllo tutti i valori dell’acqua molto più facilmente, i valori infatti rimangono più stabili ed i pesci si possono spostare tranquillamente senza nessun tipo di acclimatamento. Lo svantaggio è che chiaramente l’acqua che gira è comune per tutte le vasche e quindi se dovesse esserci qualche patologia si rischia di far ammalare tutti i pesci della batteria.
Le vasche singole mi danno la possibilità di cambiare a piacimento e facilmente i valori dell’acqua a seconda delle esigenze. In questo modo posso anche fare degli «esperimenti» comparando ad esempio la crescita di gruppi di discus, al variare dei valori, dell’alimentazione, del sistema di gestione dei cambi ecc… Lo svantaggio è che i singoli acquari necessitano di maggiori attenzioni e tempi di gestione più lunghi. Il cambio in continuo è sicuramente un buon sistema perché consente di avere sempre acqua nuova ma senza sottoporre i pesci a forti stress e bruschi cambiamenti, si tratta solo in base alla situazione di trovare la giusta percentuale.


Dep305
Ciao Fabio, innanzitutto grazie per la tua disponibilità. Ecco la mia domanda:
Dai video sul tuo sito, noto che l'acqua che utilizzi per coppie in riproduzione è cristallina. Escludendo quindi l'uso della torba, come acidifichi l'acqua?


Ciao Dep,
siin linea di massima l’acqua delle coppie è quasi sempre cristallina, non utilizzo nessun tipo di acidificante, né naturale né chimico, ho un’acqua di rete già in partenza abbastanza tenera, anche se il pH difficilmente è sotto al 7, ritengo tuttavia che questo singolo valore sia praticamente ininfluente per avere successo con la riproduzione dei Discus, non so se valga sempre come regola aurea ma posso essere sicuro della cosa per quanto riguarda i pesci del mio allevamento.


Rizla
Ciao pensi sia corretto far digiunare i discus per un giorno? Si, no perchè? Grazie mille


Ciao,
no, non trovo necessario far digiunare i discus, li alimento tutti i giorni in maniera uniforme,
non penso nemmeno che possa fare bene o male una giornata di digiuno, forse in natura non trovano sempre da riempire la pancia, ma quello è un altro discorso, nulla a che vedere con i discus d’allevamento. Se non si parla di esemplari molto giovani uno o due giorni di digiuno non hanno conseguenze apprezzabili, forse anche di più. Alla fine neanche noi umani se saltiamo un pasto ci succede nulla però se non lo saltiamo è meglio, quantomeno a livello di buon umore e morale.


aquar
Ciao, volevo farti i miei complimenti! Il tuo sito del C.A.T. è semplice da visitare e ben curato, volevo semplicemente allinearmi con alcune domande già postate sulle malattia/parassitosi e come procede, ma soprattutto sull'acqua utilizzata per le vasche, dei valori chimici in generale e l'uso di prodotti/accessori particolari. Grazie


Ciao aquar,
per mia fortuna, la rete idrica della mia zona (Verbania) fornisce un’acqua ottima che utilizzo senza aggiunta di nessuna sostanza.
Avendo un pH neutro di partenza ed una durezza molto bassa nelle vasche dove ci sono molti pesci capita di avere addirittura l’inconveniente che il pH tende a precipitare, in questo caso aggiungo del materiale calcareo nei filtri in modo da mantenere un valore abbastanza stabile che varia tra il 6,8 il 7,2. Gestendo in maniera ottimale tutto l’impianto è difficile che si creino le condizioni per sviluppare delle parassitosi e mi auguro che questo non accada mai, nell’estrema evenienza però è sicuramente necessario affidarsi ad un centro specializzato, avendo molti pesci non posso rischiare di avere un’epidemia e non ho la possibilità di procedere a tentativi per eventuali cure.




Supergeko1983
Salve signor Cassano, io volevo sapere come viene trattata una parassitosi delle branchie, in particolare un' infestazione da trematodi......... grazie per la futura risposta


Ci sono diversi principi attivi che potrebbero risolvere questo problema, alcuni riportati su testi specializzati, altri tramandati da esperienze personali di allevatori o hobbisti, in alcuni casi si sono verificate delle guarigioni in altre delle vere e proprie stragi ed è per questo che non voglio dare dei consigli in merito, non è il mio campo. Secondo me ci si deve rivolgere a dei centri specializzati oppure si può scegliere di affidarsi a testi o a notizie trovate su Internet, ormai reperire dosi e principi attivi in rete è molto semplice ma non mi sento, per le ragioni che ho spiegato, di approvare un solo metodo o disapprovare totalmente altri, le esperienze in merito sono molteplici e spesso discordanti.


