|
Originariamente inviata da Mkel77
|
|
Quote:
|
Per quel discorso invece di lasciare il fondo della tanica (quindi il "composto di coordinazione") durante i cambi sai darmi qualche spiegazione?
|
Stando a questa spiegazione, i metalli legati restano in soluzione quindi non precipitano, di conseguenza il discordo di lasciare il fondo nella tanica viene meno.
|
La cosa non è del tutto infondata, ma bisogna fare alcune considerazioni. Prima fra tutte è il modo in cui otteniamo questo centimetro d'acqua. Inserire un qualunque attrezzo (pompa, vaso comunicante ecc.) che
pesca dal fondo rende totalmente inutile la tecnica perchè si va a pescare prima il famoso centimetro d'acqua del fondo, poi, partendo dal fondo i centimetri successivi e infine mi resterà sul fondo il centimetro superiore che dal punto di vista teorico è il migliore. La soluzione a questo problema è installare il pescante (termine tecnico che indica il punto di aspirazione aspirazione) un po' più basso rispetto al livello (per esempio muovendolo manualmente o aiutandosi con un galleggiante che lo sostenga): il metodo è piuttosto impegnativo da realizzare.
In secondo luogo analizziamo i parametri che influenzano il fenomeno:
- 1 La forza di gravità: questo è il principio che ispira il consiglio in questione. I metalli,anche se in soluzione, essendo (quasi) tutti più pesanti della molecola d'acqua, tendono a depositarsi verso il basso.
- I moti convettivi: sono un fattore meccanico che induce il moto e quindi il rimescolamento della soluzione che abbia temperatura diversa dall'aria. Poniamo il caso dell'acqua di rete che di solito è più fredda dell'ambiente. Durante il riscaldamento attraverso le pareti la parte di soluzione acquosa che si scalda a contatto con il contenitore tende a salire e spinge in basso la parte fredda che scende in corrispondenza del centro del contenitore. A temperatura ambiente costante questo processo si interrpompe quando l'ambiente e l'acqua da decantare sono alla stessa temperatura. Di fatto però questo non avviene perchè il giorno è più caldo della notte o perchè il riscaldamento delle nostre abitazioni è discontinuo. Questo lentissimo rimescolamento contrasta quanto detto al punto precedente.
- 3 L'osmosi: il processo naturale per cui le molecole tendono a disporsi, all'interno di una soluzione ad una concentrazione costante in ogni punto della stessa. A basse concentrazioni, come nell'acqua l'influenza dell'osmosi è enorme. Anche questo principio contrasta quello del punto 1.
Ad una prima, rudimentale analisi del problema possiamo già dire 2 a 1 a sfavore dell'ultimo centimetro d'acqua.
Un'analisi più approfondita ci suggerisce di considerare le tre forze in equilibrio: tale equilibrio è difficilissimo da teterminare con calcoli, anche se possibile. Personalmente mi richiederebbe ore ed ore di studio ed eventualmente lo lascio ad altri.
La mia opinione (professionale di chimico) è che di fatto le differenze di concentrazione tra l'ultimo centimetro ed il resto della soluzione acquosa sono minime, a meno che non si riscontrino dei depositi sul fondo (per esempio grazie all'uso di coagulanti e di flocculanti). In questo caso però si vedrebbero dei solidi sul fondo del contenitore.
Concludendo, in base alle considerazioni esposte,
la tecnica è a mio avviso inutile.