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vedo che l'orientamento è la segnalazione paypal
attendiamo le ultime notizie da Stefano e procedo che dite???
io credo che alla fine non sono i 90 e rotti dollari il problema che tradotto sono 6-7€ dichiarando il 60-70% ma è la garanzia che non si ripeta la cosa
io credo che alla fine non sono i 90 e rotti dollari il problema che tradotto sono 6-7€ dichiarando il 60-70% ma è la garanzia che non si ripeta la cosa
che per rispedire ci chiedono 90 dollari circa grosso modo 80€
diviso 12 sono poco più di 6€
se poi gli facciamo dichiarare meno li potremmo recuperare così eventualmente,
ma il dubbio che resta è il buon fine della spedizione visto che sul loro sito non segnala ne andata e ne ritorno
Prima cosa vediamo se effettivametne è arrivato un pacco in italia, se non ricordo male è possibile chiamare la dogana di MILANOe o con il numero o con il destinatario è possibile capire se ci sono o ci sono stati pacchi in transito. Solo che prendere la linea è un terno al lotto.
Io lo feci per delle lampadine provenienti dell'amarica. Avevo solo il numero delal raccomandata usa ..
Nessuna notizia ne da DHL ne dalle poste......Alfonso sono d'accordo sull'inoltrare segnalazione a PayPal specificando che al momento stiamo indagando fatti dire ,se riesci , se esistono vincoli e di che entità per avere l'eventuale risarcimento .
Domani provo a contattare telefonicamente le poste e DHL , se qualcuno riesce a contattare anche la dogana centrale di Milano meglio.
Saranno anche solo 6 € a testa ma mi girano altamente le palle e riscusate lo sfogo.
allora per quello che sono le mie esperienze con paypal se faccio la segnalazione per pacco non ricevuto, succede che cutter deve dare prova dell'avvenuta spedizione, se lui realmente a spedito ci attacchiamo al tram, i vincoli per il risarcimento sono che cutter deve avere la cifra disponibile sul conto, per la dogana ho provato un quarto d'ora occupato se suonava non rispondevano e cadeva la linea, mi rendo conto che ti girano non è questione dei 6€ ma a questo punto non lasciamoci guidare dalla rabbia (se avessi tra le mani il responsabile lo fare in 4) e valutiamo la migliore soluzione SICURA.
espresso il mio pensiero datemi conferma procedo come meglio credete
scrivo adesso dopo molto silenzio per dare il mio punto di vista da ex-spedizioniere e quindi abbastanza ferrato in materia di corrieri e spedizioni.
Partendo dal fatto che personalmente sono disponibile a pagare gli altri 6/7 euro che ci costerebbe la nuova spedizione pur di risolvere e che non sono un esperto di reclami Paypal, vorrei far presente quanto la logica delle spedizioni e della vendita mi suggerisce.
Noi abbiamo correttamente pagato sia la merce che la spedizione a Cutter (e credo che se ne possa dimostrare senza problemi il pagamento a chiunque) e pertanto adesso spetta al venditore far giungere la merce a destinazione.
Tutti i vari problemi che questa possa incontrare nel tragitto non interessano minimamente il cliente finale che ha già fatto la sua parte pagando quando richiesto.
Tecnicamente questa spedizione si dice CIF (cost, insurance and freight) cioè prezzo comprensivo di costo della merce, assicurazione (mi par di aver capito che alla fine abbiamo optato per avere un'associazione in caso di smarrimento) e nolo (costo del trasporto). A queste condizioni che sono INTERNAZIONALI (si dicono incoterms) il venditore e' tenuto a consegnare la merce all'indirizzo che il compratore ha fornito in fase di conclusione del contratto di compravendita.
Pertanto, che la merce abbia mai lasciato l'Australia oppure no, che il problema sia stato della dogana australiana oppure italiana, che l'indirizzo del compratore fosse stato scritto in modo errato oppure no, l'onere di provvedere ad una nuova spedizione spetta solo ed esclusivamente a Cutter che se ne deve accollare anche tutte le relative spese (provvedendo poi eventualmente a scegliersi vettori migliori e più affidabili ai quali far gestire le proprie vendite).
