Probabilmente il concetto di "biologico" viene visto come qualcosa di esremamente negativo ormai in questo campo, ma è sulla biologia che si basa la stabilità della vasca...
Se si distacca il concetto di filtro biologico come elemento atto alla sola ossidazione dei composti azotati (filtro percolatore, spugne, filtro esterno coi cannolicchi e via dicendo...) e ci si mette a pensare che anche il DSB o il secchiello di calfo è effettivamente un filtro biologico.... forse si intravede la strada per capire il ragionamento che ha fatto abracadabra nel realizzare il suo sistema...
Perchè un DSB, un reattore di zeolite, un secchiello di Calfo non viene pensato come un filtro biologico? Perchè non produce nitrati come risultato finale?
Facciamo un attimo distinzione, allora, tra quello che è un filtro biologico OSSIDANTE ed uno RIDUCENTE... nel primo si ha solo la colonizzazione da parte di ceppi batterici (biologici) aerobici, specializzati nell'ossidazione del nitrito in nitrato: No2 --> aggiunta di una molecola di O --> No3
Nei substrati in cui invece c'è possibilità di colonizzazione anche da parte di ceppi batterici anaerobici, obbigati o facoltativi che siano (ma sempre di condizione "biologica" si parla...), si ottiene anche l'azione RIDUCENTE: l'ossigeno presente nell' No3 viene consumato (processo di riduzione) e si ha come prodotto finale l'azoto... che essendo volatile si disperde nell'ambiente separandosi dalla colonna d'acqua...
Se si và a vedere qualche relazione scientifica sull'insediamento dei batteri, l'interazione ossidanti/riducenti che avviene in stretto contatto, ma anche nella formazione stessa del biofilm dove gli strati che man mano si formano vanno a formare zone anaerobiche, si capisce in maniera lampante come anche nella corallina jumbo vi sia sufficiente spazio per l'insediamento anaerobico e quindi per la chiusura completa del ciclo dell'azoto, senza fermarsi al nitrato come ultimo stadio di un ciclo incompleto....
Una buona parte di "Teoria" può spiegare perchè il sistema di abracadabra operi ossidazione e riduzione nel sistema... il "COME" lo riesca a fare, beh chiediamolo al suo inventore......
Secondo me alcuni fattori DETERMINANTI sono la velocità di passaggio dell'acqua, l'alimentazione del sistema, e probabilmente anche la mancanza stessa di anagonismi biologici (le rocce vive) predominanti nell'operare questi processi...
In molti punti questo "scomparto" mi ricorda una cosa che forse chi ha fatto anche vasche dolci spinte anni fà conosce: il Filtro d'Amburgo, PMT o Matten's Filter...
la decantazione del sedimento... il passaggio forzato d'acqua.... la riduzione di ossigeno man mano che l'acqua attraversa i substrati... vi sono similitudini veramente notevoli con questo sistema!
Se qualcuno sà di cosa parlo, si faccia vivo... perchè molte cose secondo me collimano con quel sistema... uno almeno sò per certo che sà di cosa parlo, è quella testa di rapa di Tuesen... che se punzecchiato gli vien più voglia di scrivere...
Se qualcuno invece volesse dare un'occhiata a questo sistema, mi pare di ricordare che sul precedente forum se ne sia parlato in lungo e in largo, la chiave di ricerca dovrebbe essere "filtro d'amburgo" e inserendo come autore "Poldo".
Ovviamente voglio sottolineare che i due sistemi ritrovano parecchi punti in comune, ma sono realizzati partendo da concetti ed idee diverse, quindi non voglio nella maniera più assoluta sminuire l'idea di Abracadabra, quantomai trovare altre fonti, basate anche su studi scientifici, che semmai avvalorano le sue tesi nel funzionamento...