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Ramirezi Per parlare di tutto quanto concerne i Ramirezi. Le esigenze, la riproduzione, la compatibilità, l’habitat, ecc.

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Vecchio 14-07-2013, 13:38   #1
davide.lupini
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Il genere Mikrogeophagus: informazioni su tassonomia, habitat, allevamento e riproduzione

Visto che è andato perso lo riposto

IL GENERE MIKROGEOPHAGUS


Questo genere ha avuto una nomenclatura piuttosto travagliata; inizialmente furono classificati come Apistogramma, nel 1977 Kullander li riclassificò come Papiliochromis, per alcuni ittiologi come Géry si dovrebbe usare il nome Microgeophagus introdotto da Frey nel 1957.
Il genere attualmente comprende due specie, Mikrogeophagus ramirezi e Mikrogeophagus altispinosus, diffuse in Sud America nella parte settentrionale i primi (Colombia e Venezuela) e nella parte centrale i secondi (Bolivia e Brasile).
Elementi comuni nelle due specie sono i primi raggi spinosi della pinna dorsale che in entrambe le specie sono allungati e la presenza di una macchia nera sui fianchi.
Entrambe le specie formano coppie più o meno durature, a livello riproduttivo entrambi depongono all’aperto con cure parentali convenzionali, in cui entrambi i genitori si occupano della cura della prole e del territorio di cova.
A livello di dimorfismo sessuale mentre nei ramirezi risulta ben evidente, negli altispinosus risulta più difficoltosa una corretta identificazione, nei primi questa facilità di sessaggio ha provocato diversi problemi:
spesso ci si scorda che sono ciclidi di coppia, per cui stà a loro scegliersi (più precisamente è la femmina a scegliere il compagno) andando a forzare la coppia, prendendo un maschio certo e una femmina certa, può accadere che non si piacciono, che la “coppia” non risulti affiatata, che il maschio sia troppo aggressivo e la femmina troppo sottomessa ecc… tutto questo provoca stress, ferite, difficoltà ad alimentarsi, covate non portate a buon fine, rischio di essere attaccati da patogeni, ammalarsi e nei casi più gravi morire.
In entrambe le specie è fondamentale partire da 4/5 esemplari e dare loro la possibilità di scegliersi.

Mikrogeophagus altispinosus (Haseman 1911)

Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Actinopterygii
Ordine: Perciformes
Famiglia: Cichlidae
Sottofamiglia: Geophaginae
Genere: Mikrogeophagus
Haseman 1911

Questa specie compare per la prima volta in letteratura negli anni ’60 quando Lüling catturò un esemplare nel 1966 in Bolivia vicino a Todos Santos, questa scopertà fu alla base di una serie di errori che portarono alla difficile catologazione del genere Mikrogrophagus, difatti Lüling e Meinken lo lo identificarono come Apistogramma ramirezi, questo generò anche il problema della messa in discussione della zona di origine del Mikrogeophagus ramirezi.
Fortunatamente Kullander nel 1981 lavorando sull’esemplare conservato da Lüling confrontandolo su altri esemplari provenienti da altri musei riuscì a dipanare l’enigma, potè stabilire che la specie era la stessa di quella già descritta nel 1911 da John Dietrich Haseman.

Caratteristiche

Rispetto ai "cugini" ramirezi si caratterizzano per una dimensione maggiore (occhio alla sovralimentazione!!) e da una colorazione più sbiadita.
Dalla nuca parte una striscia che attraversa l’occhio e arriva fino alla guancia in prossimità dell’opercolo branchiale, sono presenti inoltre 6 fasce verticali sul corpo non sempre evidenti (si notano in particolari stati emotivi dell’animale).
Il colore di fondo è giallo paglierino che sfuma in una macchia più o meno estesa dietro l'occhio di colore marroncino/rosa, sono presenti inoltre delle iridescenze azzurrine, sulla base della pinna caudale si trova una macchia che arriva fino all’orlo della pinna, un’altra macchia ben più evidente è quella sui fianchi.
Nei Mikrogeophagus altispinosus si possono contare in media 15 spine nella pinna dorsale e 13/14 raggi nelle pinne pettorali.


maschio di Mikrogeophagus altispinosus


giovane femmina (si nota la papilla genitale estroflessa) di Mikrogeophagus altispinosus Rio Mamoré f1, foto di Davide Lupini

Distribuzione



Endemico dei sistemi fluviali in Bolivia e Brasile in particolare Rio Guaporé e Rio Mamoré.