Marco AP
Ciao Fabio e grazie per la tua disponibilità. Io volevo farti una domanda "commerciale". Quanto è conveniente oggi aprire un allevamento specializzato come il tuo e quanto dovrebbe essere l'investimento minimo iniziale?


Ciao,
ottima domanda ma non sono sicuro di riuscire a spiegarmi in modo esaustivo come vorrei. Quanto è conveniente aprire un’attività come la mia? Penso dipenda principalmente dalle tue capacità, moltissimi sono i fattori da tenere in considerazione, prima di partire bisognerebbe pianificare tutto nei minimi dettagli e non lasciare o sottovalutare nessun aspetto.
Limare al minimo i costi di gestione è una delle priorità principali da tenere in considerazione, a questo scopo sarà necessario progettare nei minimi dettagli l’impianto filtrante, la coibentazione degli ambienti, il sistema di riscaldamento e d’illuminazione.
Ogni allevatore/commerciante deve poi trovare il suo «plus», ovvero il suo punto forte che lo caratterizza e lo fa essere competitivo rispetto alla concorrenza (prezzo, servizio, qualità del prodotto, fiducia).
Bisogna poi fare i conti anche con la parte meno stimolante, almeno per me, della gestione dell’attività, ovvero gli ordini, la vendite, le fatturazioni, le consegne ecc…
La disposizione e sistemazione dei pesci all’interno della serra non sempre è così scontata. I miei clienti pretendono giustamente di trovare oltre alla qualità a un buon prezzo anche una vasta scelta di taglie e colorazioni. A questo proposito diventa di vitale importanza lo sfruttamento di tutti gli spazi disponibili in modo da avere molti litri e molti acquari dove esporre e dividere gli animali a seconda delle loro caratteristiche.
L’avannotteria richiede altro spazio, i riproduttori idem, in più non si può pensare che le coppie possano sfornare ininterrottamente piccoli per mesi e mesi. È necessario poter tenere un grosso numero di esemplari adulti selezionati per far ruotare le coppie in modo da dare riposo ai pesci più sfruttati. Senza contare che il parco riproduttori va rinnovato costantemente per sostituire quelle coppie che ormai sono diventate troppo «vecchie».
La storia mi ha insegnato che se non le fai nascere in casa i riproduttori è quasi impossibile acquistarne di «giusti» anche a fronte di cifre importanti. Come già ho ricordato per me non esiste domenica, anche durante le principali festività come Natale, Pasqua, Primo dell’anno… sono in allevamento almeno due ore al mattino e due di sera.
L’investimento economico minimo iniziale dovrebbe essere valutato in base alle singole necessità, nel mio caso non è proprio quantificabile per il motivo che sono cresciuto negli anni. Sarà forse romantico ma l’investimento di gran lunga più oneroso per me è quello a livello umano, di tempo e sacrifici.
Ultimamente mi stava balenando l’idea di aprire uno allevamento anche in Sudamerica, sono quei progetti folli, forse irrealizzabili ma che ti aiutano a trovare spunti utili a migliorarti.
Dopo tutte queste premesse e considerazioni, essendo una persona positiva, mi sento di incoraggiare tutti a intraprendere la mia stessa strada, la dote fondamentale è avere passione, molta, molta passione perché i sacrifici saranno moltissimi.


mario86
quali strategie vengono adottate per sapere quotidianamente quanti soggetti e di quali varietà e dimensioni ci sono nelle piscine (cosa che risulta molto più semplice nelle vasche in vetro), se ben ricordo in queste vasche mi affacciavo dall'alto e non era semplice sapere quanti pesci c'erano.
viene fatta una spunta ogni volta che si mettono e tolgono pesci già identificati?


I pesci vengono contati prima di essere introdotti nei vasconi, l’operazione è abbastanza veloce ma ci sono solo piccoli margini d’errore. La conta sommaria mi serve solo come riferimento, i pesci destinati alla vendita vengono pescati ed inseriti in acquari di vetro, dove rimane più semplice la scelta sia per il cliente che per me quando devo preparare i discus per la spedizione, venduti i pesci negli acquari li rimpiazzo prelevandoli dalle piscinette, con questo sistema riesco a sapere in modo sufficientemente preciso quanti pesci rimangono in ogni vascone.



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Ultima modifica di michele; 22-03-2012 alle ore 23:42.
michele non è in linea  


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