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Piante, alghe e fertilizzazione Per parlare della coltivazione corretta, delle esigenze, dell'habitat, della biologia, ecc. delle piante d’acquario.

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Vecchio 26-11-2020, 19:40   #1
Manu1988
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Le alghe più comuni

Le alghe in acquario sono un problema che prima o poi affliggono ognuno di noi, dai neofiti ai più esperti, ma quali sono le cause che le fanno arrivare nei nostri acquari e quali quelle che ne aggravano la presenza arrivando a vere e proprie infestazioni?
Sono centinaia se non migliaia di tipi diversi, ognuna con le sue caratteristiche e adattabilità, la maggior parte vivono in acqua salata ma molte si sono adattate per vivere in acqua dolce e sono quelle che tratteremo qui.
I motivi per cui arrivano nei nostri acquari sono essenzialmente l'introduzione di piante nei nostri acquari, infatti le loro spore rimangono attaccate ad esse e così vengono portate a casa nei nostri acquari involontariamente.
Esse fanno parte di qualunque ecosistema ed è naturale la loro presenza nell'acquario, il punto è quello di tenerle sotto controllo e non farle diventare invasive.
Quando le alghe diventano incontrollabili c'è sempre un motivo e trattamenti a base di antialghe (sconsigliato quasi sempre) o l'introduzione di pesci "mangia alghe" sono soltanto un palliativo che non elimina il problema alla radice.
Il motivo è spesso da ricondursi a una gestione inadeguata che può essere:
Una fertilizzazione errata e un accumulo di sostanze nutritive.
Una illuminazione sbagliata, gradazione di colore delle lampade non adatte che le piante non riescono a utilizzare ma le alghe si.
Una carenza di determinate sostanze nutritive che bloccano le piante superiori lasciando strada libera al proliferare delle alghe.
Infatti le alghe avendo alle spalle milioni di anni di evoluzione si sono adattate a proliferare in ambienti anche ostili alle piante superiori che invece se non hanno a disposizione quello che gli serve vanno in blocco.
Su questo c'è da citare la legge di liebig, questa dice in poche parole che le piante crescono in base a ciò che hanno a disposizione in quantità minime e non in base a ciò che hanno di più.
Per fare un esempio, se in acquario abbiamo 100 di potassio e 1 di magnesio, le piante cresceranno fino a che c'è magnesio e poi si fermeranno lasciandolo tutto il potassio a disposizione delle alghe.
Con questo non significa che dobbiamo abbondare con la fertilizzazione per colmare una eventuale carenza perché si andrebbe a creare un eccesso che può essere altrettanto inibitorio per le piante al pari di una carenza.
Basti pensare ai laghi Malawi e Tanganica dove un eccesso di calcio blocca l'assunzione del potassio e un ph molto alto impedisce anche l'assunzione di microelementi così che in tale ambiente le uniche forme di vegetazione sono appunto solo le alghe che invece si adattano facilmente a tutto.
Ma quali sono le alghe più comuni?