Habitat

I biotopi di questa specie si trovano nel bacino idrografico del Rio Mamoré e del Rio Guaporé, sono stati rinvenuti nel io Quizer (14km da San Ramon), nella foce dell’Igarapé Palheta presso Guajara’-Mirim, in un piccolo avvallamento nei pressi di Todos Santos e in un banco di sabbia in corrispondenza dello sbocco del Rio Guaporé.
Nelle zone di origine le acque sono piuttosto torbide, con scarsa visibilità ed i valori si attestano attorno a ph7 con durezza totale e carbonatica attorno a 4°, t° dell’acqua di 27° e conduttività di circa 123µS, che variano a seconda della stagione.


zona rivierasca dell'Igarapé Palheta presso Guajara’-Mirim


zona rivierasca del Rio Guaporé


zona rivierasca del Rio Guaporé


zona rivierasca del Rio Mamoré


Rio Mamoré

Dimensione massima raggiunta

Il maschio si attesta sui 7/8cm la femmina è poco più piccola, circa 6/7cm.

Dimensione minima vasca

Sono adatti ad un'acquario di comunità, anche se la configurazione ideale è una vasca a loro dedicata con compagni di vasca tranquilli come loricaridi (otocinclus) e corydoras, per una coppia è consigliata una vasca di 80/100lt lunga 70/80cm.

Arredamento vasca

Il substrato ideale è sabbia sugar size, essendo della sottofamiglia dei geophagini tende a scavare e prendere la sabbia facendola passare poi tra le branchie.
Come arredamento possono essere inseriti sassi e pietre che saranno utilizzate come zona di deposizione, piante e radici forniranno zone d’ombra e di riparo.

Temperatura

24/27°.

Valori di ph

6/7.5.

Valori di kh

<8.

Alimentazione

Pesce rustico e adattabile in acquario accetta un pò di tutto, è importante per il loro benessere variare il più possibile la dieta offrendo pellet, fiocchi proteici e vegetali, vivo e surgelato, occhio a non sovralimentarlo, la dieta deve essere ricca e varia.

Compatibilità

E' un ciclide dal carattere forte, l'aggressività extraspecifica non è molto accentuata (ma si fanno rispettare), più elevata è quella intraspecifica nei maschi sono frequenti gli scontri (si prendono la bocca a vicenda e si strattonano) per la supremazia della vasca.
Compagni di vasca ideali sono piccoli loricaridi, corydoras e caracidi (questi ultimi se non si punta alla riproduzione).

Dimorfismo sessuale

Il dimorfismo è poco accentuato, i maschi sono più grandi e snelli, presentano inoltre una colorazione più marcata e una maggiore estensione delle pinne impari, nelle femmine la pinna anale è in genere smussata.

Allevamento e Riproduzione

Sono pesci di facile allevamento, si dimostrano rustici e adattabili, anche la riproduzione non è troppo difficoltosa, l'ideale è partire sempre da 5/6 esemplari da cui si formerà la coppia.
Il rituale del corteggiamento sono piuttosto interessanti: il maschio e la femmina si dispongono uno di fianco all'altro e scuotono la testa, si mordicchiano e scavano nervosamente nel substrato (se questo lo permette).
Una volta scelta la zona di deposizione (sassi lisci, legni oppure foglie) queste vengono pulite e inizia la fase della deposizione.
Quando compare l'estroflessione dell'organo genitale nella femmina tempo poche ore e la coppia inizierà a deporre: la femmina inizia a depositare le uova sulla superficie pulita con il maschio che rapidamente la segue fecondandole.
Questo si ripete per più passaggi a seconda del numero di uova deposto (da poche decine a un centinaio,dipende dalla dimensione della femmina).
Maschio e femmina svolgono le cure parentali difendendo nido e territorio.
I piccoli una volte schiuse le uova (48/72h a seconda della t°) in genere vengono spostati dalla coppia, spesso in buche nel substrato precedentemente scavate, non di rado i genitori tendono spesso a spostare le larve appena schiuse in più luoghi prima del nuoto libero.
Per stimolare la riproduzione sono importanti una corretta alimentazione, una buona acqua con ph <7, una bassa conducibilità (100/250µS) e l'innalzamento di un paio di gradi della t°.

