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Schede malattie dolce In questa sezione potrai consultare diverse schede sulle malattie dei pesci tropicali d'acqua dolce e lasciare la tua esperienza al riguardo.

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Vecchio 07-01-2008, 19:49   #1
lele40
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Tassonomia dei parassiti

Premessa:
I parassiti che possono colpire i pesci possono essere virus, batteri, protozoi, funghi e metazoi, l'acquariofilo deve conoscerne le principali caratteristiche per intervenire in modo mirato sulla relativa patologia.

Virus:
Le dimensioni variano da 20µm a 250 - 300 µm e si possono osservare solo con l’ausilio di microscopi elettronici.
I virus sono unità intracellulari che manifestano la loro presenza per i danni che arrecano alle cellule, sono parassiti che invadono le cellule degli organismi moltiplicandosi al loro interno, essi possono moltiplicarsi soltanto parassitando le cellule di alcuni di ospiti specifici (animali, piante, funghi e batteri).
Il materiale genetico dei virus è relativamente scarso, ma è sufficiente per programmare una cellula completa.
La moltiplicazione di un virus in una cellula ospite produce nuove unità dette virioni, ogni virione racchiude il proprio materiale genetico in un involucro proteico detto capside, il quale si forma all'interno della cellula ospite per auto-assemblaggio di molecole proteiche virali. I virus più piccoli hanno informazioni genetiche per tre sole proteine, quelli più grandi hanno centinaia di geni.

Batteri:
Le loro dimensioni variano da pochi micron, visibili solo al miscroscopio elettronico, a 30 micron; alcuni raggiungono anche un centinaio di micron e sono osservabili ad un microscopio ottico.
Sono organismi unicellulari procarioti, ossia privi di nucleo, con struttura semplice in cui tutte le reazioni di base avvengono all'interno della membrana plasmatica.
Non dobbiamo per questo pensare che siano dei semplici involucri di composti chimici, in quanto la membrana dei procarioti è una struttura assai complessa, in grado di svolgere molte attività tra le quali la regolazione dell'ingresso e dell'uscita delle sostanze, lo svolgimento delle principali tappe di trasferimento dell'energia e la sintesi dei composti chimici.
Nella membrana plasmatica e nelle pareti cellulari è inclusa la base dei flagelli, appendici a forma di frusta che consentono lo spostamento dei batteri. Altri batteri hanno appendici più corte delle pili.
I batteri si possono suddividere in base a diversi criteri.
Secondo la forma: bacilli e clostridi hanno forma di bastoncino, cocchi, sono di forma sferica e sono chiamati diplococchi se si dispongono a coppie, streptococchi se si dispongono a catena, stafilococchi, se sono a grappolo e sarcine se sono a forma di cubo, vibrioni, con forma a virgola, spirilli, a spirale e spirochete se hanno più curve.
Un'altra suddivisione è quella in base alla temperatura a loro più favorevole, avremo pertanto batteri criogeni, mesofili e termofili.
I batteri possono anche essere classificati in base alle modalità di respirazione;
I batteri aerobi obbligati ricavano l'energia da reazioni di tipo metabolico in cui è necessaria la presenza di ossigeno.