Credo che l'unico motivo per il quale Cutter potrebbe essere esonerato da ciò sarebbe dimostrare (con qualche documento) che la dogana italiana ha rifiutato l'ingresso del pacco.
Allo stato delle cose mi pare però che chi deve dimostrare qualcosa e' solo ed esclusivamente Cutter dato che:
1) il pacco non è mai arrivato
2) il tracking della spedizione ha sempre e solo evidenziato che il pacco non ha mai lasciato il suolo australiano (loro possono dire ciò che vogliono ma questi sistemi di rintracciabilità nascono a fini di trasparenza e mi pare trasparente che i led sono sempre rimasti li)
3) non hanno contattato ne Alfa ne Steno per informarli di questi fantomatici problemi in Italia
4) non hanno prodotto uno straccio di documentazione a supporto di quanto dicono.
Il mio consiglio e' pertanto quello di intimare loro di provvedere urgentemente ad una nuova spedizione a loro spese per evitare una cattiva pubblicità e problemi legali, dopodiché mi rimetto alla decisione del gruppo.
scrivo adesso dopo molto silenzio per dare il mio punto di vista da ex-spedizioniere e quindi abbastanza ferrato in materia di corrieri e spedizioni.
Partendo dal fatto che personalmente sono disponibile a pagare gli altri 6/7 euro che ci costerebbe la nuova spedizione pur di risolvere e che non sono un esperto di reclami Paypal, vorrei far presente quanto la logica delle spedizioni e della vendita mi suggerisce.
Noi abbiamo correttamente pagato sia la merce che la spedizione a Cutter (e credo che se ne possa dimostrare senza problemi il pagamento a chiunque) e pertanto adesso spetta al venditore far giungere la merce a destinazione.
Tutti i vari problemi che questa possa incontrare nel tragitto non interessano minimamente il cliente finale che ha già fatto la sua parte pagando quando richiesto.
Tecnicamente questa spedizione si dice CIF (cost, insurance and freight) cioè prezzo comprensivo di costo della merce, assicurazione (mi par di aver capito che alla fine abbiamo optato per avere un'associazione in caso di smarrimento) e nolo (costo del trasporto). A queste condizioni che sono INTERNAZIONALI (si dicono incoterms) il venditore e' tenuto a consegnare la merce all'indirizzo che il compratore ha fornito in fase di conclusione del contratto di compravendita.
Pertanto, che la merce abbia mai lasciato l'Australia oppure no, che il problema sia stato della dogana australiana oppure italiana, che l'indirizzo del compratore fosse stato scritto in modo errato oppure no, l'onere di provvedere ad una nuova spedizione spetta solo ed esclusivamente a Cutter che se ne deve accollare anche tutte le relative spese (provvedendo poi eventualmente a scegliersi vettori migliori e più affidabili ai quali far gestire le proprie vendite).
Credo che l'unico motivo per il quale Cutter potrebbe essere esonerato da ciò sarebbe dimostrare (con qualche documento) che la dogana italiana ha rifiutato l'ingresso del pacco.
Allo stato delle cose mi pare però che chi deve dimostrare qualcosa e' solo ed esclusivamente Cutter dato che:
1) il pacco non è mai arrivato
2) il tracking della spedizione ha sempre e solo evidenziato che il pacco non ha mai lasciato il suolo australiano (loro possono dire ciò che vogliono ma questi sistemi di rintracciabilità nascono a fini di trasparenza e mi pare trasparente che i led sono sempre rimasti li)
3) non hanno contattato ne Alfa ne Steno per informarli di questi fantomatici problemi in Italia
4) non hanno prodotto uno straccio di documentazione a supporto di quanto dicono.
Il mio consiglio e' pertanto quello di intimare loro di provvedere urgentemente ad una nuova spedizione a loro spese per evitare una cattiva pubblicità e problemi legali, dopodiché mi rimetto alla decisione del gruppo.
allora direi di spiegare a cutter che deve rispedirci a spese sue, in effetti noi abbiamo fatto tutto quello che ci compete non è stato non consegnato per destinatario assente, per cui il rischio è suo concordo.