Discussione: Pmdd
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Vecchio 29-11-2020, 02:44  
Manu1988
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PMDD avanzato

Come detto precedentemente, nei nostri acquari la presenza di nitrati e fosfati è quasi sempre abbondante e non vanno reintegrati. Il fatto che molto spesso nelle nostre vasche ci siano poche piante e molto spesso anche a crescita lenta come anubias, microsorum, cryptocoryne e tanti (a volte troppi) pesci, fa si che addirittura queste sostanze vadano smaltite in altri modi, anche con cambi sostanziosi e ravvicinati tra loro.
In altri casi invece, la presenza di molte piante rapide tra cui ( limnophila sessiflora, egeria densa, hygrophyla polisperma, myriophyllum e tante altre, e un basso carico organico dato da pochi pesci, a volte di piccole dimensioni (è il caso di allestimenti come plantacquari e acquascaping) dove i pesci sono solo di contorno e l'elemento principale sono le piante, può capitare di trovarsi in deficit di elementi importanti come azoto e fosfati.
Quando questo accade è bene reintegrarli per evitare un rallentamento o addirittura un blocco delle piante che porta poi inesorabilmente ad un esplosione algale.
Ma come possiamo fare per reintegrarli?
Qualcuno penserà.......aumentiamo il mangime dato ai pesci no?
Se cercate in ogni forum del mondo non esiste caso di pesci morti di fame, altresì i forum sono pieni di casi con pesci che invece sono stati nutriti esageratamente e che poi molto spesso muoiono.
Sarà successo a chiunque di aver lasciato l'acquario in custodia al fratello o al parente per andare in ferie dicendogli, "mi raccomando, un pizzico di mangime una volta al giorno e basta", e poi quando tornate i pesci li trovate con una pancia tanta.
Vi ricordo che quello che i nostri pesci mangiano in un giorno in natura forse riescono a reperirlo in una settimana, oltre al fatto che l'acquario è sempre pieno di microfauna e microscopiche alghette di cui si possono nutrire i pesci restando tranquillamente a digiuno per qualche giorno.
Quindi evitate questo esperimento se volete evitare brutte occlusioni intestinali ai vostri amati pesci.
Tornando a noi.
Per i nostri scopi esistono prodotti specifici per acquario delle marche più blasonate come seachem e easy life per citarne alcuni, ma non sono gli unici.
Con questi prodotti ho visto consumare flaconi e flaconi di prodotto per mantenere i valori desiderati.
Con il PMDD invece si utilizza il cifo fosforo e il cifo azoto, due prodotti da giardinaggio che oltre a soddisfare a pieno le nostre esigenze ci fanno risparmiare un bel po.
Se vogliamo fare un esempio possiamo paragonare il seachem phosphorus e il cifo fosforo.
Se per il primo viene consigliato di introdurre 2,5 ml di prodotto per aumentare i fosfati di 0,15mg/l in un acquario di 80 litri netti, quindi 17,5 ml per aumentare i fosfati di 1 mg/l, con il cifo fosforo basterebbero 0,2 ml (5 gocce) per portare i fosfati a 1 mg/l nello stesso ipotetico acquario.
Se il seachem vi durasse 4 mesi il cifo vi durerebbe 27 anni.
Un tempo qualcuno ebbe anche la brillante idea di utilizzare il clismalax (un lassativo ad uso farmaceutico) per aumentare i fosfati in acquario.
Il web è pieno anche di calcoli matematici per calcolare con esattezza quanti ml dosare per aumentare i fosfati in acquario, ma poi nessuno ti fa anche il calcolo di quanto sodio aggiungi insieme ai fosfati.
Ma si l'importante è vedere quel numerino che stiamo cercando nel nostro test a reagente poi chissene frega se il sodio ha l'effetto di impedire l'assorbimento del potassio che poi guarda te la coincidenza il potassio ha lo scopo di far assorbire i fosfati alle piante.
Se volete potete chiedere a un contadino di cosa ne pensa di un terreno ricco di sodio.
Questi terreni infatti inibiscono la crescita e la produzione delle piante.
Adesso qualcuno mi dirà che tante piante sopravvivono in acque salmastre e che le nostre piante acquatiche sono diverse dalle piante terricole, probabilmente è vero e non voglio dire che a tot mg/l le nostre piante ne patiscono o no perché non ho dati certi ma io eviterei di scoprirlo lasciando questi studi agli esperti.
Comunque senza divagare andiamo avanti.
Prima di parlare del cifo azoto permettetemi un piccolo appunto.