Alcuni video sulla riproduzione e cure parentali:

http://www.youtube.com/watch?v=1O9OPOC0UxI

http://www.youtube.com/watch?v=UayfRfbHl4E

http://www.youtube.com/watch?v=3oNHzg7yjEs






Mikrogeophagus ramirezi (MYERS & HARRY, 1948)
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Actinopterygii
Ordine: Perciformes
Famiglia: Cichlidae
Sottofamiglia: Geophaginae
Genere: Mikrogeophagus
MYERS & HARRY, 1948


Il “ramirezi”, dalla sua scoperta nel 1948 ha riscontrato un grande successo tra gli acquariofili e allevatori, diventando ben presto non solo uno dei ciclidi nani più conosciuti, ma anche uno dei più apprezzati e popolari pesci d’acquario. Questa sua popolarità, croce e delizia, lo ha reso uno dei ciclidi più sfruttati e selezionati nel panorama acquariofilo, le numerose selezioni avvenute in questi anni hanno prodotto sempre nuove varietà che hanno stravolto, in negativo (IMHO) questa splendida specie.
Vale la pena fare un piccolo elenco delle varie forme di selezione eccessiva, che hanno invaso il mercato acquariofilo:
-Mikrogeophagus ramirezi gold
-Mikrogeophagus ramirezi pinne velo
-Mikrogeophagus ramirezi pinne velo+gold
-Mikrogeophagus ramirezi baloon
-Mikrogeophagus ramirezi baloon+gold
-Mikrogeophagus ramirezi balloon+pinne velo
-Mikrogeophagus ramirezi electric blue

Croce e delizia appunto, termini quanto mai azzeccati nel descrivere le varie esperienze avute con questi magnifici pesci, stupendi e quanto mai delicati i “Butterfly cichlid” come li chiamano gli anglosassoni sono veramente colorati come una farfalla, ma altrettanto delicati e fragili.
Su di loro aleggia da anni una sorta di maledizione (ho letto spesso della “maledizione dei ramirezi” ndr) dovuta alla morte (sintomatica o asintomatica) di uno o entrambi gli esemplari di una “coppia”.
Ciò è dovuto in parte ad una debolezza genetica dovuta all’eccessiva selezione, ma in gran parte è da attribuire ad uno scorretto allevamento, spesso vengono tenuti in vasche ancora troppo giovani, con valori instabili, molto spesso vengono presi esemplari singoli spacciati come coppie e si incorre nei problemi poc’anzi descritti.
Altro problema che spesso si riscontra nel loro allevamento e riproduzione è l'incapacità di portare a termine le covate, spesso e volentieri si assiste a fenomeni di cannibalismo da parte degli stessi genitori verso uova e/o larve, i motivi possono essere diversi:
-perdita dell'imprinting dovuto a continui "scippi" di uova/larve che vengono allevati in artificiale, ciò provoca una perdita progressiva dell'istinto di cura della prole.
sicuramente con un allevamento di tipo artificiale si avranno meno perdite, ma consideriamo anche che stiamo parlando di ciclidi che hanno cure parentali anche prolungate, in cui sono entrambi i genitori a prendersi cura di uova prima e larve/avannotti poi.
la compentente di istinto che è parte del loro bagaglio genetico deve essere supportata anche dall'esperienza, qui entra in gioco l'imprinting che hanno sin da giovani osservando i comportamenti dei genitori.
-vasca non idonea, sono una specie che tende a stressarsi molto facilmente, una vasca zeppa di potenziali predatori e/o disturbatori provoca nella coppia uno stress eccessivo, il risultato è la perdita della covata dovuta a predazione oppure da parte degli stessi genitori che non riescono a difendere la prole.

