Si sta aggiungendo confusione a confusione.
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Se io ho tagliato un pezzo di quelle piante avventizie prive di radici e poste sul substrato non ho fatto una propagazione per talea?
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A costo di ripetermi: quello che tu hai tagliato non sono solo delle foglie, ma una FUTURA piantina che NATURALMENTE sarebbe venuta fuori COMUNQUE, a prescindere dalla tua azione di taglio o meno dalla pianta madre. Anche se non erano ancora visibili le radici, esse NATURALMENTE sarebbero venute fuori. Questo perchè:
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anche se non è il modo in cui si propaga naturalmente una echinodorus non ho sempre fatto una talea?
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Ed invece quello scapo fiorifero in cui tu hai notato delle foglioline (che sarebbero diventate successivamente un'intera pianta figlia, identica geneticamente alla pianta madre) è proprio il modo NATURALE con cui un Echinodorus si propaga VEGETATIVAMENTE.
La talea, per definizione, è una tecnica ANTROPICA, per riprodurre da una parte di una pianta (foglia, fusto, ramo, rizoma, radice,...) l'intero organismo.
Tecnicamente la talea viene distinta da una margotta, da un innesto, da una propaggine, da un pollone e da una divisione dei cespi, ma TUTTI questi espedienti sono tecniche di riproduzione vegetativa, in grado di ottenere dalla pianta madre, una o più figlie IDENTICHE geneticamente.
Capitolo idroponica.
L'akadama non è affatto un substrato inerte, in quanto possiede un'alta capacità di scambio cationico, in grado di assorbire e rilasciare cationi e anioni. In tal modo una fertilizzazione dell'acqua in cui è inserita la pianta non è controllabile al 100%, in quanto l'akadama può (a prescindere dal dosaggio dei nutrienti) assorbire e/o rilasciare elementi nutritivi.
La sabbia possiede un CSC molto basso, ma se non gestita bene, può dare (per compattazione e rischio anossia) problemi di assorbimento dei nutrienti, marciumi radicali e rallentamento della crescita delle radici.
Ciò non toglie che è possibile utilizzare nell'idroponica tali substrati (distinguendo quindi un'idroponica su substrato o liquida, mentre nell'aeroponica le radici sono "all'aria") anche se
ripeto: i substrati utilizzati in idroponica servono come
supporto per le radici e la pianta stessa. I nutrienti vengono dall'acqua.
Riguardo il termine suolo, questo è usato spesso impropriamente.
In realtà il suolo è un complesso di elementi minerali, particelle organiche, organismi viventi, aria e acqua, con proporzioni diverse e differenziate a seconda della tipologia incontrata.
Comunque non capisco dov'è il problema "pratico". Al di là dei termini utilizzati più o meno impropriamente, il nocciolo della questione è che le piantine che hai tagliato dallo scapo fiorifero dell'Echinodorus, sarebbero sopravvissute (sia in acqua che fuori) anche se non fossero state messe subito nei vasetti, ma semplicemente piantate in acquario o in un substrato di terriccio dopo l'emissione delle radici.
P.S.: non prendete per oro colato tutto quello che leggete su internet