I batteri anaerobi obbligati possono vivere solo in assenza di ossigeno.
I batteri anaerobi facoltativi sono in grado di sopravvivere anche in mancanza di ossigeno, ma se quest'ultimo è presente la loro crescita ne risente positivamente.
In base alle modalità di nutrizione si distinguono autotrofie eterotrofi.
Gli autotrofi sono batteri in grado di sintetizzare le molecole organiche utilizzando come base di partenza dei composti inorganici, mentre i batteri eterotrofi riescono solo a metabolizzare composti organici che sono già stati sottoposti a precedenti processi di sintesi.
La maggioranza dei batteri appartiene al gruppo degli eterotrofi, il quale può essere suddiviso in due grandi categorie, quella deibatteri saprofiti,batteri che si nutrono di materie vegetali e animali in via di decomposizione e quella dei batteri parassiti, che si nutrono utilizzando il metabolismo di altri animali.
Un ulteriore criterio importante di suddivisione dei batteri è quello della colorazione di Gram, che consiste nell'immersione della cellula in una soluzione di cristal violetto e poi di una soluzione di iodio e successivo lavate con alcol.
I batteri che resistono all'azione del solvente e rimangono viola sono indicati come Gram positivi, quelli che vengono decolorati e assumono il colore rosso sono indicati come Gram negativi.
Questi diversi colori sono associati ad una struttura differente della membrana: la membrana più esterna dei batteri gram negativi ha una notevole importanza in quanto contiene componenti che rendono tossici gli organismi che la possiedono.
La maggior parte dei batteri patogeni sono pertanto gram negativi.
Tuttavia possono esserci batteri gram negativi pacifici e batteri gram positivi portatori di patologie.
Per tanto questo metodo fornisce utili informazioni sull’entità del batterio ma non da fornisce una identificazione certa.
L’unica certezza che si ha per definire e quindi classificare un batterio e quella di effettuare una coltura, quando le colonie si saranno ben sviluppate, in base alla reazione che avranno nei confronti di alcuni agenti chimici, si potrà definire la loro natura.
Fortunatamente la maggior parte delle malattie batteriche provoca determinati sintomi che ne facilitano l'identificazione.
In assenza di nutrimento alcuni batteri (tra cui quelli del genere bacillus e clostridium) formano endospore, Un'endospora (che è gram positiva) è una cellula modificata, prodotta all'interno di una cellula normale, contenente una copia completa del DNA in forma inattiva e dormiente.
Le endospore batteriche sono ricoperte da diversi strati di materiali che le rendono resistenti al calore a ad attacchi chimici. Alcune endospore possono resistere alla bollitura per più di un'ora. Endospore trovate in depositi fossili possono germinare ossia dividersi e produrre cellule normali, se poste in condizioni favorevoli.
Ricordiamo che solitamente un pesce è resistente alla maggior parte delle infezioni a patto che sia allevato e nutrito correttamente.
E' compito dell’acquariofilo mantenere l'ecosistema in cui fa vivere pesci e piante in equilibrio, in quanto l’indebolimento dei pesci, per mancanza di igiene, stress ed elevate temperature permettono il proliferare di questi parassiti e quindi il comparire di patologie batteriche.