Caratteristiche

La colorazione del corpo degli esemplari selvatici sotto certi aspetti è più intensa, sono molto evidenti le iridescenze, hanno un corpo più snello e le pinne (specie la dorsale) hanno raggi più sviluppati rispetto gli esemplari di allevamento che risultano più tozzi con una colorazione maggiore, anche le pinne risultano meno sviluppate.
I Mikrogeophagus ramirezi presentano 7 fasce verticali che a seconda dell’umore sono più o meno visibili, una macchia laterale scura anch’essa di intensità più o meno elevata.
Si contano 13/14 raggi nella pinna dorsale i primi 3 possono avere una lunghezza maggiore rispetto gli altri e 11/12 raggi nelle pinne pettorali.


esemplare selvatico di Mikrogeophagus ramirezi (maschio)


esemplare selvatico di Mikrogeophagus ramirezi (femmina)


esemplare di allevamento


Mikrogeophagus ramirezi Orinoco f1, foto di Davide Lupini


coppia di Mikrogeophagus ramirezi Orinoco f1, foto di Davide Lupini

Distribuzione



Endemico del sistema fluviale dell’Orinoco in Venezuela e Colombia.


Habitat

La principale regione di distribuzione si trova a sud di Puerto Gaitan tra i Rio Manacacias e il Rio Yacao, l’areale di diffusione attualmente noto in Venezuela e Colombia si estende sul territorio tra i l 4 e 9°N e tra il 62 e 72°W.
I biotopi naturali di Venezuela e Colombia sono molto simili, sono stati rinvenuti in ruscelli, in laghi di acqua bassa che si estendono in praterie aride senza vegetazione rivierasca, in laghetti ricchi di piante, palme, in laghi ricchi di vegetazione subacquea (Cabomba furcata, E. heterosperma, Marsilea, Mayaca, Sagittaria) e emersa (Echinodorus sp.), galleggianti (Eichornia).
Le acque sono in genere cristalline e ambrate, con buona visibilità, ma sono stati catturati anche in biotopi di acque scure, torbide e dalla scarsa visibilità, il fondo si presenta in genere fangoso o sabbioso.
Tutti i biotopi sono però caratterizzati da acqua estremamente acida ph 4,3/7,3 e tenera <10/40 µS con temperature variabili da 26 a 33°, questi valori hanno una certa variabilità a seconda della stagione secca o delle piogge.
In questi habitat i ramirezi convivono con specie quali piccole Crenicichla, Apistogramma sp. (hongsloi, hoignei, guttata)
Come per gli altispinosus è un ciclide ovodepositore con cure biparentali, la deposizione tende ad avvenire a cavallo tra al stagione secca e quella delle piogge nei mesi di marzo-aprile in questo modo i giovani svezzati potranno trovare cibo e nascondigli durante la stagione delle piogge.



Mikrogeophagus ramirezi nel suo habitat, foto di Ivan Mikolji


Río Morichal Largo, foto di Ivan Mikolji


Río Morichal Largo, foto di Ivan Mikolji


zona rivierasca del Rio Orituco

https://www.youtube.com/watch?v=LpGyXBNpERw

Dimensione massima raggiunta

Il maschio si attesta sui 6cm la femmina è poco più piccola, circa 4cm, ma in alcuni casi può raggiungere circa la dimensione del maschio.

Dimensione minima vasca

Sono adatti ad un'acquario di comunità, anche se la configurazione ideale è una vasca a loro dedicata con compagni di vasca tranquilli come loricaridi (otocinclus) e corydoras, per una coppia è consigliata una vasca di 70/90lt lunga minimo 60/70cm.

Arredamento vasca

Il substrato ideale come per il cugino boliviano è la sabbia sugar size, essendo appunto dei geophagini tendono a scavare e prendere la sabbia facendola passare poi tra le branchie.
Come arredamento possono essere inseriti sassi e pietre che saranno utilizzate come zona di deposizione, piante e radici forniranno zone d’ombra e di riparo.

Temperatura

24/28°.

Valori di ph

5.5/6.8.

Valori di kh

<5.

