Discussione: Le alghe più comuni
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Vecchio 27-11-2020, 01:07  
Manu1988
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Nelle puntate precedenti:
Abbiamo parlato di alghe filamentose, diatomee e bba, adesso veniamo al resto.

Le alghe verdi polverose.
Chiamate anche GDA (Green Dust Algae) somigliano alle diatomee, si distinguono per il colore verde e per il fatto che per qualche motivo sconosciuto si presentano quasi esclusivamente sui vetri dell'acquario.
Anche la loro presenza risulta abbastanza ignota, pare che un eccesso di microelementi ne favorisca la comparsa tra cui ferro, manganese e zinco e che a conducibilità inferiori a 500 µS/cm non si presentino.
Sono molto semplici da togliere dai vetri, basta una passata veloce con la calamita dei vetri per portarle via, in realtà basterebbe già solo passarci il dito sopra per toglierle essendo proprio come polvere.
Gli antagonisti numero uno per questo tipo di alghe sono le classiche lumachine che arrivano con le piante nei nostri acquari e quasi tutti i Loricaridi.
Si può diminuire la loro presenza con dei cambi d'acqua con osmotica per ridurre la conducibilità e diminuire i fertilizzanti che contengono microelementi che probabilmente sono in eccesso per poi riprendere con dosi più ragguardevoli.

Alghe verdi puntiformi.
Il loro nome scientifico è Chlorococcum. Si formano sui vetri e sulle rocce, a volte anche su piante a foglia larga a crescita più lenta come ad esempio le anubias.
La causa è spesso una carenza di fosfati. Mentre le piante si bloccano per questa carenza le alghe puntiformi riescono a sopravvivere senza, o meglio lo trovano per vie traverse.
Il consiglio è quello di rimuoverle prontamente sul nascere perché diventano presto molto resistenti e si rischia poi di graffiare i vetri a toglierle quando sono belle incrostate.
I loricaridi e i gasteropodi aiutano poco con questo tipo di alghe in quanto si limitano al massimo a mangiare quelle più giovani e meno dure da scrostare.

Le Stag horn, letteralmente significa corno di cervo, appartengono alla famiglia delle Rhodophyta, esattamente come le bba.
Possono apparire di colore diverso, spesso verdi ma anche marrone e a volte di colore molto scuro da sembrare nere, in carenza di ferro possono sembrare quasi bianche.
Come per le bba la gradazione di colore superiore ai 6500k è la causa principale della loro comparsa, in seguito conviene controllare i nitrati che spesso se carenti sono un'altra causa della loro comparsa per conseguenza del blocco delle piante.
Un fotoperiodo troppo lungo, se superiore alle necessità delle piante, può essere motivo di una proliferazione algale, quindi in questi casi è meglio ridurre le ore di luce a 5 o 6 fino a che l'emergenza alghe non rientra.
Una volta che la situazione migliora si può aumentare gradualmente le ore di luce di mezz'ora a settimana fino ad un massimo di 8/9 ore.

Volvox.
Sono alghe unicellulari che rendono l'acqua verde, questo le distingue dalla nebbia bianca associata invece a batteri e non ad alghe.
Volvox è il nome della specie più comune ma ne esistono centinaia diverse ma che hanno tutte caratteristiche molto simili.
Le cause sono da associare ad uno squilibrio di sostanza nutritive e specialmente ad un eccesso di nitrati.
Una conducibilità troppo alta può essere anche la causa in quanto può rallentare o addirittura bloccare le piante e come ormai sappiamo questo è sempre il motivo principale di quasi tutte le alghe.
Luce troppo forte, soprattutto se non bilanciata con il giusto apporto di nutrienti, carico organico e co2 può portare con sé questo tipo di alghe.

Infine i cianobatteri.
Associati impropriamente alle alghe, in realtà sono colonie batteriche che possono invadere l'acquario in ragnatele gelatinose. Anche se il loro nome ricorda il colore ciano, nei nostri acquari solitamente si presentano di colore verde mentre assumono il loro naturale colore solo sotto la luce del sole.
Sono capaci di un pearling formidabile come poche creature vegetali al mondo sono in grado di fare.
È anche grazie a loro se nell'aria c'è quel 20% di ossigeno che ancora oggi respiriamo.
Inoltre sono azotofissatori, cioè sono in grado di trasformare l&17;azoto atmosferico (N2) in azoto ammoniacale (NH3 e NH4+), rendendolo disponibile alle forme di vita vegetali.
Hanno a loro disposizione quasi tutti i pigmenti a seconda delle specie(più di 700) e sono in grado di adattarsi ad ogni tipo di illuminazione, per questo nei nostri acquari li troviamo di color verde e non ciano.
Spesso si associano a lampade vecchie ma questo non è esatto, in realtà quando le lampade sono troppo vecchie hanno uno spettro cromatico meno utilizzato da piante e alghe mentre i cianobatteri sanno utilizzare qualsiasi spettro cromatico.
Possiamo trovare i cianobatteri in acquari privi di alghe o là dove abbiamo appena sconfitto o eliminato le alghe in modo eccessivo manutenzione proprio perché le alghe sono il loro principale rivale che le combattono sullo stesso piano, ecco perché come detto precedentemente nella parte delle filamentose consiglio di non rimuoverle in maniera troppo aggressiva.
Come detto, dove non c'è più qualcuno che si nutre di sostanze nutritive in eccesso arriva sempre qualcun altro ad approfittarne perché in natura non si spreca niente.
Per eliminare i cianobatteri se già presenti nel vostro acquario so può usare l'acqua ossigenata a 12 volumi, le dosi sono di 20 ml ogni 100 litri, è da effettuare a filtro spento e si può riattivare dopo un paio di ore per non danneggiare i batteri all'interno.
In alternativa si può fare una terapia del buio per 3/4 giorni se le piante sono in salute, infatti loro hanno delle riserve da poter utilizzare per non deperire subito anche a luci spente mentre i ciano no.
Al termine di entrambe le soluzioni è consigliabile fare un bel cambio d'acqua e aspirare i resti dei cianobatteri morti in quanto possono rilasciare tutto quello che hanno assorbito per crescere nel tempo.
Se il focolaio è di piccole entità e solo sul fondo si può coprire la parte interessata con una tazzina rovesciata o un piatto per non far passare la luce solo in quella zona senza far stare al buio tutto l'acquario per forza.
Ricordo che come tante altre alghe anche i ciano preferiscono annidarsi nelle zone dove la corrente d'acqua è più calma, quindi se notate che la formazione dei ciano è sempre nello stesso punto, magari in un posto più nascosto e tranquillo magari rivedere la circolazione dell'acqua può essere una soluzione veloce e che porta benefici a lungo termine, con questo non intendo che dobbiate creare un maremoto in acquario.
Con questo concludo e spero di esservi stato utile in qualche modo.
Per ogni dubbio chiedete e nel limite del possibile si cercherà di risolvere i problemi insieme.
Vi ricordo che nessuno ha ricette magiche e che ogni acquario è diverso dall'altro e che quindi ogni caso va esaminato per capire le vere problematiche.
Grazie dell'attenzione.
Manu1988 non è in linea   Rispondi quotando
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Grazie Ridi, johndeere Ringrazia per questo post
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