Protozoi:
I protozoi o protisti, sono organismi eucarioti, unicellulari, capaci di accrescersi e riprodursi solo in ambienti umidi, si possono trovare in acqua marina, acqua dolce, alcune specie sono plantoniche, mentre altre vivono ancorate al substrato (bentoniche). Dense popolazioni sono state rinvenute in stagni che stagionalmente si prosciugano o in pozze periodiche e nei terreni umidi.
Sono altresì diffusi come parassiti di animali e piante.
In base al rapporto tra parassita e ospite si possono distinguere tre tipi di interazione:
Commensalismo: i parassiti commensali trovano nell'organismo ospite i nutrienti necessaria alla sua crescita e riproduzione, senza arrecare danno.
Simbiosi: nella simbiosi sia parassita che ospite sono avvantaggiati dalla convivenza.
Parassitismo patogeno: in questo caso i parassiti determinano danni più o meno gravi all'ospite.
Varie specie di protozoi sono normalmente presenti in acquario (ectoparassiti), o nel pesce (endoparassiti) senza che vi sia patologia, questa subentra nel momento in cui il soggetto è indebolito, oppure in condizioni di scarsa igiene ambientale della vasca, dove si possono scatenare vere e proprie epidemie favorite dall'ambiente chiuso; in natura gli episodi di contagio sono molto più rari.
La maggior parte dei parassiti dei pesci può essere identificata con l'aiuto di un microscopio, se questo strumento non è disponibile, la diagnosi può essere difficile o dubbia, specialmente se si tratta di parassiti interni; ad un'errata diagnosi consegue una errata terapia, che se non porta a miglioramenti viene sostituita da un'altra, ciò comporta una perdita di tempo ed è spesso causa di maggior danno rispetto all'astensione dell'uso di qualsiasi farmaco.
A seconda dei mezzi di locomozione utilizzati per il loro spostamento e la loro capacita’ di sopravvivenza vengono definiti: Flagellati, Ciliati, e Microsporidi.
Flagellati: appartenenti a questa classe sono i protozoi che presentano uno o più flagelli osservabili con microscopio ottico, che permettono un movimento a frusta o alternato. Possono infettare i pesci superficialmente (ectoparassiti) o invadere i loro organi interni (endoparassiti).
Hanno fasi vitali complesse che prevedono una fase obbligata (in cui il parassita accresce le sue riserve organiche) ed una fase libera dove si deposita sul fondo o nell’acqua stessa e compie la maturazione dei nuovi parassiti.
Esempio di questi protozoi è l'Hexamita/spironucleus che si trova frequentemente nel tubo intestinale dei pesci di acqua dolce. I pesci colpiti appaiono estremamente magri, a volte con l'addome disteso, dall'intestino fuoriesce materiale mucoide giallastro.
Ciliati: presentano delle strutture piliformi, simili a cilia che utilizzano per muoversi e alimentarsi. Sono particolarmente resistenti in quanto hanno la capacità di formare delle “cisti” che li rendono difficilmente attaccabili.
Negli acquari, che costituiscono degli ambienti chiusi, i ciliati non dovrebbero essere presenti, infezioni ricorrenti di questi protozoi sono indice di cattiva gestione molti di essi, proliferano nei detriti organici che si accumulano sul fondo della vasca. Possono passare con facilità da un acquario all'altro, mediante attrezzi, quali retini, tubi o le stesse mani di chi esegue la manutenzione.
La sintomatologia tipica di un' infezione da ciliati comprende fenomeni irritativi della pelle e delle branchie, che si manifesta con strofinamenti, guizzi o respirazione rapida.
Tra le più note ci è l' Ichthyophtirius multifiliis, comunemente detta malattia dei puntini bianchi.
Sporozoi: Sono parassiti endocellulari che necessitano del tessuto dell'ospite per riprodursi I pesci si infettano quando ingeriscono spore con gli alimenti contaminati o per necrofagia (ingestione di tessuti infetti di pesci morti). La moltiplicazione delle spore provoca ingrandimento della cellula ospite (ipertrofia) e i pesci colpiti possono presentare piccole masse simili a tumori sui tessuti colpiti.
La diagnosi è confermata dal ritrovamento delle spore nei tessuti infetti.
La sintomatologia dipende dal o dai tessuti colpiti e varia da forme silenti a morte dell'animale: nei casi più gravi le cisti si ingrandiscono a tal punto da ostacolare la funzione dell'organo colpito per la quale ne deriva grave morbilità o mortalità.
Un'infezione frequente è quella sostenuta da Pleistophora, che colpisce i muscoli scheletrici.
Non esistono trattamenti efficaci per la terapia da Microsporidi dei pesci. Le spore sono molto resistenti e possono sopravvivere per lunghi periodi. Si raccomanda l'eliminazione dei colpiti e l'accurata disinfezione degli ambienti.