Partiamo dalle più comuni alghe di tutte, le alghe verdi filamentose (Oedogonium capillare).
Il loro sviluppo è da ricondursi a un acquario di nuovo avvio, infatti è molto raro trovare questo tipo di alghe in acquario con alcuni anni di vita.
Sappiamo che quando avviamo la prima volta il nostro acquario dobbiamo aspettare un mese circa affinché si chiuda il famoso ciclo dell'azoto che non sto qui a spiegare dato che è più che trattato in ogni angolo del web.
Ciò che non tutti sanno è che quello che matura in quel mese è il filtro, mentre affinché i batteri colonizzano l'intera vasca ci vorrà molto più che un mese, addirittura anche 6/8 mesi in base a determinati fattori, prima di tutto il ph che se acido rallenta un pochino questo processo.
Ma cosa centra la maturazione con le filamentose?
Questo tipo di alghe si nutre principalmente di ammonio, esso è il primo elemento del ciclo dell'azoto che poi viene trasformato in no2 e no3, fin quando i batteri non saranno in numero sufficiente a prendere l'ammonio e trasformarlo prima che a esso ci arrivino le filamentose la loro presenza è del tutto normale.
Quindi in sostanza questo tipo di alghe non ci deve preoccupare più di tanto, il tempo le farà andar via da sole, quello che possiamo fare e eliminarle manualmente con un bastoncino e attorcigliandole a esso.
Io consiglio di non rimuoverle in maniera troppo aggressiva perché in natura niente va sprecato e là dove non ci sia più qualcuno che si nutre di un elemento ne subentrerà qualcun altro che ne approfitterà, molto spesso subentrano i cianobatteri al loro posto e personalmente mi tengo le filamentose.
Quando queste alghe si presentano in acquari già ben maturi è bene fare una piccola prova, bisogna prenderne un pochino e metterle in un bicchiere con acqua ossigenata, se nel giro di qualche ora non diventano bianche potrebbe trattarsi di Cladophora crispata, questa è veramente molto resistente e difficilissima da debellare.
Conosco molte persone che hanno riallestimento l'acquario perché non riuscivano in alcun modo a farle andar via.
Forse è l'unico caso in cui consiglio l'utilizzo di un antialga.
Quello che risulta avere maggior successo è l algexit ma anche questo non sempre riscuote molto successo e per di più i tempi per debellarla sono molto lunghi.
Il principale vettore di contagio per la crispata è la Aegagropila linnaei conosciuta anche come Cladophora Aegagropila o “Palla di Marimo”
Nitrati troppo bassi non sono un problema per lei che sa procurarseli in maniera diversa ma invece le altre piante possono patire questa carenza non riuscendo a combatterla ad armi pari, questo discorso vale per ogni tipo di alga, come detto prima una qualunque carenza rallenta o blocca le piante a tutto vantaggio delle alghe.

Le seconde alghe più comuni sono le diatomee.
Un altro esempio di alghe molto comuni nelle prime fasi di avvio di un acquario sono queste alghe dal colore marroncino simili a fanghiglia che si accumulano spesso su foglie e arredi, esse sono costituite principalmente da silicio e si presentano in acquari avviati con grosse quantità di acqua di rubinetto che a volte ne è ricca.
Non ci sono molte cose da dire se non quella di portare pazienza e lasciare che le piante assorbono questo elemento.
Naturalmente ogni volta che andremo a fare un cambio d'acqua andremo a reintegrare questo elemento, perciò è bene allestire acquari con una buona quantità di piante in grado di eliminare queste sostanze e fare cambi d'acqua solo quando necessario e non perché ci è stato insegnato dai nostri nonni che i cambi vanno fatti ogni settimana.
In acquari ben gestiti i cambi d'acqua possono arrivare anche a mesi di distanza l'uno dall'altro.
Con questo non voglio dire che con 4 anubias messe in croce ci si può permettere tale cosa.
I test per l'acquario sono un ottimo indicatore per farci capire se l'acquario non è in equilibrio e ha bisogno di cambi d'acqua più ravvicinati.

Ecco adesso le più brutte alghe di tutte, le più temute e motivo di sconforto e a volte di abbandono di questo fantastico hobby, le bba " black brush algae" o alghe nere a pennello.
Il colore varia da verde, nero, marrone e a volte rosso, da sempre associate a un eccesso di fosfati e nitrati ma vi assicuro che in acquari ben piantumati e con una corretta gestione si può non vederne traccia anche con no3 a 25/50 mg/l e fosfati a più di 2 mg/l oltre la scala dei normali test a reagente.
La loro causa è invece da associare a lampade con gradazioni di colore non adatte (oltre i 6500k) dove la lunghezza d'onda compresa tra i 560 e i 580 nm (quello che noi vediamo come colore giallo-verde) è più alta. Infatti questo tipo di alghe hanno un pigmento (ficoeritrina) particolarmente sensibile a questa lunghezza d'onda e ne sono particolarmente ricche mentre le piante superiori ne sono particolarmente povere.
La ficoeritrina torna ad essere particolarmente sensibile nelle zone del viola e dell'ultra violetto e quando una lampada arriva a gradazioni di 8000 o 9000k ha componenti molto forti in quell'area.
Importante è anche l'invecchiamento delle lampade neon, infatti i fosfori nuovi bloccano con efficacia la componente ultravioletta delle lampade, ciò che non succede più in lampade con diversi anni di vita, ecco perché invece pa dennerle ha studiato una pellicola protettiva per i raggi ultravioletti che rende le loro lampade utilizzabili per più anni.
Ricordo che comunque la ficoeritrina non è l'unica arma a disposizione di queste alghe che hanno anche altri pigmenti quindi la lampada giusta non esclude a priori la comparsa di bba.
Uno squilibrio di elementi è sicuramente una causa da ricercare in caso di presenza di bba, infatti si da sempre la colpa a un eccesso di fosfati ma ci sono casi in cui le bba invadono l'acquario anche a fosfati a 0.
Sicuramente come abbiamo già detto un eccesso di un elemento e la carenza di un altro o più di uno porta ad un rallentamento delle piante e le alghe ne approfittano.
I fosfati si creano sempre e continuamente in acquario e chi arriva prima ad accaparrarsi questo prezioso macroelemento è soltanto questione di chi si trova più a suo agio in determinate condizioni, questo significa che se affamiamo le nostre piante e gli rendiamo la vita difficile non riusciranno a combattere le alghe ad armi pari.
La co2 spesso è visto come un deterrente per le bba tant'è che a volte si sente dire di mettere il diffusore dell co2 sotto le alghe per debellare, quasi come se fosse un lanciafiamme.
Questo fa ridere infatti non è la co2 di per sé ad eliminare le bba ma è soltanto perché la co2 è spesso l'elemento carente nei nostri acquari (proprio per la famosa legge di liebig) e una volta introdotta e piante crescono meglio e sottraggono i nutrienti alle alghe.

