Discussione: Biotopi "Italiani" ?
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Vecchio 23-05-2017, 17:12   #27
daviduccio89
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Originariamente inviata da ilVanni Visualizza il messaggio
Nel caso delle acque termali però non parlerei di biomi nostrani stravolti.
Si tratterebbe, pare, di ruscelli artificiali dai quali i pesci non possono fuoriuscire e diffondersi causa freddo invernale.
Sono più degli "zoo" naturali.
Esiste sempre l'ipotetico problema di eventuali patogeni dispersi nell'ambiente, ma del resto anche noi buttiamo l'acqua dei cambi nel gabinetto senza avere un sistema di "sterilizzazione"...

Queste sorgenti termali, a IMHO, possono diventare un esempio di come un ecosistema venga colonizzato e "inselvatichito" da specie domestiche ri-diventate selvatiche (con tutte le mutazioni del fenotipo eventualmente indotte dall'ambiente).
Beh comunque in parte "stravolti" , se con questa parola si intende l'intervento umano.
Qualche Poecilide sarà stato liberato sconsideratamente in fiumi o laghi nostrani e probabilmente non è sopravvissuto (forse solo il periodo estivo),qualche altro Poecilide sarà stato più "fortunato" quando lo sconsiderato elemento ha deciso di liberarli in una sorgente termale..
Giustamente hai fatto notare che si tratta di zone molto ristrette che garantiranno il contenimento naturale di queste specie alloctone ,che al di fuori delle miti acque termali non sopravviverebbero a lungo . Personalmente avrei preferito non ci fossero nemmeno in quelle acque ,anche perchè non si tratta di qualche esperimento scientifico ma semplice mancanza di buon senso ed approssimazione .
Come detto anche prima , chissà quali e quanti pesci esotici sono stati 'liberati' in acque nostrane senza che nessuno lo sapesse , per fortuna ( o purtroppo a seconda di come la si veda) la selezione naturale ha fatto il suo corso .
Se avete sbirciato qualche video di Poecilidi in villeggiatura termale nostrana , avrete notato un interessante regressione al fenotipo ancestrale .. certi colori forti in natura non sono consigliabili

Originariamente inviata da dave81 Visualizza il messaggio
per onestà, da ex-pescatore "pentito" non posso che darti ragione.. i pescatori sportivi hanno delle grosse colpe. io ho deciso di non pescare più, per vari motivi, e ho venduto tutta l'attrezzatura.

comunque per allestire un acquario "biotopo nostrano" , alla fine distinguere tra specie autoctone e alloctone ha forse poco senso. le cosiddette specie "alloctone" ormai sono una realtà consolidata da decenni e sono parte integrante dei nostri ecosistemi (credo irreversibilmente purtroppo). se si sono diffuse, vuol dire che sono specie molto adattabili e "vincenti" dal punto di vista biologico-evolutivo. Se fossero state più delicate e meno adattabili, non si sarebbero diffuse così tanto. oggi quando si parla di biotopi italiani, è inevitabile annoverare anche queste specie, che fanno parte della nostra fauna ittica a tutti gli effetti. ovviamente l'uomo ha delle grosse colpe in tutto ciò, ma questo è un altro discorso. io qui parlo solo di acquari "nostrani", cioè di fare acquari con pesci dei nostri laghi o fiumi, presenti attualmente nelle nostre acque interne. indipendentemente se sono alloctone o autoctone. quello che voglio dire è che, secondo me, un acquario "nostrano" o acquario "biotopo italiano" è tale anche se ci metto specie "alloctone".
Per esempio forse è anacronistico considerare ancora alloctono il persico sole, quando ormai è parte integrante dei nostri laghi/stagni da molti decenni. un acquario con Lepomis gibbosus è uno dei migliori acquari che uno possa fare, sono pesci davvero bellissimi!!

