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Poecilidi Per parlare di tutto quanto concerne i Guppy, Platy, Velifere, Molly, ma anche su altri Poecilidi e famiglie (vivipare e ovovivipare) affini come Goodeidi, Emiranfidi e Anablepidi. Le esigenze, la riproduzione, la compatibilità, l’habitat, ecc.

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Vecchio 14-01-2010, 10:38   #1
Dark_70
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La capillaria - diagnosi e cure -

Conoscere il proprio nemico è fattore fondamentale quindi per prima cosa conosciamo la Capillaria.

La Capillaria spp appartiene alla famiglia dei Nematodi, di aspetto vermiforme, circa 2 millimetri la sua lunghezza massima, parassita i propri ospiti rifugiandosi nel loro intestino e talvolta nel fegato. Qui vive, si nutre sottraendo il nutrimento all’ospite e soprattutto si riproduce massivamente.

La sua riproduzione è sessuata, servono quindi sia un maschio che una femmina, quest’ultima dopo fecondazione depone uova a ritmo continuo.

Le uova, caratteristiche a forma di botte con dei tappi alle estremità, vengono poi espulse dal pesce ospite insieme alle feci, dopo un periodo di “maturazione” di circa 3-4 settimane, necessario all’embrione per svilupparsi, l’uovo si attiva e, ingurgitato da un nuovo ospite schiude liberando la larva.

La fase larvale ha una durata simile, 3-4 settimane, variabile in base a temperatura e vari fattori ambientali, a questo punto il ciclo può ricominciare.



Ecco due fotografie al microscopio, scattate a breve intervallo ad una Capillaria adulta


Capillaria trovata nell’intestino di un guppy, fotografia scattata al microscopio ottico in contrasto di fase.

Combatto contro questi vermi da parecchio tempo, 3 anni circa, li portati nel mio allevamento incidentalmente e, all’epoca a causa della mia profonda ignoranza in materia sanitaria, si sono rapidamente sparsi in tutte le mie vasche.

Relativamente ai Guppy i primi campanelli d’allarme solitamente suonano dopo i parti; femmine apparentemente sane si sgonfiano in occasione del parto e rimangono con il ventre fortemente incavato, il nuoto si fa apatico e dondolante, l’infestazione ormai è sfociata in patologia cronica.

Ho osservato femmine sopravvivere per mesi in questo stato, durante questo periodo è facile osservare un altro sintomo caratteristico: le feci sono bianche, quasi trasparenti, e rimangono lungamente appese all’ano. Di per se questo potrebbe essere sintomo di una qualsiasi infezione intestinale ma è sufficiente poter disporre di un microscopio (anche di quelli di tipo “scolastico” ) per avere la conferma della infestazione da Capillaria. Spesso, infatti, in queste feci si possono trovare le uova del parassita.

La forma caratteristica, a botte, ed i tappi alle estremità sono chiari segni distintivi, e se sono riuscito io a riconoscerle, lo può fare chiunque!


Uova di Capillaria a forma di botte, si possono notare l “tappi”, l’apertura da cui sguscia la larva


Altre uova, si nota, nell’uovo in alto, l’embrione già formato in attesa della schiusa nel corpo del nuovo ospite

Le femmine sono i soggetti particolarmente vulnerabili a questi nematodi, l’energia che impiegano durante la riproduzione infatti non può essere reintegrata con l’alimentazione perché sottratta dalla Capillaria.

La situazione diventa pressoché irreversibile subito dopo i parti, le femmine colpite purtroppo non recuperano più: ormai diventano sterili, spesso inappetenti, la malattia è cronicizzata, l’infestazione spesso si estende nel fegato e dopo un periodo che può durare fino a 2 mesi la ovvia conclusione è la morte.

Meno colpiti i maschi ma la presenza della Capillaria in una vasca, anche solo riscontrata con certezza su un singolo soggetto, significa che la totalità dei pesci ne sono colpiti. Ci sono soggetti più colpiti, altri meno ma tutti sono esposti al contagio. Il fondo della vasca è con buona probabilità pieno di uova e le larve sono già in buona parte dei pesci.

Analisi di laboratorio hanno evidenziato la presenza di giovani Capillarie in avannotti di 2 settimane di età.

Anche per un avannotto il parassita rappresenta un grosso handicap durante la crescita, sottraendo gran parte del nutrimento che il pesce assume con l’alimentazione, oltre al danno accessorio dato dalle tossine che i parassiti sviluppano durante le loro funzioni vitali.

Di seguito alcune fotografie che mostrano quali danni è in grado di procurare il parassita a guppy adulti.


Femmina con parassiti. Nella vista di fronte, a Destra, si nota il dimagrimento cronico


Altra fotografia dello stesso esemplare, si può notare l’aspetto opaco e spento della pelle soprattutto nella zona del peduncolo caudale



Femmina di Blu Moscow ormai segnata dalla parassitosi, lo stato di dimagrimento è comparso il giorno immediatamente successivo al parto.

Una volta identificata la Capillaria non rimane che procedere con le cure.

E qui viene la parte più difficile.

Prima di tutto occorre mantenere sempre basso il pericolo di infestazione; per fare questo, dato che le uova del parassita giacciono sul fondo della vasca, bisogna impedire che i Guppy vadano a grufolare nella melma di fondo, sport molto in voga tra i nostri beniamini. Sifonature frequenti, grate sul fondo, ghiaia grossolana piuttosto che biglie di vetro o palline di argilla possono essere di valido aiuto, tutto ciò che impedisce ai pesci di arrivare a contatto con le uova già pronte alla schiusa è utile. A questo proposito potrebbe essere una buona cosa anche cambiare di vasca pesci infestati mettendoli in una vasca nuova appena approntata.