Alimentazione

E’ importante per il loro benessere variare il più possibile la dieta offrendo pellet, fiocchi proteici e vegetali, vivo e surgelato, arricchendola di quando in quando di un complesso multivitaminico, la dieta deve essere quanto più ricca e varia.

Compatibilità

E' un ciclide tranquillo ma che sa farsi rispettare, l'aggressività extraspecifica non è molto accentuata, più elevata è quella intraspecifica nei maschi sono frequenti atteggiamenti di minaccia con parate e dimostrazioni di forza, in caso queste intimidazioni non vanno a buon fine si passa alle vie di fatto con attacchi anche violenti.
Compagni di vasca ideali sono piccoli loricaridi, corydoras e piccoli caracidi (questi ultimi se non si punta alla riproduzione).

Dimorfismo sessuale

Il dimorfismo quando sono maturi sessualmente è ben evidente i maschi sono più grandi, snelli e colorati, possono presentare una maggiore estensione dei primi raggi della pinna dorsale, una maggiore estensione delle ventrali e anale. Le femmine sono in genere più tozze, con pinnaggio meno sviluppato, la pinna anale è in genere corta e smussata, è inoltre ben evidente una macchia color rosa sul ventre.

Allevamento e Riproduzione

Sono pesci tra i più venduti e commercializzati questo non significa che sono di facile allevamento, pretendono vasche mature, con valori stabili al limite della perfezione e rientranti nei parametri ideali di allevamento.
La riproduzione non è troppo difficoltosa, l'ideale è partire sempre da 5/6 esemplari da cui si formerà la coppia, in questo modo la coppia sarà più duratura e armoniosa.
Il rituale del corteggiamento sono molto interessanti, il maschio si produce in continue parate, e confronti con gli altri maschi.
Una volta che la femmina lo sceglie e si forma la coppia, questi iniziano a cercare insistentemente un substrato adatto per al deposizione, iniziando a pulirlo, scuotendo nervosamente la testa, in corrispondenza della deposizione se il substrato lo permette iniziano a scavare una piccola fossa (6/7cm di diametro) e moderatamente profonda (1 o 2cm) che può essere usata sia come luogo di deposizione (raro) oppure come luogo dove spostare le larve.
Di solito le zone preferite per la deposizione sono sassi lisci, legni oppure foglie, queste vengono pulite e inizia la fase della deposizione.
Quando compare l'estroflessione dell'organo genitale nella femmina tempo poche ore e la coppia inizierà a deporre: la femmina inizia a depositare le uova sulla superficie pulita con il maschio che rapidamente la segue fecondandole.
Questo si ripete per più passaggi a seconda del numero di uova deposto (da poche decine a un centinaio,dipende dalla dimensione della femmina).
Maschio e femmina svolgono le cure parentali difendendo nido e territorio.
I piccoli una volte schiuse le uova (48/72h a seconda della t°) in genere vengono spostati dalla coppia, spesso in buche nel substrato precedentemente scavate, i genitori se non si sentono sicuri tendono a spostare con una certa frequenza le larve da una zono all’altra della vasca.
Dato interessante è la dimensione delle larve che risultano essere molto più piccole di altre specie di ciclidi nani di piccole dimensione come ad es. Apistogramma sp. appena iniziano a nuotare i giovani Apistogramma misurano circa 4/5mm contro i 3/3,7mm dei piccoli ramirezi.
Per stimolare la riproduzione sono importanti una corretta alimentazione, una buona acqua con ph <6,5, una bassa conducibilità (100/200µS) e una t° attorno a 27/28°.

Alcuni video sulla riproduzione e cure parentali:

https://www.youtube.com/watch?v=J5wAvf9TlzI

https://www.youtube.com/watch?v=73FPz8_f4v0

https://www.youtube.com/watch?v=rpXh...C156E480D841E6

https://www.youtube.com/watch?v=BYxF...D841E6&index=1

Ultima modifica di davide.lupini; 01-01-2014 alle ore 19:28.
davide.lupini non è in linea   Rispondi quotando
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Tag
allevamento , genere , habitat , informazioni , mikrogeophagus , riproduzione , tassonomia

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