Abbiamo visto nella versione base del PMDD che somministrando nitrato di potassio andremo ad aumentare anche i nitrati(no3) ma come detto questi in un secondo momento tenderanno a scendere per il fatto che la richiesta da parte delle piante è maggiore in favore dell'azoto e minore in favore del potassio e che invece noi somministriamo più potassio che azoto, quindi in un'acquario molto piantumato si può arrivare al punto che gli no3 sono finiti ma la conducibilità ci dice che il potassio è ancora presente, quindi non è consigliato reintegrare i nitrati attraverso il nitrato di potassio perché a lungo andare creeremo un eccesso di potassio con relativo aumento di conducibilità con tutto quello che ne consegue.
Quindi è questo il caso di munirsi del cifo azoto per reintegrare soltanto l'azoto senza l'aggiunta del potassio.
Il cifo azoto ha la peculiarità di fornire questo prezioso elemento in 3 forme diverse, azoto ammoniacale, azoto nitrico e azoto ureico.
Quello che noi possiamo misurare con il nostro test dei no3 è soltanto l'azoto nitrico mentre per rilevare l'azoto ammoniacale avremo bisogno del test nh3/nh4 che non tutti hanno e che neanche serve di per sé.
Sappiamo che le piante preferiscono nutrirsi prima dell'ammonio, perché è già pronto e devono spendere pochissima energia per assorbirlo, in secondo luogo finito questo attingeranno alla pare nitrica che invece dovranno spendere più energie per assorbirlo quindi rimarrà una specie di riserva, infine rimane l'azoto ureico che dovrà subire il processo del ciclo dell'azoto per essere trasformato in nh4, no2 e no3 per essere assorbito dalle piante, questo quindi rimarrà una riserva della riserva.
Quindi si raccomanda di utilizzare cifo azoto con attenzione, meglio munirsi di un contagocce o siringa da insulina per acquari piccoli in quanto è come se stessimo aggiungendo carico organico e se il filtro non è pronto (è il caso di acquari avviati da poco) potrebbe non essere in grado di gestire questo sovraccarico e non essere pronto a trasformare immediatamente gli no2 pericolosissimi in no3.
E per le piante che si nutrono dalle radici come ad esempio le cryptocoryne, gli echinodorus ma anche alcune piante rosse che spesso ricoprono un ruolo importantissimo nei nostri acquari di piante, cosa possiamo fare?
Be' sicuramente un fondo fertile inizialmente aiuta, ma arrivati ad un certo punto i nutrimenti al suo interno tendono a finire e quindi c'è bisogno di reintegrare i nutrimenti nel fondo in qualche modo.
Per questo esistono moltissimi tipi di pastiglie e tavolette fertilizzanti da interrare vicino alle radici delle piante che ne hanno bisogno ma la maggior parte riportano in etichetta la solita dicitura "non contengono nitrati e fosfati "e purtroppo è quasi sempre ciò che manca alle nostre piante.
Con il PMDD invece si utilizzano gli stick npk, quelli da giardinaggio che si possono trovare ormai ovunque.
Sicuramente li avrete notati in giro nei negozi, a volte anche nei negozi dove questi prodotti non centrano niente, probabilmente li avete anche a casa da usare per le piante in vaso.
Ne esistono di centinaia di tipi diversi e di marche diverse, forse i più conosciuti sono i Compo.
Se guardate sul retro troverete la concentrazione di npk (azoto,fosforo,potassio) e a volte contengono anche microelementi.
Ne basterà interrare un pezzettino piccolo, diciamo 1/4 o 1/8 una volta ogni 2 mesi per vedere già buoni risultati nelle vostre piante.
Prima però sarebbe il caso di capire se la pianta mostra qualche carenza e di che tipo per scegliere quello più adatto.
Capite che il costo di 3/5 euro a confezione dove ci sono circa 25/30 stick da utilizzare in pezzettini così piccoli rende questo prodotto molto duraturo nel tempo ad una spesa minima.
Inoltre questi stick si possono utilizzare anche in altri modi, li si possono sbriciolare in acqua in pezzettini molto piccoli per colmare una carenza immediata di nitrati o fosfati ( basta scegliere quello che contiene di più quello che ci serve) o lasciarlo sciogliere piano piano in infusione o messo nel filtro per un rilascio molto lento e duraturo se il nostro acquario ha richieste continue di questi elementi e non si ha molto tempo per stare dietro ai test ogni 2 giorni.
Con questo concludo.
Spero di esservi stato utile.
Buon forum a tutti.
Manu1988 non è in linea   Rispondi quotando
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Grazie blusteve Ringrazia per questo post
 
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