Anche se le analisi in laboratorio effettuate su campioni di Gasteropodi (del genere Phisa e Limnea) hanno dato esito negativo Vi riporto comunque che secondo alcune fonti le lumache potrebbero essere veicolo del parassita riuscendo ad immagazzinare le uova.

Purtroppo nessuna di queste pratiche può scongiurare il contagio in maniera certe, ma è bene curare tutti questi aspetti per ridurre anche così, il numero dei parassiti che circolano.

Le uova non sono sensibili a nessun tipo di medicinale e gli unici sistemi per distruggerle sono candeggina e bollitura, metodi che prevedono, ovviamente il rifacimento completo della vasca. Anche questa ultima eventualità va affrontata in modo molto drastico, le uova infatti grazie al loro guscio possono sopportare anche periodi di completo essiccamento .

Una volta sotto controllo i nuovi possibili contagi bisogna occuparsi dei parassiti all’interno del corpo dei pesci dove si possono trovare sia le larve che i parassiti adulti.

Per quanto riguarda le larve c’è ben poco da fare, anche queste risultano scarsamente sensibili a tutti i farmaci impiegati, ma il loro ciclo vitale sarà utile per stabilire i tempi delle cure come vedremo poi.




Si notano le macchie scure all’interno del corpo del parassita, uova!

Prima di illustrarVi i metodi di cura vera e propria permettetemi di ringraziare il Dott Cristian Salogni, Ittiopatologo dello Zooprofilattico di Brescia, come il sottoscritto malato di Guppy-mania e socio AIG. Credo di avergli chiesto una cura per la Capillaria 4-5 secondi dopo aver scoperto la sua professione, ovvero 15 secondo dopo le presentazioni di rito; a lui, in ogni caso, va il merito del lavoro che sta dietro a questo articolo, ricerche, studi, preparazione di medicamenti vari oltre alle analisi di laboratorio di decine di esemplari nel corso di oltre un anno di prove e sperimentazione contro questi parassiti.

I parassiti invece li ho forniti io! Quelli, purtroppo, erano tutti miei!



Nel cerchio rosso: un uovo di capillaria ancora nel corpo dell’adulto sta per essere espulso



L’adulto della capillaria risulta particolarmente sensibile ad alcune sostanze; in particolare al Levamisole.

Principio attivo che si trova in fiale per uso veterinario, Ascarilen il nome del farmaco, impiegato normalmente per sverminare i cani. Ogni singola fiala contiene 234mg di Levamisolo in 10ml di soluzione.

Questo farmaco può essere impiegato per il trattamento di acqua in vasche “infermeria” utilizzando 1 ml su 15 litri, bagno della durata di 7 giorni, si ottiene una concentrazione sufficiente a debellare i parassiti adulti.

Non abbiamo riscontrato tossicità per i pesci, ma come sempre in caso di malessere è meglio cambiare acqua o riportare i pesci in vasca.

Lo stesso farmaco può essere impiegato per la preparazione di un mangime medicato, poche gocce alle quali si aggiunge la quantità giornaliera di mangime secco, si aspetta che il secco assorba la soluzione e si può somministrare. Consiglio di aggiungere alcune gocce di olio di pesce per 2 motivi, il primo è che l’olio fa la funzione di “capsula”, mantenendo il farmaco all’interno del mangime anche in acqua, in secondo luogo aumenta l’appetibilità del medicato, spesso i pesci non lo mangiano perché probabilmente di cattivo sapore.



Altro principio attivo efficace è la Piperazina, purtroppo non reperibile in commercio se non da medici e veterinari.

La polvere si usa per la preparazione di mangimi medicati particolarmente efficaci anche contro le larve che stanno per diventare adulte.


Femmine di Guppy in Laboratorio prima di essere analizzate, la vista dall’alto mostra il fortissimo dimagrimento visibile soprattutto nell’assottigliamento del peduncolo caudale



Scopo principale dei bagni o preparati medicati è l’eliminazione degli adulti prima possibile per evitare che spargano altre uova. Se si avesse la certezza di uccidere tutti gli adulti prima che riescano a riprodursi, una cura del genere avrebbe una durata massima di 3-4 settimane, che è il tempo massimo di sviluppo delle larve. Purtroppo non si può avere una tale certezza, come non si può avere la certezza di aver eliminato al 100% ogni possibilità di nuovo contagio con i metodi decritti in precedenza per il controllo delle uova.

Per questi motivi è necessario continuare con le cure, e la pulizia massima, per almeno 6-8 mesi. I Bagni al Levamisole diventano assai pesanti su un periodo così lungo, per questo risulta molto più comodo ed efficace l’impiego dei mangimi medicati. Somministrando 3 giorni a settimana per il primo mese diradando, con frequenza quindicinale, le somministrazioni nei mesi successivi si dovrebbe venire a capo della infestazione da Capillaria, naturalmente adottando contemporaneamente tutte le cure del caso per tenere sotto controllo i nuovi possibili contagi.



Attualmente il Doc è alla ricerca di altre sostanze che possano essere efficaci anche sulla forma larvale, purtroppo per il momento questi sono i risultati ottenuti. La cura è senza dubbio lunga ma, di contro il parassita è davvero molto diffuso tra i Guppy siano essi commerciali o da allevamenti amatoriali.

Ho trovato alcuni articoli relativi a dei campionamenti, in Fish Farm del sud est asiatico, che testimoniano una forte incidenza di infezione da Capillaria particolarmente nei Guppy, già all’origine negli allevamenti.

Se qualcuno avesse esperienze da riportare o ulteriori domande e chiarimenti può trovare il giusto spazio nella sezione Malattie del nostro Forum



Buona fortuna!




Nico Roselli
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capillaria , cure , diagnosi
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