Funghi:
Sono causate dai generi Achyla e Saprolegna spp. sono due tipologie diverse di organismi e la loro distinzione e possibili soltanto osservandoli ed esaminandoli al microscopio, benché entrambe generino sul corpo del pesce formazioni cotonose di colore chiaro.
In condizioni di buona gestione della vasca il muco presente sull'epidermide del pesce è in grado di difenderlo da questi organismi. Se non curata la patologia può insediarsi all'interno causando problemi all'osmoregolazione arrivando ad essere letale se colpisce le branchie.
La patologia causa ingenti perdite di uova e di avannotti.
Le saprolegniaceae vivono principalmente su resti organici in acque dolci o salmastre, si moltiplicano per lo più per zoospore biciliate e in alcuni casi possono scatenare attacchi parassitari, causando vaste epidemie.
Sono generalmente delle patologie secondarie che si introducono attraverso necrosi cellulari o danni epiteliali.


Metazoi:
Sono parassiti pluricellulari e consistono in veri e propri animali. Sono provvisti di uncini, artigli, ventose atti ad aggrapparsi ai pesci e da loro nutrirsi.
La loro individuazione è, rispetto agli altri parassiti sopra citati, decisamente più semplice, viste le loro ragguardevoli dimensioni.
Sui pesci possono presentare dimagrimenti veloci, perdita dei colori, difficoltà respiratorie e natatorie.
La loro diffusione in acquario è molto sporadica, la loro intrusione può avvenire per ingresso accidentale del parassita hanno un ciclo riproduttivo non limitato ad una semplice divisione cellulare, nel quale concorrono maschi e femmine e la conseguente deposizione di uova. che si innesca in precisi periodi ed in particolari condizioni climatiche e chimiche.
La maggior parte di essi, essendo ben visibile, può essere rimossa meccanicamente, se il caso anestetizzando il pesce con 1-2 cc/l di una soluzione di chinaldina per 3 o 4 minuti.
E bene sottolineare che un attacco da metazoi può provocare oltre a ife fungine anche infezioni non del tutto trascurabili.
Si suddividono in due phylum: Platyelminthes e Artropodi.
Platyelminthes o vermi piatti, pur differendo in maniera considerevole anche nella stessa classe, è sempre appiattito in senso dorso ventrale.
Ne fanno parte le seguenti classi:
I Cestodi anche chiamati “vermi a nastro”, quelli di interesse acquariofilo sono dell'ordine degli Pseudophyllidea, la loro sede definitiva è sempre l'intestino dell'ospite. Si nutrono per assorbimento delle sostanze attraverso il loro rivestimento detto tegumento. La patologia deriva dalla sottrazione di sali minerali e vitamine essenziali, al quale spesso si aggiunge un danno meccanico dovuto all'impedimento della peristalsi e del transito delle feci.
I Monogenei sono ectoparassiti delle branchie o della cute dei pesci, ma in alcuni casi si possono definire mesoparassiti poiché si insediano nelle cavità dei pesci, quella boccale, nella cloaca o nella vescica. Sono caratterizzati da una grossa ventosa posteriore armata da una serie di uncini. Sono ermafroditi e il loro ciclo biologico è di tipo diretto (non prevede l'intervento di un ospite intermedio).
I Digenei (Tramatodi) possiedono organi di attacco che consentono di aderire all'ospite per mezzo di ventose, uncini o tenaglie, hanno una cavità orale, seguita da intestino che termina a fondo cieco. Sono ermafroditi, il loro ciclo biologico è sempre di tipo indiretto e prevede la presenza anche di tre ospiti intermedi.
Gli Acanthocephala endoparassiti di pochi millimetri di lunghezza, privi di apparato digerente, sono parassiti dell'intestino, hanno un ciclo indiretto e gli antropodi (crostacei), in un caso un mollusco,fungono da ospiti intermedi. Attaccano l'ospite per mezzo di una proboscide retrattile.
Hanno sessi separati e le infezioni che provocano sono di difficile trattazione.
Nematodi: la maggior parte di essi conduce una vita libera in ambiente umido, molti però sono parassiti di piante e animali. Solitamente hanno sessi separati, ma vi sono casi di ermafroditismo e partogenesi. Il ciclo biologico comprende 4 mute e 4 stadi larvali.
Sono vermi cilindrici dotati di bocca con mascelle e labbra, collegata alla cavità intestinale, seguita da retto e ano.
