Visualizza un messaggio singolo
Vecchio 07-10-2013, 11:37   #4
Schopenhauer
Guppy
 
L'avatar di Schopenhauer
 
Registrato: Aug 2013
Città: Milano
Acquariofilo: Dolce
N° Acquari: 1 + laghetto
Messaggi: 253
Foto: 0 Albums: 0
Post "Grazie" / "Mi Piace"
Grazie (Dati):
Grazie (Ricev.):
Mi piace (Dati):
Mi piace (Ricev.):
Mentioned: 3 Post(s)
Feedback 0/0%

Annunci Mercatino: 0
Originariamente inviata da TuKo Visualizza il messaggio
questa particolarità, non deve essere il fulcro nella gestione di una vasca/acquario.
E fin lì sono d'accordo, difatti in altre discussioni ho sempre puntualizzato che è nostro DOVERE fornire ai nostri ospiti le condizioni ambientali migliori (valori, allestimento, altri ospiti). PEr comprendere il mio discorso, sia chiaro che non sto facendo mia la teoria sostenuta dall'autore di questo topic: http://www.acquariofilia.biz/showthr...ight=bosco+ada

Il fulcro della discussione - cioè il punto che mi son sentito di precisare - è che trovavo eccessivo sostenere l'incompatibilità delle due specie prese in esame in quel contesto focalizzandosi sulla discrepanza di valori, che a parer mio e non solo - io sono un Sig. Nessuno, parlo di fonti di certo più autorevoli - è solo presunta dato che in natura le stesse specie prosperano in valori molto simili (e ho anche precisato che non si tratta di supposizioni, ma di condizioni che sono state comprovate anche in cattività dove quindi l'osservazione è diretta e meno difficoltosa). Per essere precisi, D. margaritatus ha sicuramente una tolleranza (e non sto parlando di adattamento forzato in cattivitià ma di dove effettivamente Madre Natura lo ha messo a vivere) più bassa dato che vive in un'area geografica più ristretta, al contrario di T. lalius che è più dffuso.

Per eccesso di zelo ho anche aggiunto che, l'unica differenza rilevante in termini ambientali è data dal fatto che in alcuni habitat di T. lalius vi è una quantità maggiore di tannini (che son quelli caratterizzati da legni e foglie marcescenti, e dunque acidità maggiore) rispetto agli habitat tipici di D. margaritatus (che vivendo in "laghi" e corsi d'acqua a monte in aree spoglie, difficilmente vi sono legni in acqua). Ergo, volendo allestire un acquario ad hoc per le due specie si terrà conto di tali fattori.

Diversa - e ben più importante, imho, una volta accertata la compatibilità "valoriale" - è quella comportamentale, punto da me più volte sottolineato fino allo stress


Il tutto, comunque, è partito dal fatto che quanto descritto finora non è diverso da quello che si fa in qualunque vasca non biotopo o monospecifica (ed è chiaramente diverso dal celebre "fritto misto" tra pesci che hanno esigenze e valori NON compatibili). Se vogliamo essere puntigliosi, allora nemmeno M. ramirezi e P. innesi vengono dalle stesse acque/habitat, eppure mi sembrano un'accoppiata frequente e di successo in molte vasche proprio perché vengono da aree geografiche prossime nonché simili per condizioni ambientali e di valori.

In conclusione, sostengo che sia vostro diritto sposare la linea di pensiero che portate avanti... E' anzi molto affascinante e interessante! Ma allora ci deve essere coerenza nel commentare qualunque vasca postata qui sul forum, perché il 99% delle stesse non corrisponde al vostro ideale di acquario. Spero di essermi spiegato con chiarezza... Tenete presente che questo discorso lo state facendo con una persona che si fa mille pippe mentali su queste cose ed è iperpuntigliosa, vi dico solo che per l'allestimento della nuova vasca già solo per inserire una pianta giapponese e non indocinese ho storto il naso
__________________
Non v'è rosa senza spine, ma vi sono parecchie spine senza rose.
Schopenhauer non è in linea   Rispondi quotando
 
Page generated in 0,13115 seconds with 14 queries