To be continued
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Vecchio 26-11-2020, 20:05   #2
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Bell'articolo!!!
Ma le mie staghorn quando se ne andranno?
Acquario avviato da circa 40 giorni...

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Vecchio 27-11-2020, 01:07   #3
Manu1988
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Nelle puntate precedenti:
Abbiamo parlato di alghe filamentose, diatomee e bba, adesso veniamo al resto.

Le alghe verdi polverose.
Chiamate anche GDA (Green Dust Algae) somigliano alle diatomee, si distinguono per il colore verde e per il fatto che per qualche motivo sconosciuto si presentano quasi esclusivamente sui vetri dell'acquario.
Anche la loro presenza risulta abbastanza ignota, pare che un eccesso di microelementi ne favorisca la comparsa tra cui ferro, manganese e zinco e che a conducibilità inferiori a 500 µS/cm non si presentino.
Sono molto semplici da togliere dai vetri, basta una passata veloce con la calamita dei vetri per portarle via, in realtà basterebbe già solo passarci il dito sopra per toglierle essendo proprio come polvere.
Gli antagonisti numero uno per questo tipo di alghe sono le classiche lumachine che arrivano con le piante nei nostri acquari e quasi tutti i Loricaridi.
Si può diminuire la loro presenza con dei cambi d'acqua con osmotica per ridurre la conducibilità e diminuire i fertilizzanti che contengono microelementi che probabilmente sono in eccesso per poi riprendere con dosi più ragguardevoli.

Alghe verdi puntiformi.
Il loro nome scientifico è Chlorococcum. Si formano sui vetri e sulle rocce, a volte anche su piante a foglia larga a crescita più lenta come ad esempio le anubias.
La causa è spesso una carenza di fosfati. Mentre le piante si bloccano per questa carenza le alghe puntiformi riescono a sopravvivere senza, o meglio lo trovano per vie traverse.
Il consiglio è quello di rimuoverle prontamente sul nascere perché diventano presto molto resistenti e si rischia poi di graffiare i vetri a toglierle quando sono belle incrostate.
I loricaridi e i gasteropodi aiutano poco con questo tipo di alghe in quanto si limitano al massimo a mangiare quelle più giovani e meno dure da scrostare.

Le Stag horn, letteralmente significa corno di cervo, appartengono alla famiglia delle Rhodophyta, esattamente come le bba.
Possono apparire di colore diverso, spesso verdi ma anche marrone e a volte di colore molto scuro da sembrare nere, in carenza di ferro possono sembrare quasi bianche.
Come per le bba la gradazione di colore superiore ai 6500k è la causa principale della loro comparsa, in seguito conviene controllare i nitrati che spesso se carenti sono un'altra causa della loro comparsa per conseguenza del blocco delle piante.
Un fotoperiodo troppo lungo, se superiore alle necessità delle piante, può essere motivo di una proliferazione algale, quindi in questi casi è meglio ridurre le ore di luce a 5 o 6 fino a che l'emergenza alghe non rientra.
Una volta che la situazione migliora si può aumentare gradualmente le ore di luce di mezz'ora a settimana fino ad un massimo di 8/9 ore.

