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Vecchio 27-06-2014, 12:57   #1
Ink
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Bilanciare il rapporto Redfield

Rapporto Redfield, non sono un esperto della storia di questo argomento, ma provo a portare qualche richiamo. Redfield è colui che ha studiato il rapporto (in termini di quantità) tra carbonio, azoto e fosforo nel fitoplancton, se non erro. Su wikipedia trovate tutto naturalmente.
Ogni organismo vivente è principlamente composto da idrogeno (H), ossigeno (O), azoto (N), carbonio (C) e fosforo (P). Ossigeno e idrogeno in acqua non mancano di certo.
Il rapporto redfield sostiene che nel fitoplancton il rapporto è il seguente C:N:P=106 : 16 : 1
Come vedete, il carbonio è molto abbondante, segue l'azoto e una minima quantità di P.
Gli organismi, per creare nuovi individui e tessuti, necessitano di tutti gli elementi, come per costruire una casa servono tutti i materiali. Se ne manca uno, pur avendo gli altri, la casa non si può costruire.
Spesso nelle vasche viene a mancare appunto un elemento, oppure due. Il carbonio è infatti spesso limitato, ma non per tutti gli organismi, perchè i fotosintetici se lo producono autonomamente con la luce (i coralli ermatipici hanno le zooxanthellae che gli forniscono grandi quantità di zuccheri). Fornire carbonio esogeno (come etanolo, acido acetico, zuccheri e tanti altri) permette la crescita di batteri eterotrofi, batteri che non possono crearsi gli zuccheri da soli; crescendo grazie al nostro C consumano tutto l'azoto e il fosforo disponibile, fino a quando almeno uno scarseggia.
Si fornisce quindi carbonio per trasformare l'azoto e il fosforo inorganico in nuova materia vivente.
Dovete quindi capire che in vasca entra fosforo e azoto secondo quanto ne immettiamo noi. Se usiamo cibi molto ricchi di fosforo (e la maggior parte lo sono), il fosforo tenderà ad accumularsi come fosfato, mentre l'azoto potrebbe diventare carente. Ogni volta che alimentiamo, forniamo una quantità di azoto che gli animali si spartiranno, presto finisce e di fosforo ne avanza una parte che va ad accumularsi.
I tipici segni di una carenza di azoto ed un eccesso di altri nutrienti e fosforo è la scarsa o assente crescita degli animali, a volte altalenante, e la presenza di cianobatteri. Difatti i nutrienti in eccesso che non possono essere consumati si accumulano sulle decorazioni, sulle rocce e sulla sabbia e i cianobatteri, grazie alla luce, si producono autonomamente l'azoto fissando il gas proveniente dall'aria (l'aria è composta dal 70% di azoto) e usano i nutrienti che gli altri animali non possono usare.
Fornendo noi azoto esogeno (come il nitrato) e senza fornire ulteriori nutrienti in eccesso che si accumulano, i nutrienti depositati sulle rocce si consumeranno pian piano e i cianobatteri spariranno. Fornire fonti di carbonio per far crescere batteri eterotrofi, facendo sì che l'azoto non manchi mai, accelera il processo di consumo dei nutrienti; se si associa un reattore con del media, tipo zeolite, che viene periodicamente smossa per liberarla dai batteri cresciuti sopra e permettere la crescita di altri individui, accelera ulteriormente il processo, proprio perchè continua a far creare materia vivente da azoto e fosforo inorganico e la rimuove dall'acqua grazie allo skimmer.
Aumentare la luce fa all'incirca lo stesso effetto, ma costa nettamente di più in corrente elettrica.
Si possono infine abbinare tutti i mezzi per la massima efficienza.
E' ugualmente importante ridurre l'efficienza di questi mezzi, quando i nutrienti sono calati.
Infine, negli ultimi tempi si è ipotizzato che il rapporto redfield non sia lo stesso per tutti gli organismi marini, ma credo che poco ci importi. Ci interessa capire quando c'è una limitazione di uno o più elementi e correggerla, perchè i nutrienti in eccesso non servono a nessuno e i coralli preferiscono un acqua pulita e perfetta per poter stare bene e, se stanno bene, crescono e in questo modo sviluppano i colori, l'aspetto e la forma che hanno in natura.

Luca
Ink non è in linea   Rispondi quotando


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Tag
bilanciare , rapporto , redfield
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