20 anni fa ci si meravigliava di pescare le bréme o le gardòn nei laghi o nei fiumi del Nord Italia, oggi invece è l'assoluta normalità. non sto dicendo che sia un bene, sto solo dicendo che ormai è "normale" per i pescatori prendere questi pesci, che 30 anni fa non c'erano.

quindi se uno vuole fare un acquario "biotopo", ha poca importanza che tipo di pesci mette nel suo acquario. basta che siano pesci catturati in natura in quel preciso luogo in Italia.

se mio padre (che pesca ancora) riesce a catturarmi una ventina di vaironi nel torrente vicino a casa mia, allestirò un acquario di soli vaironi, che poi verranno riportati nel loro ambiente prima dell'inverno o subito dopo l'inverno. mi piacerebbe riuscire a fare questa cosa. intanto sto preparando la vasca.
Ho scritto anche io da pescatore "pentito" ,anche se pentito forse non è la parola adatta . Per tanti anni ho frequentato l'ambiente dei pescatori da cava/laghetto/fiume e mi sono convinto che quasi tutti ponevano il loro successo personale prima della salvaguardia dell'ecosistema . Una grossa cattura da raccontare valeva sempre di più del buon senso..gli esempi si sprecano .

Analoga senza allontanarci troppo la situazione dei cacciatori : i cinghiali qualche decina di anni fa erano stati quasi sterminati ? Che si fa si ferma la caccia (fermo biologico) ? Macchè ,si introduce il cinghiale ungherese , che è più grosso ed ha ritmi di riproduzione simili ai maiali . Fine della storia ,ora siamo invasi dai cinghiali (meticci per inciso anche loro, le ibridazioni e gli incroci non perdonano) con tutti i problemi del caso , nonostante si sia arrivati anche agli abbattimenti controllati .
Questo per dire che pescatori e cacciatori sono accomunati dal "celolunghismo" estremo ,non importa come ,basta ostentare la preda più grossa .

Tornando alle acque interne ..
La selezione naturale ha fatto in modo che le specie più robuste siano sopravvissute ; caratteristica delle specie molto robuste (ergo invasive) è che sono anche molto prolifiche !
L'idea iniziale era quella di vedere un acquario dolce 100% nostrano , senza nessuna specie alloctona , anche se assimilata da decenni nel nostro ecosistema. Un modo per dire "così era una volta" .. se ora questa frase ci fa sorridere , tra qualche decennio di questo passo una vasca del genere potrebbe essere solo un lontano ricordo .
Ovvio , non tutte le specie alloctone sono distruttive , ma alterano in maniera più o meno grave il nostro ecosistema : un mostro/spazzino come il siluro (che ingoia come gli squali tutto quello che trova a tiro) è di sicuro una minaccia ben più grande di un innocuo persico sole , la cui unica colpa è solo quella di essere troppo prolifico .
Il siluro non solo è un predatore classico ,ma nelle nostre acque in età adulta è un predatore apicale , il che vuol dire che l'unica minaccia per la sua incolumità viene esclusivamente dai suoi simili ,null'altro .
Una caratteristica dei predatori apicali è che in un determinato ambiente per forza di cose non devono essere molto numerosi,ma ahimè non è questo il caso del siluro .
Se in grossi laghi o fiumi questo problema è meno avvertibile , in fiumi o laghi minori il fenomeno è evidente : un siluro distruggerà e ingoierà tutto quello che trova (rane,piccoli uccelli ,uova ,pesci di dimensioni inferiore alla sua ..ovvero praticamente tutti) e quando nel poco areale sarà sparito tutto , inizierà a diventare cannibale .
Se ricordo bene ogni giorno un siluro ingurgita qualcosa come il 10% del suo peso ..fatevi due conti
Certo ,anche un nostranissimo luccio è un predatore tremendo , peccato che l'esocide abbia ritmi di crescita molto più blandi di questo alloctono dal grande Danubio ..e che se non abbastanza adulto e furbo finisce per comparire nel menu del siluro .

Tra i tanti video visti sulle acque interne Italiane, ce n'era uno particolarmente drammatico ..un sommozzatore che effettuava riprese subacquee nel lago vicino casa sua , constatò analizzando le varie riprese negli anni come fossero sparite tante specie e rarefatte altre , per lasciare il posto a solitari e massicci siluri . Il tutto in una dozzina di anni o poco più.

Insomma , per qualche specie alloctona c'è davvero da stare in pensiero
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" L'uomo non conosce neppure la sua ora: simile ai pesci che sono presi dalla rete fatale e agli uccelli presi al laccio, l'uomo è sorpreso dalla sventura che improvvisa si abbatte su di lui." (Ecclesiaste)
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