Volvox.
Sono alghe unicellulari che rendono l'acqua verde, questo le distingue dalla nebbia bianca associata invece a batteri e non ad alghe.
Volvox è il nome della specie più comune ma ne esistono centinaia diverse ma che hanno tutte caratteristiche molto simili.
Le cause sono da associare ad uno squilibrio di sostanza nutritive e specialmente ad un eccesso di nitrati.
Una conducibilità troppo alta può essere anche la causa in quanto può rallentare o addirittura bloccare le piante e come ormai sappiamo questo è sempre il motivo principale di quasi tutte le alghe.
Luce troppo forte, soprattutto se non bilanciata con il giusto apporto di nutrienti, carico organico e co2 può portare con sé questo tipo di alghe.

Infine i cianobatteri.
Associati impropriamente alle alghe, in realtà sono colonie batteriche che possono invadere l'acquario in ragnatele gelatinose. Anche se il loro nome ricorda il colore ciano, nei nostri acquari solitamente si presentano di colore verde mentre assumono il loro naturale colore solo sotto la luce del sole.
Sono capaci di un pearling formidabile come poche creature vegetali al mondo sono in grado di fare.
È anche grazie a loro se nell'aria c'è quel 20% di ossigeno che ancora oggi respiriamo.
Inoltre sono azotofissatori, cioè sono in grado di trasformare l&17;azoto atmosferico (N2) in azoto ammoniacale (NH3 e NH4+), rendendolo disponibile alle forme di vita vegetali.
Hanno a loro disposizione quasi tutti i pigmenti a seconda delle specie(più di 700) e sono in grado di adattarsi ad ogni tipo di illuminazione, per questo nei nostri acquari li troviamo di color verde e non ciano.
Spesso si associano a lampade vecchie ma questo non è esatto, in realtà quando le lampade sono troppo vecchie hanno uno spettro cromatico meno utilizzato da piante e alghe mentre i cianobatteri sanno utilizzare qualsiasi spettro cromatico.
Possiamo trovare i cianobatteri in acquari privi di alghe o là dove abbiamo appena sconfitto o eliminato le alghe in modo eccessivo manutenzione proprio perché le alghe sono il loro principale rivale che le combattono sullo stesso piano, ecco perché come detto precedentemente nella parte delle filamentose consiglio di non rimuoverle in maniera troppo aggressiva.
Come detto, dove non c'è più qualcuno che si nutre di sostanze nutritive in eccesso arriva sempre qualcun altro ad approfittarne perché in natura non si spreca niente.
Per eliminare i cianobatteri se già presenti nel vostro acquario so può usare l'acqua ossigenata a 12 volumi, le dosi sono di 20 ml ogni 100 litri, è da effettuare a filtro spento e si può riattivare dopo un paio di ore per non danneggiare i batteri all'interno.
In alternativa si può fare una terapia del buio per 3/4 giorni se le piante sono in salute, infatti loro hanno delle riserve da poter utilizzare per non deperire subito anche a luci spente mentre i ciano no.
Al termine di entrambe le soluzioni è consigliabile fare un bel cambio d'acqua e aspirare i resti dei cianobatteri morti in quanto possono rilasciare tutto quello che hanno assorbito per crescere nel tempo.
Se il focolaio è di piccole entità e solo sul fondo si può coprire la parte interessata con una tazzina rovesciata o un piatto per non far passare la luce solo in quella zona senza far stare al buio tutto l'acquario per forza.
Ricordo che come tante altre alghe anche i ciano preferiscono annidarsi nelle zone dove la corrente d'acqua è più calma, quindi se notate che la formazione dei ciano è sempre nello stesso punto, magari in un posto più nascosto e tranquillo magari rivedere la circolazione dell'acqua può essere una soluzione veloce e che porta benefici a lungo termine, con questo non intendo che dobbiate creare un maremoto in acquario.
Con questo concludo e spero di esservi stato utile in qualche modo.
Per ogni dubbio chiedete e nel limite del possibile si cercherà di risolvere i problemi insieme.
Vi ricordo che nessuno ha ricette magiche e che ogni acquario è diverso dall'altro e che quindi ogni caso va esaminato per capire le vere problematiche.
Grazie dell'attenzione.
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