Visualizza un messaggio singolo
Vecchio 30-09-2007, 15:50   #1
Mkel77
Stella marina
 
L'avatar di Mkel77
 
Registrato: Mar 2004
Città: Ivrea
Acquariofilo: Dolce
N° Acquari: 2
Età : 47
Messaggi: 18.295
Foto: 16 Albums: 1
Post "Grazie" / "Mi Piace"
Grazie (Dati):
Grazie (Ricev.):
Mi piace (Dati):
Mi piace (Ricev.):
Mentioned: 1 Post(s)
Feedback 0/0%
Invia un messaggio tramite MSN a Mkel77

Annunci Mercatino: 0
L'AERATORE: questo sconosciuto.....

Partiamo dal presupposto che l’idea di scrivere un thread appositamente dedicato all’aeratore, mi è venuta dopo aver letto l’ennesimo post aperto con domande circa l’utilizzo di questo aggeggio, così tanto amato e così tanto odiato, come nessun altro accessorio per uso acquariofilo.
Ma veniamo subito al dunque.

Principio di funzionamento:
L’aeratore (e non ossigenatore, ariatore o areatore) non è altro che una pompa d’aria costituita da un pistoncino azionato da un motore.
Il pistone aspira aria dall’ambiente circostante per spingerla, durante la fase di compressione, attraverso un tubicino fino alla porosa immersa in acqua.

Va da se che, aspirando aria dall’ambiente esterno, l’aeratore di per se non fa altro che immettere aria dall’esterno all’interno della vasca.

Sfatiamo un mito:
L’aria è una miscela di gas che, con buona approssimazione, possiamo suddividere in:
78% Azoto (N2)
21% Ossigeno (O2)
1% Argon più altri gas rarefatti.

Stante la scarsità di concentrazione di ossigeno nell’aria che respiriamo, è praticamente impossibile che l’uso di un aeratore contribuisca ad arricchire l’acqua di ossigeno in maniera significativa, tanto da giustificarne l’uso per tale scopo. E’ per questo motivo che il termine “ossigenatore” è usato impropriamente se non addirittura erroneamente per definire l’aeratore.

Utilizzo dell’aeratore:
Stabilito che l’aeratore non apporta ossigeno in vasca, non resta che arrivare al nocciolo della questione e porre la domanda che migliaia di volte è stata posta da migliaia di acquariofili!!!!

“A che serve l’aeratore? E’ utile un aeratore per la mia vasca?”

La risposta è una ed una sola, ed è la seguente: “Dipende!!!!!”

Dipende dal tipo di vasca, inteso come allestimento, come biotopo, come popolazione.
L’aeratore può essere utile in una vasca, ma assolutamente sconsigliabile in un'altra vasca. Cerchiamo di capire come e quando utilizzare un aeratore.
Tutti quanti siamo restati affascinati e letteralmente rapiti nel seguire le bollicine che descrivendo percorsi imprevedibili e assolutamente casuali, percorrono il breve tratto che va dalla porosa da cui fuoriescono fino alla superficie dell’acqua.
Ed è proprio seguendo questo percorso che ci accorgiamo (o magari nemmeno ci facciamo caso) che queste bolle spostano acqua, e creano dei moti ascensionali che finiscono per increspare ed agitare la superficie.
Questo mettere in agitazione la superficie dell’acqua non fa altro che favorire lo scambio gassoso aria-acqua. Come sappiamo nell’acqua è concentrata una certa quantità di gas che, con particolare riguardo a quelli che a noi interessano, possono essere anidride carbonica prodotta dalla fotosintesi clorofilliana, o dalla respirazione degli animali che popolano le nostre vasca, oppure ossigeno, anch’esso prodotto dalla fotosintesi o dallo scambio con l’aria esterna.
Movimentando l’acqua del nostro acquario e aumentando la turbolenza superficiale non facciamo altro che aumentare quei processi di scambio di gas tra aria e acqua che normalmente si svolgono ma in misura minore. Questo facilita la fuga di CO2 dall’acqua che, in concentrazione eccessiva, può provocare fenomeni di asfissia tra i pesci e gli invertebrati.