Artropodi: Hanno un corpo formato da zampe ed antenne, è il phylum cui appartengono insetti e crostacei, in effetti questi parassiti li ricordano nell'aspetto. Parassitano esternamente la pelle dei pesci ancorandovisi.
Si suddividono in tre ordini: Copepoda, Branchiura e Isopoda
I Copepodi sono uno dei gruppi più numerosi di crostacei e sono fonte di alimento per i pesci, molti sono parassiti di invertebrati e pesci e si sono evoluti sviluppando organi e strategie efficaci per le loro attività parassitarie. Hanno un ciclo vitale complicato che prevede il passaggio attraverso dieci stadi diversi; in fase di pre-adulto il copepode può muoversi liberamente nel corpo dell'ospite cercando di raggiungere la testa o le branchie. L'adulto si aggancia alla cute dell'ospite mediante un filamento apicale, questo determina uno scollamento tra l'epidermide e la membrana basale della cute, a questo punto il filamento si attacca alle scaglie e lesiona la cute in modo grave, può provocare la morte del pesce per la rottura del bilanciamento osmotico e per il sopraggiungere di infezioni secondarie.
I Branchiura sono ectoparassiti dal corpo ovale molto appiattito coperto da un esoscheletro, dotati di occhi composti e prominenti. Il loro apparato boccale si è evoluto per favorire l'attività parassitaria, formando una proboscide provvista di uncini, spine e ventose.
Vivono ancorati all'ospite per tre settimane, e lo abbandonano per accoppiarsi e deporre le uova.
Si insediano dietro l'opercolo branchiale o sule pinne, in modo da diminuire il rischio di venire staccati dal pesce per sfregamento. Una volta ancorati perforano la cute e succhiano il sangue e altri liquidi organici, oppure si nutrono di muco o di frammenti cutanei, causando intensa irritazione, infiammazione e danno ai tessuti, che diventano così sede di ingresso per batteri opportunisti come Aeromonas e Pseudomonas.
L'infezione è altresì causa di stress che abbassa la resistenza nei confronti di altri parassiti.
Gli Isopoda sono crostacei dal corpo piatto privo di carapace. Le infezioni da isopodi sono piuttosto comuni nei pesci marini tropicali, meno nelle acque fredde e rare nei pesci di acqua dolce. I membri di questa famiglia sono ermafroditi protoandrici, gli individui si sviluppano tutti maschi e successivamente diventano femmine. La presenza di un numero sufficiente di femmine inibisce l'ulteriore sviluppo dei maschi a femmina.
Le larve nuotano alla ricerca dell'ospite e vi si attaccano alla base della coda o ai fianchi e competono attivamente per raggiungere la cavità orale del pesce, solo due individui sono in grado di insediarvisi, le superinfezioni sono quindi impossibili(anche se il pesce può essere attaccato da numerosi parassiti sull'epidermide e sugli opercoli branchiali),dopo di che i parassiti sono incapaci di cambiare ospite e diventano ematofagi e provocano anemia. La presenza di questi grossi parassiti nella cavità orale, interferisce con la normale attività alimentare causando uno stato di stress cronico, ritardo della crescita e predisposizione ad infezioni batteriche.

Per concludere sottolineamo che in caso di attacco di metazoi si procederà mediante disinfestazione mentre per le altre specie di parassiti si parla di disinfezione.

Ultima modifica di bettina s.; 04-11-2011 alle ore 11:27. Motivo: revisione
lele40 non è in linea   Rispondi quotando


Vecchio 17-06-2016, 12:40   #2
pippodue
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Accidenti! Molto dettagliato. Mi permetto se non disturbo di fare una domanda vista l'esperienza evidente (che io non ho).
Nel mio acuqrio dolce con invertebrati sono apparse da un po' delle microscopiche bestioline fluttuanti che nuotano tranquillamente senza creare apparenti problemi... da poche sono diventate molte! Non riesco ad identificarle... ecco la foto! Qualcuno ne sa qualcosa? che devo farne? che danni possono provocare?
Grazie mille!
Pippodue
pippodue non è in linea   Rispondi quotando
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Tag
dei , parassiti , tassonomia

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