Quindi ricapitolando:
La CO2 è presente nei nostri acquari, ed è un gas. L’aeratore crea dei movimenti ascensionali e turbolenze superficiali che portano ad un maggiore scambio gassoso aria-acqua. Questo scambio gassoso libera la CO2 presente in acqua, abbassando la concentrazione di CO2 nell’acquario.

Implicazioni pratiche:
La CO2 è un gas importantissimo per il processo di fotosintesi clorofilliana, infatti la fotosintesi è un processo che chimicamente si può descrivere secondo la ben nota implicazione:

Energia (luce) + 6 CO2+6 H2O-----> C6H12O6 + 6 O2

Abbiamo visto che come conseguenza dell’uso di un aeratore, si ha l’eliminazione di CO2 dall’acqua, ne consegue che l’uso di un aeratore ha gravi conseguenze sulla formula sopra esposta. Di fatti venendo meno un elemento fondamentale come la CO2, le piante avranno notevoli difficoltà a completare il processo di fotosintesi. Questo comporta una crescita stentata anche con una notevole quantità di luce ed anche con il miglior protocollo di fertilizzazione. E’ per questo motivo che l’uso dell’aeratore è sempre sconsigliato in acquari molto piantumati.
Ma non sempre l’aeratore ha conseguenze così nefaste per gli acquariofili. Infatti in particolari acquari, con molti pesci, con poche piante e tutte poco esigenti, l’uso dell’aeratore si può rivelare addirittura obbligato. Infatti in acquari molto affollati, o semplicemente in acquari di soli pesci, la respirazione degli stessi può in poco tempo saturare di CO2 l’acqua rendendola irrespirabile per i pesci che in breve tempo possono subire gli effetti dell’anossia. In questi casi l’aeratore, sempre grazie a quelle turbolenze che favoriscono lo scambio gassoso aria-acqua, facilita l’eliminazione della CO2, impedendo che questa si accumuli pericolosamente.
Sicuramente a qualcuno sarà capitato, in acquari popolosi, di vedere al mattino i pesci stazionare in superficie boccheggiando. I pesci stazionano in superficie perché è proprio lì che avvengono quei fenomeni di scambio gassoso anche senza eccessiva turbolenza, per cui l’acqua è meno ricca di CO2, ed è più “respirabile”.

Implicazioni chimiche dell’uso dell’aeratore:
Abbiamo compreso come l’aeratore elimini CO2 dai nostri acquari, ma quali implicazioni chimiche comporta questo fenomeno? Lo sappiamo tutti, perché tante volte ci è stato ripetuto, l’aeratore abbassa la concentrazione di CO2 che ha come conseguenza l’innalzamento del pH.
Partiamo da questo equilibrio:

CO2 + H2O <-----> H2CO3

Anidride carbonica + acqua da come risultato acido carbonico, lasciando stare quello che accade all’acido carbonico, (dissociazioni in ione idrogeno e bicarbonato), questo ci basta per capire che fornendo CO2 in acqua possiamo aumentarne l’acidità, e ci basta per arrivare semplicisticamente alla conclusione che eliminando la CO2 andiamo ad aumentare la basicità dell’acqua, ed il tutto è ancora più facilmente desumibile dalla classica tabella che mette in relazione CO2-KH-pH:


Immagine di proprietà di Acquaportal Communication s.r.l.

Conclusioni:
A questo punto, non c’è molto altro da aggiungere, spero di essere stato abbastanza chiaro, spero infine di aver aiutato i neofiti a comprendere meglio l’utilizzo dell’aeratore e tutte le implicazioni che questo comporta.

Mkel77
__________________
Sii avido di ascoltare e non di parlare.
"A parità di fattori la spiegazione più semplice tende ad essere quella esatta" (rasoio di Ockham)
Mkel77 non è in linea   Rispondi quotando
Post "Grazie" / "Mi Piace" - 3 Grazie, 2 Mi piace
Grazie dolasilla, Rego89, ggiggino Ringrazia per questo post
Mi piace DarkDeepsea, dolasilla Piace questo post
 
Page generated in 0,17599 seconds with 17 queries